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Stretching e controllo dell'altezza

noreason

Natural born Grower
ICMag Donor
Veteran
Leggendo qua e là in rete,mi sono ritrovato di fronte un argomento molto interessante,che voglio condividere con voi.Quindi ho messo assieme un pò di concetti estrapolati qua e là per adattare il discorso a noi growers.Buona lettura :)

Introduzione

Come per i produttori di piante ornamentali e non,nelle loro coltivazioni in serra,noi growers di cannabis traiamo beneficio dal tenere sotto controllo l'altezza delle piante,soprattutto indoor,dove la fonte luminosa non è di certo paragonabile a quella del sole.
Questo vuol dire che maggiore è la lunghezza della pianta e minore sarà la quantità di luce che arriva alla parte bassa della pianta stessa e per questo,mantenere una compattezza della pianta vuol dire avere un raccolto maggiore nella maggior parte dei casi.

Esistono,come in serra così indoor,particolari condizioni ambientali e\o colturali che contribuiscono all'allungamento delle piante.Lo stretching (che in questo caso non si riferisce solo all'allungamento estremo che si verifica all'inizio della fase di fioritura,ma anche al semplice allungamento internodale che può verificarsi in fase vegetativa)o in italiano ''filatura della pianta'' può essere limitato,se non proprio eliminato attraverso diverse tecniche.


Cosa accade fisiologicamente alla pianta

La base della filatura di una pianta la troviamo nel fenomeno chiamato accrescimento per distensione.Le cellule in una pianta possono moltiplicarsi ed accrescere il loro numero e quindi creare nuovi tessuti,oppure,nel caso che andiamo a prendere in considerazione,possono aumentare il proprio volume ed allungarsi.Un'estensione troppo marcata delle cellule,porta ad avere un eccessiva distanza inter-nodale.
La distensione cellulare viene regolata dalla estensibilità (non elasticità) e dal turgore cellulare,quest'ultimo dipendente a sua volta dallo stato idrico della pianta.

Le piante di cannabis coltivate indoor,sono per la maggior parte delle volte ben idrate e molto turgide,in virtù delle frequenti irrigazioni (per non parlare delle piante in idroponica);
questo è un primo fattore che favorisce la distensione cellulare,che viene ulteriormente incentivata da una temperatura generalmente più elevata e costante (paragonata a coltivazioni outdoor) e dall'abbondanza di nutrienti,in particolar modo azoto (N) e fosforo (P).

Altra differenza che influisce sulla distensione cellulare è il vento,o meglio,la totale assenza di vento nelle coltivazioni indoor.
Il vento costituisce per le piante un fattore di notevole importanza per via della capacità di stimolare le cosiddette risposte sismo o tigmo morfo-geniche,tra le quali vi è appunto la riduzione della distanza inter-nodale.

Le radiazioni UV dello spettro luminoso sono responsabili a loro volta dell'altezza più contenuta e dell'aspetto più compatto in numerose specie vegetali.
I livelli di radiazioni UV dipendono da diversi fattori,quali l'altitudine,la posizione geografica,la stagione e la presenza o meno di nuvole.Ad esempio,è riconosciuto che la variazione di UV che si ha in montagna,contribuisce a far sviluppare le piante in maniera più compatta che a livello del mare.

La tabella mostra le diverse lunghezze d'onda a seconda della radiazione UV

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Il più importante fattore responsabile dell'eccessivo allungamento delle piante coltivate indoor rimane comunque l'elevata densità di coltivazione.
Quando si hanno piante molto vicine tra loro,le cui foglie vengono coperte vicendevolmente,si può verificare la cosiddetta ''sindrome da ombreggiamento'' o SAS (shade-avoidance sindrome) (fonte: Ballarè,1999)

Questa ''sindrome'' causa l'allungamento degli inter-nodi e la riduzione della ramificazione e si riesce a capire abbastanza semplicemente il perché.
Le piante riescono a percepire,attraverso dei sensori,solo in parte conosciuti,le altre piante a loro vicine e di valutare se si possa verificare o meno la condizione in cui si trovino a corto di luce,ombreggiate da altre piante.
Nel caso in cui la pianta avverta di essere in ''pericolo ombra'' entra in ''competizione'' con le altre al fine di assicurarsi sempre una fonte luminosa a ''portata di foglie'' a scapito della compattezza e della ramificazione.

