What's new

Di che religione sei?

Di che religione sei?

  • Agnostico

    Votes: 13 17.1%
  • Animista

    Votes: 0 0.0%
  • Ateo

    Votes: 31 40.8%
  • Buddhista

    Votes: 1 1.3%
  • Cristiano

    Votes: 19 25.0%
  • Ebreo

    Votes: 0 0.0%
  • Induista

    Votes: 0 0.0%
  • Islamico

    Votes: 0 0.0%
  • Rastafariano

    Votes: 2 2.6%
  • Taoista

    Votes: 0 0.0%
  • altro...

    Votes: 10 13.2%

  • Total voters
    76

Slithermoon

Member
Premettendo che sono le 7 e un quarto e sono parecchio putrido, quindi potrei anche avere dislessie temporanee e cali di facoltà logiche..
Quindi, per quanto riguarda il mio pensiero sull' innatismo.. diciamo che non ho concluso nulla in via definitiva, ho alcuni punti saldi, primo tra tutti la nozione di istinto: è innegabile che esista qualcosa a priori nella natura animale (la migrazione per esempio, trasmessa quasi geneticamente) e che quinidi anche per l' essere umano possa valere lo stesso principio. Purtroppo non sono un grande esperto di materie scientifiche, di zootecnia o di codice genetico e affini.. quindi non sò di per sé quanta esattezza ci sia in questo punto fermo, ma se devo basarmi su una mia impressione non convalidata scientificamente, questo mi vien da pensare.. Per il resto dell' argomentazione, come ad esempio la natura divina o naturale dell' istinto, visto che il discorso si farebbe parecchio lungo, preferisco aspettare momenti di maggiore lucidità :D

Poi per quanto riguarda la tua definizione di religione.. da un punto di vista logico e formale la condivido appieno, ma capiscimi bene che mi fa storcere un poco il naso il fatto che tu parta dal presupposto che la religione o il desiderio di essa non sia ispirato da un sentimento innato ispirato da Dio.. questo sarà un punto che potremo sviluppare se è tua intenzione, in caso contrario, giusto per dimostrare che non sono così cieco nella mia fede, accetterò con remore la tua definizione di religione :)
Ora, io non sò onestamente come una persona che non creda in un' entità divina viva effettivamente la religiosità.. è come chiedere un parere sulla mariuana a chi non si è mai fumato uno spinello.. ai miei occhi almeno.. Io personalemnte la mia religiosità, i bisogni che ne conseguono etc, li vivo a livello personale, nel mio intimo per così dire, in un rapporto quanto più possibile diretto con Dio. Poi capisco che per qualche lettore particolarmente simpatico, potrei sembrare uno schizofrenico o peggio.. tipo un presidente del consiglio con manie di onnipotenza.. ma è così. Poi a questo punto son curioso di sapere il tuo di vissuto con la religiosità e quanto ne consegue, perchè non riesco proprio ad immaginare una religiosità che derivi dall' esterno..

Si vede che hai passione, anche solo per come mi hai rimproverato quelle due o tre espressioni più volgari e un poco meno appropriate che ho usato su 1247240 parole xD... comuqnue calza a pennello l' aggettivo 'insana'.. mi sa che qui tra tutti e due si va oltre l' inverosimile xD aiuto...

Per la questione prete bacchettone.. capisco quello che mi dici e di contro ti chiedo: è dunque giusto che per le colpe di altre persone, una persona rispettabile venga demonizzata? Cioè se il prete è stato violento allora lo sono anche io? Allora di questo passo cosa facciamo, cacciamo tutti i rom perchè alcuni di loro sono delinquenti? Picchiamo i tedeschi perchè alcuni di loro sono stati nazisti? Già lo avevo accennato.. di fare tutta l' erba un fascio non è buona cosa.. Comunque pace amen, mi pare che questo stralcio di discussione vada avanti da troppo tempo.. non è attinente e non si arriverà mai ad una conclusione credo.. io ho chiesto scusa a chiunque ho recato offesa, di contro non ho ricevuto le scuse da tutti coloro che mi hanno offeso.. questo mi sembra più che indicativo su chi si comporta in maniera civile e non; la mia coscienza è a posto quindi lasciamo perdere :)

Per la questione della natura ibrida tra Hume, il panteismo e Spinoza, visto che non si può discutere tramite i loro pensieri per sveltire, attendo che mi spieghi nel dettaglio questa concezione così... mixed :D (leggendo infatti mi è venuta una gran voglia di un frappè multigusto alla frutta..chiiimica!)

Comunque, sarà che non riconosco il primato all' etimologia (non mordermi per questo ;) ), ritenevo che intendessi primariamente l' accezione di determinazione della parola.. e per me il modo migliore per determinare è demarcare con forza i limiti delle parole stesse, per poi giungere alla verità..verum scire est scire per causas (permettimi l' ultima citazione, che quando non posso più fare una cosa poi mi vien voglia di farla :D) Oh già.. sono arrugginito in latino, se sbaglio dì pure, anche se comunque non credo che un dittongo sbagliato verrà perdonato senza frustate xD

Beh si, pecca mia.. ho un concetto molto poco attuale di indagine sociologca... diciamo che risento un pò della nostalgia romantica dell' interesse per una sociologia più umana e meno scientifica, una vena che si stà esaurendo nella società odierna. E il fatto di considerare un' indagine sociologica uno scambio di opinioni su un forum di fattoni..beh, va proprio incontro alle mie necessità che sopra ho espresso e, c***o se mi stà piacendo :D

Per la questione dell' accettare la tua posizione o meno..mi dispiace, ma non c'è nulla al mondo che mi faccia cambiare idea su questo: per me siamo tutti figli dello stesso Dio, cioè lo stesso annunciato dal Cristo, e siamo tutti fratelli. Se la cosa ti disturba tanto, cioè se ti urta tanto il fatto che per me tu sei cristiana.. credo sia meglio chiudere la discussione qui perchè è un punto insanabile. Vero è che se le persone si urtano tanto nel profondo per il fatto che li considero miei fratelli... beh, la cosa mi lascia parecchio titubante. Alla fine, se sono uno che sproloquia quando parla, che cosa mai può interessare il mio pensiero.. il come io consideri l' una piuttosto che l' altra persona.. mi sembra un assurdità bella e buona.

Poi vabbè, leggere interventi come quelli di warten proprio mi fan cascare i cosiddetti.. a parte che non ho proprio capito una mazza di quello che volevi esprimere, ma il sentore che mi lascia come impressione non è dei migliori. Se vuoi sfottere almeno fallo in maniera comprensibile, e non ti preoccupare.. Dio mi ha fatto un cervello e lo uso per ragionare sulle parole della gente, infatti mi pare nei miei discorsi di dare prova di sforzo cognitivo per capire l' altrui pensiero. Che poi siamo universi molto distanti e la cosa risulti complessa se non alle volte impossibile, non vuol dire che sia una mia colpa. Di sicuro ho la coscienza di sapere di averci provato a capire l' altra persona, senza sbeffeggiarla in alcun modo. Perchè, come ripeto, un ultima volta, a me non pare di aver mai mancato di rispetto ad alcuno. Nonostante questo ho cihiesto scusa per i miei errori compiuti in buona fede. Ma non altrettanto ho ricevuto in cambio.. quindi, lo chiedo per favore, basta punzecchiarmi perchè sono umano e mi incazzo anche io..
 
R

Rollin' Stoned

Ragazzi devo troppo leggermo sto 3D da stonato.... Che viaggioni... Ho letto pezzi qua e là e non ho capito bene il dibattito, io comunque ho messo "altro..." perché credo che la religione sia qualcosa di interiore, strettamente legato alla filosofia, che dev'essere scoperto lentamente e da soli... Sono anche mezzo angnostico però, e credo che Dio sia "l'oppio dei popoli" (K.Marx) ma al contempo anche una roccia su cui una persona debole si possa appoggiare nei momenti più difficile, una certezza che può donare speranza ad un popolo, ma anche un'arma che li permette di essere soggiogati.
Non bisogna riflettere se Dio esiste o no, perché se tu pensi che esista, per te esiterà, e a suo nome potrai superare ostacoli che non pensavi mai di poter sconfiggere... Come diceva Cartesio, "Cogito ergo sum" ovvero l'uomo è ciò che pensa, se lo penso per me diventa vero! E se è vero per me, è come se esistesse realmete!

PS:che seghe mentali coi fiocchi ragazzi!
 
