What's new

attenzione: semitalia

StRa

Señor Member
Veteran
.....che tristezza....metto il link di questo 3d anche in attenzione: cannabis dal web.......
 

taffy86

Active member
Non ci si può costituire tutti insieme parte civile per truffa da parte dello stato? Alla fine può essere considerata una truffa questa: lo stato non può, come faceva notare otr, lasciar vendere qualcosa come legale e poi perquisire la casa di chi sta acquistando qualcosa che non viola la legge.

Almeno se proprio vogliono fare gli inquisitori che creino una legge chiara in materia, non può essere che uno debba spendere dei patrimoni (sempre che ne abbia la possibilità) e perdere anni per arrivare in cassazione e farsi assolvere perchè le piante erano per uso ornamentale (cosa realmente successa).

E sopratutto non può essere che ormai non viene fatta distinzione tra spacciatore e consumatore! Oggettivamente, se mi prendo 10 euro di smoke mi danno 2g, se ne prendo qualcosa in più mi abbassano la cresta ma già con 5 i cc possono tirarti le storie. è una legislazione del cazzo fatta come al solito per favorire i vertici e se deve arrivare la lega a dire di liberalizzarla per togliere soldi alla mafia eccheccazzo, siamo proprio alla frutta!

Nel frattempo ci sono problemi talmente grossi che stanno facendo fare tanta acqua a questa zattera di paese e se non ci mobilitiamo noi nessuno certamente si prenderà la briga di prendere in mano un argomento del genere. Tutti troppo presi tra prese per il culo tra grossi gruppi industriali e stronzate populistiche.
 

growoo7

Member
de nada...quello che mi fa più incazzare, a parte il comportamento delle forze del malordine, è che , così come quel "nonsocomedefinirlo" di filla ha continuato a vendere pur sapendo quello che gli stavano facendo, anche questi qui di semitalia, capisco che abbiano grossi problemi, ma sapendo che gli stavano scandagliando le liste clienti e sopratutto il conto bancario un allarme potevano lanciarlo. finchè si trattava di farsi pubblicità tutto bene, adesso.. avvisare un amico di un amico di avvisare, no eh? e secondo me anche quelli di vu-du non la contano giusta. ok che hanno , dicono loro, le liste clienti blindate, ma i conti ? le banche abbiamo capito come si conportano.. se sei brusconi non mollano neanche un informazione, per NOI DROGATI danno anche il numero di scarpe.

filla e un grandissimo hijo de puta ma tanto la sua carriera con la vendita dei semi online è finita nessuno comprera più un seme da luisono contento della sua rovina
 
S

sigis

Devono dimostrare che sono un drogato, uno spacciatore e che la mia vita non vale un cazzo perchè ho coltivato una pianta, ho il processo, chiedo il rito abbreviato e vado fino in cassazione per sta cosa. Lo ripeto, non c'è niente di male nel cercare benessere, lo ripeto a voi, al giudice, a mia moglie che è sorda e cieca e continua a parlarmi di dipendenza, di malattia mentale, di riduzione dei neuroni "Tutte cazzate".
Con questa legge non si può fare cultura dell'uso, non si può vivere così,

Guerra è, che guerra sia, su tutti i fronti.

Non c'è una notizia sullo spaccio d'eroina, di cocaina, di conflitto d'interesse, sui carichi di polvere di hascish nei porti italiani, questa estate ci sono state solo piantagioni di marijuana !!!!!
 

jollamix

Active member
Devono dimostrare che sono un drogato, uno spacciatore e che la mia vita non vale un cazzo perchè ho coltivato una pianta, ho il processo, chiedo il rito abbreviato e vado fino in cassazione per sta cosa. Lo ripeto, non c'è niente di male nel cercare benessere, lo ripeto a voi, al giudice, a mia moglie che è sorda e cieca e continua a parlarmi di dipendenza, di malattia mentale, di riduzione dei neuroni "Tutte cazzate".
Con questa legge non si può fare cultura dell'uso, non si può vivere così,

Guerra è, che guerra sia, su tutti i fronti.

Non c'è una notizia sullo spaccio d'eroina, di cocaina, di conflitto d'interesse, sui carichi di polvere di hascish nei porti italiani, questa estate ci sono state solo piantagioni di marijuana !!!!!


ti quoto in pieno,si è parlato solo di piantagioni perchè l'altra drugs la fornisce lo stato e la mafia per guadagnare casso perchè non capiscono che l'erba e il fumo che portano in italia fa schifo??se devo fumarmi quella merda mi do all'alcool giorno e notte
 

distilled

Member
in da ghetto

in da ghetto

Cari ragazzi, condividiamo tutti la tristezza di alcune situazioni e la difficoltà a rendere comune un senso di rispetto e tolleranza nei confronti di chi fuma e coltiva. :comfort:

La mancanza di tolleranza e l'accanimento verso i piccoli coltivatori privati sta diventando ormai un sistema che non solo risulta inefficace a sconfiggere il problema della criminalità organizzata, ma alimenta un senso di emarginazione nei confronti degli utilizzatori che si sentono (a torto) "reietti" della società.

