What's new

Discussione sulle lampade R.E. ( cfl ) e luce in generale

sgapetti

Active member
Veteran
invito gli esperti e i curiosi su' l'effetto della luce ( lunghezza onde, frequenza e energia ) e la sua influenza su lo sviluppo della canapa,
a discutere sulle cfl e l'effetto dei gradi kelvin o temperatura/colore delle lampade e la loro influenza sulle fasi di crescita diversi ( vegetazione, stretch, fioritura e maturazione ) per capire quale sia la temperatura di luce migliore e adattarla alle 4 fasi principali dello sviluppo della canapa. Quindi il topic del 3D e' discussioni e consigli sui gradi kelvin delle cfl e sulla luce e il suo effetto sulla canapa.
Buon forum:wave:

cerco di trovare informazione necessaria tra gli utenti italiani per capire quale combinazione di gradi kelvin e' piu' adatta per le fasi di crescita, quantita' di lumens per metro quadro, etc. Pero' vorrei avere una discussione e sopratutto aiuto e consigli . Vi invito a lasciare informazione e discutere il topic del 3d.

Notate che ci sono lampade migliori per coltivare la canapa, come le hps e le mh , poi ci sono i led anche molto interessanti ( ma costano troppo ancora ). Pero', quando parliamo di spazi molto piccoli , dove e' piu' difficile gestire le temperature oppure non si possono usare gli estrattori per via del rumore, ma anche in generale se non si hanno i soldi ho il tempo, i coltivi con cfl sono ottimi da questo punto di vista.

da completare
Dato ce la maggiorparte dei coltivi con lampade cfl sono in spazi piccoli, metto dei link interessanti al soggetto.

Qui trovate una discussione con tanta info solida e utile per mantenere le bimbe all'altezza giusta con l'aiuto degli spettri di luce, Grazie Noreason:jump:

*Stretching e controllo dell'altezza
https://www.icmag.com/ic/showthread.php?t=210176
 
Last edited:

sgapetti

Active member
Veteran
cosa e' luce?

cosa e' luce?

La luce, come altre forme di radiazioni elettromagnetiche, come i raggi X, è composta di un flusso di "pacchetti" d'energia, detti fotoni, i quali si spostano in onde e sono in grado di viaggiare nel vuoto.

Le onde luminose hanno diverse dimensioni, che vengono misurate in lunghezze d'onda, vale a dire la distanza fra due punti corrispondenti sulle onde successive, in genere da picco a picco o da ventre a ventre. Le lunghezze d'onda a noi visibili variano da 400 a 700 miliardesimi di metro (nanometri), ma la gamma totale delle lunghezze d'onda in una radiazione elettromagnetica si estende da un miliardesimo di metro, come nei raggi gamma, a centimetri e metri, come nelle onde radio. La luce è solo una piccola parte dello spettro elettromagnetico.

La quantità di energia in un'onda luminosa è proporzionalmente correlata alla sua lunghezza d'onda. Nella luce visibile, il violetto è dotato della maggiore energia e il rosso della minore. Questo è un dato importante, in quanto spiega il motivo per cui l'acqua della superficie del mare assorbe le lunghezze d'onda rosse, mentre la luce blu penetra più in profondità.

I nostri occhi assorbono alcuni dei fotoni in movimento ed è per questo motivo che siamo in grado di vedere.

La luce è prodotta da elettroni energizzanti che orbitano attorno al nucleo di ciascun atomo. Per esempio, gli atomi di idrogeno hanno un singolo elettrone in orbita intorno al nucleo, quelli di elio ne hanno due e quelli di alluminio ne hanno 13. Intorno a ciascun atomo orbita un numero preciso di elettroni.

Gli elettroni girano attorno al nucleo secondo un'orbita fissa; per semplificare il concetto, cerchiamo di immaginare alcuni satelliti in orbita intorno alla Terra. Un elettrone segue una sua orbita naturale, ma se l'atomo viene energizzato, i suoi elettroni possono essere spostati su orbite superiori. Un fotone di luce viene prodotto quando un elettrone in una posizione orbitale più alta del normale ricade nella sua orbita abituale. Durante questa "caduta", l'elettrone emette un fotone, un pacchetto di energia, con specifiche caratteristiche. Il fotone ha una banda d'onda, o colore, esattamente corrispondente alla distanza coperta durante la caduta.

In alcuni casi, è possibile osservare questo fenomeno in modo chiaro. Per esempio, in tante fabbriche o parcheggi sono presenti lampioni al vapore di sodio. È facile riconoscerli in quanto la loro luce è molto gialla. Una lampada a vapore di sodio energizza atomi di sodio per generare fotoni. Un atomo di sodio ha 11 elettroni e, per via della disposizione orbitale di questi elettroni, uno di essi sarà più propenso ad accettare e a emettere energia. I pacchetti di energia che con più probabilità saranno emessi da questo elettrone cadranno intorno a una lunghezza d'onda di 590 nanometri. Questa lunghezza d'onda corrisponde alla luce gialla. Se proiettiamo della luce al sodio gialla attraverso un prisma, non vedremo un arcobaleno, ma due linee gialle.

Il modo più comune di energizzare gli atomi è con il calore; questo concetto è alla base dell'incandescenza. Se riscaldiamo un ferro di cavallo con un cannello, dopo un po' il ferro diventerà rosso incandescente e in seguito bianco. La luce rossa è la luce visibile con la minore quantità di energia; ecco perché in un oggetto rosso incandescente gli atomi ricevono una quantità di energia appena sufficiente a emettere della luce visibile. Quando si applica abbastanza calore per generare luce bianca, si energizzano così tanti elettroni in tanti modi diversi da creare tutti i colori dello spettro che, come ben sappiamo, formano la luce bianca.

Se il ferro di cavallo viene riscaldato a una temperatura di 3.500 K (K sta per Kelvin, un'unità di misura equivalente a un grado centigrado, anche se 0 K equivalgono a -273°C, lo zero assoluto), il colore del metallo sarà lo stesso della luce del sole all'alba o al crepuscolo, un colore caldo. Fra i 5.500 e i 6.000 K, il ferro di cavallo sarà del colore della luce del sole nel pomeriggio, a seconda di dove ci troviamo sulla Terra. Per misurare il colore delle lampade, utilizziamo l'equivalente del ferro di cavallo; ecco perché una lampada di 10.000 K emette una luce abbastanza blu. Come abbiamo già detto prima, le lunghezze d'onda luminose più lunghe possiedono più energia e quindi una maggiore quantità di energia è necessaria per produrre una luce blu: il ferro di cavallo deve essere riscaldato a una temperatura superiore.