H

HydroLady

Ehehehe buongiorno :D
provo a rispondere, anche se, lo ammetto, sono piuttosto stonata stamattina :)
Premetto anche che il mio cervello va a tremila quasi 24/24...quindi posso risultare contradditoria: non mi contraddico, di solito....al massimo cambio proprio idea :D

Per il resto dell' argomentazione, come ad esempio la natura divina o naturale dell' istinto, visto che il discorso si farebbe parecchio lungo, preferisco aspettare momenti di maggiore lucidità :D

Poi per quanto riguarda la tua definizione di religione.. da un punto di vista logico e formale la condivido appieno, ma capiscimi bene che mi fa storcere un poco il naso il fatto che tu parta dal presupposto che la religione o il desiderio di essa non sia ispirato da un sentimento innato ispirato da Dio.. questo sarà un punto che potremo sviluppare se è tua intenzione, in caso contrario, giusto per dimostrare che non sono così cieco nella mia fede, accetterò con remore la tua definizione di religione :)

Prima dici che vuoi rimandare il discorso della natura divina o naturale dell'istinto...e poi ti fa storcere il naso che io parta dal presupposto che la religiosità e il desiderio non siano sentimenti innati ispirati da dio. Mah, capirvi voi uomini :D
Natualmente, come avevi ben supposto, non credo che il sentimento (che ripeto per me è innato solo in parte) della religiosità sia ispirato da dio. Non credo nell'esistenza di un dio "antropomorfo", cristianamente modellato. Quindi non credo che possa ispirarmi nulla. Se considero quella parte di sentimento innato, lo considero alla stregua di un istinto e quindi al pari di alcuni comportamenti visibili negli animali. Semplicemente reazioni semplici e stimoli complessi. Non sono in grado di spiegarmi un fenomeno? (e mi viene in mente l'uomo delle caverne con il fuoco) Bè quel fenomeno susciterà in me un certo tipo di emozione (la parte innata della religiosità)e, condividendo quell'emozione con i miei simili, le darò una spiegazione e un nome: è manifestazione di dio (della natura, di quello che vuoi). Et voilà la religione.

Ora, io non sò onestamente come una persona che non creda in un' entità divina viva effettivamente la religiosità.. è come chiedere un parere sulla mariuana a chi non si è mai fumato uno spinello.. ai miei occhi almeno.. Io personalemnte la mia religiosità, i bisogni che ne conseguono etc, li vivo a livello personale, nel mio intimo per così dire, in un rapporto quanto più possibile diretto con Dio. Poi capisco che per qualche lettore particolarmente simpatico, potrei sembrare uno schizofrenico o peggio.. tipo un presidente del consiglio con manie di onnipotenza.. ma è così. Poi a questo punto son curioso di sapere il tuo di vissuto con la religiosità e quanto ne consegue, perchè non riesco proprio ad immaginare una religiosità che derivi dall' esterno..

La mia religiosità non deriva affatto dall'esterno: se mi fermo in contemplazione della natura, il mio cuore si riempie di sentimenti. Se rifletto su me stessa...idem. L'insieme di questi sentimenti ed emozioni mi fa essere la persona che sono, mi giuda e mi "aiuta" nelle scelte. Vedi Slither, tu mi hai "forzata" a dire che per me natura=dio ma sapevo che era una "forzatura". Io non credo in dio e non credo che la natura abbia caratteristiche divine. Credo semplicemente in me, nella mia totalità e forza. Sono, per me stessa, l'unica vera "divinità". Questo mi permette comunque di stupirmi, di farmi milioni di domande e darmi milioni di risposte diverse, in una continua ricerca e analisi del mondo che mi circonda. E' difficile per me da spiegare, perchè molto "sentimentale" come concetto.
Mi chiedo però, a questo punto, COSA sia dio. Cos'è il tuo dio?Come lo descriveresti a me, che non lo conosco e non ci credo? Che caratteristiche ha? Riesci a descriverlo senza provare a convertirmi??:D

Per la questione prete bacchettone.. capisco quello che mi dici e di contro ti chiedo: è dunque giusto che per le colpe di altre persone, una persona rispettabile venga demonizzata? Cioè se il prete è stato violento allora lo sono anche io? Allora di questo passo cosa facciamo, cacciamo tutti i rom perchè alcuni di loro sono delinquenti? Picchiamo i tedeschi perchè alcuni di loro sono stati nazisti? Già lo avevo accennato.. di fare tutta l' erba un fascio non è buona cosa.. Comunque pace amen, mi pare che questo stralcio di discussione vada avanti da troppo tempo.. non è attinente e non si arriverà mai ad una conclusione credo.. io ho chiesto scusa a chiunque ho recato offesa, di contro non ho ricevuto le scuse da tutti coloro che mi hanno offeso.. questo mi sembra più che indicativo su chi si comporta in maniera civile e non; la mia coscienza è a posto quindi lasciamo perdere :)

No, non demonizziamo nessuno. Quello che intendevo è che tu sei stato "violento" in alcune tue affermazioni (e te ne sei scusato) e hai provocato una chiusura. E risposte altrettanto violente (di cui, e qui hai ragione, ho letto poche scuse). Ma, se posso, il tuo modo di scrivere non aiuta. Non credi che dati i tuoi studi, la tua innegabile capacità di analisi e le tue proprietà di linguaggio potresti fare tu dei passi verso le altre persone, ad esempio scrivendo in modo che non si debba rileggerti 3 volte e non si debba avere una laurea in filosofia? :D Prendila a ridere, per favore...

Per la questione dell' accettare la tua posizione o meno..mi dispiace, ma non c'è nulla al mondo che mi faccia cambiare idea su questo: per me siamo tutti figli dello stesso Dio, cioè lo stesso annunciato dal Cristo, e siamo tutti fratelli. Se la cosa ti disturba tanto, cioè se ti urta tanto il fatto che per me tu sei cristiana.. credo sia meglio chiudere la discussione qui perchè è un punto insanabile. Vero è che se le persone si urtano tanto nel profondo per il fatto che li considero miei fratelli... beh, la cosa mi lascia parecchio titubante. Alla fine, se sono uno che sproloquia quando parla, che cosa mai può interessare il mio pensiero.. il come io consideri l' una piuttosto che l' altra persona.. mi sembra un assurdità bella e buona.

Perme puoi pensare quello che ti pare :D Se sei più felice a chiamarmi cristiana, o a credere che somigli alla Bellucci...fai pure :D Al solito non voglio sfotterti, solo la pensiamo diversamente. Tu chiamami cristiana. Io non mi ci sentirò mai. Ma non mi disturba affatto.

Poi vabbè,(...) lo chiedo per favore, basta punzecchiarmi perchè sono umano e mi incazzo anche io..

Ma il "non ragioniam di lor, ma guarda e passa"? ovvero: se ti interessa cosa pensa Warten...chiedigli spiegazioni :) sennò...ciccia. Non capisco perchè polemizzi...ognuno è e deve essere libero di esprimere il suo pensiero o non-pensiero, se la cosa ti infastidisce...semplicemente chiedi spiegazioni. Davvero credo che nessuno qui "ce l'abbia con te". E anche se fosse certo non si metterebbe a leggere e commentare :D

Per me lo scambio sta assumendo toni e i contenuti interessanti...e, se non si era capito, mi diverto :D
Ringrazio anche e soprattutto chi, da stonato o meno, si mette a leggere i deliri miei e del fungo verde :D
 

LuTerrone

Active member
Shilter
se all inizio stavi, "poco poco",riuscendo a comunicare qualcosa,
Mò ,stai diventando,PROPRIU PESANTE COMPA'....quasi illegibile(quasi da CHIESA:booked:).


un saluto:biggrin:
 

Slithermoon

Member
Uff.. dopo 5 ore di sonno precario son stato svegliato a suon di polenta e lasagne.. e ho finito le sigarette.. quindi capisci lo stato in cui verto >_>

Cerco di riprendere il discorso punto per punto:
_ discorso dell' innatismo&affine: il fatto che mi faccia storcere il naso non vuol dire che io abia trattato in modo esauriente ed approfondito il tema che ho introdotto.(avrei da spendere parecchie altre parole a rigurdo, ma per il discorso di semplificazione, lo farò solo su richiesta esplicita a questo punto)
Rispondendo al tuo concetto di religione, ti dico che leggendolo mi sà molto di pubblicità per dolci preparati: una bustina di cioccolato in polvere, due cucchiai di latte..et volià, dopo 5 minuti nel forno ecco a voi una religione nuova nuova appena fatta.
Prima di controbattere con il mio punto di vista, oltre a sforzarmi di non essere conclusivo nelle mie opinioni, vorrei farti una domanda: in tutta onestà, ritieni davvero che io personalmente, per le facoltà cognitive che ho dimostrato, sarei così facile all' essere abbindolato da una falsa dottrina? Cioè, sul serio tu credi che la mia intelligenza sia così ridotta da attribuire al divino che ne sò, il fuoco che si accende quando un fulmine colpisce una pianta? Capisco che molti di voi ritengono che la religiosità sia ignoranza della peggio risma, ma ad essere nei vostri panni mi chiederei se un 'funghetto' come me sia davvero così ignorante come alcuni mi lasciano intravedere..