Un tempo negli Stati uniti c'era il proibizionismo sulle bevande alcoliche. Credo che tutti sappiamo che risultai abbia portato: diffusione della malavita organizzata e - purtroppo - ad oggi un uso poco ragionato dell'alcol da parte degli americani (nn è una generalizzazione ma è una statistica riconosciuta ndr).:tiphat:

L'italia è il paese del vino e nella nostra cultura è così radicato che è raro incontrare qualcuno che non sappia farne un uso ragionato. Un bicchiere o due a pasto ci stanno, se è un'occasione particolare ce ne stanno anche tre o quattro. Questa consapevolezza rende palese che il problema non sia l'uso di una sostanza, ma la cultura all'uso e la crescita di una consapevolezza radicata e maturata da ormai centinaia di anni. Non credo proprio che farsi una canna debba venire recriminizzato in questo modo, ma la logica e la dimostrazione dei fatti non sempre collimano con la (triste) realtà (di stato e d'opinione).

Che fare?:bump:

Nessuno di noi a la bacchetta magica per rendere il mondo perfetto, però credo che rimanere ad osservare indignati non sia assolutamente una strada vincente. Cosa risolviamo? Ci faccimo venire il fegato amaro senza reali cambiamenti.

Iniziamo a fare contropropaganda!:thank you:
 

bibo

Active member
Veteran
se devo fumarmi quella merda mi do all'alcool giorno e notte[/quote]

Ed e' proprio qui che ci vogliono portare!!!A stroncarci d'alcool
perche' socialmente accettato come scrive giustamente anche Dillisted.
L'idea di fare volantini nn e' male,e' un inizio a nn rimanere fermi a subire e basta
 

zomboweed

UnDead Member
Veteran
Non ci si può costituire tutti insieme parte civile per truffa da parte dello stato? Alla fine può essere considerata una truffa questa: lo stato non può, come faceva notare otr, lasciar vendere qualcosa come legale e poi perquisire la casa di chi sta acquistando qualcosa che non viola la legge.

Almeno se proprio vogliono fare gli inquisitori che creino una legge chiara in materia, non può essere che uno debba spendere dei patrimoni (sempre che ne abbia la possibilità) e perdere anni per arrivare in cassazione e farsi assolvere perchè le piante erano per uso ornamentale (cosa realmente successa).

perdonami ma sei molto disinformato. la legge c'è ed è chiarissima.
puoi acquistare i semi per collezione. la coltivazione di piante da cui si possa ricavare sostanze psicotrope è vietata e punibile qualsiasi sia il quantitativo.
ovvero, coome dice l'art 26 :
1. Salvo quanto stabilito nel comma 2, e' vietata nel territorio dello Stato la coltivazione delle piante comprese nella tabella I di cui all'articolo 14.
è vietato e punito. PUNTO E BASTA.
trovi tutto il papocchio qui..
http://www.altalex.com/index.php?idnot=33849#titolo3

le sentenze di cui parli sono state tutte affossate:
http://www.drugwatch.eu/?p=650
http://foxpol.it/Coltivazione-di-piante-dalle-quali-sono-estraibili-sostanze-stupefacenti.htm
tanto per citarti due casi recenti.

poi se vuoi fargli causa fai pure. e non ti sto provocando. è una cosa di cui abbiamo parlato 3000 volte.
 

Cannabaccus

Member
se devo fumarmi quella merda mi do all'alcool giorno e notte

Ed e' proprio qui che ci vogliono portare!!!A stroncarci d'alcool
perche' socialmente accettato come scrive giustamente anche Dillisted.
L'idea di fare volantini nn e' male,e' un inizio a nn rimanere fermi a subire e basta[/QUOTE]

Ti quoto, purtroppo è così, e credo che vedendo cosa succede ogni giorno, le cose non miglioreranno per moooooolto tempo! C'è modo per contribuire alla causa della depenalizzazione della ganja?
 

taffy86

Active member
Sì lo so Zombo che non si può coltivare, ciò non toglie che secondo me applicare la politica del "Sono tutti colpevoli fino a prova contraria" per aver comprato qualcosa che è in libera vendita a scopo di collezionismo è una truffa.

Penso che siano perfettamente consci del fatto che non c'è un mercato da milioni di euro dietro al collezionismo di semi e che o vietano (o per lo meno regolamentano) la vendita o per forza di cose la maggior parte della gente li comprerà per compiere qualcosa di illegale.

Però pensandoci i conti tornano: tu compri i semi, lo stato ti arresta, lo stato ha bisogno di nuove carceri, nuovi appalti!!!!!!! U_U
 

distilled

Member
Qualcuno diceva: è meglio essere ottimisti e sbagliare che essere pessimisti ed avere ragione...

Sebbene sembri sempre molta la differenza tra ciò che capita in questo paeese e quello che succede nel resto del mondo vorrei portare un po' di ottimismo in questo thread.