Il calore è il modo più comune per osservare la creazione della luce: una normale lampadina incandescente da 75 W genera luce utilizzando l'elettricità per creare calore.

La luce visibile è la luce che può essere percepita dall'occhio umano. Quando osserviamo la luce visibile del sole, sembra non aver alcun colore ed è per questo che diciamo che è bianca. Sebbene siamo in grado di vedere questa luce, il bianco non fa parte dello spettro visibile. Questo perché la luce bianca non è la luce di un colore singolo, o frequenza, ma è formata da numerose frequenze di colore. Quando la luce del sole attraversa un bicchiere pieno d'acqua e colpisce una parete, vediamo un arcobaleno. Questo non accadrebbe se la luce bianca non fosse un misto di tutti i colori dello spettro visibile.

Riusciamo a vedere i colori in due modi diversi: un oggetto emette direttamente onde luminose nella frequenza del colore osservato o può assorbire tutte le altre frequenze, facendo riflettere sul nostro occhio solo l'onda luminosa, o la combinazione di onde luminose, che appaiono sotto forma del colore osservato. Per esempio, per vedere un oggetto giallo, l'oggetto emette direttamente onde luminose nella frequenza gialla o assorbe la parte blu dello spettro, facendo riflettere le parti rossa e verde sul nostro occhio, che percepisce le frequenze come gialle.

Le foglie delle piante di colore verde contengono un pigmento, detto clorofilla, che assorbe il blu e il rosso dello spettro, ma riflette il verde. La clorofilla è il catalizzatore naturale di cui la pianta necessita per la fotosintesi. Ecco perché una lampada che emette un blu e un rosso intenso, come la Grolux, sarebbe più efficiente nella produzione della fotosintesi.

info presa da :
http://www.arcadia-uk.info/faq.php?action=view&pid=19&id=6&lan=it



da completare:
 

sgapetti

Active member
Veteran
La fotosintesi clorofilliana

La fotosintesi clorofilliana

La fotosintesi clorofilliana (dal greco φώτο- [foto-], "luce", e σύνθεσις [synthesis], "costruzione, assemblaggio") è un processo chimico grazie al quale le piante verdi producono sostanze organiche – principalmente carboidrati – a partire dall'anidride carbonica atmosferica e dall’acqua metabolica, in presenza di luce solare[1]. La serie di reazioni chimiche che costituiscono la fotosintesi rientra tra i processi anabolici (di sintesi) dei carboidrati ed è del tutto opposta ai processi inversi di catabolismo (ossidazione).........

Durante la fotosintesi, con la mediazione della clorofilla, la luce solare permette di convertire sei molecole di CO2 e sei molecole d'acqua in una molecola di glucosio (C6H12O6), zucchero fondamentale per la vita della pianta. Come sottoprodotto della reazione si producono sei molecole di ossigeno, che la pianta libera nell'atmosfera attraverso gli stomi.

La fotosintesi clorofilliana è il processo di produzione primaria di composti organici da sostanze inorganiche nettamente dominante sulla Terra e, probabilmente, rappresenta la prima forma di processo anabolico sviluppato dagli organismi viventi[senza fonte]. Inoltre la fotosintesi è l'unico processo biologicamente importante in grado di raccogliere l'energia solare, da cui, fondamentalmente, dipende la vita sulla Terra[2].

La quantità di energia solare catturata dalla fotosintesi è immensa, dell'ordine dei 100 terawatt[3], che è circa sei volte quanto consuma attualmente la civiltà umana[4]. Oltre che dell'energia, la fotosintesi è anche la fonte di carbonio dei composti organici degli organismi viventi. La fotosintesi trasforma circa 115 · 109 chilogrammi di carbonio atmosferico in biomassa ogni anno[5][6].

info presa da :
http://it.wikipedia.org/wiki/Fotosintesi_clorofilliana

Blue Spectrum In Flower Makes More Resin?
https://www.icmag.com/ic/showthread.php?t=222854

Influenza dei terpeni
http://cannabisclinicians.org/wp-content/uploads/2011/09/Russo-Entourage-Effect.pdf

da completare
Eccomi eccomi....

Premessa.
Un fotone ha energia E data da

E = h x Ni

con h costante di Planck e Ni (che è una lettera greca ma non c'è sulla tastiera) frequenza del fotone.
Si capisce bene la relazione di proporzionalità diretta frequenza-energia. Più alta la frequenza, più alta l'energia. Nel visibile si inizia dal lontano infrarosso e si finisce nell'ultravioletto. Vi siete mai chiesti perchè alle 12 se state in spiaggia vi ustionate? Non perchè è mezzogiorno ma perchè i raggi UV sono al picco ed è la componente più energetica dello spettro visibile. Risultato? Cottura veloce ed uniforme.
smile.gif


Scherzi a parte, sta tutto qui.
In vegetativa la pianta crea tantissimo tessuto in poco tempo ed ha bisogno di una componente energetica potente nel lasso di tempo. Luce Blu.
In fioritura la pianta elabora le fondamenta create in vegetativa ed ha bisogno di un basso livello energetico per facilitare gli scambi interni (12 ore vi dice qualcosa?). Luce Rossa.

Iniziamo da qui, che è la BIBBIA della growlux.
Potete vedere l'assorbimento luminoso in un edificio vegetale.
Le piante assorbono una CURVA di frequenze e non un picco discreto:

picture.php


Come potete constatare, l'assorbimento avviene più o meno su 3 picchi principali corrispondenti a 3 distinte frequenze (nel punto di tangenza) ma c'è tutto un sottobosco di frequenze intermedie che la pianta assorbe in piccola parte e che hanno la stessa funzione dei microelementi. Ne servono pochi ma servono.

Quello che cambia enormemente nelle sorgenti luminose è l'assortimento di frequenze e la loro efficienza nel trasformare l'energia (anche se qui si apre un discorso parallelo ma ben distinto, quello del risparmio energetico). La gamma di frequenze è data dal mezzo in cui la corrente scorre, che viene eccitato e riemette sottoforma di fotoni a diverse energie in funzione del tipo di spettro.