Alla base della SAS, vi è la capacità delle pianta di rilevare le variazioni nello spettro luminoso,provocato dalle piante vicine.
Avendo piante molto vicine,queste tenderanno ad ombreggiarsi tra loro,determinando una variazione nell'intensità della radiazione luminosa ma anche del suo spettro.
Qui entra in gioco il controllo del ''red to far-red ratio''
Le piante avvertono la differenza (DIF) tra le radiazioni luminose rosse (RED) comprese nella lunghezza d'onda che va da 600 a 700 nm e quelle rosso lontano (FAR RED) comprese tra 700 ed 800 nm nello spettro luminoso.
La proporzione tra questi due tipi di radiazione luminosa incide appunto sul verificarsi della SAS o meno.

I due tipi di radiazioni luminosa inoltre,sono assorbiti dalle piante in maniera diversa.Mente i raggi Red vengono assorbiti molto bene e facilmente dalle foglie,i raggi Far Red non vengono assorbiti così bene.
Questo porta ad avere,nella vegetazione sottostante,coperta da altre foglie,un rapporto R\FR a favore dei Far Red.



Nelle piante vi sono sostanzialmente tre tipi di foto-recettori,che corrispondo ad altrettanti tipi di pigmenti: fitocromo,criptocromo ed un non molto conosciuto recettore delle radiazioni UV.
Messi insieme hanno la funzione di ''catturare'' le radiazioni luminose nell'intervallo che va da 320 a 760 nm circa.

La SAS appare legata fondamentalmente al sistema del fotorecettore fitocromo ( fonte: Ballarè 1999) e tramite esso riesce poi a modificare la sua morfologia attraverso una serie di ormoni e quindi di aumentare la propria ''competitività'' allungando lo stelo per intercettare più radiazioni possibili.

Per quanto riguarda il sistema fitocromo esiste un foto-equilibrio come accennato sopra.Questo foto equilibrio viene influenzato appunto dalla quantità (picco) di radiazioni rosse (R) e dalle radiazione rosso lontano (FR)

Osservando la seguente tabella si può capire che una maggiore quantità di Far Red (FR) favorisce l'allungamento dello stelo e viceversa,una maggiore quantità di Red (R) favorisce la ramificazione e ostacola l'allungamento dello stelo.

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I brachizzanti

Spesso,per le piante commerciali coltivate in serra vengono usati dei prodotti chiamati ''brachizzanti'' o più informalmente, ''nanizzanti''
Questi prodotti vanno ad interferire con il metabolismo delle gibberelline,inibendole o accelerando il loro catabolismo e favorendo la trasformazione da forme attive a forme inattive o meno attive.

Non prenderò in considerazione questo tipo di prodotti,in quanto ritengo che un approccio ''non chimico'' sia la migliore scelta.


Temperatura

Come la maggior parte di voi già saprà,la temperatura ricopre un ruolo fondamentale nel metabolismo della pianta.

Bisogna in questo caso iniziare però a distinguere tra:

  • Temperatura diurna (TD)
  • Temperatura notturna (TN)
  • Temperatura media (TM) quest'ultima risultante dalla media delle precedenti due


e tenere in mente la differenza (DIF) tra TD e TN, ovvero :

  • DIF = TD - TN

Queste differenze ci interessano per via delle risposte morfo-fisiologiche che una pianta mostra al variare dei singoli parametri di temperatura.

Come potete vedere nella seguente tabella,al variare dei parametri di temperatura,si ha una risposta ben precisa da parte della pianta.
Ad esempio con l'aumentare della temperatura media TM, la fotosintesi,la respirazione,la formazione e l'accrescimento fogliare sono maggiori.
Per quanto riguarda il DIF invece,se questo ha un valore positivo,ovvero il giorno è più caldo della notte,le piante saranno incentivate ad allungare i propri internodi per distensione cellulare.
Viceversa,portando il valore DIF a 0 (caso in cui TD e TN sono uguali) o in negativo (TD minore di TN) le piante rallenteranno la crescita per distensione.