L'unione europea quest'anno in un congresso ha dichiarato che la politica proibizionista perseguita fino ad ora si è rivelata fallimentare sia dal punto di vista della riduzione del narcotraffico sia dal punto di vista dei costi. Evviva, ci volevano 50 anni per accorgersene, ma è già qualcosa. Alcuni paesi in europa hanno iniziato a depenalzzare l'uso e in alcuni casi - sebbene risulti ancora ill3gale la coltivazione - la tolleranza inizia a farsi strada.

Una cosa di cui non si parla mai è l'informazione e la cultura. Se si investisse 1 centesimo di quello che si spende per mantenere un sistema proibizionista per informare i cittadini e i ragazzi anche già a scuola si contribuirebbe in modo efficace allo sviluppo di una consapevolezza indispensabile per costruire un netto confine tra uso ricreativo e vera (tossico)dipendenza.

Credo che l'attuale g0v3rno non sia troppo propenso (vista la legge f1n1-g!0v4nardy) a mollare qualcosa in questi termini, ma fortunatamente nulla è per sempre, tutto cambia e c'è sempre la possibilità che anche l'italia in un futuro sempre più recente possa mostrarsi matura nell'affrontare un (falso) problema.

La mamma dice al bambino "non fare..." e il bambino fa...

E' ormai verificato come l'intimazione non funzioni come deterrente, stimoli al rischio e assolutamente non sia un parametro che grantisca il rispetto del divieto. Vale DAVVERO la pena che si sappia cosa è na sostanza, cosa fà veramente, cosa succede se la si assume, cosa succede se se ne prende troppa (o troppo poca iihihi.. scusate) quali rischi ci sono e via dicendo.

...così il bambino DECIDE lui se fare o non fare

La punizione è un metodo medievale, becero, inefficace, inefficente e totalemente inadeguato per l'epoca nella quale viviamo. Quanta gente è dipendente dai farmaci antidepressivi, antidolorifici...? Quanta gente che assume farmaci si mette alla guida ogni giorno mettendo a rischio la vita propria e quella degli altri automobilisti? Non è forse mancanza di cultura il vero problema? Non è quella una vera dipendenza da sostanze che agiscono sul metabolismo e alterano le percezioni?

Cresciamo cari amici italiani, ne abbiamo bisogno, ma non aspettiamo che ce lo dicano... cresciamo perchè semplicemente l'abbiamo capito prima di loro.

Buon ottimismo a tutti!
 

LuTerrone

Active member
Non accendo il pc per una 15ina di giorni,e cosa trovo al ritorno?
Sempre storie de cazzo!
Scusate potete essere un pò più precisi,se possibile?
Nelle indagini, cosa può cambiare tra aver pagato in contrassegno(con nome vero),o con carta di credito?
No perchè nell arco del 2007/08 ho preso un cento seeds(non per me:bump:),in 2 o 3 ordinazioni.



...e poi sapendo di queste operazioni,perchè i venditori(dopo di filla) non hanno cancellato i dati subito dopo l acquisto,come era scritto e sapendo quello che poteva succedere?

Spero che nessuno compri più dall italia.
E ora che Andate a lavorare pure voi, brutti bastardi pezzi di merda.



Ma come cazzo si muovono(Gshops),sapendo in che situazione viviamo,noi grower?


CHE RABBIA!
 

m0llica

Member
Oddio io ho comprato nel 2002 da semitalia, in contrassegno......se me li trovo sotto casa dopo 8 anni gli piscio addosso dalla terrazza...

Mi sa che dovremo iniziare ad autoprodurre le nostre semenze....
 

bibo

Active member
Veteran
Dipartimento Politiche Antidroghe 2009/2010
E' uno stralcio di quello che lo stato sta' mettendo in piedi x Noi
poveri ragazzi bisognosi del loro aiuto.
In fondo al tutto il link:wave:

Negli ultimi 3 anni, le organizzazioni internazionali (INCB, UNODC, EMCDDA,
ecc.) stanno rivolgendo una particolare attenzione alle dinamiche di mercato delle
sostanze illecite che vanno mutando da forme tradizionali a nuove forme, quali
l’e-commerce, ovvero la commercializzazione di sostanze stupefacenti via
Internet. Tale preoccupazione si riflette anche a livello nazionale dove
l’attenzione verso gli acquisti online nasce dai sempre più frequenti casi di
intossicazione acuta correlati all’assunzione di sostanze acquistate via Internet.
Interesse nazionale
ed internazionale
Il fenomeno è andato accentuandosi nel corso dell’ultimo anno, soprattutto in
seguito alla comparsa sul mercato, già dalla fine del 2008, di miscele vegetali
acquistabili via Internet e contenenti cannabinoidi sintetici, molto più forti del
normale THC, e particolarmente pericolosi per la salute dei consumatori.
Nell’ultimo anno, infatti, sono stati oltre 10 i casi di intossicazione causati dal
consumo di tali prodotti in Italia. Casi analoghi sono stati riportati anche per altre
sostanze acquistate online, tra cui il mefedrone, che nel Regno Unito è già stato
correlato al decesso di oltre 20 soggetti.
Un siffatto scenario rende necessaria una profonda riflessione sulle potenzialità
che la tecnologia web mette a disposizione e sulla necessità di arginare un
fenomeno che mette in pericolo la salute dei consumatori ed in particolare dei più
giovani. E’ infatti la popolazione giovanile quella maggiormente interessata dalla
navigazione in Internet e quindi esposta in maggior misura agli acquisti online.
Aumento delle
intossicazioni
Da un’indagine eseguita dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce del
Dipartimento Politiche Antidroga presentata alla V Conferenza Nazionale sulle
Droghe, è emersa la grande numerosità di siti Internet che promuovono l’acquisto
di sostanze illecite o di sostanze legali in grado di produrre effetti simili a quelli
delle sostanze illecite. Utilizzando il motore di ricerca Google e cercando parole
chiave come “buy+cocaine”, “buy+ecstasy” o “buy+hashish”, sono oltre
4.000.000 i siti web che risultano dalla ricerca.
Le modalità di acquisto con cui è possibile acquistare i prodotti presso i siti
(online drugstore) sono tra loro molto simili e sono caratterizzate dall’estrema
facilità con cui l’operazione può essere effettuata. Infatti, come per qualsiasi altro
prodotto comperato via web, gli ordinativi vengono eseguiti da computer dotati di
una connessione Internet; il pagamento avviene tramite carta di credito, bonifici,
vaglia e altre forme di pagamento online (es. Paypal); l’ordine effettuato viene
indirizzato verso un sito di “raccolta degli ordinativi” dal quale l’ordine viene
inoltrato al produttore; il produttore, quindi, provvede alla consegna del materiale
acquistato, utilizzando servizi di corriere postale in grado di raggiungere in breve
tempo il compratore.
Le modalità di
acquisto
Per la promozione dei prodotti in vendita, le aziende che gestiscono i siti hanno
adottato vere e proprie strategie di marketing.
Per molte sostanze vengono descritti effetti simili a quelli delle droghe illecite. Ad
esempio, la Salvia Divinorum e la Hawaiian Baby Woodrose vengono descritte
come sostanze che inducono effetti allucinogeni simili a quelli dell’LSD. Il
Kratom viene spesso descritto quale sostituto degli oppiacei; molte preparazioni
vegetali vengono descritte come alternative della cannabis e le cosiddette “party
pills” vengono vendute come alternative all’MDMA. Le party pills, inoltre,
possono contenere materiale vegetale o sostanze sintetiche o semi-sintetiche. Il
loro ingrediente principale è spesso la benzilpiperazina (BZP). Presso gli online
drugstore, però, sono disponibili anche delle varianti per poter liberamente
commercializzare le party pills anche in Paesi dove la benzilpiperazina è soggetta
La promozione dei
prodotti
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA
43
a misure di controllo e restrizione.
Oltre a vendere sostanze illecite e sostanze con effetti simili alle sostanze illecite
ma non inserite nelle Tabelle del D.P.R. 309/90 (“smart drugs”), su Internet è
facile imbattersi anche in siti che vendono oggetti da utilizzare per l’utilizzo ed il
consumo di sostanze, soprattutto per fumare marijuana: bilancini, bong, chilum,
portaceneri, ecc. Soprattutto in quei siti dove si vendono semi di marijuana e/o
canapa, consigli per come crescere al meglio le piante di marijuana e come rullare
bene uno spinello farciscono le pagine web, sia con dettagliati testi descrittivi, sia
con video pubblicati su www.youtube.com. Non sono infrequenti nemmeno siti
alimentati e aggiornati dai consumatori stessi in cui vengono pubblicati consigli
su dove è meglio acquistare i prodotti, su quali città si mostrano più o meno
tolleranti rispetto al consumo di marijuana in pubblico, per esempio, e consigli su
come comportarsi per evitare guai con le Forze dell’Ordine.
Parafernalia
Le tecniche adottate dai gestori degli online drugstore per incentivare gli
acquirenti sono varie. La maggior parte di questi siti è stata realizzata con layout
caratterizzati da immagini accattivanti, in cui appaiono giovani spensierati che si
divertono facendo uso dei prodotti messi in vendita. Molti siti, inoltre, riportano le
testimonianze di vari consumatori che garantiscono, per propria esperienza, la
bontà e la qualità dei prodotti acquistati. Oltre alla grafica intrigante, vengono
spesso presentate offerte speciali tra le più varie: riduzione di prezzo
all’aumentare dei quantitativi acquistati oppure sconti se un amico acquista dei
prodotti sul sito dietro segnalazione del primo acquirente. Le consegne da parte
dei fornitori vengono effettuate molto spesso con pacchi “anonimi”, ovvero senza
riportare marchi né loghi, mantenendo quindi anonima sia l’origine del prodotto
che la tipologia del contenuto e garantendo, quindi, la privacy dell’acquisto.
Tecniche per
incentivare gli