Le cfl ed i neon hanno un PAR di circa 0.95, ovvero come nei rendimenti motori, hanno un funzionamento che si avvicina all'ideale. la gamma di frequenze coperte è fantastica dato che il mezzo -un gas- è arricchibile con qualsiasi componente in grado di emettere la frequenza desiderata. La caduta di tensione nell'attraversare il gas è tuttavia elevata e l'output è povero di lumen anche se tutti della frequenza adatta.


Spero di essere stato esauriente, se mi viene in mente qualcos'altro edito e lo aggiungo!!!

wave.gif

Preso l'info interessante al 3D, ho accorciato un po',Grazie Microspy:comfort:
 

sgapetti

Active member
Veteran
le lampade R. E. ( cfl )

le lampade R. E. ( cfl )

Informazione su coltivazione con lampade R. E. a gradi kelvin misti

F.A.Q.
A che distanza dalle lampade si possono tenere le piante?
La base della pianta deve tenersi al massimo entro 30 cm dalle lampade cfl ( il limite di efficienza delle cfl ), altrimenti il piu' vicino possibile .

Quale e' il wattaggio consigliato per vegetativa e fioritura?
In vegetativa bastano 50 watt x sqf e per fioritura 100 watt x sqf ( sqf e uguale a un quadrato con lati da 30 cm )

lampada grande unica o lampade piu' piccole ma sparse ( stesso wattaggio )?
Qui dipende dal metodo di crescita scelto, ma con piu' lampade e' piu' facle distribuire la luce usata e avvicinarsi alle piante, molto importante con le cfl.

in progress


link interessanti:
8sq ft 690watts cfl SOG mixed strains
https://www.icmag.com/ic/showthread.php?t=199180

Increasingly Ridiculous Enhanced Red Spectrum 700w+ CFL Array / MODSCROG
https://www.icmag.com/ic/showthread.php?t=227052

C h e e s y D i c k (b'n'b microgro') :thank you: Peppetto
https://www.icmag.com/ic/showthread.php?t=224647

icon6.gif
The Black Cube
thank%20you.gif
Taipan

https://www.icmag.com/ic/showthread.php?t=203031

vertical micro cab 135w cfl : C99 BX1 & Co

https://www.icmag.com/ic/showthread.php?t=227925


da completare
 
Last edited:

sgapetti

Active member
Veteran
La radiazione ultravioletta UV A/B/C

La radiazione ultravioletta UV A/B/C

La radiazione ultravioletta (UV o raggi ultravioletti o Luce ultravioletta) è una radiazione elettromagnetica con una lunghezza d'onda immediatamente inferiore alla luce visibile dall'occhio umano, e immediatamente maggiore di quella dei raggi X. Il nome significa "oltre il violetto" (dal latino ultra, "oltre"), perché il violetto è l'ultimo colore visibile dello spettro percepito dall'uomo, quello con la lunghezza d'onda più corta.

L'UV può essere suddiviso in UV vicino (380-200 nm) e UV estremo (200-10 nm). Quando si considera l'effetto dei raggi UV sulla salute umana, la gamma delle lunghezze d'onda UV è in genere suddivisa in UV-A (400-315 nm), UV-B (315-280 nm) e UV-C (280-100 nm).

Il Sole emette luce ultravioletta in tutte e tre le bande UV-A, UV-B e UV-C, ma a causa dell'assorbimento da parte dell'ozonosfera circa il 99% degli ultravioletti che arrivano sulla superficie terrestre sono UV-A. Infatti praticamente il 100% degli UV-C e il 95% degli UV-B è assorbito dall'atmosfera.

Molti animali tra cui alcuni insetti, come le api, possono vedere l'ultravioletto vicino, e i fiori hanno spesso colorazioni a loro visibili.

info presa da :
http://it.wikipedia.org/wiki/Radiazione_ultravioletta

(UVA+UVB)&sativa
https://www.icmag.com/ic/showthread.php?t=220433

UV Light and Terpenoids
https://www.icmag.com/ic/showthread.php?t=139726
da completare
 

sgapetti

Active member
Veteran
As for flush, I have a thought. You might try pouring ph adjusted water at the base of the plants that need flushing, while still feeding the sts. This should lower your fert levels at the plants that are about to finish while preventing too much def. in the sts. Just a thought, i'm sure you'll handle it one way or the other. Light spectrum is somewhat of a confusing subject, but I will try to simpilify things as best I can. As far as spectrum is concerned, forget K ratings they are mostly worthless. I say this because generally speaking a lower K bulb leans more to the red end of the spectrum, and a high K more to the blue end. Howvever these can be manipulated, and as such should only be used for basic reference. You want to choose your bulb or mix of bulbs based on priorities (i.e. quality, yield or a mix of both). If yield is your main concern then lights that are red/mostly red in spectrum is the way to go. Red light takes less energy to create so red bulbs of the same wattage produce more photons (light energy for your plants) than blue ones. More photons means faster growth and bigger yields. This is why many growers prefer hps over MH. However plants also use the blue, green, and yellow parts of the spectrum for differing chemical processes, which is why full spectrum lighting is usefull. Plants can/will adapt to whatever mix of light you choose to give them, but certain processes won't be optomized. HPS/red light is better at producing bulk, while MH/blue light is better at producing cannabinoids/terpenes. I prefer a ratio of 2 HPS/red to 1MH/blue light. This IME has given the best balance of yield and quailty. Being you grow for your self and yield is a low concern for you (as long as you get enough to supply yourself ) I would reverse the ratio to 2 MH/CMH/full spectrum CFL to 1 HPS/red CFL. Or personally if I was in your postion I would opt for a 70w CMH (Full Spectrum HID). All of this is over simplified, it would take me pages to write out explainations for how all of this applies to plant physiology and quantum physics of light. Ultimately the thing to remember is: if you are going for more yield, add more red lighting. If you are going for better quality more blue/full spectrum lighting is in order. If you are looking for some heavier reading into the subject i'd suggest reading the CMH thread stickied in the lighting section here a the mag. It's a long thread, but packed with information and links to even more in depth information. Hope that helps As always if you need some more answers/info you know where to find me.

P.S. Updated my thread again.