Non mi pare comunque di averti mai forzato in nessuna via, sei stata sufficentemente chiara nelle risposte che mi hai dato e quindi non ho mai supposto che tu dessi delle apposizioni divine alla realtà fenomenica che la fisica studia.
Prima di dirti cosa è Dio per me ti invito a riflettere sulla tua richiesta.. visto che mi chiedi di non provare a convertirti: in questa sede non ho mai provato a convertire nessuno, ma nonostante questo le critiche sono state di diverso avviso. Ciò mi fa pensare che non importa come io esprimo i miei concetti, perchè comuqnue dall' altra parte ho un pubblico affezionato che, in parte, è pronto a criticarmi a prescindere da quello che dico e come lo dico..i numerosi commenti fuori luogo che mi è toccato, con dispiacere, leggere ne sono una prova..
E per favore, chiedimi CHI è Dio, non cosa sia.. :)

E purtroppo il mio modo di scrivere non è una, passami la metafora, puttana che deve compiacere ogni tipo di cliente, è il mio modo d' esprimere la magnificenza del sublime, manifesto e non. Per questo non posso molto cambiare il registro o la forma, perchè sarebbe a discapito della poesia della parola stessa.
Intendiamoci, con questo non intendo coronarmi da solo a sommo poeta, anzi..dico solo che scrivere per me è piacevole quanto, se non più, fumare una bella canna d' erba pura.. e nessuno vorrebbe allungare un bel puretto con del tabacco no? è lo stesso principio, spero di essere stato abbastanza esplicativo nel mio concetto artistico della scrittura.. Comunque non essere ingiusta, mi pare che -per quanto mi sia possibile- mi stò sforzando di essere meno pesante e prolisso di quanto mi viene spontaneo fare.. con il tempo forse riuscirò a fare meglio :)

Bene sei la prima persona che a quanto pare non disturba come la penso a riguardo.. anche se per me è ancora un mistero il come ci si possa offendere tanto se io, nel mio intimo, considero tutti cristiani... bah
In tutta onestà mi sarei aspettato una risposta del genere sin dall' inizio della discussione, perchè mi sembra la conclusione più civile.. io la penso così, tu cosà e basta.. Vabbè, controsensi umani: ci si vanta tanto della propria razionalità e poi si cade sempre in questi abissi dell' illogico..

Salvo questo, la filosofia del "ciccia" non mi è propria per niente: mi ritengo aperto a ogni tipo di discussione, e non sono il tipo da ignorare qualcuno solo per il fatto che mi ritengo superiore (questo mi stai dicendo aliciotta o sbaglio?): quella è la vera boria e la superbia, non lo scrivere in maniera più sostenuta. Mi capisci? Quello che dico è che la mia impressione sia del tipo che alcuni pensino 'Slitherfag scrive bene, ragiona e blabla come se ne fosse capace solo lui. è uno sborone, superbo, pieno di sé etcetc.." Anche se di fatto non mi son mai sognato di essere così..invece il fatto di ignorare uno spunto per un discorso per me è indice di grande tronfiaggine.
Comunque io non questiono sul diritto di ognuno di esprimersi, è il modo di farlo: tu mi rimproveri il fatto che sono troppo formale (è giusto? non sò, dicaimo aulico o arcadico, come preferisci..) nei discorsi, e non questioni sul modo di proporre le tematiche? Ciò vuol dire che avrei ragione in maggior misura se decidessi anche io di usare un registro più debole, pregno di sarcasmi, illazioni e stronzate? (vedi, stò imparando in fretta..)
Non credo proprio.. per quanto possa essere stato polemico nelle mie affermazioni, nulla toglie che il rispetto dell' altrui persona (persona, non teoria o sistema di pensiero) nei miei post non sia mai venuto meno; per alcuni dei miei interlocutori non è valsa la stessa cosa perchè non solo si son derise le mie teorie, ma mi son sentito anche sbeffeggiato a livello personale.
E scusa se la cosa a me offende e parecchio x)
Alla fine mi sembra di averti dimostrato di essere un interlocutore degno di un paio di righe, non un mostro fanatico come mi è sembrato di essere stato dipinto.. Sarà poi che tu sei l' unica che non ha mai offeso di tutti quelli con cui ho avuto 'piacevoli scambi di opinioni' e quindi non provo alcunché nei tuoi confronti..

Salvo questo mi unisco a te nel ringraziare i nostri assidui lettori (ma fai davvero che ne abbiamo? :eek: per me te li sei inventati di sana pianta solo perchè ne avevi bisogno... un pò come inventarsi Dio d'altronde :p da quanto ho capito per te è un processo simile..ah ragazza!!) e confermo.. è parecchio interessante la questione, anche se mi spaventa il fatto che siamo ancora in rodaggio e non siamo entrati nel 'vivo' della conversazione >_>

e.. che ti devo dire.. mi dispiace luterrone non era mia intenzione :c
 
H

HydroLady

Finisco di leggerti e mi chiedo (ogni volta)...perchè si impunta su aspetti formali e, scusami, su cazzate e non va avanti invece sul quello che è il "centro del discorso"?
Il punto è che si...si vede lo sforzo che stai facendo per essere meno aulico e contorto (grazie!); nessuno ti ha chiesto di non esprimerti come meglio credi, ma non pretendere poi di risultare comprensibile ai più e di non essere frainteso; comprendo a fondo il piacere dello scrivere (se? :D); non ti ritengo superiore, come non mi ci ritengo io, ma comprendo che abbiamo più nozioni della media; ignorare qualcuno non è sintomo di superiorità, solo di scarso interesse (che poi sia bello, brutto, giusto o sbagliato non sta a a me deciderlo e neanche mi interessa); se ritieni che qualcuno ti ha mancato di rispetto e vuoi chiarire...dillo e basta :)
Qui non è questione di chi ha ragione e chi ha torto: ognuno di noi la pensa diversamente su tante cose, su alcune di queste possiamo confrontarci, se ne abbiamo voglia. Questo non vuol dire che qui qualcuno deve cambiare idea...tu, Slither, puoi sentirti pure "perseguitato", ciò non toglie che io non credo che tu lo sia.
Se poi ritieni che chiamarti "fungo verde" sia dispregiativo....semplicemente non lo è :D


Ci siamo?possiamo provare ad andare avanti?

discorso dell' innatismo&affine: il fatto che mi faccia storcere il naso non vuol dire che io abia trattato in modo esauriente ed approfondito il tema che ho introdotto.(avrei da spendere parecchie altre parole a rigurdo, ma per il discorso di semplificazione, lo farò solo su richiesta esplicita a questo punto)
Rispondendo al tuo concetto di religione, ti dico che leggendolo mi sà molto di pubblicità per dolci preparati: una bustina di cioccolato in polvere, due cucchiai di latte..et volià, dopo 5 minuti nel forno ecco a voi una religione nuova nuova appena fatta.
Prima di controbattere con il mio punto di vista, oltre a sforzarmi di non essere conclusivo nelle mie opinioni, vorrei farti una domanda: in tutta onestà, ritieni davvero che io personalmente, per le facoltà cognitive che ho dimostrato, sarei così facile all' essere abbindolato da una falsa dottrina? Cioè, sul serio tu credi che la mia intelligenza sia così ridotta da attribuire al divino che ne sò, il fuoco che si accende quando un fulmine colpisce una pianta? Capisco che molti di voi ritengono che la religiosità sia ignoranza della peggio risma, ma ad essere nei vostri panni mi chiederei se un 'funghetto' come me sia davvero così ignorante come alcuni mi lasciano intravedere..

Non ritengo affatto che tu possa essere stato abbindolato da una falsa dottrina (anche se ritengo che ciò possa succedere). La tua fede si percepisce nelle tue parole. Ed è abbastanza evidente che ho semplificato il concetto di religione "pronta da cuocere" fino all'estremizzazione. Ciò non toglie che io ritengo la religione come una creazione dell'uomo, un modo che gli uomini usano per rispondere a "domande che non hanno risposta".
Ribadisco anche che mi interessa capire come la pensi sull'innatismo: la religione è innata?o è la religiosità? Quali sono, potenzialmente, le ricadute di entrambe le ipotesi?