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La prossima tabella mostra il variare della lunghezza al variare del DIF.Gli esemplari presi in considerazione sono crisantemi coltivati in serra (fonte : Karlsson et al. ,1989)

picture.php


Non è stato del tutto chiarito il meccanismo fisiologico che la pianta attua in regime di DIF negativo,ma questa tecnica viene largamente utilizzata dai coltivatori e si ritiene sia la più efficace tra i metodi ''non-convenzionali''
Le prime prove su questo fenomeno vennero effettuate da ricercatori americani nella metà degli anni '80.
Si suppone che il DIF negativo abbia un effetto simile a quello del rapporto Red to Far red,includendo nel processo il sistema fitocromo ed andando a modificare il ''comportamento'' delle gibberelline.

L'effetto del DIF negativo dipende anche dalle condizioni di illuminazione.
In generale,minore è la radiazione luminosa e minore deve essere il valore DIF in termini assoluti.
Una temperatura notturna troppo alta (DIF troppo negativo) aumenta la cosiddetta ''respirazione da mantenimento'' e può essere dannosa se durante le ore di luce le radiazioni sono scarse,in quanto i derivati foto-sintetici verrebbero utilizzati per questo processo piuttosto che per sostenere la crescita di nuovi tessuti.(fonte: Hendriks et al. ,1992)

Un altra interessante tecnica per contenere la taglia delle piante ed evitarne la ''filatura'' è chiamata in inglese ''morning drop'' (MD)
Questa tecnica prevede l'abbassamento di pochi gradi nelle prime ore di luce.
In poche parole viene sfruttata la variazione cicardiana del tasso di crescita per distensione e la sensibilità delle piante alle variazioni del regime termico e luminoso.(fonti:Bertram e Karlsen,1994)
Questa tecnica appare tanto più efficace quanto più è lungo e marcato l'abbassamento della temperatura.

Luce

Le radiazioni luminose di colore blu favoriscono la compattezza della pianta,per questo usare una MH in fase vegetativa e per il primo periodo della fioritura può essere vantaggioso.Le lampade prive dello spettro blu favoriscono invece l' allungamento.

Le radiazioni UV-A ed UV-B influiscono sulla compattezza della pianta.La maggior parte dei vetri utilizzati per cooltube o per serre di solito filtrano questi raggi in buona parte favorendo così la filatura.C'è da dire però che con l'aumentare della radiazione luminosa i raggi UV perdono la loro efficacia nel favorire uno sviluppo compatto della pianta.

Usare luce diffusa e non diretta attraverso un comune riflettore è un buon modo per tenere sotto controllo il rapporto R\FR.
La ragione per cui una luce diffusa è migliore è perché i fotoni viaggiano con ogni angolazione possibile nella vegetazione,migliorando la diffusione della luce.Questo vuol dire che arriveranno maggiori radiazioni RED alle parti meno esposte migliorando il rapporto R\FR e creando ombre meno marcate nella vegetazione.
Un esempio di luce diretta sono le ''nuove'' lampade a led,in cui i diodi non hanno alcun tipo di riflettore o i riflettori a specchio.(fonte: Spurr, ICMag)

Un'altra soluzione potrebbe essere rappresentata dall'utilizzo di un filtro foto-selettivo che riesca a filtrare le radiazioni tra 700 ed 800 nm in modo da bloccare appunto le radiazioni Far Red.

Un altro modo ancora e,forse anche più semplice,per contenere lo stretch,soprattutto dalle prime fasi della fioritura, è aggiungere delle fonti luminose supplementari come dei neon che riportino il rapporto R\FR a favore di R.
Le classiche cfl,posizionate tra la vegetazione o ai suoi lati rappresentano un buon metodo per aumentare le radiazioni Red e diminuire lo stretch.

Stress meccanici

Altre tecniche utilizzate per il controllo della taglia da parte di coltivatori in serra è quella di stressare le piante meccanicamente.Ogni pianta ha la sua risposta ad un determinato stress,ma notevoli risultati sono stati raggiunti utilizzando tecniche chiamate : spazzolatura,scuotimento e ventilazione.
Il contenimento della taglia può essere osservato nelle piante che crescono sui litorali e sono più esposte al vento o nelle coltivazioni in bancali che vengono continuamente sfregate dal passaggio degli operatori tra i banchi.La riduzione della taglia in questo caso dipende da un'alterazione del bilancio ormonale:i livelli di gibberelline diminuiscono,si hanno alterazioni nel trasporto delle auxine e aumenti del livello di abscissico.
Questo significa che toccare le piante ha sicuramente effetto sulla loro morfologia e non esiste un risultato ben determinato finora,ma si può affermare con plausibile certezza che avere una buona ventilazione nelle coltivazioni indoor,come accennato sopra,favorisce la compattezza della pianta.