Of course you may use any post of mine however you see fit
smile.gif
. I encourage you to keep reading and reasearching any subject that strikes your interest. I will always offer up my knowledge, but there are certainly people here and elsewhere that can/already have explain things more in depth than I could or have time to. You mention your plants being shorter with more internodes. This is something I wanted to touch on in my last post, but for whatever reason didn't. Light spectrum can be used to influence plant structure, as you've clearly already noticed. Depending on a growers goals (i.e. trees, bushes, short or tall) different sources of light can be used to influence growth. For instance, you need your plants to stay short and compact. Having a heavier amount of blue light in your mix will help you to achieve this goal. Full spectrum lighting (approximately equal amounts of blue and red) will also achieve a shorter compact plant, though not as compact as heavy blue leaning light. On the other hand, mostly red spectrum lighting will cause your plants to grow taller faster with less leaf, and greater node spacing compared to blue or full spectrum lighting. With this in mind you might use blue cfl's for veg, and, if needed, during the stretch period of flower. Full spectrum lighting for all of or the rest of flower for quality reasons. Again if it was me, i'd just grab a 70W CMH and forget changing the bulbs. However my feelings are based off of doing much larger grows where changing bulbs is just one more thing on the to do list. Your priorites are surely different than mine, and if you don't mind changing the bulbs and it's working for YOU, go that route. Many ways ta skin a mule as freds is so found of saying. I also wanted to mention a bit about the uva/uvb bulbs. The reason I don't think they are worth your time as almost all comerically available seeds have been grown and bred under artificial lighting for so long that they don't react much to the low levels of uva/uvb those bulbs actually produce. Most people that have been working on these experiments are trying to recreate the effect of tropical satvias grown outdoors near the equator back in the 70's. There is a problem with doing this in an indoor enviroment. You will likely never be able to recreate all the important factors that made that herb what it was indoors (i.e temp, humidity, soil, sunlight, nutes etc.). However I believe it was phaeton that noticed sativas that are closer to land race did infact have some noticable difference in effect with the addition of uva/uvb. Feel free to run your own experiments, you may find it does something worthwhile for you. I've just personally never read or met anyone that convinced me it was worth the time and loss of yield associated with them. You're welcome for my help. I consider you a good friend, but also think you are blazing a trail with CFL's which is very cool. Obviously i'm not the only one, this journal alone has 2,000 some views already.





Quoto il mio carissimo amico e mentor americano per l'informatione che cercavo

da tradurre
 
Ma ho capito bene? La produzione di terpeni e cannabinoidi è ottimizzata usando uno spettro più su blu? Qualcuno sa in che modo/perché?
 

sgapetti

Active member
Veteran
Ma ho capito bene? La produzione di terpeni e cannabinoidi è ottimizzata usando uno spettro più su blu? Qualcuno sa in che modo/perché?

Benvenuto gianammenicolo , c'e' tanta informazione in giro che sto cercando di filtrare, ma sono all'inizio. Diciamo per il momento che lo spettro blu aiuta di piu' le reazioni chimiche della canapa, pianta compatta con internodi molto vicini, piu' foglie e piu' resina e terpeni perche' anche loro sono parte del processo chimico. Spettro rosso piante piu' alte, piu' spazio tra internodi, meno foglie e produzione piu' alta di fiori, come concluso da lui luce rossa per la quantita' e luce blu per la qualita' ma sempre in conbinazione. e per lampade a spettro completo intendiamo lampade con blu e rosso quindi 6500k e 2700k .:wave:
 
Ciao sgapetti grazie del benvenuto :) forse confondi causa ed effetto; sicuramente dalla mia domanda precedente non si poteva intendere ma volevo chiedere in che modo dal punto di vista biochimico uno spettro blu favorisse la produzione di terpeni. Nel senso: la luce entra in gioco per quanto riguarda la fotosintesi (varie clorofille, ognuna con la sua curva di assorbimento), la fioritura (aumenta la sintesi di un ormone se un certo sensore non rileva fotoni per un tot tempo), spessore delle foglie, internodi , bla bla
Quinid riformulo la domanda:
qualcuno conosce, a grandi linee, la catena biochimica/fisiologica che va da fotoni "blu" (insomma con frequenza nel range caratteristico delle MH) a terpeni/cannabinoidi?

leggendo quel quote mi era venuta sta curiosità, ora ho anche fumato una cannetta dopo parecchi tempo e mi sento stonato come una vacca e mi sarò spiegato allo stesso modo... ma sicuramente ripasso di qui, mi piace l'idea del thread perché sono pigro e non avrei intrapreso da solo una ricerca del genere, sarebbe bello in futuro riempire i primi post con una discussione organica e puntuale e non con una raccolta di informazioni sparpagliate utilissima per carità, capiamoci non dico questo per criticare te o il tuo opertato, anzi compliemnti per averlo fatto, mi interessa davvero, ma piuttosto come augurio ecco.. ciao gente :wave:

eit: no compà scusa ho riletto il primo post... peace! sarebbe bello comunque alla fine della discussione uscirsene con qualcosa di pulito e ordinato che tratti l'argomento spiegando le cose non solo per esperienza ma anche dal punto di fista fisico/chimico/biologico quando è possibile
 
Last edited:

fumo

Active member
Veteran
afferrato il concetto gian era una domanda che mi balenava ora che qualcuno inizia a discuterne diventa anche interessante e stimola la ricerca magica su google,almeno io,di info utili alla causa
 

sgapetti

Active member
Veteran
Ciao sgapetti grazie del benvenuto :) forse confondi causa ed effetto; sicuramente dalla mia domanda precedente non si poteva intendere ma volevo chiedere in che modo dal punto di vista biochimico uno spettro blu favorisse la produzione di terpeni. Nel senso: la luce entra in gioco per quanto riguarda la fotosintesi (varie clorofille, ognuna con la sua curva di assorbimento), la fioritura (aumenta la sintesi di un ormone se un certo sensore non rileva fotoni per un tot tempo), spessore delle foglie, internodi , bla bla
Quinid riformulo la domanda:
qualcuno conosce, a grandi linee, la catena biochimica/fisiologica che va da fotoni "blu" (insomma con frequenza nel range caratteristico delle MH) a terpeni/cannabinoidi?