Non mi pare comunque di averti mai forzato in nessuna via, sei stata sufficentemente chiara nelle risposte che mi hai dato e quindi non ho mai supposto che tu dessi delle apposizioni divine alla realtà fenomenica che la fisica studia.
Prima di dirti cosa è Dio per me ti invito a riflettere sulla tua richiesta.. visto che mi chiedi di non provare a convertirti: in questa sede non ho mai provato a convertire nessuno, ma nonostante questo le critiche sono state di diverso avviso. Ciò mi fa pensare che non importa come io esprimo i miei concetti, perchè comuqnue dall' altra parte ho un pubblico affezionato che, in parte, è pronto a criticarmi a prescindere da quello che dico e come lo dico..i numerosi commenti fuori luogo che mi è toccato, con dispiacere, leggere ne sono una prova..
E per favore, chiedimi CHI è Dio, non cosa sia.. :)


Slither secondo me non hai provato a convertire nessuno, ma ciò non toglie che tu abbia dichiarato apertamente la tua missione cristiana di evangelizzazione. Se io ci scherzo sopra è per sdrammatizzare. Eh si...quando si assume una posizione forte bisogna imparare che sia avrà un'opposizione altrettanto forte: per me, è questo il bello :)
per il resto sono io che mi sono forzata da sola...e consapevolmente...
CHI è dio o COSA è dio...già questa sarebbe bella da approfondire...
Io continuo a chiederti COSA è , per te, dio...sempre perchè provo a non antropoformizzarlo (??) troppo.

comunque...buon pomeriggio :D
 
Last edited:
W

Warten

perche' dovrei sfotterti Slithermoon?dico solo e questa volta in maniera piu' comprensibile (spero)che e' il tuo stesso credo a porti una serie di limitazioni(prevalentemente concettuali)...quindi,vuoi e devi evangelizzare persone che si confrontano da sempre con questi concetti?provaci,nessuno vieta nulla ma la vedo dura(vespaio)
trovi il mio intervento uno sfotto',perche' ti ho chiamato "l'amico slithermoon"?
ti chiedo scusa,ti va bene "compagno"?(questa e' una battutina)

ora,se hai colto il mio concetto,ti saranno caduti del tutto i cosidetti,perche' nn riesci a capacitarti,dopo tutti i tuoi "sforzi" di comprendere l'altrui pensiero,che ci sia ancora qualcuno che parla di rispetto reciproco....e qui, per me, la ragione e' da ricercare su quanto ho scritto sopra....

infine,trovo giusto entrare oramai nel vivo della discussione..
(dopo la replica,se ci sara')


dio e' di razza caucasica?
gesu' era biondo?
feste "pagane" sono state assimilate rimaneggiate e propinate come feste cristiane?
dio si puo' intendere come "io"interiore?
il peccato originale cosa ci insegna?
il libero arbitrio e' una punizione?
gesu' e' tra noi?
e' necessaria la capziosita' nelle dottrine religiose?
se dico "...io sono dio" sto bestemmiando?
l'essere prolissi e' una forma di vanita'?
il protestantesimo e' piu' in linea con l'essere dell'uomo?
(alcune domande sono volutamente provocatorie)

maccomunque(volutamente esteso)chi e' dio per un cristiano come te Slithermoon?

avanti con l'esperimento


p.s. ti perdono per l'avermi dato del coglione

p.p.s.io credo nel mio io interiore

p.p.p.s aliciotta sei una grande
 

Slithermoon

Member
Quando mai ti ho dato del coglione? Oo'

Vabbè entriamo nel discorso per la porta che mi è stata aperta di fronte lasciando perdere tutto il resto..
Ora, per quanto riguarda il mio personale punto di vista preso nella più ampia delle prospettive, vorrei procedere a piccole tappe nel descriverlo, in modo tale da cercare di farti addentrare nel mio sistema di pensiero. Lo ritieni un metodo valido? O preferisci che ne adotto un altro? Io parto con questo, se poi non produce buoni risultati proverò in altro modo..
Prima di tutto mi è parso di capire dai retroscena celati nella tua metafora estremizzata che ritieni la religione, Dio e quanto ne consegue, un fenomeno troppo materiale e stereotipato per coltivare un terreno comune di scambio di concetti; in primo luogo perchè mi sembra che quasi tu stai parlando ad un cattolico, e in secondo luogo perchè, a quanto dici, sembra che per te la religione è una delle tante vie per trovare una risposta alle grandi domande della vita.
Ora, io non mi sono avvicinato a Dio per avere risposte: infatti, per chiunque ben coltivi la sua fede Cristiana, è ben noto come Dio sia un Mistero, che a noi verrà rivelato tramite il Cristo (un concetto molto forte, che se desideri posso ampliare in quest' ambito -non in quello evangelico :p). Non è quindi per conoscere il senso della mia vita o del perchè i giusti muoiono, che mi sono avvicinato a Dio. Riesci a capirmi? Credere di avvicinarsi a Dio in vista di un ricavo personale, anche metafisico, è in realtà un allontanarsi da Lui. Ed è per questo che ritengo impropria, almeno nel mio caso, la tua visione della religione.. che poi altri facciano come tu hai detto è un' altra questione, ma come ripeto stò solo cercando di farti "entrare" nel personaggio 'funghetto verde'.
Ritengo infatti che la ragione, la logica e sopratutto l' esperienza, unita a una salda forza di volontà e di fortuna, portino la persona a crescere in senso intellettuale, sviluppando concetti, teorie ed ipotesi, le quali si risolvono in risposte più o meno certe e corrette.
Il senso della propria vita terrena invece si crea strada facendo, riflettendo attentamente in uno scrupoloso esame di coscienza -passami l' espressione- sulle proprie abilità ed aspirazioni, sogni e desideri ideali.
Le spiegazioni dei fenomeni naturali si spiegano attraverso le scienze, il perchè la gente muoia è spiegato dalla biologia e via dicendo..
Tutte queste cose -e domande che ne derivano- sono distanti da Dio.. capisci? Il decorso del mondo sensibile è un' aspetto infinitesimale della faccenda, il fatto che, in un certo senso, tu ci sia così attaccatta è un limite che ti poni nel cercar di comprendere -ammesso che ti interessi- la dimensione spirituale che io ti stò proponendo. Ma è meglio fermarsi qui con questo discorso, prima di eccedere e sproloquiare di argomenti che non ti interessano.. Aspetto il via libera per continuare e continuare in quella che mi piace poter battezzare il paragrafo delle "ragioni di fede"

Per quanto riguarda le domande dirette che tu mi poni, diciamo che non me le sono mai poste perchè, nell' affrontarle, ho sempre trovato un controsenso logico nella domanda stessa. (qualche secondo per cogitare bene sui perchè delle mie affermazioni...)
Per il semplice fatto che è formulata in modo tale da non poter riuscire mai ad essere definitivamente archiviata. Ora, se siamo in due a desiderare risporte certe e non ipotetiche, sarai d'accordo con me che è insensato cercare di fondare un sistema su domande di ricerca instabili. Però mi sento buono - :D - e decido comunque di dare soddisfazione alla tua curiosità: prima di farlo però sappi che, se devo stare lì anche ad ipotizzare le possibili ricadute, potrei intavolarti un discorso che non sarà molto accessibile. Se vuoi procedo, se preferisci alla tua curiosità prediligere la chiarezza del discorso, è meglio lasciar perdere :)
Comunque ti ringrazio perchè mi permetti di sollevare un aspetto ancora nascosto nella vicenda: perchè a mio avviso dimentichi alcuni tratti della natura umana (non solo quella naturale!) nella tua visione religiosa. Mi spiego: per ora l' hai presa in esame (così mi pare, correggimi se sbaglio) esclusivamente nella sua funzione di 'motore immobile' in quanto sorgente di bisogno -nella più squisita scolastica di Maslow per così dire.
Da ciò ne consegue che per te si riassume la natura umana fondamentalmente in quello? Sono curioso anche io a riguardo :)

Tornando al mio discorso, vorrei porre in essere un' altro concetto, di cui ho la certezza d' esistenza (in questo posso darti soddisfazione): la dimensione religiosa nell' animo umano. Cosa intendo per dimensione religiosa? Una sorta di ibridazione tra la teoria di Gardner e la visione del mondo Shakespeariana, in cui ogni uomo è attore nel palco dell' esistenza. Ogni aspetto, o dimensione, della persona è, nella metafora di S., paragonabile all' attore che si inscena: la maschera nel teatro greco. Ma se nella visione di S. ogni maschera era indipendente l' una dall' altra a seconda della scena rappresentata poichè il palco è la vita, io dico: riassumiamo il palco non più nel concetto di esistenza ma in quello di personalità. Ne deriverebbe una visione di personalità sfaccettata, interconnessa però, nelle sue varie interazioni, da legami di temporalità paragonabili, nell' espletare le loro funzioni, alle intelligenze multiple di G.
Una visone che prospetta quindi tratti personali che svolgono esistenze ben definite, il concetto di "ruolo" per intenderci, e comuni, nel loro essere a tutta l' umanità: ed è qui che volevo arrivare.
La comunione -non nel senso più religioso del termine ovviamente :p- dell' aspetto religioso che, quindi, le dona i tratti dell' innatismo: l' aspetto che tende al divino è in vero innegabile che sia appannagio esclusivo dell' essere umano, e che sia comune.
Ora, è un discorso difficile da digerire anche per me quasi, quindi lo interrompo qui per dare spazio ai lettori di ragionare e di tirare qualche boccata "d' aria", lo continuerò poi se desta interesse :D
-enjoy, che ne avete bisogno dopo sta zuppa-

