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ANTIPROIBIZIONISMO

pistringhio

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Io analizzerei il problema da un altro lato: la mafia ha guadagnato in passato sul controllo del territorio con estorsioni, prostituzione, criminalità, politica cittadina, etc... per poi passare negli anni a controllare l'edilizia e le grandi opere pubbliche (e continuando ad infiltrarsi nello stato). In questo grande periodo di crisi (ormai deflazione conclamata) pensate che la mafia "molli" il mercato della "TROKA" uno dei pochi settori che ancora fornisce grandi introiti? Poveri illusi! Pochi mesi fa i FESSI ITAGLIANI (oltre 40%) hanno creduto e "rafforzato" il pagliaccio sco-renzi che con quella faccia da chierichetto democristiano non fa altro che favorire lobbies e mafia! Perchè anche in itaGlia la cannabis sia vista solo per quello che è, una pianta, bisogna dapprima fare scelte radicali e mandare al patibolo questa insulta e vergognosa classe politica demmerda! Se invece continuate a farvi infinocchiare, guardate al Colorado come una lontana chimera!

Pistringhio

P.S. Saluti dal Canada: qui la Cannabis medica è legale ed è "tollerato" l'uso ludico! ItaGlia paese demmemrda!
 

CrazyDog

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LEGGE NUOVA, VECCHIA BRODA (cosa non cambia con la legge lorenzin)

LEGGE NUOVA, VECCHIA BRODA (cosa non cambia con la legge lorenzin)

Che la “war on drugs” sia miseramente fallita non lo dicono più solo gli antiproibizionisti ma schiere di nomi illustri tra premi Nobel, economisti, scienziati, capi di Stato e di Governo, funzionari, artisti e giornalisti. Non la pensa però allo stesso modo il Parlamento italiano dove, nonostante fossero state annunciate riforme epocali e a ritmo mensile, sulla questione cannabis il governissimo di Matteo Renzi ha fondamentalmente deciso di non decidere.

Passato al vaglio di Montecitorio con 335 si e 86 no, il decreto definito “Salute Omnibus” ha ricevuto anche l'ok un po' più risicato del Senato – 155 voti a favore, 105 contrari – e si è infine insediato come nuova normativa sulle sostanze stupefacenti, con l'iscrizione sulla Gazzetta Ufficiale, il 20 maggio. In molti hanno cantato vittoria alla notizia che la cannabis era tornata ad essere iscritta nella tabella delle droghe leggere ma, a ben guardare, la legge Lorenzin non pare discostarsi di molto dall'obbrobrio normativo che l'aveva preceduta.

Stesso strumento legislativo sanzionato dalla Corte costituzionale non più tardi di tre mesi fa: riformulare una legge per decreto e porci addirittura sopra la fiducia è certamente una forzatura. Stesso impianto proibizionista: “si al possesso ma no allo spaccio” è un ossimoro bello e buono quando la sostanza resta relegata al mercato nero. Infine, stesse facce e stessi nomi: uno su tutti quello di Carlo Maria Giovanardi, nominato relatore in Aula, o per creare l'ennesima barzelletta da dare in pasto ai media stranieri, o piuttosto per ribadire lo spregio totale che la politica ha della giustizia.

Ma andiamo un po' più nel dettaglio. Il testo di partenza da cui estrapolare la nuova legge era, o avrebbe dovuto essere, la Jervolino-Vassalli del 1990 così come emendata nel 1993 dal famoso referendum promosso dai Radicali – che in sostanza depenalizzava il possesso per uso personale di quasi tutte le sostanze, cannabis sopra tutte. Il governo, e successivamente il Parlamento, hanno invece deciso altrimenti, interpretando l'operato della Consulta non come un invito a regolare produzione, distribuzione e consumo ma come un semplice aggiustamento al ribasso delle sanzioni penali, di quelle penali pecuniarie e di quelle amministrative. Ma, a onor del vero, avrebbe anche potuto andare peggio.

La prima bozza del testo della nuova legge prevedeva il raggruppamento di tutte sostanze in sole due tabelle, invece che le quattro previste dalla Iervolino-Vassalli. Una mossa che per “acume” e spirito non poteva che portare la firma di Carlo Giovanardi: sicuramente indispettito per essere stato cancellato assieme al socio Fini dal codice penale, il nostro affezionatissimo sperava di re-impiantare il suo seme ultra proibizionista nel nuovo impianto legislativo, trasformandosi così in un boomerang e riuscendo nell'impresa di uscire dalla porta della Corte Costituzionale e rientrare dalla finestra del Parlamento. C'è voluto il veto del ministro della Giustizia Andrea Orlando per stroncare questo scempio e far riformulare il testo: lasciando intatto l'impianto a due tabelle si sarebbe ritornati alla parificazione di tutte le sostanze, senza distinguere tra droghe pesanti e leggere, e quindi essenzialmente si sarebbe ritornati alla Fini-Giovanardi. Prendendo in prestito da Internazionale un utilissimo riassunto di cosa prevede il decreto Lorenzin, possiamo individuare cosa il Governo e il Parlamento sono riusciti a fare nei cinque giorni in cui il testo è stato discusso in Aula.

