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Big Nasty's Garden

ciao Fear,potrei provare la prossima volta in effetti,sono ignorante in propsito,anche altri utenti stanno riscontrando lo stesso problema sulla oth,semi buoni e maturi ma che faticano ad aprirsi.

Io l'ho utilizzato al precedente ciclo per curiosità. Quando mi documentai, mi capitò una tesi di laurea riguardo proprio il priming e l'osmopriming.
In sostanza questo processo dovrebbe rendere il seme più vitale e reattivo a causa dell'attivazione dei vari enzimi presenti nel seme che per mezzo del sale, vanno ad attivarsi.

Logicamente è molto più complessa di come l'ho messa io.. però pare funzionare ed avere senso XD
 

Big Nasty

Active member
Io l'ho utilizzato al precedente ciclo per curiosità. Quando mi documentai, mi capitò una tesi di laurea riguardo proprio il priming e l'osmopriming.
In sostanza questo processo dovrebbe rendere il seme più vitale e reattivo a causa dell'attivazione dei vari enzimi presenti nel seme che per mezzo del sale, vanno ad attivarsi.

Logicamente è molto più complessa di come l'ho messa io.. però pare funzionare ed avere senso XD
Nel caso specifico credo sia una questione di conservazione o età del seme,anche gli ultimi due che ho messo a bagno non si sono mossi di una virgola,poi stamattina hanno avuto lo stesso trattamento e stasera la radice è spuntata,il seme è vitale ma sembra impermeabile,comunque si risolve facile.
 

Mazinga

Member
Io l'ho utilizzato al precedente ciclo per curiosità. Quando mi documentai, mi capitò una tesi di laurea riguardo proprio il priming e l'osmopriming.
In sostanza questo processo dovrebbe rendere il seme più vitale e reattivo a causa dell'attivazione dei vari enzimi presenti nel seme che per mezzo del sale, vanno ad attivarsi.

Logicamente è molto più complessa di come l'ho messa io.. però pare funzionare ed avere senso XD

Il sale non attiva nessun enzima, è solo un discorso di pressione osmotica che fa sì che l'imbibizione venga "forzata".
Se il seme non si apre, funziona molto bene un leggero morso per incrinarlo.
 

Mediatore

♣~AD MAIORA SENIOR~♣
Il sale non attiva nessun enzima, è solo un discorso di pressione osmotica che fa sì che l'imbibizione venga "forzata".
Se il seme non si apre, funziona molto bene un leggero morso per incrinarlo.


Ciao Mazinga.

L'accenno che ha riferito Fearstruck è corretto, l'osmopriming aiuta anche a ricostruire gli acidi nucleici dell'embrione per farli ritornare allo stato iniziale.

Questo e molto altro si ricava dalla relazione di una tesi di laurea fattami avere da Ciumbia+ (che ringrazio), di cui incollo un estratto:




UNIVERSITA’ DI PISA

Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali

Corso di Laurea Magistrale in Produzioni Agroalimentari e Gestione degli Agroecosistemi curriculum Produzioni Agroalimentari