L' ultimo commento che ho da fare riguardo al tuo sommario per così dire è che sò bene che a una posizione forte si contrappongono altrettante, se non di più, posizioni ancor più forti. Ma c' è una bella differenza tra forte e sgarbato.. vabbè ma non dovevamo chiudere il discorso? :p

Rispondendo a warten: a quanto pare ho avuto la coda di paglia, se sei sicuro di non avermi deriso.. Io nei miei discorsi volevo solo sottolineare l' aspetto evangelico che caratterizza la religione e la fede cristiana, sperando di trovare terreno fertile.. tutto qui, non di certo essere causa di vespai o attriti.. bastava farmelo notare con garbo e longanimità, tutto qui, senza prendersela tanto a male.
domanda 1: Ritengo che pretendere di veicolare l' immagine e il concetto divino in accezioni antropomorfe, non solo sia limitante, ma anche insensato; è un errore che una fede vacillante ha portato all' esasperazione, con l' iconoclastia etc, poichè chi non conosce Dio e lo cerca, senza trovarlo, non si chiede in cosa ha sbagliato per non trovarlo, ma gli attribuisca tratti per completare le sue lacune..oppure lo spregia o addirittura lo nega. Come cercare di completare un puzzle ritagliando i pezzi mancanti al suo completamento. Dio è il puzzle -che paragoni mi tocca fare!- e l' uomo che lo conosce è chi l' ha risolto senza metterci dei pezzi ritagliati; poi esistono gli altri: chi dice che i pezzi non li ha mai persi e che è colpa della confezione con i pezzi mancanti, chi dice che è più facile farsi un puzzle artigianale... riesco a spiegarmi?

domanda 2: la dimensione umana di Cristo intendi? Logica vuole che, per evidenti ragioni geografiche, Egli non fosse biondo al tempo della sua discesa sulla terra.. ma chissà... (ho risposto nella speranza che vi fossero buone ragioni di rispondere a una domanda che, presa così, mi sà un pò di carlona.. Se era una domanda fine a sé stessa ti prego di dirlo la prossima volta, così evito di prenderla sul serio)

domanda 3: Per cristiano intendi...? Cattolico? Comunque il Cristo è stato abbastanza chiaro nei suoi dettami, quindi saprai bene come la penso se hai mai letto la Bibbia, e come un vero Cristiano dovrebbe comportarsi a riguardo.

domanda 4: l' uomo è libero di intendere e di volere come più gli aggrada, ciò non presuppone però che esso sia sempre e comunque nel vero.

domanda 5: mi viene da ridere.. credi sul serio che qualcuno abbia appreso un insegnamento dal peccato originale? Sono proprio curioso di vedere cosa tu hai imparato..

domanda 6: è un piacere vedere che ritieni per assodato che il libero arbitrio esista. Per te cosa è? Sempre più curioso. Comunque come per il sodomita la frustata è un piacere, mentre per lo schiavo è una punizione. così il libero arbitrio è vissuto diversamente da persona a persona. Se si interiorizzasse il vero significato del Cristianesimo, a mio avviso sarebbe il più grande dei doni e la più paurosa delle libertà a noi concesse.

domanda 7: Gesù è nel cuore di chiunque lo accolga. Sò che per voi è catechismo, ma per me è la pura e semplice veirtà. Ciò mi fa riflettere su come alle volte affrontiamo con paura la più semplice delle verità, appunto perchè temiamo, dietro a tale semplicità, sconvenienti conseguenze o 'inculate' madornali.
W la logica della convenienza :)

domanda 8: ritengo che l' organizzazione che gli uomini fanno delle loro religioni sono affare loro e di loro soltanto. E per questo Dio se ne allontana, così come me: l' insegnamento del Cristo -la vera religione- non ha nulla a che fare con cavilli e fastosità, anzi mi pare abbastanza chiaro e semplice: non devo certo ricordare a voi, memori della catechesi, dei 2 semplici "comandamenti dell'amore".. Che c'è di tanto sofistico non sò io, quella è la mia religione.. se poi tu per religione intendi le dottrine che gli uomini si sono fatti per giustificare gli atti compiuti nel loro interesse.. allora è un altro discorso.

domanda 9: se vuoi una risposta leggi la Bibbia ;) è un ottima lettura, per credenti e non a mio avviso

domanda 10: a mio avviso non è ciò che fai, ma come lo fai che rende una cosa nella sua accezione esistenziale più stretta. Guarda all' intenzione e non all' opera compiuta, trai le tue conclusioni con equità e animo desideroso di giustizia... la risposta viene da sé, caso per caso: alcune volte lo è, alle volte no... non credo si possa generalizzare in questo.

Chi è Dio.. Chi è Dio........ mah, chissà
A parte scherzi.. credo di essere stato abbastanza munifico di parole per un post solamente.. se vuoi che affronto il discorso però, devo rendermi conto del fatto che tu, mio interlocutore, abbia le basi per sostenere un discorso del genere... sarà pesante, ma interessante anche per voi mi auguro.

Edit: scusa aliciotta, ma mi son appena reso conto che mi hai chiesto anche tu chi è Dio xD
Troppe parole confondono anche me.. Se non ci sarà altro da aggiungere nel mio prossimo post di risposta agli interventi dei lettori, vedrò di iniziare ad introdurre il mio pensiero..e buona giornata anche a te :)
 
H

HydroLady

Continuiamo, a mio parere, a non intenderci sui termini di base, sui concetti. D’ora in poi ti risponderò prendendo solo alcune tue frasi e utilizzando come chiave di lettura la MIA definizione di religione e religiosità (RELIGIONE: complesso di narrazioni, norme e spiegazioni dei fenomeni naturali, costruite socialmente e culturalmente, che esprimono, nel corso della storia, la relazione tra varie società umane e il "divino". una creazione dell'uomo, un modo che gli uomini usano per rispondere a "domande che non hanno risposta". RELIGIOSITA': un sentimento....qualcosa di legato all'emozione e alla sensibilità propria di ogni individuo, non necessita di un "oggetto di culto", essendo puro sentimento, pura emozione, parte della religiosità, la parte emozionale,è innata nell'uomo)
ritieni la religione un fenomeno troppo materiale e stereotipato per coltivare un terreno comune di scambio di concetti” “Non è quindi per conoscere il senso della mia vita o del perchè i giusti muoiono, che mi sono avvicinato a Dio. “ “Ritengo infatti che la ragione, la logica e sopratutto l' esperienza, unita a una salda forza di volontà e di fortuna, portino la persona a crescere in senso intellettuale, sviluppando concetti, teorie ed ipotesi, le quali si risolvono in risposte più o meno certe e corrette.”
Capisco bene il tuo non cercare risposte in dio. Credo che tu abbia svelato qualcosa di profondo e importante .Interpreto le tue parole, però, come se tu stessi parlando di RELIGIOSITA’ (se preferisci la chiamiamo spiritualità)e non di religione. Indi per cui non vedo come la mia definizione di religione possa essere impropria :D Tu parli di FEDE, Slither…molto diversa dalla religione. E in un certo senso, a mio avviso, diversa anche dalla religiosità (sempre nella mia personalissima definizione del termine. La fede è uno specifico sentimento: la religiosità (d’ora in poi spiritualità) è più un insieme di sentimenti ed emozioni.
Ritengo anche io che ragione, logica,esperienza e forza di volontà potino una persona a crescere, sviluppando etc. etc. non vedo però il senso dell’”invece” scritto qui sotto.
Il senso della propria vita terrena invece si crea strada facendo, riflettendo attentamente in uno scrupoloso esame di coscienza -passami l' espressione- sulle proprie abilità ed aspirazioni, sogni e desideri ideali. Le spiegazioni dei fenomeni naturali si spiegano attraverso le scienze, il perchè la gente muoia è spiegato dalla biologia e via dicendo..Tutte queste cose -e domande che ne derivano- sono distanti da Dio.. capisci? Il decorso del mondo sensibile è un' aspetto infinitesimale della faccenda, il fatto che, in un certo senso, tu ci sia così attaccatta è un limite che ti poni nel cercar di comprendere -ammesso che ti interessi- la dimensione spirituale che io ti stò proponendo. Ma è meglio fermarsi qui con questo discorso, prima di eccedere e sproloquiare di argomenti che non ti interessano.. Aspetto il via libera per continuare e continuare in quella che mi piace poter battezzare il paragrafo delle "ragioni di fede"”
Per me il decorso del mondo non è affatto un aspetto infinitesimale: posso, a volte, cullarmi nell’infinito e contemplarmi nella mia microscopica essenza, e rendermi conto di quanto io sia insignificante…ma non riesco a vedere come il mio dare importanza ad aspetti contingenti possa essere un limite. Comprendo la tua dimensione spirituale, e per certi versi mi ci ritrovo anche . Quello che mi rende profondamente diversa da te è la assoluta mancanza di FEDE in qualcosa di diverso da me stessa. Questo è un mio limite, una mia mancanza. Questo non vuol dire che io manchi di spiritualità. E si, dimmi pure quali sono le "ragioni di fede", mi interessa perecchio.
“ Ora, se siamo in due a desiderare risporte certe e non ipotetiche” “perchè a mio avviso dimentichi alcuni tratti della natura umana (non solo quella naturale!) nella tua visione religiosa. Mi spiego: per ora l' hai presa in esame (così mi pare, correggimi se sbaglio) esclusivamente nella sua funzione di 'motore immobile' in quanto sorgente di bisogno -nella più squisita scolastica di Maslow per così dire.
Da ciò ne consegue che per te si riassume la natura umana fondamentalmente in quello? Sono curioso anche io a riguardo

