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Il Consiglio superiore della Sanità boccia la "cannabis light"

Galvano

Member
Sarebbe paradossale, in Canada è appena passata la legge che legalizza la cannabis anche a scopo ricreativo e in Italia si probisce la cannabis senza THC?
Da un ministro del M5S, movimento che la scorsa legislatura ha fatto una proposta di legge per legalizzare la cannabis?
Tutto può essere, non mi stupirei di niente, ma i tempi ormai sono abbondantemente maturi per la legalizzazione/liberalizzazione...
 

Mediatore

♣~AD MAIORA SENIOR~♣
Hai ragione Galvano, le cose stanno esattamente come hai riferito, e neanch'io mi fido più di nulla, perciò: ''Prima vedere cammello''! :laughing:
 

Lo Zio

Member
io dico che é sol FUD(Fear,Uncertainty and Dubt).
Si vende prodotto tecnico ragazzi...prodotto tecnico. Da quando fa male un prodotto tecnico? se mai fa male un suo uso ma sta nel singolo l'uso, oggi mi ha tagliato la strada una signora e gli sono andato addosso....non vendiamo più le macchine perché si rischia che le persone non le sappiano usare? no, le vendono lostesso.

Ma poi la quantità rischiosa non era 0.5%? ora 0,2 fa male?:thinking:
Ca**ate all'italiana per italioti secondo me.

Più paura per molti, più guadagni per pochi...

IMHO :2cents:
 

cropoid

Member
datemi pure del pazzo e del complottista ma secondo me la situazione migliore verrebbe fuori con dei piccoli aggiustamenti della situazione attuale: cannabis legale entro una soglia di thc del 5%( per fare un es.) e destinata a tutti gli scopi, dal ricreativo all'uso industriale ) .. noi la facciamo facile ma secondo me il governo fa le mezze trovate tenendo conto delle mafie, ricordiamoci che quelli potrebbero far saltare all'aria tutti i g.s d'italia ( cosa che a roma è pure successa )
 

Alogeno

Post apocalyptic grower
Mah, leggendo l'articolo ho visto questo:

"La posizione del Css è che gli effetti della cannabis legale su alcuni soggetti come anziani, madri in allattamento o persone con patologie particolari siano ancora poco studiati, non escludendo che il THC, anche se a basse concentrazioni, possa causare comunque problemi di salute."

L'alcool a queste tipologie di soggetto invece fa bene, altrimenti avrebbero di sicuro vietato vino e birra, ed i superalcolici sarebbero inseriti tra le droghe pesanti.Poi continua con "il Consiglio “ritiene che la pericolosità dei prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa non può essere esclusa".

Dal quale possiamo dedurre che sono bugiardi quelli che scrivono i foglietti illustrativi dei farmaci, nei quali si trovano sempre liste di possibili effetti collaterali.
Perché se il verificarsi di tali effetti non può essere escluso, la loro pericolosità è analoga alle infiorescenze di canapa, quindi il css dovrebbe battersi a spada tratta per vietarli.

Continua con "Il Css ritiene inoltre che troppo poco si sappia sui potenziali effetti della canapa in interazione con alcuni farmaci, su soggetti deboli o anziani."

Vino e roipnol invece sono un toccasana, non so nemmeno quale mente malata abbia ideato l'antabuse per debellare un prezioso nettare che somministrato a soggetti deboli o anziani li rende pimpanti e bellicosi.

Sinceramente, che vadano a cagare (se mi passate il francesismo) css, governi e compagnia bella, io mi sono fatto il mio mini mondo dove vivo felice, se loro vogliono distuggerlo che facciano pure, quello che non riusciranno mai a fare è convincermi di essere in errore.
 

Galvano

Member
Siccome secondo me si tratta di una questione che tocca la libertà individuale, non si può, non si deve, non è giusto, scendere a compromessi.
A me questa cosa che ci dev'essere qualcuno che mi dica cosa io posso o non posso fare (quando si tratta di cose che non ledono la libertà altrui) mi fa impazzire, è una negazione assoluta della libertà di coscienza e in quanto tale è inaccettabile.
 

cropoid

Member
Siccome secondo me si tratta di una questione che tocca la libertà individuale, non si può, non si deve, non è giusto, scendere a compromessi.
A me questa cosa che ci dev'essere qualcuno che mi dica cosa io posso o non posso fare (quando si tratta di cose che non ledono la libertà altrui) mi fa impazzire, è una negazione assoluta della libertà di coscienza e in quanto tale è inaccettabile.

hai ragionissima...
ma "purtroppo" dobbiamo basare i nostri ragionamenti in base al mondo che c'è e non in base al mondo che vorremmo...ci sono interessi di mezzo che noi ignoriamo e che creano queste dinamiche che indirettamente influenzano la nostra libertà...

rompono il ca..o dicendo che fa male e poi ci avvelenano in altri 1000 modi...
 