Considerazioni finali

Visto che,nel nostro interesse,c'è principalmente la riduzione dello stretch subito dopo la messa in fioritura,dei buoni modi per cercare di controllare il fenomeno sono:

Aggiungere delle fonti luminose come neon o cfl ai lati delle piante o tra la vegetazione stessa.A partire appunto dall'inizio della fioritura.

Utilizzare una lampada MH anche nel primo periodo di fioritura.(Usare una MH vuol dire anche meno lumen,quindi meno fotosintesi,rispetto ad una HPS)

Sfruttare il controllo della temperatura e quindi il DIF

Sfruttare la tecnica del ''morning drop'' o ''morning dump'' che consiste nell'abbassare la temperatura di qualche grado nelle prime ore di luce.

Evitare che nel substrato ci sia una eccessiva presenza di azoto (N) e di fosforo (P) nel momento in cui si forza la fioritura.

Evitare coltivazioni troppo dense se si vuole favorire la compattezza delle piante.

Ricreare una buona ventilazioni che stimoli una risposta morfo-fisiologica da parte della pianta.

Teoricamente usare delle fonti di radiazioni UV comprese all'incirca tra 300 e 380 nm. (I raggi UV possono essere molto dannosi per tutti gli esseri viventi e quindi vanno usati con cautela )



Logicamente il topic rimane aperto per ulteriori approfondimenti o informazioni :)

Fonti:http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=5&ved=0CDIQFjAE&url=http%3A%2F%2Felearning.agr.unipi.it%2Fmod%2Fresource%2Fview.php%3Fid%3D343&ei=bxWsTcSSKY70sgbZwY2dCA&usg=AFQjCNHcFxvLgCPmCufvNac9rxdICwL4VA

https://www.icmag.com/ic/showthread.php?t=194053&page=2
 

peppetto

minigrower & sinner
Veteran
grande noreason!
davvero utile questo tuo articolo.
soprattutto per noi microgrower (io ho 40 cm abbondanti per far crescere le mie piante naniformi :badday: )

ma ho una domanda...

con il 12/12 da seme, in cui le piante stretchano parecchio facendo pochi rami laterali, allo stretching della fioritura ne va aggiunto uno "extra" dovuto alle poche ore di luce in fase vegetativa(visto che comunque iniziano a fiorire non prima di venti giorni dalla nascita)?

in altre parole.. si ha maggiore "filatura" in vegetativa con 12 ore di luce?le ore di buio hanno un rapporto direttamente proporzionale con lo stretch come con l'"invecchiamento" , quindi la maturazione, della pianta.. (vedi l'autunno, che ha meno di 12 ore di luce. anche se in molti sostengono che più ore di buio non aiutano la pianta a maturare..boh)

che di-ci/te?

:wave:

P
 

MicroSpy

Weed Warfare
Veteran
Rep UP x Noreason, un grande post, molto tecnico, l'ho già stampato e messo tra gli altri che andranno a comporre il mio personale manuale...!!! GRAZIE!
Si può rendere sticky?
:respect:

Il controllo dell'altezza è possibile anche con tecniche 'high stress'.
Ho notato dalla mia personale esperienza che tutti i supercrop che ho effettuato (sia sulle auto che sulle regular) hanno prodotto molta più materia rispetto alle sorelle non croppate. Questo secondo me per un motivo in particolare: le auxine vanno a distribuirsi su tutte i punti di accrescimento senza una precedenza, rendendo ogni ramo della pianta parecchio più produttivo e se da una parte avremo una cola centrale meno ricca, dall'altra avremo ramificazioni laterali molto produttive fin dalla base, perdendo definitivamente quei buds inutili... In più questa tecnica 'concede' quei 15gg di 'lusso' in cui la pianta arresta quasi completamente la crescita in funzione delle ramificazioni laterali. Utilizzo il supercrop oramai da anni, taglio senza remore e senza paura, ma solo quando vedo che la situazione si avvia verso l'ingestibilità. Non ci sono problemi ad effettuarlo sia in vegetativa che in fioritura e a me non ha mai ridotto nulla, anzi, tutt'altro... Certo è che non bisogna essere completamente novelli per ardire ad una soluzione del genere e occorre avere il 'buon coraggio del contadino' perchè una volta utilizzate le Ikebana (forbici bonsai) non si torna più indietro!