Non credo di aver mai detto che cerco risposte “certe e non ipotetiche”. Come potrei cercare risposte certe se parliamo di religione, spiritualità e fede? Comunque si, la piramide dei bisogni di Maslow, a mio parere, sintetizza bene la natura umana. Sintetizza perché ci sono sfaccettature e sfumature che non descrive accuratamente. E la spiritualità è una di quelle “sfumature”.
Per il resto, dopo aver riletto molte volte, non credo di aver ancora compreso a pieno il tuo discorso sulla dimensione religiosa e le sue caratteristiche comuni a tutti gli esseri umani e quindi innate. Cioè: stai dicendo che alcuni aspetti della spiritualità sono innati perché comuni a tutti gli esseri umani. Ogni essere umano ha in sé, dalla nascita, iscritte nel suo codice genetico, delle “informazioni” che ne determinano la spiritualità. E a questo punto ti chiedo: se è così…QUALI sono queste “informazioni”? quali sono i pezzi del palco, gli aspetti del ruolo, comuni a tutti e COSA determinano?

Naturalmente la mia non è affatto polemica. Io stessa fatico a darmi le risposte, e l’assunzione, ripetuta e prolungata, di thc aiuta…ma anche no :D
"Dio è il puzzle -che paragoni mi tocca fare!- e l' uomo che lo conosce è chi l' ha risolto senza metterci dei pezzi ritagliati; poi esistono gli altri: chi dice che i pezzi non li ha mai persi e che è colpa della confezione con i pezzi mancanti, chi dice che è più facile farsi un puzzle artigianale... riesco a spiegarmi?"
No :D
Chi è Dio.. Chi è Dio........ mah, chissà
Ribadisco :) chi, o cosa, è, per te dio?
Che altro dire...buona giornata :D
 

zomboweed

UnDead Member
Veteran
Scusa.. solo una cosa. magari non ho capito bene.

se il libero arbitrio NON esiste (mi sembra di aver capito così dalla tua replica a warten) ... a questo punto scindi completamente l'uomo dalla divinità ... ovvero la divinità esiste (dogma) e noi esistiamo e facciamo quello per cui ci ha creati ( il libero arbitrio non esiste). E pertanto torno a dire che il tuo dio cristiano buono e misericordioso non esiste perchè troppe sono le ingiustizie e gli inferni in terra in questo mondo. Oppure è un dio crudele, malevolo e che ci odia. O che ci tratta come i pesciolini del suo acquario. Con indifferenza .

¿Por qué me cuentan que existe un dios
tan poderoso y perfecto?
¿Por qué creó el sufrimiento
y a tanto inocente condena al infierno?

ska - p . "que puede decir!"
 

Slithermoon

Member
Teniamo buona la definizione da vocabolario; questo secondo me porta a due inevitabili constatazioni da parte mia:
_ la definizione da dizionario purtroppo ammanca di un grave, quanto a me sgradito, tratto della questione: il pretesto. Cosa intendo? Intendo dire che la religione purtroppo è stata, ed è a tutt' ora, screditata dai più in quanto è stato usato come pretesto per giustificare atti scellerati. Ora, se la religione la intendiamo da dizionario, direi che sarebbe opportuno da parte di tutti lasciar perdere interventi che attribuiscano questo tipo di negatività alla religione, poichè da tua definizione, non stiamo discutendo di quello. Questo lo appunto più per gli interventi passati e per marcarlo ai lettori, così riescono meglio ad entrare nello spirito della conversazione, non è ovviamente un rimprovero per te.
_ seconda cosa: partendo dal presupposto che utilizziamo il termine da vocabolario, cioè un termine già definito e "perfetto" così come è, direi che continuare a discutere della religione e della religiosità in sé e per sé è parecchio inutile: cosa serve infatti tentare di definire ciò che è già definito? Quindi direi di passare ad un argomento che, a quanto mi pare di intendere dai vostri interventi, vi preme di più, ovvero la fede.
Questo è quanto credo più utile alla conversazione: se sei d' accordo con me vediamo di procedere.

In risposta a quanto tu dici rispetto all' argomento religione, religiosità e fede ti dico: come puoi presupporre una religiosità che non fondi le sue radici nella fede in qualcosa? mi pare che è come tentare di spiegare il teorema di pitagora pretendendo di non calarlo in un discorso geometrico.. La religiosità consegue alla fede, a mio parere, e dalla fede procede verso Dio; quindi è logico dire che le due cose si completino vicendevolmente, essendo interdipendenti tra di loro.
Tu invece mi chiedi di ritrarle come 'monadi', ma esse non lo sono invero.. quindi, come potrei io descrivere l' universo religiosità senza far riferimento alla fede?
Ovviamente questo, beneinteso, lo dico solo se il tuo interesse è capire il mio concetto del divino.. se invece vogliamo discutere di semantica in primis e poi del mio punto di vista, allora darei al discorso un taglio diverso, più critico e meno carico 'sentimentalmente'.
Salvo questo, in attesa di tuo parere a riguardo, tengo a riferirti che l' importanza che tu dai al sentimento, se la cali nel mio caso, non è così preponderante come credi.

Il senso dell' invece, più usato come copula quasi che come avversativo, vuole solo rendere più forte la distinzione, nel mio atto del cogito,che intercorre a mio avviso tra la costruzione della propria personalità e il senso della propria vita.. Che per me sono due percorsi di vita ben differenti e, prendendoli per veri, riescono chiaramente (?) a dare un' idea del perchè alcune persone con una personalità più o meno completa non riescano comunque ad avere un senso nella propria vita e viceversa. è solo un appunto, deontologico quasi in precedenza, sul mio punto di vista a riguardo, visto che molte volte ho trovato persone che ritengono che una personalità strutturata abbia necessariamente un senso nella propria vita o viceversa.. Diciamo che ho tirato il sasso :)

In risposta poi alla tua mancanza di fede ti dico: credi tu che la matematica dica il vero? Suppongo di sì, come me d' altronde. Eppure si basa su concetti puramente astratti, che non esistono nel mondo contingente -non speravo di poter usare questo termine, ne sono proprio contento, grazie :). Ma non per questo tu non credi alla loro esistenza, non rinneghi la fede nella verità che spiegano. Con ciò intendo dire che non è così assoluta la tua mancanza di fede (poichè nella religione naturale la geometria è oggetto di culto no?), ma semplicemente l' hai indirizzata ad altro. Ora, prima di dire quanto vorrei, una domanda: puoi spiegarmi tu, in base a quali principi, decidi diaffidarti a qualcosa o a qualcuno? Perchè mi pare assodato che è fortemente improbabile che non 'ti fidi' di niente e di nessuno salvo te stessa.. Anche solo i tuoi genitori, così ben ritratti dalle tue parole, mi paiono degli della tua fiducia, e sì che non sono parte della tua persona, del 'mondo aliciotta'.
E comunque, qui credo ci siano differenze difficilmente appianabili, il mondo è infinitesimale. Il fatto che tu lo sia ancora di più e che, nonostante questo, tu riesca ad apprezzarlo e a beartene è una questione che a mio avviso è poco inerente. Non stò questionando su quanto sia vero e giusto farlo -anche io son del tuo parere a riguardo- ne tanto meno ti stò dicendo che dare importanza ad aspetti materiali sia sbagliato o limitante; quello che dico è che quando la materialità è prominente al suo opposto -ammesso che siano davvero in contrapposizione, io personalmente non lo credo-, quando c' è un' attaccatura così radicata nell' animo del pensante per il mondo sensibile, ai suoi modi di ragionare e di percepire il mondo.. beh, la questione si fa critica: insomma, non credo che si possa pretendere di conoscere Dio nella stessa maniera con cui ti avvicini a conoscere le cause del mondo sensibile.. Cioè basandoti sui principi del mondo sensibile, dei sensi, e della ragione umana..e in certi versi anche per il sentimento. Questo è limitante, il classificare Dio come la manifestazione di un fenomeno antorpologico, cercando di comprenderlo con gli stessi strumenti che usi per conoscere la realtà sensibile.. Quindi ti dico: se vuoi sul serio conoscere Dio, rinuncia ai miroscopi, ai bisturi e quant' altro; perchè se non ci riesci, probabilmente perderemo tempo in due. Dimmi poi se ho mal interpretato o tratto conclusioni sbagliate.