Galvano

Member
D'accordo, bisogna tener conto del mondo (o dell'Italia?) allo stato attuale, però accettare compromessi vuol dire vincere una battaglia ma perdere la guerra, perché magari non si rischierà la galera coltivando qualche piantina, ma si rinuncerà a difendere il principio della libertà di coscienza e del diritto all'autodeterminazione.
Dal mio personalissimo punto di vista è gravissimo che questa limitazione alle lbertà personali non faccia scendere le persone in piazza e venga invece accettata come "stato di cose non modificabile", certo che è modificabile, dipende solo da noi, da ciascuno di noi.
Ma non "noi" intesi come chi è interessato a coltivare/fumare cannabis, ma "noi" intesi come "esseri umani"...
 

Lo Zio

Member
D'accordo, bisogna tener conto del mondo (o dell'Italia?) allo stato attuale, però accettare compromessi vuol dire vincere una battaglia ma perdere la guerra, perché magari non si rischierà la galera coltivando qualche piantina, ma si rinuncerà a difendere il principio della libertà di coscienza e del diritto all'autodeterminazione.
Dal mio personalissimo punto di vista è gravissimo che questa limitazione alle lbertà personali non faccia scendere le persone in piazza e venga invece accettata come "stato di cose non modificabile", certo che è modificabile, dipende solo da noi, da ciascuno di noi.
Ma non "noi" intesi come chi è interessato a coltivare/fumare cannabis, ma "noi" intesi come "esseri umani"...

Non ci viene insegnato a pensare, ciò che é "normale" viene controllato e ciò che é "giusto" viene associato a ciò che é "normale".

Sei molto giovane o credi veramente alla libertà personale? davvero non ti rendi conto di essere uno schiavo?

Fosse per me sceglierei un limite di QI, sotto di quello farei un po di pulizia; se ci sono anche io dentro amen, é stato bello fino a che é durato.
7miliardi di ingnoranti non pensanti son troppi per una palla fluttuante con risorse limitate. per quello i potenti vincono, ci son troppi stolti ignoranti da controllare.
 

cropoid

Member
D'accordo, bisogna tener conto del mondo (o dell'Italia?) allo stato attuale, però accettare compromessi vuol dire vincere una battaglia ma perdere la guerra, perché magari non si rischierà la galera coltivando qualche piantina, ma si rinuncerà a difendere il principio della libertà di coscienza e del diritto all'autodeterminazione.
Dal mio personalissimo punto di vista è gravissimo che questa limitazione alle lbertà personali non faccia scendere le persone in piazza e venga invece accettata come "stato di cose non modificabile", certo che è modificabile, dipende solo da noi, da ciascuno di noi.
Ma non "noi" intesi come chi è interessato a coltivare/fumare cannabis, ma "noi" intesi come "esseri umani"...



la guerra la perdiamo ogni giorno, nell'individualismo lesivo della quotidianità , quando qualcuno viene ucciso perchè tifa una squadra di calcio opposta, quando non ci indigniamo quando si sentono/leggono certi commenti xenofobi e tante altre cose che non sto qui a dirti....viviamo in una società sedata e questa è una realtà, le prese di coscienza non piovono dal cielo e per far muovere "veramente" le cose non basterebbe una pioggierellina che onestamente non vedo all'orizzonte...chiamami pure nichilista ma la guerra è bella che andata, oggi come oggi vincere qualche battaglia è già tanta roba...
 

Galvano

Member
Sei molto giovane o credi veramente alla libertà personale? davvero non ti rendi conto di essere uno schiavo?