acquirenti
E’ opportuno segnalare anche l’emergere sul mercato di un numero sempre
maggiore di sostanze psicoattive le cui composizioni non sono ben note e i cui
effetti non sono ancora stati registrati dagli operatori delle strutture sanitarie che
rischiano, quindi, di trovarsi di fronte a pazienti consumatori con sintomi anomali,
di difficile riconoscimento, ritardando, di conseguenza, la diagnosi e la cura dei
pazienti stessi. Un esempio è dato dalla Ketamina, conosciuta ora anche come
Special K. Si tratta di un anestetico dissociativo, utilizzato principalmente nella
pratica veterinaria. Può essere iniettata, ingerita, sniffata o fumata. I suoi effetti
analgesici sono garantiti con piccole dosi della sostanza ma se le dosi aumentano
sono stati documentati effetti amnesici, confusione e ostilità. La difficoltà nel
riconoscere precocemente tale sostanza ha causato, in passato, il ritardo di
diagnosi di varie intossicazioni e tutt’oggi, benché molto popolare tra i
consumatori, non risulta di immediato riconoscimento nemmeno ai test di
screening.
Nuove sostanze
dalla composizione
non nota
Sempre più frequentemente circolano online le cosiddette “rape drugs”, ovvero
droghe che vengono utilizzate di solito ai primi appuntamenti, soprattutto tra
persone eterosessuali, per intontire la vittima e approfittarne sessualmente.
Purtroppo, queste sostanze sono spesso incolore, inodore e insapore, e vengono
messe di nascosto nel bicchiere della vittima che non le nota al momento
dell’assunzione. Inoltre, sono in grado di produrre degli effetti amnesici molto
forti rendendo, quindi, impossibile il riconoscimento dell’esecutore della violenza
poiché la vittima non ne ha ricordo. Una di queste sostanze è il GHB, inodore e
insapore, che viene anche utilizzato per stordire le vittime di violenze sessuale. Si
sono già verificati casi di questo tipo nel 2008 a Milano, Torino, Vicenza, Roma,
Treviso e un paio nel 2009 a Firenze e Parma.
Sostanze di questo tipo, spesso anche perché utilizzate nell’ambito della ricerca
scientifica, sono ampiamente disponibili sul web e risulta quindi facile entrarne in
possesso. Purtroppo, però, l’uso improprio che se ne può fare costituisce una
grave minaccia per la salute delle persone evidenziando ulteriormente, quindi, la
criticità della disponibilità di tali sostanze sul web.
Rape drugs
RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE CONSUMO DI DROGA
44
E’ interessante notare come Internet costituisca un canale di comunicazione
estremamente utilizzato dai più giovani anche per lo scambio di informazioni su
eventi quali i rave party, manifestazioni musicali, spesso illegali, organizzate
all'interno di aree industriali abbandonate o in spazi aperti, della durata di una
notte o anche di alcuni giorni. Esistono precisi canali online per la trasmissione di
informazioni relative all’organizzazione dei rave, come raggiungerli, come
partecipare, come evitare i posti di blocco delle Forze dell’Ordine. Oggi, sempre
di più, i rave party vengono organizzati in modo illegale in tutto il mondo e, da
fenomeno di controcultura underground quale essi erano in origine, si sono
trasformati in un fenomeno molto diffuso caratterizzato dall’ampia disponibilità
di sostanze stupefacenti e dallo smodato consumo di alcol e droghe.
I rave party costituiscono un serio problema sociale e sanitario poiché implicano
una serie di gravi aspetti che, se combinati, possono creare situazioni in cui i
rischi collettivi, nei quali i ravers incorrono, possono facilmente degenerare in
rischi ambientali, sanitari e fisici per le persone che vi prendono parte. Basti
pensare che nel corso del 2009, in Italia, sono stati organizzati oltre 70 rave party;
questa cifra appare tuttavia sottostimata a causa del silenzio e della segretezza che
caratterizzano l’organizzazione di tali eventi. Per quanto non sia ad oggi
disponibile un dato preciso circa la mortalità legata ai rave, le morti riportate dai
media in seguito a tali eventi sono state 5, accompagnate peraltro da altre persone
con gravi intossicazioni e disturbi psichiatrici che hanno avuto bisogno di cure
presso i servizi del sistema dell’emergenza/urgenza. Peraltro, i danni prodotti da
questo genere di manifestazioni, oltre alla cospicua incidenza di overdosi fauste,
si confondono con quelli tragici degli incidenti stradali notturni dei fine settimana.
I danni correlati a questo genere di “full immersion” di abuso, inoltre, possono
generare dipendenze e patologie di diversa natura e gravità a livello neurologico,
uditivo e visivo.
Rave party
La complessità del fenomeno e la rapidità con cui esso si muove stanno mettendo
a dura prova le politiche antidroga ed i sistemi di controllo del traffico e dello
spaccio, sia di quelli nazionali che di quelli internazionali. L’apertura e la
chiusura dei siti che vendono sostanze sono estremamente rapide, i percorsi di
vendita dei prodotti sono difficilmente tracciabili e la rilevazione delle aziende
che concretamente producono le sostanze e/o le mettono in commercio risulta
alquanto difficoltosa. Tutto questo comporta notevoli difficoltà per le normali
attività di controllo e contrasto del traffico e dello spaccio da parte delle Forze di
Polizia anche per le quali, quindi, Internet rappresenta una vera e propria sfida.
Le difficoltà dei
controlli
I.1.4.2. Bisogni individuati
A fronte di questa prima analisi del fenomeno, sono emerse una serie di esigenze
riguardo le azioni da intraprendere per meglio definire il problema e arginare e,
meglio, prevenire, i danni alla salute pubblica ad esso correlati.
E’ stata evidenziata la necessità di rafforzare il monitoraggio della rete web quale
fonte di informazione circa le nuove sostanze e le nuove modalità di consumo
descritte in Internet e proposte agli utenti. Esiste l’esigenza, infatti, di
sistematizzare le informazioni recuperate dal web distinguendole per tipologia di
sito, di argomento e di finalità e di poter osservare nel tempo il cambiamento delle