Cinque sono i punti salienti:

1-
Introduzione di nuove tabelle (cinque in totale) per la classificazione delle droghe e reintroduce la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere, abolita dalla legge Fini-Giovanardi. La I e III tabella raggruppano le droghe pesanti, la II e la IV quelle leggere. La V riguarda le droghe a uso terapeutico. Le tabelle regolano le circa 500 sostanze classificate dal 2006.

2-
Nella tabella I (droghe pesanti) rientrano gli oppiacei naturali o sintetici; le foglie di coca e gli alcaloidi derivati; le anfetamine; tutte le droghe sintetiche a base di tetraidrocannabinolo (THC, principio attivo della cannabis “sintetica” secondo il testo e secondo il legislatore, evidentemente più che disinformato) e ogni altra sostanza che produca effetti sul sistema nervoso centrale e abbia capacità di determinare dipendenza fisica o psichica.

3-
Nella tabella II (droghe leggere) rientra la cannabis senza distinzione tra indica, sativa, ruderalis o ibrida.

4-
È vietata la vendita e la coltivazione di queste sostanze sul territorio nazionale. Mentre l'acquisto o la detenzione di sostanze per uso personale non ha rilevanza penale. Rimangono in piedi le sanzioni amministrative che avranno però durata variabile a seconda che si tratti di droghe pesanti (da due mesi a un anno) o leggere (da uno a tre mesi).

5- La vendita di piccole quantità di droga prevede la reclusione da sei mesi a quattro anni e una multa da 1.000 a 15.000 euro. L'arresto sarà possibile solo in caso di flagranza. Il reato non distingue tra droghe leggere e pesanti, spetterà al giudice decidere l'entità della pena in base alla qualità e alla quantità della sostanza e alle altre circostanze di ogni singolo caso. La riduzione della pena prevista per lo spaccio di droga permette di ricorrere alle pene alternative al carcere, previste dal decreto approvato a febbraio del 2014 sulle politiche carcerarie. Chi è condannato per questo reato potrà accedere alla messa alla prova, quindi all'affidamento ai servizi sociali.

Ora, che qualcosa sia veramente cambiato dalla precedente legge liberticida sulle droghe è affermazione ardua, ridicola se confrontata con le promesse riformiste di quello che a tutti gli effetti è uno dei Governi più giovani d'Europa. La prima cosa ovvia che è balzata agli occhi di noi di Soft Secrets è stata che la coltivazione domestica di canapa resta un reato penale. Oggi come ieri e come l'altro ieri, la stessa quantità di canapa per uso personale, trovata in tasca o in casa, se deriva da un acquisto in piazza è illecito amministrativo, se coltivata in proprio è reato penale. Questo mentre si riconosce universalmente che un primo passo graduale di uscita dalla scellerata strategia persecutoria messa in moto 50 anni fa è esattamente la legalizzazione della coltivazione per uso domestico.

Stando a quanto stabilito dal referendum promosso dai radicali nel 1993, l’uso personale non è proibito e non dà automaticamente luogo all’arresto se non in flagranza di reato, ovvero non vi possono fare quasi nulla a meno che non vi becchino coi soldi nella destra e la bustina (o il bustone) nella sinistra. Contrariamente a quanto abbiano affermato trionfanti certi colleghi ottimisti, questo non equivale a dire “liberi tutti”: ancora oggi è possibile che ci levino patente, passaporto, paternità, maternità, che ci facciano perdere il lavoro, la famiglia, che ci riducano a reietti della società o ci spediscano in una comunità terapeutica, che ci facciano analizzare tutte le settimane e impongano l’obbligo di firma. E scusate se è poco.

Resta poi vietatissimo e dà luogo a sanzioni penali, coltivare, produrre, fabbricare, estrarre, raffinare, vendere, offrire o mettere in vendita, cedere o ricevere a qualsiasi titolo, distribuire, commerciare, acquistare, trasportare, esportare, importare, procurare ad altri, inviare, passare o spedire in transito, consegnare per qualunque scopo o comunque illecitamente detenere, quantità che non sono ancora fermamente stabilite, e che potrebbero anche cambiare a sorpresa e a piacimento di questo o quel Governo.

Certo, le pene per quanto riguarda la cannabis sono diminuite. Se prima erano previsti dai sei ai venti anni con la Fini Giovanardi, ora il peggio che vi possa capitare è subire una condanna di “soli” sei anni (più 77.468 euro di multa), e al meglio di due (più 5.164 euro di multa); aumentano invece le pene per tutte le altre sostanze, e per qualche tiro di coca o qualche pasticca vi potreste sempre beccare la reclusione da otto a venti anni e la multa da 25.000 a 250.000 euro circa.