Non sono giovane ma credo che la libertà individuale sia un diritto irrinunciabile da quando lo ero (giovane).

la guerra la perdiamo ogni giorno,
[...]
chiamami pure nichilista ma la guerra è bella che andata

La guerra la perdiamo ogni giorno (o come dici "è bella che andata"), perché siamo rinunciatari, e forse siamo rinunciatari proprio perché pensiamo che ormai è persa...

Finché in qualcuno resterà viva la fiamma della libertà la guerra non sarà mai persa.
 
Stessa storia della sigaretta elettronica,toglie clienti a chi vende tumori quindi la tassano pesantemente dicendo che forse fa male quando nel resto del mondo la incentivano.poi si lamentano della fuga dei cervelli,chi ha ancora un cervello che funziona qui non ci può stare senza deprimersi.
 

NoMore

Member
Finché in qualcuno resterà viva la fiamma della libertà la guerra non sarà mai persa.

Ciao Galvano, mi intrometto per dire la mia, sono daccordissimo con quanto hai scritto, e sono costantemente deluso e amareggiato dalla società in cui vivo, non ristretta all'italia, ma a livello mondiale.
Avrò una visione un po' più negativa, ma credo che per la situazione attuale, per il fatto che la maggioranza della popolazione mondiale viva e abbia sempre vissuto una vita mediocre, fatta di doveri e limiti con concetti di libertà falsi creati a tavolino, una situazione di anarchia totale sia un disastro, oltre all'essere un utopia.
Per la "persona media" la vita è campare in un edificio di cemento, avere un salario, essere libero quel poco e niente, e reprimere...altrimenti perchè mai ci si dovrebbe mettere in testa che campando una vita da martire, si acceda al paradiso dopo la morte...(non me ne vogliano i religiosi, non voglio mancare di rispetto)
 

cropoid

Member
La guerra la perdiamo ogni giorno (o come dici "è bella che andata"), perché siamo rinunciatari, e forse siamo rinunciatari proprio perché pensiamo che ormai è persa...

Finché in qualcuno resterà viva la fiamma della libertà la guerra non sarà mai persa.


sarà...di Jack Herer, Franco casalone e di Marco Cappato ne nascono 1 ogni chissàquantimila ... nel nostro piccolo dovemmo essere tutti + attivisti (non solo nel campo della maria) e questo è vero, poi ti guardi intorno a vedi gente che ti chiama frocio perchè hai una camicia leggermente colorata e tossico perchè hai un rasta (che neanche a me piacciono ma non per questo rompo il cazzo)...ti cadono le braccia
 

Mr.grower

Member
salve ragazzi, anche noi come tanti italiani, ci siamo buttati a capo fitto su questa cannabis light ,con non poche problematiche. Ma per il momento, vi posso assicurare che e tutto come prima, i giornali e le televisioni ascoltatele, ma fino a un certo punto, .noi abbiamo speso tempo, sudore e soldi per questo progetto e una cosa cosi, metterebbe in ginocchio, tantissimi imprernditori, che comunque sia ci hanno creduto e credendoci tuttora mettendoci il cuore in questo progetto e il denaro per far si che tutto potesse accadere e ora a distanza di un anno dopo che diciamo le cose filavano, discretamente, escono, con questa bomba, al telegiornale, comunque come, ho detto prima al momento e tutto in stallo il nostro avvocato ci ha rassicurato, in tanto ci e stato detto che tutte le nuove, leggi o decreti saranno, validi dopo 2019 ,percio al momento e tutto come prima, poi se durante l'anno fanno delle modifiche e le faranno, sicuramente vedremo che succede ,ma non penso e non voglio credere, che invece di andare avanti, qui si va sempre piu indietro ,siamo propio un popolo di bigotti, che non ci accorgiamo che questi al governo, giocano con le nostri brevi vite, viva l'italia ciao a tutti sieter grandissimi
 

Galvano

Member
Post multimediale (Bennato rulez)

Post multimediale (Bennato rulez)

Ciao Galvano, mi intrometto per dire la mia

Ne sono contento e spero che in tanti qui dicano la loro, come io dico la mia.
Dallo scambio di idee e pensieri possono nascere nuove idee e nuovi pensieri.

sono daccordissimo con quanto hai scritto, e sono costantemente deluso e amareggiato dalla società in cui vivo, non ristretta all'italia, ma a livello mondiale.
Avrò una visione un po' più negativa, ma credo che per la situazione attuale, per il fatto che la maggioranza della popolazione mondiale viva e abbia sempre vissuto una vita mediocre, fatta di doveri e limiti con concetti di libertà falsi creati a tavolino, una situazione di anarchia totale sia un disastro, oltre all'essere un utopia.