leggendo quel quote mi era venuta sta curiosità, ora ho anche fumato una cannetta dopo parecchi tempo e mi sento stonato come una vacca e mi sarò spiegato allo stesso modo... ma sicuramente ripasso di qui, mi piace l'idea del thread perché sono pigro e non avrei intrapreso da solo una ricerca del genere, sarebbe bello in futuro riempire i primi post con una discussione organica e puntuale e non con una raccolta di informazioni sparpagliate utilissima per carità, capiamoci non dico questo per criticare te o il tuo opertato, anzi compliemnti per averlo fatto, mi interessa davvero, ma piuttosto come augurio ecco.. ciao gente :wave:

eit: no compà scusa ho riletto il primo post... peace! sarebbe bello comunque alla fine della discussione uscirsene con qualcosa di pulito e ordinato che tratti l'argomento spiegando le cose non solo per esperienza ma anche dal punto di fista fisico/chimico/biologico quando è possibile

Nei primi 4/5 post verranno tutte le info filtrate, che poi provero' nel cab. Non solo voglio avviare una discussione con input diversi, ma mi serve qualche consiglio o idea, come la tua proposta del processo chimico della canapa, la mettiamo nel post fotosintesi, :thank you:
afferrato il concetto gian era una domanda che mi balenava ora che qualcuno inizia a discuterne diventa anche interessante e stimola la ricerca magica su google,almeno io,di info utili alla causa

Benvenuto Fumo, discutete e mettete info o riflessioni sul topic , le reazioni chimiche delle canapa sono influenzate dal tipo di luce. A parte il fatto che vorrei approfondirmi sulle lampade r e , ci sarà' info che può essere provata da altri se la trovano interessante:thank you:
 

AutoLED

Member
ola' e grazie per l'invito, ora scrivero' quello che so' a proposito dei LED...

come potete ben immaginare dal mio nome coltivo solo automatiche, e soltanto con i led da meta' 2009 circa, prima avevo delle piante regolari in out, ma dopo il trasloco non le ho potute piu' avere.

Odio un sacco gli sprechi, cerco sempre di sprecare il meno possibile (energia, tempo, denaro, benzina, tutto) tengo da parte sempre le piccole cose...
difatti in casa ho solo lampadine a led, il frigorifero e' classe a+++ lavatrice lavapiatti eccetera a++ e via dicendo, quindi ai tempi decisi di comprare anche una luce led per coltivazione.

SCONSIGLIO VIVAMENTE DI COMPRARE TRAMITE EBAY
praticamente il 99% dei led in vendita e' di provenienza cinese.
una luce led deve esser progettata prima di esser costruita, non assemblata a caso... servono studi e svariati test prima di una messa in vendita, cosa che i cinesi fanno 'alla buona' o proprio non fanno...

da quello che so' io riguardo la luce, e la sua interazione con la canapa vi servira' un pannello con almeno 2 tipi di rosso, 2 tipi di blu, poco arancione e poco bianco a 6500K ma si puo' anche fare a meno del bianco.
qualche led infrarosso e ultravioletto sono indispensabili, sopratutto l'utlravioletto, che fara' produrre molta piu' resina alla pianta, cosa che gia' accade grazie alle temprature piu' basse dentro alla growbow.

Serviranno led da minimo 3w, con un angolazione della lente da 60° o 90° massimo, oppure led da 5w con lenti anche da 120°
pannelli con led da 1 watt possono essere usati, ma hanno poco penetrazione quindi le foglie piu' basse o le strain piu' alte o dalle foglie larghe e ravvicinate avranno problemi di luce... un'altra cosa DAVVERO importante, ci sono led che non hanno bisogno di una lente plastica per avere un'angolazione precisa, guadagnerete un 10-15% in rendita luminosa usando quest'ultimo tipo (si riconoscono non hanno il cappuccio trasparente sembrano rotti)

un mix di lenti sullo stesso pannello e' ok, tipo lenti da 90° per il blu e da 60° sul rosso per i 3 w oppure 120° sui blu e 90° sul rosso sui led da 5w.
In linea di massima se un pannello ha solo lenti da oltre 160° l'energia e' troppo diffusa e la resa sara' minore, mentre un raggio piu' stretto ma concentrato avra' molta piu' energia... dato che scalda anche poco un pannello led puo' esser tenuto vicino alla cima delle piante, tipo 20-40 cm massimo, in modo da sfruttare al massimo la luce prodotta senza sprecarla ai lati, usando solo lenti da 30° e' quasi inutile il mylar sulle pareti... ecco perche' una singola lente ampia e' controproducente.

i rossi dovrebbero essere circa 60% a 660-670nm e 40% a 630-635nm
i blu dovrebbero essere circa 50% a 435-440nm e 50% a 475-480nm

a ogni 2 led blu (uno da 435-440nm uno da 475-480nm) corrispondono 15 rossi ( 7 da 660-670 6 da 630-635 ) piu' uno o due arancio a circa 610nm (usatene uno arancio se usate il bianco a 6500k il led bianco deve esser piu' potente degli altri 5 watt minimo e con lente da 120°)
aggiungete un infrarosso da 3w con lente da 120° e un ultravioletto da 3w (oppure da 5w ma con la lente piu' aperta possibile, tipo 160°)
un mio consiglio personale sarebbe aver un minimo di 8 ultravioletti per metro quadro, due centrali di tipo UV-B 300nm 5 watt gli altri UV-A 385nm 3watt

in questo modo avrete un mini pannello con circa 21 led, per ogni metro quadro dovreste averne minimo 8, 2 sopra ad ogni pianta. oppure un singolo cerchio da 42 led, oppure un mega rettangolo da oltre 360 led che illuminera' un metro quadro di sicuro, anche di piu' quando sara' a un metro e piu' dalle base delle piante

21 led da 3 watt non consumano mica 63 watt... di solito un pannello con 100 led da 3 watt consuma 170-180 contando anche le 4-6 ventole da pc che raffreddano il radiatore... a proposito montando un radiatore con delle alette molto lunghe ma sottili potrete ridurre il rumore montando una singola ventola piu' grande...
la ventola deve aspirare non soffiare, l'aria fresca entra dai lati del pannello e verra' aspirata attraverso il radiatore per poi uscire dalla ventola sul lato superiore, dove l'aspiratore della growbox provvedera' a farla uscire.