:wave:
 

budino

Indica Lover
Veteran
Grande nore, se non ci fossi tu tutte queste primizie gli ignoranti come me non le conoscerebbero mai!
Per il mio prossimo ciclo, voglio aggiungere un altro ventilatore (e cosi fan tre), utilizzare l'MH per la prima sett di flo e poi passare alla agro. Il mio obbiettivo è avere almeno 6 piante in 1 mq, ovviamente indica e con la classica forma ad alberello di natale.
Da quello che ho capito, anche afferrarle per lo stelo e scuoterle un pò dovrebbe essere un buon metodo per contenerne l'altezza, giusto?
Sei un mito!
 

budino

Indica Lover
Veteran
Rep UP x Noreason, un grande post, molto tecnico, l'ho già stampato e messo tra gli altri che andranno a comporre il mio personale manuale...!!! GRAZIE!
Si può rendere sticky?
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Il controllo dell'altezza è possibile anche con tecniche 'high stress'.
Ho notato dalla mia personale esperienza che tutti i supercrop che ho effettuato (sia sulle auto che sulle regular) hanno prodotto molta più materia rispetto alle sorelle non croppate. Questo secondo me per un motivo in particolare: le auxine vanno a distribuirsi su tutte i punti di accrescimento senza una precedenza, rendendo ogni ramo della pianta parecchio più produttivo e se da una parte avremo una cola centrale meno ricca, dall'altra avremo ramificazioni laterali molto produttive fin dalla base, perdendo definitivamente quei buds inutili... In più questa tecnica 'concede' quei 15gg di 'lusso' in cui la pianta arresta quasi completamente la crescita in funzione delle ramificazioni laterali. Utilizzo il supercrop oramai da anni, taglio senza remore e senza paura, ma solo quando vedo che la situazione si avvia verso l'ingestibilità. Non ci sono problemi ad effettuarlo sia in vegetativa che in fioritura e a me non ha mai ridotto nulla, anzi, tutt'altro... Certo è che non bisogna essere completamente novelli per ardire ad una soluzione del genere e occorre avere il 'buon coraggio del contadino' perchè una volta utilizzate le Ikebana (forbici bonsai) non si torna più indietro!

:wave:


Ciao microspy,
il supercrop non è forse l'arte di piegare i rami con le dita?
A me sembra che quello di cui parli con l'utilizzo delle forbici sia il FIM o il topping. Se cosi non fosse, mi piacerebbe conoscere il tuo sistema, sopratutto applicato alle automatiche.
Grazie!
:wave:
 

noreason

Natural born Grower
ICMag Donor
Veteran
grande noreason!
davvero utile questo tuo articolo.
soprattutto per noi microgrower (io ho 40 cm abbondanti per far crescere le mie piante naniformi :badday: )

ma ho una domanda...

con il 12/12 da seme, in cui le piante stretchano parecchio facendo pochi rami laterali, allo stretching della fioritura ne va aggiunto uno "extra" dovuto alle poche ore di luce in fase vegetativa(visto che comunque iniziano a fiorire non prima di venti giorni dalla nascita)?

in altre parole.. si ha maggiore "filatura" in vegetativa con 12 ore di luce?le ore di buio hanno un rapporto direttamente proporzionale con lo stretch come con l'"invecchiamento" , quindi la maturazione, della pianta.. (vedi l'autunno, che ha meno di 12 ore di luce. anche se in molti sostengono che più ore di buio non aiutano la pianta a maturare..boh)

che di-ci/te?

:wave:

P

Non credo che le 12 ore di luce di per sè favoriscano un allungamento maggiore.
Cominciando subito a 12\12 la pianta non aspetta altro che essere ''matura sessualmente'' per iniziare a trasformare il suo metabolismo per cominciare a produrre fiori e quello stimolo continuo di cambiamento,che gli fornisci fin da subito,secondo me diminuisce lo stretching di inizio fioritura,ma non ho riscontri in tal senso...è solo un ipotesi plausibile.