informazioni e dei siti in cui esse sono contenute. Ciò consentirà di identificare le
nuove tendenze tra i consumatori nonché le nuove modalità di azione e
promozione svolte dai gestori dei portali per accattivare i web-surfers, incentivarli
all’acquisto di sostanze via Internet e fidelizzarli nelle loro scelte.
Rafforzare il
monitoraggio del
web
Si è ravvisato, inoltre, il bisogno di disporre tempestivamente di informazioni di
prima mano circa l’acquisto di sostanze vie Internet da parte dei consumatori. Al
momento, tali informazioni risultano recuperabili via Internet ma non sono ancora
state sviluppate precise modalità di primo contatto che prevedano il recupero di
Informazioni
tempestive di prima
mano
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA
45
notizie anche solo attraverso un colloquio con i consumatori per sapere se hanno
mai acquistato sostanze via Internet ed, eventualmente, presso quale sito.
Conseguentemente, esiste una certa difficoltà nel definire il profilo dei
consumatori di sostanze acquistate su web e nell’identificare quelle che possono
essere le tendenze del consumo, le preferenze, le mode di tale tipologia di
consumatori. Comprendere le caratteristiche di questi soggetti potrebbe
contribuire ad elaborare delle metodologie di prevenzione adeguate al target, più
precisamente mirate e quindi più efficaci.
Profilo dei
consumatori
Come evidenziato dall’INCB (2009), il crimine su Internet è facile da perpetrare,
richiede poche risorse ed è estremamente difficile da rintracciare. Pertanto, la
vendita e la circolazione di sostanze via Internet possono risultare alquanto
difficoltose anche per i controlli delle Forze di Polizia. E’ pertanto necessario
adottare forme di collaborazione con le Forze dell’Ordine specializzate (Direzione
Centrale per i Servizi Antidroga, Polizia delle Comunicazioni) e con strutture
operative altamente sensibili che possano adottare un approccio specifico rispetto
al fenomeno e che contribuiscano, quindi, ad agevolare il controllo e le eventuali
operazioni di contrasto relativamente alla vendita di sostanze stupefacenti illegali
o pericolose per la salute tramite la rete Internet.
Coinvolgimento
delle Forze
dell’Ordine
I.1.4.3. Progetti attivati dal Dipartimento Politiche Antidroga
Allo scopo di affrontare il problema della commercializzazione di sostanze online
e di impedire, quindi, gli effetti avversi che tale fenomeno può causare, il
Dipartimento Politiche Antidroga ha attivato una serie di progetti che, ciascuno
con proprie attività e modalità, hanno la finalità di comprendere meglio
l’estensione del fenomeno della vendita di sostanze stupefacenti online, le
dinamiche della compravendita di tali sostanze e la realizzazione di azioni
concrete volte a contrastare questa realtà. Nello specifico, i progetti attivati sono
stati denominati: Droga & Internet, Rave Party Prevention e Smart Search.
Attivati 3 progetti
nell’area Internet
Tutti e tre i progetti risultano fortemente legati all’attività del Sistema Nazionale
di Allerta Precoce del Dipartimento Politiche Antidroga. Il Sistema, infatti, forte
dei tempestivi flussi informativi che lo caratterizzano, dell’ampio network di unità
operative dislocate su tutto il territorio italiano, e dei canali di comunicazione a
livello internazionale, attraverso il Punto Focale Nazionale, ha la possibilità di
informare tempestivamente gli enti e le strutture responsabili dell’attivazione di
adeguate misure di risposta in relazione agli eventi segnalati e, quindi, di
prevenire e/o ridurre i rischi ed essi collegati. Ciò significa che le informazioni
che il Sistema riceve tramite le attività dei progetti attivati nell’area Internet
possono costituire la base per eventuali allerte sia tra le strutture competenti ma
anche tra i consumatori. In questo modo, il monitoraggio del web non rimane un
semplice esercizio di raccolta dati ma trova anche un effettivo riscontro pratico a
livello territoriale.
Di seguito si riportano le caratteristiche e le finalità principali di ciascun progetto.
Collegamento al
Sistema Nazionale
di Allerta Precoce
Progetto Droga & Internet
La realizzazione del progetto Droga & Internet è stata affidata alla Croce Rossa
Italiana, in collaborazione con la Polizia delle Comunicazioni. L’obiettivo
generale del progetto è costruire un sistema di sorveglianza della domanda/offerta
di sostanze stupefacenti in Internet, in grado di evidenziare l’offerta su web di
sostanze stupefacenti, farmaci e sostanze psicoattive. Contemporaneamente, si
intende rilevare l’andamento e la tipologia della domanda via Internet verso tali
siti, così da individuare possibili linee di prevenzione sia nell’ambito sociosanitario
che nell’ambito nella repressione e del controllo, attraverso, ad esempio,
il possibile oscuramento dei siti che propongono sostanze stupefacenti ed illegali.
La messa in evidenza ed il monitoraggio della domanda avvengono attraverso la
RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZE CONSUMO DI DROGA
46
sorveglianza dei flussi informativi in Internet e, contemporaneamente, anche
attraverso le unità di strada (unità di primo contatto). Per mezzo di queste ultime,
infatti, vengono rilevate, presso i consumatori di sostanze, le possibili fonti di
approvvigionamento online in modo da monitorare la tipologia di consumatore, la
prevalenza, la tipologia di sostanze acquistate, la dimensione della spesa e le
modalità di acquisto. L’offerta viene monitorata attraverso un censimento delle
farmacie online, degli online drugstore e degli spazi virtuali di espressione
individuale, studiandone anche i modelli di advertising e di marketing, nonché le
modalità di trasferimento postale dei prodotti. Il progetto prevede anche lo studio
delle varie forme di promozione e di fidelizzazione del cliente, sia per quanto
riguarda le sostanze stupefacenti o le sostanze che mimano gli effetti psicoattivi
delle droghe, sia per quanto riguarda i farmaci.