PS il mio pannello consuma 300w ci sono 565 watt in led da 3 e 5w l'aria in casa e' a 18,5°C e dentro la grow 22,5 per questo l'ho dovuta spostare vicino al calorifero per far aspirare aria piu' tiepida... non e' che sviluppa molto calore ma senza togliere il caldo i led si rovinano, tenerli freddi ti durano anche 10 anni usandoli 20 ore al giorno 8 mesi l'anno

trovare un pannello che si avvicini a questi requisiti e' davvero difficile, (NON VI HO DESCRITTO IL MIO, SE FOSSE COSI' FAREI I SALTI DI GIOIA) sopratutto le saldature vanno fatte nel miglior modo assoluto per non perdere efficienza nei diodi LED.
la qualita' dell'assemblaggio deve essere la massima possibile, anche quella delle materie prime, una lente di plastica scadente (opaca anche se poco) fa' perdere luminosita'. e un pannello non in bolla (storto) dara' problemi con la diffusione della luce idem se i led non sono perfettamente perpendicolari...

State lontani dai pannelli cinesi, piuttosto costruitene uno voi o comprateli dall'america...

Questo e' tutto quello che so' sulle luci led. mi dispiace tanto ma non ho mai usato luci cfl
 
Last edited:

noreason

Natural born Grower
ICMag Donor
Veteran
Io so che molti growers usano la MH nelle ultime due settimane di fioritura per aumentare la percentuale di resina.
Funziona? non lo so onestamente, ma qualcuno sostiene che siano implicati i raggi UV emessi dalle lampade MH. La pianta per proteggersi da questi raggi tende ad aumentare la resina e di conseguenza anche terpeni, flavonoidi e principi attivi vari.

Non ho mai letto di uno studio a riguardo, per cui, rimane un dato soggettivo.

Inoltre i raggi UV emessi da una MH vengono filtrati dai vetri di cooltube o altri riflettori raffreddati, quindi sarebbe inutile usare una MH a fine flo usando un cooltube o simili.
Anche le lampade al plasma dovrebbero produrre un discreto quantitativo di radiazioni UV, ma credo che il vetro di protezione ne filtri la maggior parte, anche perchè sarebbe teoricamente dannoso per l'essere umano esporsi a quel tipo di luce senza uno schermo anti uv.

Riguardo invece l'allungamento maggiore che si ha utilizzando HPS rispetto ad MH o CFL dovrebbe essere dovuto dalla diversa emissione di radiazioni nel campo Red (600 - 700 nm) e Far Red (700 - 800nm).
Se le radiazioni Far Red cominciano ad essere maggiori rispetto a quelle Red, la pianta tende ad allungarsi perchè interpreta questo segnale come una mancanza di luce, anche se non è davvero così.

Il rapporto R\FR delle HPS è diverso dalle MH. Queste ultime dovrebbero emettere meno radiazioni Far Red, per cui il rapporto R\FR tende più ad R che ad FR. Questo fa sì che la pianta non interpreti un piccolo ombreggiamento come mancanza di luce e quindi, di conseguenza, rimane più compatta.

:wave:
 

drlecter

Active member
Io so che molti growers usano la MH nelle ultime due settimane di fioritura per aumentare la percentuale di resina.
Funziona? non lo so onestamente, ma qualcuno sostiene che siano implicati i raggi UV emessi dalle lampade MH. La pianta per proteggersi da questi raggi tende ad aumentare la resina e di conseguenza anche terpeni, flavonoidi e principi attivi vari.

Rosenthal 10 anni fa diceva qualcosa al riguardo:
http://www.ca nnabisculture.com/v2/articles/2696.html
citando anche un altro articolo abbastanza esaustivo: http://www.ca nnabisculture.com/articles/2159.html

Non ho mai letto di uno studio a riguardo, per cui, rimane un dato soggettivo.
è roba vecchiotta, comunque:
http://www.he mpfood.com/iha/iha01201.html
http://www.ma rijuana-marihuana.com/growing-tips/ultra-violet-and-thc.html
poi vabbè, alcune info interessanti:
http://www.ro llitup.org/general-marijuana-growing/164474-thc-cbd-cbn-make-more.html
Anche le lampade al plasma dovrebbero produrre un discreto quantitativo di radiazioni UV, ma credo che il vetro di protezione ne filtri la maggior parte, anche perchè sarebbe teoricamente dannoso per l'essere umano esporsi a quel tipo di luce senza uno schermo anti uv.
esattamente in questo senso si stanno migliorando le lampade al plasma filtrando tramite un vetro apposito solo gli UV-C dannosi.
Esempio: http://www.ga vita-holland.com/index.php/products/proline/prolinefixtures/item/gavita-pro-300-lep-2.html

P.S
i vari link ovviamente funzionano levando lo spazio ;)
 

sgapetti

Active member
Veteran
benvenuti autoled, noreason e drlecter e grazie della visita e opinioni, molto apprezzate.

Autoled, la tua discussione con microspy sulla differensa tra led e hps bisognerebbe essere approfondita, aspettiamo sperando che microspy fa una visita e ci offre il suo input , volevo farvi notare che il paragone dovrebbe essere fatto , per esempio, tra 300watt di led a spettro completo come le tue e 300 watt cmh a spettro completo altrimenti non vi capite. i tuoi led hanno piu' penetrazione delle hps solo perche' piu' ci avviciniamo a lo spettro blu e frequenza piu' alta, piu' corte le onde e quindi piu' energia( e fotoni ?), e luce piu' penetrante.Paragonando alle cmh full spectrum,come i tuoi led, avrete lo stesso spettro e bisogna tenere presente altri parametri. Cmq spero in una discussione come gia' detto:thank you:

picture.php


Ps, la luce verde non viene usata dalla canapa come ho capito, si pensa di sapere che la luce rossa da quantita' e la luce blu da qualita' ( erba migliore o piu' potente?) ma sei hai info su l'effetto della luce gialla , ho se vuoi aggiungere le tue riflessioni su gli spettri , farebbe piacere

Noreason, sto cominciando a notare che sono tanti che dicono, o pensano , che lo spettro blu ( MH, cmh ) da solo o in combinazione ai raggi uva uvb migliora la produzione perche' fornisce lo spettro adatto alla reazione chimica nella canapa , anche se per adesso non capisco ancora quale sia il processo chimico responsabile.