TRATTAMENTI DI PRIMING ED OSMOPRIMING SU ALCUNE SPECIE AROMATICHE


1.2 Effetti del priming a livello biochimico
Gli effetti positivi del priming sulla germinazione di molte specie sono attribuibili, a livello biochimico, all’ induzione di meccanismi di riparazione cellulare: la ripresa delle attività metaboliche è in grado di ripristinare l’integrità cellulare, attraverso la sintesi di acidi nucleici (DNA e RNA), proteine (Bewley e Black, 1994) e il miglioramento del sistema antiossidante di difesa. Secondo alcuni studi infatti l'idratazione delle sementi fino alla fase II (ma non oltre) permette una replicazione del DNA anticipata, un aumento dell’RNA e della sintesi proteica (Fu et al., 1988), (Bray et al., 1989), (Ibrahim et al., 1983), una maggiore disponibilità di ATP (Mazor et al., 1984), una crescita più rapida dell’embrione (Dahal et al., 1990), la riparazione di parti di semi deteriorate (Karssen et al., 1989; Saha et al., 1990). Questi effetti stimolano la fuoriuscita della radichetta abbreviando così il tempo di germinazione dei semi.
Garantire l'integrità del DNA è un fattore di fondamentale importanza per evitare errori di replicazione e di sintesi del DNA stesso. Un forte aumento nella sintesi di DNA avviene solo alla fine della germinazione (fase III) sia nel seme sottoposto a priming che nel seme non trattato, come mostrato in semi di frumento (Dell'Aquila et al., 1986) . Gli studi successivi hanno mostrato alcuni effetti del priming sulla sintesi di DNA anche durante la fase II. Su porro sottoposto a priming è stato evidenziato un aumento, se pur piccolo, del contenuto di DNA nell'embrione durante questa fase, a causa della replicazione di plastidi e DNA mitocondriale per i processi di riparazione cellulare (Osborne, 1983). Successivamente, un aumento DNA è stato osservato 14 giorni dopo il trattamento sia nei semi trattati e non, quando i semi avevano raggiunto la fase di germinazione irreversibile (Bray, 1995). Risulta inoltre che la
riparazione in fase di pre-replicazione del DNA danneggiato favorisca la sintesi di nuovo DNA (Varier et al., 2010). Un’ulteriore prova degli effetti positivi del priming sul DNA è data da uno studio di Thornton et al. (1993) su cavolo, in cui l’idratazione controllata e areata ha determinato un anticipo nella sintesi di DNA. Nonostante il suo ruolo cruciale, la quantità di DNA che è necessaria nei processi di riparazione rappresenta solo il 20-30 % del DNA totale sintetizzato durante il priming; il resto è rappresentato principalmente da DNA mitocondriale. È stato rilevato, infatti, un rapido aumento del numero di mitocondri durate il priming in semi di porro (Ashraf et al., 1993). Oltre alla sintesi del DNA per i processi di riparazione e per plastidi e mitocondri, in diverse specie come pomodoro (Lantieri et al., 1994; Ozbingol et al,
1999), peperone (Lantieri et al., 1993, 1994) e barbabietola da zucchero (Redfearn et al., 1997), è stata osservata una sintesi di DNA per la divisione cellulare. Il potenziamento della replicazione del DNA durante il priming dipende dalla specie, dalla cultivar, dalla qualità del lotto di seme (Lantieri et al., 1994) e dalle condizioni di trattamento (Ozbingol et al., 1999). Il priming di per sé non ha alcun effetto diretto sulla divisione cellulare, ma ne innesca l’inizio (fase G1 e G2 della mitosi) dalla fase II alla fase III di imbibizione del seme (Ozbingol et al., 1999). Questo progresso è reso possibile da un accumulo di β-tubuline, che sono proteine coinvolte nel mantenimento del citoscheletro e nella formazione dei microtubuli necessari per la divisione cellulare (De Castro et al., 2000). L'accumulo di tubulina durante la fase II della germinazione comporta la simultanea divisione delle cellule nella successiva fase III.
È stato evidenziato che il priming, in particolare l’osmopriming, aumenti il contenuto di RNA nell'embrione e nei tessuti di riserva di porro (Bray et al., 1989), pomodoro (Coolbear et al.,1979) e lattuga (Khan et al., 1980).Bray et al. (1989) hanno dimostrato che questo accumulo riguardava RNA ribosomiale (rRNA) in un turnover (RNA ribosomiale 85 % dell’ RNA totale) tra riparazione di rRNA danneggiato e sintesi di nuovo rRNA, il quale risulta necessario quanto il DNA nella riparazione dei danni cellulari. Il priming consente il recupero dell'integrità dell’RNA (Coolbear et al., 1990), che a sua volta garantisce una corretta codifica degli amminoacidi per la sintesi di proteine durante la germinazione dei semi. La sintesi proteica, un requisito essenziale per la germinazione, inizia alcuni minuti dopo l'imbibizione (Cheung et al., 1979). In questa fase, il priming deprime la sintesi proteica nell'embrione e nei tessuti di riserva ma induce ad un aumento della sintesi nella successiva fase di germinazione. A tal riguardo Bray (1995) ha riscontrato che la quantità di proteine sintetizzate osservata 2 giorni dopo la germinazione in semi di porro sottoposti a priming era la stessa di quella osservata 4 giorni dopo la germinazione in semi non trattati. Chen et al. (2011) hanno osservato un aumento di deidrina in spinacio durante il trattamento di osmoprimng. Il priming non sembra comunque indurre la sintesi di proteine specifiche, come è stato dimostrato dall’analisi del modello
qualitativo delle proteine su semi di pisello (Dell'Aquila et al., 1989). Riguardo l’attività enzimatica, il priming sembrerebbe contribuire al rafforzamento del sistema enzimatico volto a contrastare il deterioramento dei semi durante la conservazione, il quale è associato all’ accumulo di specie reattive dell'ossigeno (ROS, Reacting Oxygen Species), come il perossido di Idrogeno (H2O2), anione superossido (O2•-) e il radicale idrossile (OH •). Le ROS reagiscono con la maggior parte delle molecole organiche, causando ossidazione e carbonilazione di residui amminoacidici e mutazione del DNA (Bailly, 2004), e la reazione con acidi grassi polinsaturi presenti nelle membrane cellulari, portando alla perossidazione lipidica e alla conseguente
compromissione dell’ integrità della membrana (Bailly et al., 1998). Gli enzimi antiossidanti, come la superossido dismutasi (SOD), la catalasi (CAT) e la glutatione reduttasi (GR), fanno da “spazzini” delle ROS, (Bailly et al., 1998). Il priming, come già accennato, sembra rafforzare questo sistema di difesa. Infatti il trattamento è stato associato ad un aumento dell'espressione della CAT in Arabidopsis (Gallardo et al., 2001) e girasole (Kibinza et al., 2011) e dell'attività della CAT in soia (Posmyk et al., 2001) e in semi di mais (Chiu et al., 2002). In semi di girasole, Bailly et al. (1998, 2000) avevano precedentemente dimostrato che l’osmopriming con PEG ha portato ad un aumento della SOD oltre che della CAT, in risposta all'aumento dell'attività metabolica durante il priming. Appare inoltre che il sistema degli enzimi antiossidanti è migliorato in risposta ad una maggiore quantità di potenziali stress. È
stata mostrata una rilevante diminuzione di Malonildialdeide (MDA), un prodotto della perossidazione lipidica: -20% in echinacea (Chiu et al., 2006) e -40% in spinacio (Chen et al., 2011). Oltre alla riduzione di MDA, anche la SOD, la CAT e le concentrazioni di GR in echinacea sono state aumentate con il priming (Bailly et al., 1998 e 2000).
Da tutti questi indizi si può concludere che i processi attivati dal priming, coinvolgendo acidi nucleici, proteine ed enzimi, sono concepiti per indurre resistenza a molteplici sollecitazioni e si traducono in una germinazione più vigorosa, riducendo così il tempo di emergenza e promuovendo precocemente lo sviluppo della pianta.