Altra cosa limitante.. il fatto di credere che cercando Dio non si possa arrivare a conclusioni certe: l' esperienza di fede è un esperienza concreta, reale e personale. Certo, il fatto che sia personale rende difficile trasmetterla agli altri, ma ciò non toglie che sia vera, concreta e inattaccabile; è solo difficilmente dimostrabile. Ma visto che non stiamo facendo gli scienziati e il nostro non è un' argomento di scienze, poco importa se non lo è giusto? Non è questo il nostro scopo e, se per te lo fosse, allora lasciam perdere perchè con tali principi non si arriva da nessuna parte.
Purtroppo la piramide di Maslow da per scontata una logica che non è caratteristica dell' essere umano: non spiega infatti il perchè di scelte controproducenti ampliamente dimostrate, ne tanto meno tiene in considerazione gli aspetti emotivi che sottostanno al processo decisionale a mio avviso. Per quanto valida per certi aspetti, ammanca di tratti umanitari che non riesco ad ignorare: credo che una perona della tua intelligenza capisca cosa intendo, quindi non spendo altre parole a riguardo; anche se una tua risposta sarebbe letta con attenzione e curiosità.

Poi, in ultima, tornaimo al discorso dell' innato: già ieri volevo sottolineralo, ma per questioni di lungaggini non ho solevato il problema. cosa si intende per innato? Suppongo che la tua definizione sia la più classica scientista ed etimologica, cioè di un qualcosa non acquisito per esperienza o per cultura. Ora, considerando che per te la religione è cultura sociale sviluppata nel tempo, mi sarà difficile farti entrare nella mia ottica. Iniziamo dicendo che la fede non è un' abilità o un possedimento che si acquisisce come ogni altra cosa di questo mondo: è un percorso esperienzale -in questo non ha tratti innati ovviamente- che si và formando nel corso della vita. L' aspetto societario invece, sempre se si considera il mio caso isolato, non sussiste: nessuno mi ha mai 'preso per mano' e condotto alle mie idee, se non Dio stesso; ciò non toglie che se Dio ritiene opportuno manifestarsi e introdurre Sé stesso al fortunato essere umano, decida di farlo tramite terzi. Perchè Egli sà quanto siamo diversi, e si manifesta quindi in modi differenti, a seconda di quanto più si confà ai Suoi scopi. Questo lo dico solo per farti capire quanto sia limitante cercare di interpretare con parole, pensieri e razionalità umana il concetto di Dio (notare che non ho parlato di fede nell' ultima frase). Ora, rispondendo alla tua domanda dell' innato: non in vero la fede, la religione o la religiosità, nelle loro accezioni più comuni sono inante in noi. In noi sono innate i principi su cui esse un giorno cresceranno e vivranno. Per usare espressione direttamente dalla bibbia: la classica metafora del campo.. Non è la semente che cresce -fede, religione etc- ad essere già presente in noi, ad essere già nostra, poichè per mietere il grano devi riceverla la semente e poi farla crescere sperando che trovi terreno buono. Ciò che è innato in noi, ciò che è comune sin dalla nascita ad ogni essere umano, è l' "atto di proprietà" del campo su cui si seminerà, ammesso che si deciderà di farlo... spero di essere stato abbastanza chiarificativo :)

Chi è Dio per me.. come ho gia detto a warten: se non son sicuro di essere inteso nelle mie parole, cioè di avere di fronte una persona che non capisce appieno le mie parole, non posso introdurre ancora il discorso.Non fraintendermi, non dico che non sei abbastanza intelligente o acuta per capire quanto dico.. diciamo solo che il tuo percorso verso Dio, ai miei occhi, è solo agli inizi:è come se tu volessi la fetta di torta ad inizio pasto e io ti stessi dicendo che finchè non hai mangiato il primo, il secondo e via dicendo, la torta te la scordi... Se poi non credi che la fetta di torta valga il dover mangiare i cavoletti di bruxells, allora è meglio se ti meti a dieta :D
Questo lo dico con il più tranquillo degli animi, non credere che ti stia trattando male: semplicemente ti dico di scegliere, poichè è tua libertà farlo :)

@zombo: non mi sono mai sognato di dire che il libero arbitrio non esiste..esiste eccome! Semplicemente mi son reso conto, dalla mia esperienza di vita, che la maggior parte delle persone alla domanda "Cosa è il libero arbitrio?" rispondono di quelle boiate allucinanti, tanto da costringermi, per certi versi, a prendere il discorso con grande attenzione.. E, se mi rendo conto che il mio interlocutore non ha la minima idea di cosa sia il l.b., in virtù di questo preferisco la maggior parte delle volte lasciar perdere. Il discorso del libero arbitrio è uno degli argomenti più dibattuti da che si ha memoria (ovviamente non nei bar, ma da eminenti pensatori), e non intendo affrontarlo con chi non ha le basi per farlo.
Con ciò non intendo spregiare chi fa difetto di concetti a riguardo, solo che se ogni volta che tratto l' argomento l.b. mi tocca partire dall' inizio, non arriverò mai a una risposta.. e questo è frustrante, capite? Come nel film di aldo giovanni e giacomo in cui aldo perdeva la memoria ogni giorno...non ce la faccio più in poche parole a dover ripartire dall' inizio :Dgl
 

StRa

Señor Member
Veteran
Mi piace molto la definizione di meme e come Richard Dawkins nel suo "il cappellano del Diavolo" parla della religione:

La prima delle sue argomentazioni afferma che la religione è falsa, punto e basta. Le idee religiose, come tutte le idee, sono memi; ma i memi religiosi, a differenza di molti altri, sono inutili «virus della mente». Tutta l'idea di meme si basa sul concetto che un buon meme è un meme la cui frequenza aumenta, punto e basta. Per costruire una comunità? La religione è un meme utile.

La seconda accusa di Dawkins alla religione è di essere all'origine di molti mali. Il cappellano del Diavolo è attraversato dagli assassini e dai sacrifici fatti in nome della religione, e le Crociate non sono mai lontane dal suo pensiero.


Altro punto molto interessante sulla condizione umana è quello che dice il buon vecchio Don Juan e che mi ha fatto ragionare non poco.......


"Un giorno rivolsi a don Juan quella che pensavo fosse una domanda assoluta: Come può rimanere impassibile di fronte alla situazione terribile dei suoi compagni uomini, gli indiani yaqui di Sonora?
Sapevo che una certa percentuale della popolazione yaqui soffriva di tubercolosi e che, a causa della loro situazione economica, non potevano curarsi.
"Sì", disse don Juan, "E' una cosa molto triste ma, vedi, anche la tua situazione è molto triste, e se credi di essere in condizioni migliori degli indiani yaqui, ti stai sbagliando. In generale la condizione umana è in un orrendo stato di caos. Nessuno sta meglio di un altro. Siamo tutti esseri che stanno andando a morire e, a meno di essere consapevoli di questo, per noi non c'è rimedio."
Questo è un'altro punto del pragmatismo degli sciamani: divenire consapevoli che siamo esseri che stanno andando a morire. Essi dicono che quando impariamo questo, tutto acquista un ordine e una misura trascendentali."

da:
http://www.cleargreen.com/mirrors/italian/interviews/index.htm

Un saluto
 
W

Warten

ok Slithermoon,compro 2 vocali e 1 consonante.

tu nn mi hai dato del coglione? e io nn ti ho sfottutto,anzi,ti ringrazio di esserti accorto che nel mio intervento nn c'era niente di offensivo,bensi'esprimevo un personale parere sul perche' di certe tue asserzioni(e si il paragone da me fatto era molto forzato:biggrin:)... e per questo ti rispetto + di prima.
ah,e grazie delle risposte tipo quiz,tutte esaurienti a modo tuo...(la bibbia l'ho letta e nn solo la bibbia)...

hai,come al solito affrontato la maggior parte dei punti citati e veramente, io mi diverto a leggerti,ovvimanete nn sto cercando di offenderti,ma e' un po' come ascoltare la sigla di un cartone animato di quando si era piccini,perche' le cose che scrivi,le si sentono da sempre(paragone un po' forte ma ci puo' stare a mio avviso)

il fatto che tu dica(se ho capito) "stringendo stringendo"che per
capire cos'e' dio bisogna crederci,avere fede,darsi..beh,in tutta onesta'...

chi nn crede,ha le stesse possibilita' di aver ragione di quante ne abbia un credente,l'importante secondo me e' il considerare la spiritualita',l'io interiore,la propria coscienza,non prodotti da reindirizzare,arricchire,manipolare...bensi' la perfezione,quello che ci rende esseri umani,veri esseri umani.,ne piu' ne meno
io la vedo cosi'

hai scritto una tonnellata e mezza di altre cose,ma a questo ci pensera' aliciotta:biggrin:

ti rispetto uomo di fede, ma nn pensare di essere migliore di me,sbaglieresti..(Warten)

p.s.l'ultima frase nn si riferisce a te personalmente funghetto verde


:wave:
 

Slithermoon

Member
@Stra: mi dispiace che non vedi null' altro che male nella religione, ignorando anche il bene che deriva dalle religioni tutte.. Comunque profonde quelle parole, ciò non toglie che mi sembrano poco sagge..