Personalmente non ho mai parlato di anarchia (e non è un caso), fino ad ora ho sempre parlato di libertà individuali che non impattano sulla libertà altrui.
Ad esempio, coltivarsi qualche pianta di cannabis e fumarsela di per sé non limita la libertà altrui, potrà infastidire chi è contrario ma non limita la sua libertà.
Così come il poter disporre liberamente della propria vita e decidere di porvi termine.
Sono tutte scelte strettamente personali in cui solo l'interessato dovrebbe decidere in libertà (di coscienza).

Poi se vogliamo parlare anche di "anarchia" va benissimo, ma il discorso si fa lungo...

Per la "persona media" la vita è campare in un edificio di cemento, avere un salario, essere libero quel poco e niente, e reprimere...altrimenti perchè mai ci si dovrebbe mettere in testa che campando una vita da martire, si acceda al paradiso dopo la morte...(non me ne vogliano i religiosi, non voglio mancare di rispetto)

E' vero che siamo condizionati dall'educazione, dall'ambiente e dalle abitudini, da tutto ciò che ha "modellato" la forma mentis di ciascuno di noi.

Per vaccinarsi dai condizionamenti ascoltare:
- "dotti, medici e sapienti" (https://youtu.be/t9uxh2UH8l4),
- "in fila per tre" (https://youtu.be/Et8eiLURIFk)
- "quando sarai grande" (https://youtu.be/hNC6Yj5isH0).
:woohoo:

E' anche vero però che non tutti siamo irrimediabilmente "fossilizzati", anzi, solitamente chi fa uso di cannabis ha un'elasticità e un'apertura mentale maggiore che gli permette di avere visioni alternative della realtà (o, meglio, di coglierne aspetti "altri" e meno comuni). Anche chi ha viaggiato spesso ha un'apertura mentale maggiore essendosi confrontato con culture, punti di vista e visioni diverse.
Chi fuma cannabis normalmente ha anche una "sensibilità" differente, che probabilmente deriva dall'introspezione favorita dall'high (qualcuno ha detto "l'alcol rende inconscio ciò che è conscio, la marijuana rende conscio ciò che è inconscio").

Forse non sono pessimista perché non voglio, anzi, non posso rinunciare a ciò che mi dice la mia coscienza, equivarrebbe a rinunciare a me stesso.

In caso di pessimismo cosmico può essere terapeutico ascoltare "l'isola che non c'è" (https://youtu.be/HypyE4wHGgY)
:biggrin:

sarà...di Jack Herer, Franco casalone e di Marco Cappato ne nascono 1 ogni chissàquantimila ... nel nostro piccolo dovemmo essere tutti + attivisti (non solo nel campo della maria) e questo è vero, poi ti guardi intorno a vedi gente che ti chiama frocio perchè hai una camicia leggermente colorata e tossico perchè hai un rasta (che neanche a me piacciono ma non per questo rompo il cazzo)...ti cadono le braccia

Questi comportamenti secondo me hanno molteplici cause, un po' il vizio di sentirsi perennemente in dovere di giudicare tutto e tutti (che poi è una faticaccia giudicare, manco ci pagassero...), un po' l'innato bisogno di sentirsi giusti/ritenersi superiori/migliori/più intelligenti degli altri, un po' il bisogno di avere un'identità riconosciuta dal gruppo sociale ("tribù") in cui si è inseriti.

Porta pazienza, non farti cadere le braccia ;-)

Va be', ho scritto un papiro, scusatemi...
 

Mediatore

♣~AD MAIORA SENIOR~♣
Almeno il giornalismo sano dice la sua.

Almeno il giornalismo sano dice la sua.

Per chi ha il piacere di leggere questo bell'articolo. :tiphat:

Da: IlFattoQuotidiano.it / BLOG di Elisabetta Ambrosi


Cannabis light, no.

Alcol, psicofarmaci e sigarette, sì.
La schizofrenia dello Stato.