Rep UP x Noreason, un grande post, molto tecnico, l'ho già stampato e messo tra gli altri che andranno a comporre il mio personale manuale...!!! GRAZIE!
Si può rendere sticky?
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Il controllo dell'altezza è possibile anche con tecniche 'high stress'.
Ho notato dalla mia personale esperienza che tutti i supercrop che ho effettuato (sia sulle auto che sulle regular) hanno prodotto molta più materia rispetto alle sorelle non croppate. Questo secondo me per un motivo in particolare: le auxine vanno a distribuirsi su tutte i punti di accrescimento senza una precedenza, rendendo ogni ramo della pianta parecchio più produttivo e se da una parte avremo una cola centrale meno ricca, dall'altra avremo ramificazioni laterali molto produttive fin dalla base, perdendo definitivamente quei buds inutili... In più questa tecnica 'concede' quei 15gg di 'lusso' in cui la pianta arresta quasi completamente la crescita in funzione delle ramificazioni laterali. Utilizzo il supercrop oramai da anni, taglio senza remore e senza paura, ma solo quando vedo che la situazione si avvia verso l'ingestibilità. Non ci sono problemi ad effettuarlo sia in vegetativa che in fioritura e a me non ha mai ridotto nulla, anzi, tutt'altro... Certo è che non bisogna essere completamente novelli per ardire ad una soluzione del genere e occorre avere il 'buon coraggio del contadino' perchè una volta utilizzate le Ikebana (forbici bonsai) non si torna più indietro!

:wave:

Il supercrop o le cimature sono una buona tecnica per rendere una pianta più cespugliosa ed è vero quello che scrivi.Ma giustamente si parla di ''High'' stress training.
Nelle tecniche che ho elencato,non ho accennato al crop ed affini proprio perchè si tratta di tecniche ''invasive'' oltre al fatto che queste sono già conosciute dalla maggior parte dei growers.
Con i metodi elencati in questo thread per contenere l'altezza,si va ad intervenire ''passivamente'' arrivando allo stesso cambiamento nel metabolismo e quindi poi alle stesse modifiche morfologiche,ma solo cambiando dei parametri esterni alla pianta.Logicamente la caratteristica di predominanza apicale della cannabis può essere diminuita attraverso tali tecniche ma non credo si arrivi ad annullarla del tutto o quasi,come avviene in un normale topping.
Solo tecniche come la spazzolatura o lo scuotimento risultano essere più ''invasive'' ma anche in questo caso si parla di stress piuttosto leggeri a confronte di un taglio netto o di un crop.

Infine grazie per i complimenti.Mi fa piacere che le mie parole siano uno spunto di riflessione anche per altri :)

:wave:
 

noreason

Natural born Grower
ICMag Donor
Veteran
Grande nore, se non ci fossi tu tutte queste primizie gli ignoranti come me non le conoscerebbero mai!
Per il mio prossimo ciclo, voglio aggiungere un altro ventilatore (e cosi fan tre), utilizzare l'MH per la prima sett di flo e poi passare alla agro. Il mio obbiettivo è avere almeno 6 piante in 1 mq, ovviamente indica e con la classica forma ad alberello di natale.
Da quello che ho capito, anche afferrarle per lo stelo e scuoterle un pò dovrebbe essere un buon metodo per contenerne l'altezza, giusto?
Sei un mito!

6 piante in 1 mq si può fare senza troppi problemi.Io sono arrivato a farne 12 con una sola 400w in 1 mq :D
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Lo scuotimento per quello che posso dirti ha il suo effetto a quanto pare,ma non tutte le piante rispondono allo stesso modo e sembra che dipenda anche dall'ora del giorno in cui viene effettuato e comunque andrebbe effettuato percuotendo un supporto su cui sono appoggiati i vasi e non direttamente il fusto della pianta.