@warten: beh appunto perchè l' hai letta integralmente, credo sarebbe più bello parlare del perchè il Dio del vecchio testamento è ritratto in un modo mentre nel Nuovo in un altro.. visto che Dio dovrebbe essere perfetto così come è, o del fatto che stando al deuteronomio l' assassinio è legittimato.. questi sono i termini di cui vorrei iniziare a parlare, ma come ben capisci non sono alla portata di tutti.. Se mai avrai la pazienza di leggere e seguire il discorso, nulla vieta che dalle basi in cui siamo adesso, non si arrivi a livelli più alti e mono "stile sigla cartoni animati"..
Anche a me dispiace dare quest' impressione, ma come ho sempre detto, prima di trattare argomenti più elevati bisogna partire dalle basi..

E comunque mi guardo bene dal ritenermi migliore di chiunque, non rientra proprio nella mia personalità.. e questo te lo dico con sincerità ti assicuro :)
 
H

HydroLady

Non ne ho una gran voglia...e penso si veda...mi riservo però di tornare successivamente su alcuni spunti :D
Come al solito Slither, ti taglio e ti accorcio per comodità...faccio sempre in modo che non si perda il senso, ma visto che potremo leggergi due robe diverse...se ti infastidisce dimmelo :D

(…)partendo dal presupposto che utilizziamo il termine da vocabolario, cioè un termine già definito e "perfetto" così come è, direi che continuare a discutere della religione e della religiosità in sé e per sé è parecchio inutile: cosa serve infatti tentare di definire ciò che è già definito? Quindi direi di passare ad un argomento che, a quanto mi pare di intendere dai vostri interventi, vi preme di più, ovvero la fede.
Questo è quanto credo più utile alla conversazione: se sei d' accordo con me vediamo di procedere.


Non sono assolutamente d’accordo. Già il fatto che tu prenda come “legge” la definizione del vocabolario non lo condivido molto, ma dire cose tipo“definire ciò che è già definito” lo trovo limitante. Non puoi non confrontarti con l’evoluzione del linguaggio, la volatilità delle parole e dei loro significati. C’è una bella differenza tra RELIGIONE, SPIRITUALITA’ e FEDE. Ad esempio la fede è considerata una virtù, cosa che non si può dire delle altre due. Il buddismo non è una religione, ma sicuramente ha a che fare con la spiritualità. Io le mie definizioni te le ho date, continuo a ragionare con quelle, anche se mi sento sola :D


In risposta a quanto tu dici rispetto all' argomento religione, religiosità e fede ti dico: come puoi presupporre una religiosità che non fondi le sue radici nella fede in qualcosa? mi pare che è come tentare di spiegare il teorema di pitagora pretendendo di non calarlo in un discorso geometrico.. La religiosità consegue alla fede, a mio parere, e dalla fede procede verso Dio; quindi è logico dire che le due cose si completino vicendevolmente, essendo interdipendenti tra di loro.
Tu invece mi chiedi di ritrarle come 'monadi', ma esse non lo sono invero.. quindi, come potrei io descrivere l' universo religiosità senza far riferimento alla fede?
Salvo questo, in attesa di tuo parere a riguardo, tengo a riferirti che l' importanza che tu dai al sentimento, se la cali nel mio caso, non è così preponderante come credi.

Faccio di più che presupporla una spiritualità che non si fondi sulla fede in dio: la provo :D e non credo che tu possa descriverla, come io non posso descrivere una spiritualità che si basi sulla fede in dio.

persone che ritengono che una personalità strutturata abbia necessariamente un senso nella propria vita o viceversa.. Diciamo che ho tirato il sasso

Scusa e chi è che conosce il senso della propria vita?...io no di certo, e per fortuna!!!

. Ora, prima di dire quanto vorrei, una domanda: puoi spiegarmi tu, in base a quali principi, decidi diaffidarti a qualcosa o a qualcuno? Perchè mi pare assodato che è fortemente improbabile che non 'ti fidi' di niente e di nessuno salvo te stessa.. Anche solo i tuoi genitori, così ben ritratti dalle tue parole, mi paiono degli della tua fiducia, e sì che non sono parte della tua persona, del 'mondo aliciotta'.
(…)Cioè basandoti sui principi del mondo sensibile, dei sensi, e della ragione umana..e in certi versi anche per il sentimento. Questo è limitante, il classificare Dio come la manifestazione di un fenomeno antorpologico, cercando di comprenderlo con gli stessi strumenti che usi per conoscere la realtà sensibile.. Quindi ti dico: se vuoi sul serio conoscere Dio, rinuncia ai miroscopi, ai bisturi e quant' altro; perchè se non ci riesci, probabilmente perderemo tempo in due. Dimmi poi se ho mal interpretato o tratto conclusioni sbagliate.

Sinceramente Slither, no. Non è mia intenzione conoscere dio, soprattutto perché non credo che esista :) Decido di affidarmi a quello che sento,a quello che voglio, basandomi su dei principi che ritengo giusti. Giusti per me, in questo contesto. Non so elencarteli tutti, diciamo pure che sono in parte “under construction” , in parte troppo complessi per essere scritti…di sicuro c’è il “non nuocere”, il “la mia libertà finisce dove comincia la tua”, il complesso “amore”. Di sicuro mi fido di alcune persone, ma credo di avere, alla fine, una visione piuttosto cinica dell’uomo…quindi non saprei dirti quanto ciecamente.

Iniziamo dicendo che la fede è un percorso esperienziale che si và formando nel corso della vita. L' aspetto societario invece, sempre se si considera il mio caso isolato, non sussiste: nessuno mi ha mai 'preso per mano' e condotto alle mie idee, se non Dio stesso; ciò non toglie che se Dio ritiene opportuno manifestarsi e introdurre Sé stesso al fortunato essere umano, decida di farlo tramite terzi. (…)In noi sono innate i principi su cui esse un giorno cresceranno e vivranno. Per usare espressione direttamente dalla bibbia: la classica metafora del campo.. Non è la semente che cresce -fede, religione etc- ad essere già presente in noi, ad essere già nostra, poichè per mietere il grano devi riceverla la semente e poi farla crescere sperando che trovi terreno buono. Ciò che è innato in noi, ciò che è comune sin dalla nascita ad ogni essere umano, è l' "atto di proprietà" del campo su cui si seminerà, ammesso che si deciderà di farlo... spero di essere stato abbastanza chiarificativo

Comprendo l’aspetto esperienziale della fede, ma non credo proprio che tu sia vissuto senza influenze religiose, spirituali, politiche, sociali…a meno che tu non sia cresciuto in una bolla di vetro, e forse neanche.
Se, e sottolineo se, quei principi, quell’atto di proprietà, sono innati, allora accettiamo la tesi della spiritualità universale, dei principi morali iscritti nel nostro patrimonio genetico come gli istinti. E quindi mi chiedo…quali sono?...
Per il resto…scusami ma non ho voglia, tempo, neuroni per mettermi a pensare…sei impegnativo, fungo verde :D

 

StRa

Señor Member
Veteran
@Stra: mi dispiace che non vedi null' altro che male nella religione, ignorando anche il bene che deriva dalle religioni tutte.. Comunque profonde quelle parole, ciò non toglie che mi sembrano poco sagge..

Certo che sono poco sagge....come ho sempre detto qui l'unico saggio che ha la verità in tasca sei tu.......e certamente che vedo il male nelle religione cristiana (e le sue varie deviazioni), a me piace prendere le persone singolarmente e non giudicarle in base alla loro appartenenza religiosa.....scusa ma sei troppo fanatico.
 

Latest posts

Latest posts

Top