Drlecter,
leggero' i tuoi link :thank you: ho letto tanto in giro e continuo a leggere, pero' voglio sapere se si e' notata una differenza tra uso con spettri diversi tra loro che li usano , un esperienza personale insomma, c'e' tanta gente appassionata e vorrei sapere delle loro riflessioni personali sul soggetto:thank you:
 
Fare un'analisi accurata delle differenze tra le varie lampade è molto complicato, ricordo una discussione di gramsci.antonio a riguardo.. Ogni lampada avrà un particolare spettro di emissione (che è funzione della tensione di alimentazione) con una particolare intensità per ogni frequenza..
Leggendo anche gli articoli linkati da drlecter sembra di capire che il motivo dell'utilizzo delle mh in flo risieda in particolare nella presenza della banda uv in queste lampade, non tanto per la particolare sotto-banda blu nel visibile.
In qualche numero della magnifica rivista che è softsecrets :)moon:) c'era una discussione "interessante" in proposito, in pratica inducevano la fioritura di un cultivo outdoor a inizio estate, o comunque in un periodo dell'anno in cui arrivano sulla terra più uv-b, riscontrando un notevole aumento della concentrazione di resina. E sempre nello stesso articolo o numero veniva suggerito l'utilizzo di lampade a led verde (una determinata lunghezza d'onda, non un verde qualsiasi) per osservare le piante durante il periodo di buio senza "disturbarle" in alcun modo, proprio perché è come se le piante non vedessero/fossero sensibili a quella particolare frequenza.

Piccola parentesi sui fotoni: diciamo che possono essere considerati i pacchetti di energia che costituiscono le onde elettromagnetiche. Le onde radio, le microonde, la luce visbile, gli uv, i raggi gamma ecc sono tutte radiazioni elettromagnetiche: energia (fotoni) che viaggia nello spazio, ciò che le differenzia è la frequenza che è intimamente collegata alla lunghezza d'onda e all'energia del singolo fotone.
La luce come si intende normalmente è una radiazione elettromagnetica con lunghezza d'onda compresa tra i 380 e i 760 nanometri circa. Ad ogni frequenza in questo range noi associamo un colore: 400 blu, 700 rosso...

Preso un fotone con una particolare lunghezza d'onda non possiamo variarne la frequenza o l'energia.. dire che un fotone "rosso" ha più energia di un altro fotone dello stesso rosso non ha senso, possiamo invece dire che un singolo fotone "rosso" ha effetti diversi su una pianta di quelli che hanno invece 100 fotoni "rossi" e qui si parla di intensità luminosa, lumen, candele ecc
 

AutoLED

Member
gli uv-b fanno davvero produrre piu' resina, coloro che coltivano a quote elevate, avranno piante piu' resinose grazie anche al fatto di avere un'atmosfera un poco piu' rarefatta, che filtri meno uv-b (oltre alle ovvie temperature piu' basse)

a poproposito dello spettro giallo, al contrario del verde la pianta ci ricava un minimo di energia, ma proprio poca paragonata al blu e al rosso, certo non nullo come la luce verde (difatti quando e' tempo di raccolta e pulizia / harvest e trimming uso luci a led verdi per non interrompere il buio (di solito aspetto 24-36 ore di buio prima di tagliare) non mi fiderei ad usare il giallo invece... un minimo lo fa' alla pianta, ma avere quello spettro in un pannello led per me e' soltanto sprecare watt.
 

MicroSpy

Weed Warfare
Veteran
Ciao sgapetti grazie del benvenuto :) forse confondi causa ed effetto; sicuramente dalla mia domanda precedente non si poteva intendere ma volevo chiedere in che modo dal punto di vista biochimico uno spettro blu favorisse la produzione di terpeni. Nel senso: la luce entra in gioco per quanto riguarda la fotosintesi (varie clorofille, ognuna con la sua curva di assorbimento), la fioritura (aumenta la sintesi di un ormone se un certo sensore non rileva fotoni per un tot tempo), spessore delle foglie, internodi , bla bla
Quinid riformulo la domanda:
qualcuno conosce, a grandi linee, la catena biochimica/fisiologica che va da fotoni "blu" (insomma con frequenza nel range caratteristico delle MH) a terpeni/cannabinoidi?

leggendo quel quote mi era venuta sta curiosità, ora ho anche fumato una cannetta dopo parecchi tempo e mi sento stonato come una vacca e mi sarò spiegato allo stesso modo... ma sicuramente ripasso di qui, mi piace l'idea del thread perché sono pigro e non avrei intrapreso da solo una ricerca del genere, sarebbe bello in futuro riempire i primi post con una discussione organica e puntuale e non con una raccolta di informazioni sparpagliate utilissima per carità, capiamoci non dico questo per criticare te o il tuo opertato, anzi compliemnti per averlo fatto, mi interessa davvero, ma piuttosto come augurio ecco.. ciao gente :wave:

eit: no compà scusa ho riletto il primo post... peace! sarebbe bello comunque alla fine della discussione uscirsene con qualcosa di pulito e ordinato che tratti l'argomento spiegando le cose non solo per esperienza ma anche dal punto di fista fisico/chimico/biologico quando è possibile


Eccomi eccomi....

Premessa.
Un fotone ha energia E data da

E = h x √

con h costante di Planck e √ (Ni o Nu) (che è una lettera greca) frequenza del fotone.
Si capisce bene la relazione di proporzionalità diretta frequenza-energia. Più alta la frequenza, più alta l'energia. Nel visibile si inizia dal lontano infrarosso e si finisce nell'ultravioletto. Vi siete mai chiesti perchè alle 12 se state in spiaggia vi ustionate? Non perchè è mezzogiorno ma perchè i raggi UV sono al picco ed è la componente più energetica dello spettro visibile. Risultato? Cottura veloce ed uniforme. :)

Scherzi a parte, sta tutto qui.
In vegetativa la pianta crea tantissimo tessuto in poco tempo ed ha bisogno di una componente energetica potente nel lasso di tempo. Luce Blu.
In fioritura la pianta elabora le fondamenta create in vegetativa ed ha bisogno di un basso livello energetico per facilitare gli scambi interni (12 ore vi dice qualcosa?). Luce Rossa.

Iniziamo da qui, che è la BIBBIA della growlux.
Potete vedere l'assorbimento luminoso in un edificio vegetale.
Le piante assorbono una CURVA di frequenze e non un picco discreto:

picture.php


Come potete constatare, l'assorbimento avviene più o meno su 3 picchi principali corrispondenti a 3 distinte frequenze (nel punto di tangenza) ma c'è tutto un sottobosco di frequenze intermedie che la pianta assorbe in piccola parte e che hanno la stessa funzione dei microelementi. Ne servono pochi ma servono.