Personalmente ho usato questo metodo negli ultimi due coltivi e, visti gli eccellenti risultati, la userò sempre. :plant grow:


Ad Maiora :tiphat:
 

Ghoul

Well-known member
Ciao Ghoul,è uno sfizio che mi volevo togliere da un pò,poco pratica da fare indoor ma se passa un pò di arancioso come gusto/aroma negli f1(che dovrebbero essere in teoria quasi dei veri f1)e si fermano sulle 13-14 di flo con produzione discreta forse faccio bingo!

Ho visto che ti sei orientato sui classici intramontabili,old school is the best school,in bocca al lupo e un abbraccio anche a te!

L'idea è incrociare la DO con la GH?

Mi dai qualche informazione in più sulla DO se possibile? Ho cercato qualcosa, un po' sommariamente devo dire, ma non ho trovato.
Il progetto è davvero interessante, se ci riuscirai ed hai intenzione di aprire un bancosemi, hai appena conquistato un futuro cliente:biggrin:

PS: Bellissimo anche l'innesto, qualche dettaglio in più?

:wave:
 

Big Nasty

Active member
L'idea è incrociare la DO con la GH?

Mi dai qualche informazione in più sulla DO se possibile? Ho cercato qualcosa, un po' sommariamente devo dire, ma non ho trovato.
Il progetto è davvero interessante, se ci riuscirai ed hai intenzione di aprire un bancosemi, hai appena conquistato un futuro cliente:biggrin:

PS: Bellissimo anche l'innesto, qualche dettaglio in più?

:wave:
Si,pollen chucking con così pochi numeri :)
La DO è Orange Velvet(cut oregoniano di cali-o genitore della tangie)x Jack the ripper(tga):credo sia la loro versione della Agent orange,wikiseeds aka Brunez mi ha detto che la sb è semisconosciuta però hanno in catalogo belle cose e diversi strain orange e i prezzi non sono proprio popolari,ho pensato che valesse la pena provare.
L'innesto è una varietà antica che il mio bisnonno mise tra il 1910-20,la tempesta di vento di Ottobre ha distrutto 3/4 di pianta e perderla sarebbe un delitto imperdonabile perchè è veramente fuori dal comune:si innesta nei primi 15 gg di Febbraio su mandorlo(che è resistente a tutto,praticamente immortale),l'innesto è l'unico metodo di propagazione per gli alberi da frutto.
 
Ciao Mazinga.

L'accenno che ha riferito Fearstruck è corretto, l'osmopriming aiuta anche a ricostruire gli acidi nucleici dell'embrione per farli ritornare allo stato iniziale.