L’indagine relativa ai consumatori, tramite le unità di strada, si estenderà anche
agli ambienti dell’intrattenimento e alle palestre, oltre che ai consumatori abituali
rilevabili negli usuali luoghi di spaccio, differenziandone le classi di età e altre
caratteristiche che permetteranno di definire un quadro preciso dei consumatori.
Progetto Rave Party Prevention
Affidato alla Croce Rossa Italiana, in collaborazione con la Polizia delle
Comunicazioni, il progetto Rave Party Prevention si propone di attivare in Italia
un monitoraggio permanente dei rave party, soprattutto quelli clandestini, per
finalità preventive. In particolare, esso ha lo scopo di conoscere in maniera
precoce le modalità di svolgimento dell’evento musicale, di capire cioè dove,
quando, come si svolgerà e chi lo organizza, e fare in modo che tutto si svolga
secondo le regole della convivenza civile e le buone prassi, oltre che di rispetto di
se stessi, delle regole e del vivere civile, ricomponendo il quadro dei rapporti fra
le Istituzioni territoriali e gli organizzatori dei suddetti raduni musicali
clandestini. Questi eventi, infatti, sono spesso causa di molteplici problemi di
ordine pubblico e sanitario, per i danni alla persona che possono essere provocati
dal consumo e dallo spaccio di droghe e alcol e di musiche fruite ad altissimo
volume, e per i danni sociali ed ambientali procurati da organizzatori spesso non
autorizzati e fuori dai canoni di sicurezza previsti per tali eventi. Occorre
penetrare, quindi, nei metodi di esecuzione dei raduni musicali clandestini e
compiere un’operazione che sia di informazione, di prevenzione e di sicurezza.
L’obiettivo sarà raggiungibile attraverso il coinvolgimento coordinato di vari Enti
ed Organizzazioni operanti nell’ambito della prevenzione socio-sanitaria, della
sicurezza territoriale, del controllo dello spaccio delle sostanze stupefacenti e
della rete Internet (Prefetture, Questure, Dipartimenti delle Dipendenze, Comuni,
Polizia delle Comunicazioni).
Intervenire quindi su questi meccanismi con misure differenziate ed
interdisciplinari significa definire ed attivare un modello di prevenzione dei rischi
di tipologia e di grado diverso, in cui deve intervenire innanzitutto il controllo
coordinato del territorio da parte delle Forze di Polizia e quindi un lavoro “sotto
copertura” di indagine continua di siti e network su cui viaggiano le informazioni
che riguardano i rave party in programmazione.
Progetto Smart Search
Negli anni recenti si è assistito alla diffusione di prodotti estranei all’ambito
farmaceutico e a quello dei composti stupefacenti e psicotropi inseriti nelle
Tabelle del D.P.R. 309/90, quali integratori dietetici, preparati per infusi e tisane,
creme, unguenti, profumatori ambientali, ecc. che dichiarano attività di tipo
farmacologico e sono intese al miglioramento del proprio “benessere”. Sono
disponibili in commercio, sia su Internet che presso erboristerie, o nei cosiddetti
“smart shops” prodotti indirizzati al conseguimento di stati psicologici alterati
quali effetti entactogeni, lievemente dissociativi sino a situazioni psichedeliche.
DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA
47
L’offerta commerciale si estende tuttavia anche a preparazioni di cui sono riferiti
effetti simil-amfetaminici (resistenza alla fatica, aumento del tono dell’umore) e
di potenziamento delle performance sessuali. La loro composizione dichiarata
sulle etichette, e spesso dagli stessi venditori, è priva di composti ad effetto
farmacologico, mentre il loro successo commerciale, soprattutto in ambito
giovanile, tradisce effetti non trascurabili di tipo psico-organico.
La necessità di approfondire le dimensioni di questo fenomeno e la natura dei
composti impiegati quali “adulteranti” dei preparati in libero commercio è
evidenziata dall’intrinseca pericolosità rappresentata da formulazioni contenenti
molecole farmacologicamente attive non dichiarate. Inoltre, l’esigenza di
conoscere la composizione delle sostanze nasce anche dalla prevalente
componente giovanile che di queste preparazioni fa uso e che risulta, quindi,
maggiormente a rischio di intossicazioni.
Pertanto, il progetto Smart Search, affidato all’ Università degli Studi di Verona -
Facoltà di Medicina e Chirurgia, Sezione di Medicina Legale e Medicina del
Lavoro, in collaborazione con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e la
Polizia delle Comunicazioni, intende evidenziare la presenza, quali adulteranti, di
composti farmacologicamente attivi, spesso non registrati e spesso analoghi di
composti illeciti, in prodotti di libera vendita, tutelando in questa maniera la salute
pubblica. L’identificazione e la caratterizzazione dei principi farmacologicamente
attivi presenti nelle preparazioni in commercio consentirà di segnalarne la
potenziale pericolosità e, se necessario, di definire specifiche regolamentazioni
normative con finalità preventive.
I.1.4.4. Conclusioni
L’attivazione di specifici progetti nell’area Internet, che vede l’Italia pioniera
anche a livello internazionale, costituisce un’opportunità importante, quindi, sia
per la definizione del fenomeno, ma anche per l’introduzione di importanti azioni
di prevenzione e contrasto della vendita di sostanze stupefacenti online.
Poiché le complessità che caratterizzano questa realtà, come sopra illustrato, sono
numerose e data la poca esperienza che ad oggi ancora si possiede rispetto alla sua
osservazione e gestione, è importante che gli impegni assunti e le strategie
definite nel corso del 2009 vengano mantenute e consolidate nel prossimo futuro,
al fine di garantire una continuità di lavoro e, quindi, maggiori e più significativi
risultati. In tal senso, quindi, è auspicabile che l’ottima collaborazione instaurata
con gli enti e le organizzazioni coinvolte sino ad ora nei progetti continui e si
rafforzi, proseguendo il lavoro interdisciplinare che è stato iniziato e producendo,
nel tempo, risultati davvero concreti e utili in termini di salute pubblic