Quello che cambia enormemente nelle sorgenti luminose è l'assortimento di frequenze e la loro efficienza nel trasformare l'energia (anche se qui si apre un discorso parallelo ma ben distinto, quello del risparmio energetico). La gamma di frequenze è data dal mezzo in cui la corrente scorre, che viene eccitato e riemette sottoforma di fotoni a diverse energie in funzione del tipo di spettro.

Le cfl ed i neon hanno un PAR di circa 0.95, ovvero come nei rendimenti motori, hanno un funzionamento che si avvicina all'ideale. la gamma di frequenze coperte è fantastica dato che il mezzo -un gas- è arricchibile con qualsiasi componente in grado di emettere la frequenza desiderata. La caduta di tensione nell'attraversare il gas è tuttavia elevata e l'output è povero di lumen anche se tutti della frequenza adatta.

I LED, ultimo ritrovato della scienza, a cui appartengo da tutti i punti di vista (chi mi conosce sa il perchè), hanno un'efficienza spaventosa. Arrivano anche a 0.99 PAR, ma il mezzo che emette il flusso fotonico è un chip di un materiale a vario drogaggio. Ogni chip LED nasce blu. Il drogaggio (impurità) aumenta la resistenza (più la luce è calda più efficienza perde) e cambia il colore.
Ogni chip è limitatissimo nella frequenza emessa e quasi sempre ne ha una ben specifica oppure un range di riferimento.
Per creare un pannello Grow LED servirebbero virtualmente tutti i chip con tutte le frequenze della curva sopra. Ovvio che la ricerca si sia concentrata sui 3 picchi principali, proprio in virtù del fatto che tutta la curva non è riproducibile.

Le HPS Growlux, sono identiche in tutto ad un tubo neon ma ai capi del circuito viene posta una differenza di potenziale elevatissima che scocca una scintilla in grado di innescare una reazione continua in un gas di sodio, mercurio e altri elementi atti a ricreare al meglio lo spettro di luce solare di base, arricchito nelle componenti dei picchi (arancione, Rosso , blu).
La potenza, unita all'enorme output in lumen fornisce un'efficienza elevatissima in questo contesto.

Perchè se è vero che l'attività clorofilliana dipende dalla quantità di fotoni emessi nelle giuste lunghezze d'onda più il resto della curva è ovvio che una HPS da 400W con i suoi 59.000 lumen spinga di più di qualsiasi altra sorgente.

Adesso.

In futuro sicuramente la tecnologia LED arriverà a fornire 120lm/W come l'HPS e forse la supererà. Oggi per eguagliare un raccolto HPS c'è solo HPS, a parità di watt.

Altra nota sui ballast.
Non è vero che un pannello growled non necessita di ballast.
Tutti i chip funzionano in 12V, quindi a pannello da 300W corrisponde ballast elettronico da 300W, oppure più probabilmente multipli, dato che a causa della caduta di tensione non è possibile fare una stringa da 300 LED in serie ma occorrerà collegarli in parallelo. E raffreddare i ballast!


Spero di essere stato esauriente, se mi viene in mente qualcos'altro edito e lo aggiungo!!!

:wave:
 
a poproposito dello spettro giallo, al contrario del verde la pianta ci ricava un minimo di energia, ma proprio poca paragonata al blu e al rosso, certo non nullo come la luce verde (difatti quando e' tempo di raccolta e pulizia / harvest e trimming uso luci a led verdi per non interrompere il buio (di solito aspetto 24-36 ore di buio prima di tagliare) non mi fiderei ad usare il giallo invece... un minimo lo fa' alla pianta, ma avere quello spettro in un pannello led per me e' soltanto sprecare watt.

Sembra uno spreco sì, le clorofille come dici non assorbono quasi il giallo ma magari entra in gioco nello sviluppo della pianta in meccanismi diversi dalla fotosintesi, un po' come il discorso radiazioni rosse / rosso lontane presentato da noreason in un thread che ho appena letto.
Ora, non so se nella ganja ci sono carotenoidi ma questi pigmenti assorbono anche un po' di verde per esempio.
Conoscendo l'effetto delle varie lunghezze d'onda sulla pianta si potrebbero creare pannelli ad hoc per diverse esigenze, unisci l'efficienza luminosa dei led all'ottimizzazione dello spettro luminoso per la grow e non ti ferma nessuno.



Come potete constatare, l'assorbimento avviene più o meno su 3 picchi principali corrispondenti a 3 distinte frequenze (nel punto di tangenza) ma c'è tutto un sottobosco di frequenze intermedie che la pianta assorbe in piccola parte e che hanno la stessa funzione dei microelementi. Ne servono pochi ma servono.


Perché dici che servono tutte le frequenze? Se non ci sono effetti secondari perché dovresti usare una frequenza "meno efficiente" per avere lo stesso risultato? Limitandosi alla fotosintesi clorofilliana per esempio credo converrebbe sfruttare il picco di assorbimento o, se nella reazione c'entra l'energia del fotone più che la sua presenza, trovare l'ottimo energetico, non credi?
 
Last edited:

sgapetti

Active member
Veteran
Benvenuti Fumo e Microspy, la discussione della reazione di crescita a diversi spettri e fondamentale per capire, e va bene anche a paragonare le nostre luci artificiali al sole per cercare di ricreare la luce del sole nei nostri piccoli spazi. Pero' mi hanno fatto notare anche ti tenere presente che la canapa che noi coltiviamo non sono le landrace ma ibridi da tanti anni oramai adattati alle luci artificiali. Certo che nel sole ci sono tutti gli spettri e quelli rossi e blu saranno anche quelli piu' usati nella fotosintesi, ma credo anche che il resto dei colori abbia un importanza alle reazioni chimiche della canapa, insomma non guastano in piccole proporzioni, come anche i raggi uva/uvb. Mi hanno anche spiegato che la canapa si adatta a tutte le luci e crescera' cmq.
Per esempio io sto usando lampade cfl comprate in negozi normali, sono da 4000k , che spettro luminoso/colore hanno queste lampade? Ho vegetato con loro in 3/4 cicli e mi danno un risultato soddisfacente.
Grazie a tutti :wave:
 

Latest posts

Latest posts

Top