Questo e molto altro si ricava dalla relazione di una tesi di laurea fattami avere da Ciumbia+ (che ringrazio), di cui incollo un estratto:




UNIVERSITA’ DI PISA

Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali

Corso di Laurea Magistrale in Produzioni Agroalimentari e Gestione degli Agroecosistemi curriculum Produzioni Agroalimentari

TRATTAMENTI DI PRIMING ED OSMOPRIMING SU ALCUNE SPECIE AROMATICHE


1.2 Effetti del priming a livello biochimico
Gli effetti positivi del priming sulla germinazione di molte specie sono attribuibili, a livello biochimico, all’ induzione di meccanismi di riparazione cellulare: la ripresa delle attività metaboliche è in grado di ripristinare l’integrità cellulare, attraverso la sintesi di acidi nucleici (DNA e RNA), proteine (Bewley e Black, 1994) e il miglioramento del sistema antiossidante di difesa. Secondo alcuni studi infatti l'idratazione delle sementi fino alla fase II (ma non oltre) permette una replicazione del DNA anticipata, un aumento dell’RNA e della sintesi proteica (Fu et al., 1988), (Bray et al., 1989), (Ibrahim et al., 1983), una maggiore disponibilità di ATP (Mazor et al., 1984), una crescita più rapida dell’embrione (Dahal et al., 1990), la riparazione di parti di semi deteriorate (Karssen et al., 1989; Saha et al., 1990). Questi effetti stimolano la fuoriuscita della radichetta abbreviando così il tempo di germinazione dei semi.
Garantire l'integrità del DNA è un fattore di fondamentale importanza per evitare errori di replicazione e di sintesi del DNA stesso. Un forte aumento nella sintesi di DNA avviene solo alla fine della germinazione (fase III) sia nel seme sottoposto a priming che nel seme non trattato, come mostrato in semi di frumento (Dell'Aquila et al., 1986) . Gli studi successivi hanno mostrato alcuni effetti del priming sulla sintesi di DNA anche durante la fase II. Su porro sottoposto a priming è stato evidenziato un aumento, se pur piccolo, del contenuto di DNA nell'embrione durante questa fase, a causa della replicazione di plastidi e DNA mitocondriale per i processi di riparazione cellulare (Osborne, 1983). Successivamente, un aumento DNA è stato osservato 14 giorni dopo il trattamento sia nei semi trattati e non, quando i semi avevano raggiunto la fase di germinazione irreversibile (Bray, 1995). Risulta inoltre che la
riparazione in fase di pre-replicazione del DNA danneggiato favorisca la sintesi di nuovo DNA (Varier et al., 2010). Un’ulteriore prova degli effetti positivi del priming sul DNA è data da uno studio di Thornton et al. (1993) su cavolo, in cui l’idratazione controllata e areata ha determinato un anticipo nella sintesi di DNA. Nonostante il suo ruolo cruciale, la quantità di DNA che è necessaria nei processi di riparazione rappresenta solo il 20-30 % del DNA totale sintetizzato durante il priming; il resto è rappresentato principalmente da DNA mitocondriale. È stato rilevato, infatti, un rapido aumento del numero di mitocondri durate il priming in semi di porro (Ashraf et al., 1993). Oltre alla sintesi del DNA per i processi di riparazione e per plastidi e mitocondri, in diverse specie come pomodoro (Lantieri et al., 1994; Ozbingol et al,
1999), peperone (Lantieri et al., 1993, 1994) e barbabietola da zucchero (Redfearn et al., 1997), è stata osservata una sintesi di DNA per la divisione cellulare. Il potenziamento della replicazione del DNA durante il priming dipende dalla specie, dalla cultivar, dalla qualità del lotto di seme (Lantieri et al., 1994) e dalle condizioni di trattamento (Ozbingol et al., 1999). Il priming di per sé non ha alcun effetto diretto sulla divisione cellulare, ma ne innesca l’inizio (fase G1 e G2 della mitosi) dalla fase II alla fase III di imbibizione del seme (Ozbingol et al., 1999). Questo progresso è reso possibile da un accumulo di β-tubuline, che sono proteine coinvolte nel mantenimento del citoscheletro e nella formazione dei microtubuli necessari per la divisione cellulare (De Castro et al., 2000). L'accumulo di tubulina durante la fase II della germinazione comporta la simultanea divisione delle cellule nella successiva fase III.