La vicenda ricorda un po’ quella delle sigarette elettroniche, prima salutate come una felice alternativa al fumo vero e dannoso, poi considerate all’improvviso anch’esse pericolose, con conseguenze pesanti anche su chi aveva deciso di venderle. Lo stesso per la cannabis legale, diffusa ormai in tutta la penisola con decine di negozi aperti in tutte le città e poi bollata come probabilmente pericolosa dal Consiglio superiore di sanità, che ha invitato il ministero della Salute a valutare la chiusura dei punti vendita dove si trova la marijuana legale, con grande plauso del Moige (Movimento italiano genitori) da sempre schierato sulle peggiori posizioni conservatrici.

Intendiamoci. La moltiplicazione impazzita dei negozi che vendevano sigarette elettroniche, così come quelli che oggi vendono cannabis “leggera” – un affare sul quale si sono gettati in centinaia cogliere l’affare al volo – personalmente mi fa anche una certa tristezza: ormai più che volantini per la pizzeria ti allungano per strada quasi esclusivamente dépliant pubblicitari dei negozi di canapa, una proliferazione che spinge soprattutto a pensare alla fame di lavoro del nostro Paese, dove magari si dedica a queste attività chi ha una laurea in tasca e un curriculum di disoccupazione nel cassetto. E tuttavia non appare molto sensato autorizzare la vendita di un prodotto, lasciando che la gente (venditori ma anche agricoltori) investa decine di migliaia di euro in un progetto e poi dichiararlo all’improvviso probabilmente dannoso, con tutto quello che ne consegue.

Il punto, tuttavia, punto non è solo (certamente) la protezione degli esercizi commerciali – se un prodotto fa male, fa male – ma la sostanza della richiesta del Consiglio superiore di sanità che non esclude la pericolosità di questi prodotti, costituiti da infiorescenze di canapa. Ad esempio secondo l’Associazione Luca Coscioni, che difende i diritti dei malati ad avere alleviato il dolore, la legalizzazione della cannabis va nella direzione indicata da una letteratura scientifica, letteratura che sta spingendo la stessa Organizzazione mondiale della salute a declassificare la pericolosità della marijuana nelle tabelle internazionali. A sentire gli esperti, inoltre, non esiste in alcun modo quella correlazione tra l’uso di questi prodotti e il passaggio a droghe pesanti, come in molti vorrebbero far credere. Lo stesso Umberto Veronesi portò avanti una battaglia per la legalizzazione di oppiacei e cannabinoidi contro il dolore, criticando invece uno Stato che lucra senza vergogna su una droga che uccide decine di migliaia di persone ogni anno, cioè la sigaretta.

E questo è il problema. Se vogliamo parlare di sostanze che fanno male alla salute, non possiamo farlo senza confrontarle con altre sostanze dannose che sono invece totalmente legali, nonostante distruggano centinaia di migliaia di esistenze ogni anno. La lista sarebbe lunghissima. Alcol,ovviamente, sigarette – sulla quali lo stesso stato guadagna mentre le persone muoiono di cancro al polmone (sempre più anche donne, tra l’altro) – ma anche lo stesso cibo spazzatura, tema completamente ignorato dalle nostra istituzioni sanitarie con la conseguenza di avere una percentuale di bambini in sovrappeso e obesi tra le più alte d’Europa.

Bisognerebbe poi anche ricordare ai cittadini che ci sono alimenti considerati addirittura benigni (prosciutto crudo, vitello etc) sono invece – come dichiarato dallo Iarc (International Agency for research on Cancer) – in un importante documento del 2015, probabilmente cancerogeni per l’uomo. Altro tema su cui si tace per proteggere allevamenti e allevatori.

Ma la vera ipocrisia si svela soprattutto quando confrontiamo i presunti danni della cannabis con quelli provocati non solo dalle droghe e dalle droghe da sballo – sui cui non c’è alcuna forma di prevenzione né azione di contrasto, come il mensile Millenium ha mostrato nello speciale in edicola questo mese – ma anche dagli psicofarmaci di cui nessuno parla: nessun dibattito pubblico, nessun intervento governativo né campagna sociale di sorta. È un tema che mi sta molto a cuore, perché gli psicofarmaci sono vere e proprie droghe a tutti gli effetti e possono avere conseguenze devastanti sia quando se ne abusa sia quando li si usa sotto indicazione medica.