:wave:
 

budino

Indica Lover
Veteran
E io che pensavo che 9 in 1 mq fossero troppe...
Per quel che mi riguarda, proverò a fare anche il morning drop, visto che nella camera del cultivo ho il climatizzatore.
Percuotere il vaso, visto che non si può strapazzare il fusto ha senso?
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
Non credo che le 12 ore di luce di per sè favoriscano un allungamento maggiore.
Cominciando subito a 12\12 la pianta non aspetta altro che essere ''matura sessualmente'' per iniziare a trasformare il suo metabolismo per cominciare a produrre fiori e quello stimolo continuo di cambiamento,che gli fornisci fin da subito,secondo me diminuisce lo stretching di inizio fioritura,ma non ho riscontri in tal senso...è solo un ipotesi plausibile.

Ti straquoto su tutto!! Vorrei aggiungere che nel cominciare a 12/12 ci sono molte variabili che possono influire tantissimo per quanto riguarda lo stretch...
Una delle più importanti è il tipo di lampada utilizzato:
Ti faccio un esempio, un amico cominciando a 12/12 con una HPS si è ritrovato con 70cm di pianta, lo strecht direi che è stato notevole, ed un raccolto finale di 30g...
Io ho fatto vegetare la stessa pianta per 2 settimane tenendo l'MH fino ai prefiori (circa 2settimane dopo lo switch), con il risultato di una pianta che non superava i 50cm ed un raccolto di poco inferiore...
Ok che può cambiare il fenotipo, le condizioni, l'ambiente, ecc...ma se si è in grado di gestire una situazione come quella dell'amico, si possono ottenere buoni risultati a mio parere!
 

noreason

Natural born Grower
ICMag Donor
Veteran
E io che pensavo che 9 in 1 mq fossero troppe...
Per quel che mi riguarda, proverò a fare anche il morning drop, visto che nella camera del cultivo ho il climatizzatore.
Percuotere il vaso, visto che non si può strapazzare il fusto ha senso?

In effetti anche 9 piante sono un bel numero...
Il fatto è che coltivarne tante così vicine favorisce la SAS e quindi si deve intervenire di conseguenza.Le 12 piante sotto 400w erano tutte almeno legate,svariate erano fimmate e o croppate etc... insomma ci si deve stare dietro altrimenti diventa ingestibile.
Inoltre la resa totale non è di molto superiore ad un minor numero di piante,però si ha il vantaggio di poter coltivare più strain e\o fenotipi e quindi avere poi una scelta nell'erba da fumare e fare una vegetativa più corta,perchè 12 piante riempiono 1 mq prima che 6.

Percuotere il vaso potrebbe contribuire a mantenere bassa l'altezza,ma come ti ho già detto,sono in pochi che applicano questa tecnica e quindi non c'è un gran feedback alle spalle...
 

budino

Indica Lover
Veteran
Ok, allora penso che metterò giù 12 seeds regolari, se va bene, mi ritroverò con 6/7 girls.
Proverò ad applicare come già detto il morning drop.
PS. quanto a lungo va fatto ilmorning drop?
 

noreason

Natural born Grower
ICMag Donor
Veteran
Ok, allora penso che metterò giù 12 seeds regolari, se va bene, mi ritroverò con 6/7 girls.
Proverò ad applicare come già detto il morning drop.
PS. quanto a lungo va fatto ilmorning drop?

Dipende da quanto marcato vuoi che sia l'effetto.
Direi di abbassare di 3° la temperatura per le prime 3 ore del ''giorno'' per almeno 2 settimane a partire dallo switch a 12\12
Questo dovrebbe avere un effetto medio,non troppo forte e nemmeno troppo leggero...
 

budino

Indica Lover
Veteran
Quindi per un effetto più marcato, si può aumentare il numero delle ore?
Comunque, per il prox giro ho dei semi di G3e4t Wh1te Sh4rk di GHS e WW di Nirvana, piante simili che dovrebbero avere un'altezza medio alta se lasciate a loro stesse. Certo, non è proprio il mio tipo di weed, farò il sacrificio in nome della scienza ;)...
Credi inoltre che lasciare per le prime due sett di bloom le piante in vasi relativamente piccoli (3 litri) possa giovare a contenere lo strech?
 

noreason

Natural born Grower
ICMag Donor
Veteran
Quindi per un effetto più marcato, si può aumentare il numero delle ore?
Comunque, per il prox giro ho dei semi di G3e4t Wh1te Sh4rk di GHS e WW di Nirvana, piante simili che dovrebbero avere un'altezza medio alta se lasciate a loro stesse. Certo, non è proprio il mio tipo di weed, farò il sacrificio in nome della scienza ;)...
Credi inoltre che lasciare per le prime due sett di bloom le piante in vasi relativamente piccoli (3 litri) possa giovare a contenere lo strech?