È stato evidenziato che il priming, in particolare l’osmopriming, aumenti il contenuto di RNA nell'embrione e nei tessuti di riserva di porro (Bray et al., 1989), pomodoro (Coolbear et al.,1979) e lattuga (Khan et al., 1980).Bray et al. (1989) hanno dimostrato che questo accumulo riguardava RNA ribosomiale (rRNA) in un turnover (RNA ribosomiale 85 % dell’ RNA totale) tra riparazione di rRNA danneggiato e sintesi di nuovo rRNA, il quale risulta necessario quanto il DNA nella riparazione dei danni cellulari. Il priming consente il recupero dell'integrità dell’RNA (Coolbear et al., 1990), che a sua volta garantisce una corretta codifica degli amminoacidi per la sintesi di proteine durante la germinazione dei semi. La sintesi proteica, un requisito essenziale per la germinazione, inizia alcuni minuti dopo l'imbibizione (Cheung et al., 1979). In questa fase, il priming deprime la sintesi proteica nell'embrione e nei tessuti di riserva ma induce ad un aumento della sintesi nella successiva fase di germinazione. A tal riguardo Bray (1995) ha riscontrato che la quantità di proteine sintetizzate osservata 2 giorni dopo la germinazione in semi di porro sottoposti a priming era la stessa di quella osservata 4 giorni dopo la germinazione in semi non trattati. Chen et al. (2011) hanno osservato un aumento di deidrina in spinacio durante il trattamento di osmoprimng. Il priming non sembra comunque indurre la sintesi di proteine specifiche, come è stato dimostrato dall’analisi del modello
qualitativo delle proteine su semi di pisello (Dell'Aquila et al., 1989). Riguardo l’attività enzimatica, il priming sembrerebbe contribuire al rafforzamento del sistema enzimatico volto a contrastare il deterioramento dei semi durante la conservazione, il quale è associato all’ accumulo di specie reattive dell'ossigeno (ROS, Reacting Oxygen Species), come il perossido di Idrogeno (H2O2), anione superossido (O2•-) e il radicale idrossile (OH •). Le ROS reagiscono con la maggior parte delle molecole organiche, causando ossidazione e carbonilazione di residui amminoacidici e mutazione del DNA (Bailly, 2004), e la reazione con acidi grassi polinsaturi presenti nelle membrane cellulari, portando alla perossidazione lipidica e alla conseguente
compromissione dell’ integrità della membrana (Bailly et al., 1998). Gli enzimi antiossidanti, come la superossido dismutasi (SOD), la catalasi (CAT) e la glutatione reduttasi (GR), fanno da “spazzini” delle ROS, (Bailly et al., 1998). Il priming, come già accennato, sembra rafforzare questo sistema di difesa. Infatti il trattamento è stato associato ad un aumento dell'espressione della CAT in Arabidopsis (Gallardo et al., 2001) e girasole (Kibinza et al., 2011) e dell'attività della CAT in soia (Posmyk et al., 2001) e in semi di mais (Chiu et al., 2002). In semi di girasole, Bailly et al. (1998, 2000) avevano precedentemente dimostrato che l’osmopriming con PEG ha portato ad un aumento della SOD oltre che della CAT, in risposta all'aumento dell'attività metabolica durante il priming. Appare inoltre che il sistema degli enzimi antiossidanti è migliorato in risposta ad una maggiore quantità di potenziali stress. È
stata mostrata una rilevante diminuzione di Malonildialdeide (MDA), un prodotto della perossidazione lipidica: -20% in echinacea (Chiu et al., 2006) e -40% in spinacio (Chen et al., 2011). Oltre alla riduzione di MDA, anche la SOD, la CAT e le concentrazioni di GR in echinacea sono state aumentate con il priming (Bailly et al., 1998 e 2000).
Da tutti questi indizi si può concludere che i processi attivati dal priming, coinvolgendo acidi nucleici, proteine ed enzimi, sono concepiti per indurre resistenza a molteplici sollecitazioni e si traducono in una germinazione più vigorosa, riducendo così il tempo di emergenza e promuovendo precocemente lo sviluppo della pianta.