Milioni di italiani li prendono, ingerendo dosi sempre più massicce e incontrollate di ipnotici, benzodiazepine, antidepressivi ma anche di antipsicotici e regolatori dell’umore. Gli psichiatri, che hanno dimenticato ogni forma di terapia esistenziale e della parola, oggi non sono altro che dottori che assegnano terapie farmacologiche (spesso con diagnosi incerte) perché la malattia mentale non si “vede” e spesso anche quando il paziente potrebbe risolvere il problema altrimenti. Paziente che poi diventa dipendente dal farmaco, biologicamente e psicologicamente, e non riesce più smettere (sul tema della sospensione degli psicofarmaci segnalo tra l’altro un importante libro dello psichiatra statunitense Peter Breggin, La sospensione degli psicofarmaci, Giovanni Fioriti editore, traduzione della farmacologa Laura Guerra).

Ma gli psicofarmaci si danno oggi anche ai bambini. Rimando ad altra sede un approfondimento sul tema, mi limito a segnalare il caso della presunta sindrome da Adhd (Disturbo da deficit di attenzione e iperattività). Gli esperti sono totalmente divisi sull’utilizzo di farmaci nei minori, farmaci che hanno conseguenze molto pesanti su organismi non ancora sviluppati. Eppure l’Istituto superiore di Sanità si dichiara a favore. Da un lato, insomma, si accetta che bambini sostanzialmente normali e che dovrebbero essere curati in tutt’altro modo prendano psicofarmaci, dall’altro si invoca la chiusura di negozi che vendono cannabis leggera.

Una contraddittorietà e direi schizofrenia delle nostre istituzioni sanitarie che non può che provocare un certo disagio. Pensiamo prima all’alcol, alle sigarette, al cibo spazzatura, agli psicofarmaci per gli adulti e, peggio, ai bambini. E dopo, casomai, ai punti vendita di marijuana. Sarebbe certamente meno ipocrita ma soprattutto ben più importante per la salute di tutti.
 

cropoid

Member
Per chi ha il piacere di leggere questo bell'articolo. :tiphat:

Da: IlFattoQuotidiano.it / BLOG di Elisabetta Ambrosi


Cannabis light, no.

Alcol, psicofarmaci e sigarette, sì.
La schizofrenia dello Stato.


La vicenda ricorda un po’ quella delle sigarette elettroniche, prima salutate come una felice alternativa al fumo vero e dannoso, poi considerate all’improvviso anch’esse pericolose, con conseguenze pesanti anche su chi aveva deciso di venderle. Lo stesso per la cannabis legale, diffusa ormai in tutta la penisola con decine di negozi aperti in tutte le città e poi bollata come probabilmente pericolosa dal Consiglio superiore di sanità, che ha invitato il ministero della Salute a valutare la chiusura dei punti vendita dove si trova la marijuana legale, con grande plauso del Moige (Movimento italiano genitori) da sempre schierato sulle peggiori posizioni conservatrici.

Intendiamoci. La moltiplicazione impazzita dei negozi che vendevano sigarette elettroniche, così come quelli che oggi vendono cannabis “leggera” – un affare sul quale si sono gettati in centinaia cogliere l’affare al volo – personalmente mi fa anche una certa tristezza: ormai più che volantini per la pizzeria ti allungano per strada quasi esclusivamente dépliant pubblicitari dei negozi di canapa, una proliferazione che spinge soprattutto a pensare alla fame di lavoro del nostro Paese, dove magari si dedica a queste attività chi ha una laurea in tasca e un curriculum di disoccupazione nel cassetto. E tuttavia non appare molto sensato autorizzare la vendita di un prodotto, lasciando che la gente (venditori ma anche agricoltori) investa decine di migliaia di euro in un progetto e poi dichiararlo all’improvviso probabilmente dannoso, con tutto quello che ne consegue.