Si,il contenimento del vaso contribuisce a tenere una pianta più corta ma sinceramente preferisco dare alle radici il più spazio possibile e farle prendere bene prima di passare in fioritura e non credo che contenerle in vasi più piccoli dia un vantaggio in termini di resa....
 

jakil

New member
ciao a tutti!!! bellissimo thread molto interessante ed istruttivo, complimenti a noreason che l'ha creato e a tutti gli altri che contribuiscono a tenerlo acceso :tiphat: volevo fare solo una domanda (sono alla prima esperienza quindi ancora ingorante in materia) tra nn molto avvierò il mio primo ciclo con 4 white dw4rf, in una grow 60x90x60.. il mio problema è che tra lampada (cfl 250w agro a cui ne aggiungerò almeno due da 150w emessi e che sostituirò con quelle rosse per la fioritura al momento giusto) e vaso mi resterà ben poco spazio in altezza, cioè un 30 cm(sotto la lampada, verso i lati un pelo di più) e quindi volevo chiedervi un consiglio sul metodo più adeguato per "attenuare" lo streching delle piante in caso. (lo so che le white dovrebbero restare piccole in quanto autofiorenti, però ho visto anche cicli in cui arrivavano a 80 cm ed avevano lampade maggiori delle mie ). Stavo pensando che in caso potrei effettuare un lst, ma con le nane non è la cosa migliore da come mi sembra.. Vi ringrazio in anticipo se vorrete rispondermi, ciao a tutti e complimenti ancora!!!! :wave: :ying:
 
C

crapuzza

e quindi volevo chiedervi un consiglio sul metodo più adeguato per "attenuare" lo streching delle piante in caso. ..basta che tieni la cfl a non più di 3cm. dalla cima...e la grow ventilata...e vengono nane le af. ;) Stavo pensando che in caso potrei effettuare un lst, ma con le nane non è la cosa migliore da come mi sembra.. hai ragione...non hai tempo...le af. vanno veloci...e non le rallenti... Vi ringrazio in anticipo se vorrete rispondermi, ciao a tutti e complimenti ancora!!!! :wave: :ying:
...:tiphat:
 
C

crapuzza

ma ho una domanda...

con il 12/12 da seme, in cui le piante stretchano parecchio facendo pochi rami laterali, allo stretching della fioritura ne va aggiunto uno "extra" dovuto alle poche ore di luce in fase vegetativa(visto che comunque iniziano a fiorire non prima di venti giorni dalla nascita)? ciao peppetto :D ! ...visto che da trè anni ormai faccio sative alte (si fa x dire :D ) 60-70 cm. ...devo risponderti...che è esattamente il contrario...le piante crescono più lentamente,proprio x il metabolismo rallentato..rispetto alle 18 ore di luce...sviluppandosi xò come morfologia....a livello internodale e foliare,come le piante a 18ore...solo..in miniatura diciamo così...e anche lo stretch' in fioritura...diventa minimale...x esempio..inizia a fiorire a 25-30 cm. ...x arrivare alla fine trà 60 e 70 cm. ...

in altre parole.. si ha maggiore "filatura" in vegetativa con 12 ore di luce?no...x la mia esperienza,è esattamente il contrario... le ore di buio hanno un rapporto direttamente proporzionale con lo stretch certo che si!x la mia esperienza,lo strech' inizia a seguito del cambio di fotoperiodo...dopo una-due settimane.
...che nel 12/12 ...appunto non avviene....
come con l'"invecchiamento" , quindi la maturazione, della pianta.. (vedi l'autunno, che ha meno di 12 ore di luce. anche se in molti sostengono che più ore di buio non aiutano la pianta a maturare..boh) invece ahivoglia se aiutano! :D ....uso "giocare" con i fotoperiodi..e ti garantisco,che si hanno risultati..sorprendenti! :tiphat:
...col ciclo a 12/12,la pianta inizia a prefiorire,sempre nella media dei miei cicli,trà il 30esimo e il 35esimo di vege'...
a 12/12...tutto è un pò..rallentato... ;)
 

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