Personalmente ho usato questo metodo negli ultimi due coltivi e, visti gli eccellenti risultati, la userò sempre. :plant grow:


Ad Maiora :tiphat:

Grande Mediatore! è la stessa tesi che ho trovato io :) :huggg:
 

StRa

Señor Member
Veteran
L'innesto è una varietà antica che il mio bisnonno mise tra il 1910-20,la tempesta di vento di Ottobre ha distrutto 3/4 di pianta e perderla sarebbe un delitto imperdonabile perchè è veramente fuori dal comune:si innesta nei primi 15 gg di Febbraio su mandorlo(che è resistente a tutto,praticamente immortale),l'innesto è l'unico metodo di propagazione per gli alberi da frutto.


è sempre un piacere vedere altri colleghi che amano le piante TUTTE!

piantare alberi è un atto rivoluzionario in questo periodo dominato dal catrame e dal cemento!!!!

ti lascio un brano socio:

[YOUTUBEIF]https://www.youtube.com/watch?v=MDRsW_bL7bo[/YOUTUBEIF]

boom
 

Mazinga

Member
E meno male che non sono sceso nel tecnico.

Ciao Mazinga.

L'accenno che ha riferito Fearstruck è corretto, l'osmopriming aiuta anche a ricostruire gli acidi nucleici dell'embrione per farli ritornare allo stato iniziale.

Scusa, ma dove/cosa stai leggendo? Sei sicuro di aver compreso quello che leggi?

In sostanza questo processo dovrebbe rendere il seme più vitale e reattivo a causa dell'attivazione dei vari enzimi presenti nel seme che per mezzo del sale, vanno ad attivarsi.

Il sale non attiva nessun enzima, è solo un discorso di pressione osmotica che fa sì che l'imbibizione venga "forzata".

Avete letto una tesi di laurea, ma siete sicuri di averla capita? Avete letto il titolo?

Priming E Osmopriming

Il priming è un processo di idratazione controllata attraverso l'imbibizione dei semi in :

Acqua = idropriming
Soluzioni osmotiche = osmopriming
Vermiculite e sabbia idratata = matric-priming

Esistono altri tipi di priming tipo il cold priming che simula la fine dell'inverno (dentro e fuori dal freezer).

Come ho già scritto:

Il sale non attiva nessun enzima, è solo un discorso di pressione osmotica che fa sì che l'imbibizione venga "forzata".

Personalmente ho usato questo metodo negli ultimi due coltivi e, visti gli eccellenti risultati, la userò sempre.

Scusa, ma chi ne ha scritto male? Dove leggi che qualcuno lo sconsiglia? Se vuoi continuare ad usarla, perché ti sei trovato bene, fai benissimo...dico solo che la differenza tra l'osmopriming (acqua e sale) e l'idropriming (acqua e basta) è solo la velocità di imbibizione del seme perché
Il sale non attiva nessun enzima, è solo un discorso di pressione osmotica che fa sì che l'imbibizione venga "forzata".
 

Mediatore

♣~AD MAIORA SENIOR~♣
E meno male che non sono sceso nel tecnico.

Scusa, ma dove/cosa stai leggendo? Sei sicuro di aver compreso quello che leggi?
Probabilmente nell'estratto che ho incollato ti è sfuggita questa parte:
È stato evidenziato che il priming, in particolare l’osmopriming, aumenti il contenuto di RNA nell'embrione e nei tessuti di riserva di porro (Bray et al., 1989), pomodoro (Coolbear et al.,1979) e lattuga (Khan et al., 1980).Bray et al. (1989) hanno dimostrato che questo accumulo riguardava RNA ribosomiale (rRNA) in un turnover (RNA ribosomiale 85 % dell’ RNA totale) tra riparazione di rRNA danneggiato e sintesi di nuovo rRNA, il quale risulta necessario quanto il DNA nella riparazione dei danni cellulari.
Non ho incollato l'estratto per scendere nel tecnico, ma solo per mostrare la fonte, molto semplice.

Scusa, ma chi ne ha scritto male? Dove leggi che qualcuno lo sconsiglia? Se vuoi continuare ad usarla, perché ti sei trovato bene, fai benissimo...
Nessuno ha detto che ne hai scritto male o che lo sconsigliavi.
Adesso infatti mi costringi a mia volta a chiederti: dove l'hai letto? :biggrin:
dico solo che la differenza tra l'osmopriming (acqua e sale) e l'idropriming (acqua e basta) è solo la velocità di imbibizione del seme perché "Il sale non attiva nessun enzima, è solo un discorso di pressione osmotica che fa sì che l'imbibizione venga "forzata".
A giudicare dalla parte che forse ti era sfuggita le cose non sembrano stare "solo" così.
Ma penso che tutti qui siamo pronti ad assorbire nuove conoscenze, se ne hai e ti va di condividerle siamo qui.

Per finire vorrei anche dirti gentilmente che quando si viene contraddetti non è necessario diventare scortesi e non se ne faccia motivo di scontro. Si discuta tranquillamente, si faccia che chi ne sa una la dica e chi ne sa due contribuisca ad arricchire la discussione, ma da buoni compagni di Forum mi piacerebbe se si evitasse di esprimere i propri malumori ...non facciamoci prendere perché non aiutano la discussione.
Insomma parliamo in relax rispettandoci, Ok? :tiphat:


Ad Maiora
 
Eh...ma non basta trovare qualcosa e leggerlo, bisogna comprenderlo.

nella barra di ricerca di Google digitando "imbibizione del seme", compare come primo risultato "Germinazione - Wikipedia". Aprendo l'articolo e leggendolo tutto, si torna all'inizio per leggerlo nuovamente, soffermandosi sulle sezioni: Caratteristiche generali del seme e dell'embrione; Intensità imbibitoria dei semi; Idrolisi delle riserve del seme.