http://www.allertadroga.it/sapd/upload/Relazione_web.pdf
 

Antifa

New member
Oddio io ho comprato nel 2002 da semitalia, in contrassegno......se me li trovo sotto casa dopo 8 anni gli piscio addosso dalla terrazza...

Mi sa che dovremo iniziare ad autoprodurre le nostre semenze....

Beh anche se è passato 1 mese da un acquisto non credo che uno che in casa non ha piante o cose strane possa essere indagato/incarcerato.
Credo che uno può benissimo dire che ha comprato i semi e poi li ha buttati via perchè sono marciti (sempre che uno non ne abbia comprati 20...). Se non ci sono prove e si è puliti, allora si è a posto.
 
M

maranano

Oh ma siete duri di comprendonio !!
Ma ci vuole tanto a leggere invece di fare un mare di illazzioni buttate lì a cazzo ??

A questo punto non so proprio più che pensare,io ho comprato sia da semitalia che da vudu,per non parlare dell'attrezzatura,che se contiamo anche quella...
Anche se questa brutta storia dovesse finire chi mi/ci garantisce che non arrivino nei prossimi anni,che si fà non si coltiva più ??

Sta storia mi sta veramente facendo diventare pazzo,non so come se ne esce...

Buona giornata.
 

growoo7

Member
@bibo tutta questa storia mi ha fatto rabbrividire vogliono incentrare tutto il controllo sul web sotto attente analisi (il marketing il tipo di persone che attirano e acquistano, le modalità di spedizione ecc ecc.) questo è veramente il problema la storia sembra che nn voglia proprio cambiare. mamma mia
 

Latest posts

Latest posts

Top