Il punto, tuttavia, punto non è solo (certamente) la protezione degli esercizi commerciali – se un prodotto fa male, fa male – ma la sostanza della richiesta del Consiglio superiore di sanità che non esclude la pericolosità di questi prodotti, costituiti da infiorescenze di canapa. Ad esempio secondo l’Associazione Luca Coscioni, che difende i diritti dei malati ad avere alleviato il dolore, la legalizzazione della cannabis va nella direzione indicata da una letteratura scientifica, letteratura che sta spingendo la stessa Organizzazione mondiale della salute a declassificare la pericolosità della marijuana nelle tabelle internazionali. A sentire gli esperti, inoltre, non esiste in alcun modo quella correlazione tra l’uso di questi prodotti e il passaggio a droghe pesanti, come in molti vorrebbero far credere. Lo stesso Umberto Veronesi portò avanti una battaglia per la legalizzazione di oppiacei e cannabinoidi contro il dolore, criticando invece uno Stato che lucra senza vergogna su una droga che uccide decine di migliaia di persone ogni anno, cioè la sigaretta.

E questo è il problema. Se vogliamo parlare di sostanze che fanno male alla salute, non possiamo farlo senza confrontarle con altre sostanze dannose che sono invece totalmente legali, nonostante distruggano centinaia di migliaia di esistenze ogni anno. La lista sarebbe lunghissima. Alcol,ovviamente, sigarette – sulla quali lo stesso stato guadagna mentre le persone muoiono di cancro al polmone (sempre più anche donne, tra l’altro) – ma anche lo stesso cibo spazzatura, tema completamente ignorato dalle nostra istituzioni sanitarie con la conseguenza di avere una percentuale di bambini in sovrappeso e obesi tra le più alte d’Europa.

Bisognerebbe poi anche ricordare ai cittadini che ci sono alimenti considerati addirittura benigni (prosciutto crudo, vitello etc) sono invece – come dichiarato dallo Iarc (International Agency for research on Cancer) – in un importante documento del 2015, probabilmente cancerogeni per l’uomo. Altro tema su cui si tace per proteggere allevamenti e allevatori.

Ma la vera ipocrisia si svela soprattutto quando confrontiamo i presunti danni della cannabis con quelli provocati non solo dalle droghe e dalle droghe da sballo – sui cui non c’è alcuna forma di prevenzione né azione di contrasto, come il mensile Millenium ha mostrato nello speciale in edicola questo mese – ma anche dagli psicofarmaci di cui nessuno parla: nessun dibattito pubblico, nessun intervento governativo né campagna sociale di sorta. È un tema che mi sta molto a cuore, perché gli psicofarmaci sono vere e proprie droghe a tutti gli effetti e possono avere conseguenze devastanti sia quando se ne abusa sia quando li si usa sotto indicazione medica.

Milioni di italiani li prendono, ingerendo dosi sempre più massicce e incontrollate di ipnotici, benzodiazepine, antidepressivi ma anche di antipsicotici e regolatori dell’umore. Gli psichiatri, che hanno dimenticato ogni forma di terapia esistenziale e della parola, oggi non sono altro che dottori che assegnano terapie farmacologiche (spesso con diagnosi incerte) perché la malattia mentale non si “vede” e spesso anche quando il paziente potrebbe risolvere il problema altrimenti. Paziente che poi diventa dipendente dal farmaco, biologicamente e psicologicamente, e non riesce più smettere (sul tema della sospensione degli psicofarmaci segnalo tra l’altro un importante libro dello psichiatra statunitense Peter Breggin, La sospensione degli psicofarmaci, Giovanni Fioriti editore, traduzione della farmacologa Laura Guerra).

Ma gli psicofarmaci si danno oggi anche ai bambini. Rimando ad altra sede un approfondimento sul tema, mi limito a segnalare il caso della presunta sindrome da Adhd (Disturbo da deficit di attenzione e iperattività). Gli esperti sono totalmente divisi sull’utilizzo di farmaci nei minori, farmaci che hanno conseguenze molto pesanti su organismi non ancora sviluppati. Eppure l’Istituto superiore di Sanità si dichiara a favore. Da un lato, insomma, si accetta che bambini sostanzialmente normali e che dovrebbero essere curati in tutt’altro modo prendano psicofarmaci, dall’altro si invoca la chiusura di negozi che vendono cannabis leggera.

Una contraddittorietà e direi schizofrenia delle nostre istituzioni sanitarie che non può che provocare un certo disagio. Pensiamo prima all’alcol, alle sigarette, al cibo spazzatura, agli psicofarmaci per gli adulti e, peggio, ai bambini. E dopo, casomai, ai punti vendita di marijuana. Sarebbe certamente meno ipocrita ma soprattutto ben più importante per la salute di tutti.

parole sante!
 

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