In particolare, nella sezione "Idrolisi delle riserve del seme" si legge e si rilegge: "Con l'idratazione per imbibizione del seme, aumentano quantitativamente le proteine enzimatiche; si tratta di proteasi, lipasi, amilasi, emicellulasi e fitasi che sono fondamentali per la metabolizzazione delle sostanze di riserva (rispettivamente proteine, lipidi, amido, emicellulose e fitina)[2]. Al termine dei processi metabolici si producono delle sostanze utilizzabili per lo sviluppo embrionale e l'accrescimento delle sue strutture, precisamente si tratta di aminoacidi e peptidi, acidi grassi e glicerolo, maltosio e glucosio, esosi e pentosi, fosfato inorganico e inositolo[1]. L'aumento dei processi metabolici nel seme nella fase imbibitoria è stato associato alla riattivazione degli enzimi già presenti nel seme in questa fase di sviluppo, ma anche ad enzimi di nuova sintesi[1].

Da questo tu che cosa capisci?

se poi stiamo li ad aspettare che qualcuno dica qualcosa senza allegare a quanto detto un trattato scientifico, per prenderlo come pretesto per partire a cannone a sollevare questioni, va bene anche quello! c'è chi pratica questo tipo di sport. :tiphat:

PS Big scusa per questi mess.. se da fastidio, basta un cenno che edito :)
 

Big Nasty

Active member
No problem Fear,c'è libertà di opinione.
Finora ho ricavato un paio di info:il substrato è leggermente carico per un ibrido ma decisamente troppo per una sativa pura,in parte era atteso ma pensavo meno,questo mi obbliga a calare le percentuali solo per le GH,penso dal 10 al 50%.Travaserò nel fine settimana sicuramente le DO,meglio aspettare un pò per le GH.
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C

Compostweed

Ciao Big
Sono nuovo del forum e se permetti mi accomodo in un angolino senza disturbare.. sto preparando anche io il mio compost e fra 1 mese e mezzo/2 è pronto fresco :-D
Quindi ho tempo per imparare da uno bravo come te..
Complimenti per tutto grazie
 

Big Nasty

Active member
Travaso effettuato per le DO che,a parte qualche foglia leggermente deformata o macchiata,hanno reagito discretamente bene al substrato e avevano una bella massa di radici.
Ho travasato anche la più in forma delle GH,stanno gradualmente anche loro migliorando.
Sono 3 vasi da 9 lt e uno da 6,5 per entrambi gli strain con percentuali di compost così suddivise.
-10,30,40,50 per le GH,3 ancora da travasare
-30,50,70,90 per le DO
L'area coperta sarà poco più che 70*70,vedrò poi come sistemarle al meglio.

un saluto.
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Big Nasty

Active member
3 settimane da seme,le cose sembrano aver preso la giusta direzione:le haze tranne una hanno una decina di giorni di ritardo ma il colore sta migliorando,tenendo conto che i fenotipi più allungati secondo dubi restano di un verde pallido mentre il fenotipo più compatto che corrisponde a quella messa meglio tende più al verde acceso.
Le orange vanno bene,croppate,vigorose,poco stretch,nulla da dire per ora.
ho notato che il substrato trattiene più umidità per cui le irrigazioni sono molto limitate.
A giudicare da quanto sono cariche dovrebbero avere una bella autonomia,forse non i 5-6 mesi che servono alle haze ma forse abbastanza per far finire le orange.
edit:le DO nei vasi tondi sono rispettivamente maschio quello al centro e femmina quella in alto a sx

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Last edited:

Big Nasty

Active member
4 settimane da seme,le cose procedono bene.
Si stanno delineando tre fenotipi per le haze:
-la più vigorosa e femmina,croppata 3 volte,bella ramificata e dalle foglie più larghe verde scuro
-2 meno vigorose,foglia fina e verde chiaro,molto allungate e croppate anche loro un paio di volte

-la più bassa,anche più di un ibrido ha le foglie verde scuro ma di forma più simili a quelle chiare
Non noto sostanziali differenze tra i diversi vasi,frequenza di irrigazione bassissima,tollerano peggio delle orange l'umidità bassa nella zona sotto la lampada.

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Big Nasty

Active member
Le orange si stanno dimostrando belle piante:usando il condizionale dovrei avere 3 femmine e un maschio,una non riesco a identificarla bene perchè presenta piccole deformità su fusto e foglie,sta dividendo in tre l'apicale e alcuni secondari sono doppi,mi pare tutte ad 11 o più punte.
3 sono molto simili,abbastanza strecciate nonostante i crop e rami laterali che salgono dritti paralleli al fusto,una invece rimane molto bassa e allargata,non ho dovuto cropparla,foglie grosse e steli mooolto lunghi,curioso di vederle fiorite.un saluto
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Mazinga

Member
Scusate se rispondo in ritardo, ma loggo poco, in più sto col cellulare, e mi trovo da schifo.

Probabilmente nell'estratto che ho incollato ti è sfuggita questa parte:
Non ho incollato l'estratto per scendere nel tecnico, ma solo per mostrare la fonte, molto semplice.

Nessuno ha detto che ne hai scritto male o che lo sconsigliavi.
Adesso infatti mi costringi a mia volta a chiederti: dove l'hai letto? :biggrin:
A giudicare dalla parte che forse ti era sfuggita le cose non sembrano stare "solo" così.
Ma penso che tutti qui siamo pronti ad assorbire nuove conoscenze, se ne hai e ti va di condividerle siamo qui.

Per finire vorrei anche dirti gentilmente che quando si viene contraddetti non è necessario diventare scortesi e non se ne faccia motivo di scontro. Si discuta tranquillamente, si faccia che chi ne sa una la dica e chi ne sa due contribuisca ad arricchire la discussione, ma da buoni compagni di Forum mi piacerebbe se si evitasse di esprimere i propri malumori ...non facciamoci prendere perché non aiutano la discussione.
Insomma parliamo in relax rispettandoci, Ok? :tiphat:


Ad Maiora

Io non so se vi fate suggestionare o che, ma a me sembra che vi stiate sforzando di dare un'interpretazione tutta vostra, e che manchiate di obiettività.

In primo luogo non stiamo discutendo di un testo accademico, ma di una tesi caricata on-line come ce ne sono migliaia.
In secondo luogo, sembra siate poco abituati ad un certo tipo di scritti. Quel "in particolare" non ha il significato che intendi tu, ma si usa per indicare il tipo di processo messo in atto.
La tesi tratta l'osmopriming, e serve a metterlo in risalto, tutto qua. Non c'è un test incrociato con altre tecniche, ma solo il paragone con il priming, che suppongo sia semplicemente la semina in terra.
Se la tesi fosse stata sul idropriming, probabilmente avresti potuto tenere buono tutto il testo, cambiando solo il soggetto.
 

Mazinga

Member
nella barra di ricerca di Google digitando "imbibizione del seme", compare come primo risultato "Germinazione - Wikipedia". Aprendo l'articolo e leggendolo tutto, si torna all'inizio per leggerlo nuovamente, soffermandosi sulle sezioni: Caratteristiche generali del seme e dell'embrione; Intensità imbibitoria dei semi; Idrolisi delle riserve del seme.

In particolare, nella sezione "Idrolisi delle riserve del seme" si legge e si rilegge: "Con l'idratazione per imbibizione del seme, aumentano quantitativamente le proteine enzimatiche; si tratta di proteasi, lipasi, amilasi, emicellulasi e fitasi che sono fondamentali per la metabolizzazione delle sostanze di riserva (rispettivamente proteine, lipidi, amido, emicellulose e fitina)[2]. Al termine dei processi metabolici si producono delle sostanze utilizzabili per lo sviluppo embrionale e l'accrescimento delle sue strutture, precisamente si tratta di aminoacidi e peptidi, acidi grassi e glicerolo, maltosio e glucosio, esosi e pentosi, fosfato inorganico e inositolo[1]. L'aumento dei processi metabolici nel seme nella fase imbibitoria è stato associato alla riattivazione degli enzimi già presenti nel seme in questa fase di sviluppo, ma anche ad enzimi di nuova sintesi[1].

Da questo tu che cosa capisci?

se poi stiamo li ad aspettare che qualcuno dica qualcosa senza allegare a quanto detto un trattato scientifico, per prenderlo come pretesto per partire a cannone a sollevare questioni, va bene anche quello! c'è chi pratica questo tipo di sport. :tiphat:

PS Big scusa per questi mess.. se da fastidio, basta un cenno che edito :)

Scusa, ma ti sei reso conto che hai cercato imbibizione seme, e non Osmopriming?
Forse non mi spiego bene, o forse sei prevenuto, ma tu avevi scritto "il sale attiva gli enzimi", e io ti ho corretto dicendo che il sale non c'entrava niente.
La differenza tra idropriming e Osmopriming è solo la velocità di imbibizione del seme, come si capisce anche dal testo che hai allegato.
Mi dici, per favore, dove sta scritto che è il sale a fare la differenza?
Anche perché la soluzione osmotica tu l'ha fatta col sale, ma si può usare anche altro.
 

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