Per le “droghe leggere” diminuisce anche il periodo per il quale è possibile essere sottoposti a sanzioni – diminuiscono quindi i tempi di prescrizione – nel caso in cui riusciate a pagarvi un buon avvocato e a dimostrare l’uso personale, ma ce n’è comunque abbastanza per rovinarvi la vita. Per armonizzare con i decreti svuotacarcere questa legge, che definire “raffazzonata” è un eufemismo, resta in vigore l’eccezione della lieve entità, equiparata per pesanti e leggere. Ovvero, se foste trovati in possesso di un grammo di “droga” – sia essa cannabis, cocaina, eroina o ketamina – probabilmente subireste lo stesso trattamento perché, con una incoerenza da fare invidia alla vita sentimentale delle sorelle Kardashian, la distinzione tra droghe pesanti e leggere vale solo a livello di tabelle. Nemmeno in questa legge, infatti, sono stati posti dei limiti chiari al consumo personale: due, cinque, dieci grammi? Non ci è dato sapere.

Dopo questa tragicomica disamina, sembra evidente come in questa nuova legge l'approccio proibizionista resti fondamentalmente intatto e altrettanto ben presente quello sanzionatorio e repressivo È oltretutto evidente l'immensa ignoranza (o la malafede) del legislatore nel momento in cui decide di abbracciare teorie più che confutate in merito di cannabis (per approfondire leggete a pagina 43) e, pur ponendola nominalmente nella tabella delle droghe leggere, la definisce droga pesante nella misura in cui è frutto di una pianta ibridata con alto contenuto di THC.

Per una volta, la necessità e l'urgenza del decreto c'erano tutte, ma occorreva cogliere l'occasione del vuoto legislativo per aggiornare una delle peggiori leggi al mondo in materia di sostanze stupefacenti a quanto di più efficace ed efficiente esiste nel resto d'Europa. Ecco quali avrebbero dovuto essere i cinque punti che un Paese civile avrebbe idealmente adottato, anche e soprattutto per compensare gli otto anni di disastri della Fini-Giovanardi:

1-
Totale depenalizzazione della produzione, consumo e commercio dell'uso personale di tutte le sostanze, come da referendum di 21 anni fa

2-
Legalizzazione e regolamentazione dell'uso medico e scientifico delle piante contenute nelle varie tabelle e loro derivati

3-
Raccolta ed elaborazione dati relativi al fenomeno delle dipendenze secondo i più alti standard scientifico-statistici passibili di verifica indipendente

4-
Promozione di programmi di cura con sostanze e/o loro sostituti sia per terapie a scalare che per quelle a mantenimento, in altre parole: investimento di risorse umane e finanziarie nei servizi per le tossicodipendenze

5-
Trasformazione del Dipartimento per le Politiche Antidroga in Dipartimento per le Politiche sulle Droghe, possibilmente diretto da un responsabile con competenze scientifiche di chiara fama nazionale e internazionale, e da porre sotto il controllo delle competenti commissioni parlamentari.



Possiamo capire che la conversione del decreto Lorenzin sia avvenuta nel pieno di una campagna elettorale. Capiamo anche che questa legge è stata discussa e approvata da forze politiche che in materia di sostanze stupefacenti hanno visioni diametralmente opposte, anche se non certamente antiproibizioniste. Ma far passare questa modifica legislativa come una proposta di bilanciato buon senso ci pare – scusate il francesismo – una colossale presa per il culo. In Italia non c'è davvero limite al peggio.
 

sballast

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Poverino...misà che è andato su tutte le furie ieri sera.....

Poverino...misà che è andato su tutte le furie ieri sera.....

ITALIA - Legalizzazione cannabis. Giovanardi versus Rai
Al termine della trasmissione Presa diretta, andata in onda ieri sera su Rai 3, ho fatto verbalizzare al funzionario di turno Rai questa protesta da girare al curatore della trasmissione, al presidente e al direttore della Rai: " La trasmissione Presa diretta di Riccardo Iacona sulla cannabis e' stata una vergognosa operazione di faziosita', disinformazione, menzogne e tesi unilaterali a spese dei contribuenti. È intollerabile che la Tv di Stato si presti a queste operazioni sulla pelle delle vittime dirette e indirette delle tossicodipendenze su cui si sta operando una sfacciata operazione promozionale delle multinazionali che intendono moltiplicare i loro profitti sulla commercializzazione della cannabis, scaricando i costi socio sanitari sulla collettivita'". Lo afferma il senatore Carlo Giovanardi gia' sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla lotta contro le tossicodipendenze nel Governo Berlusconi.

fonte: ADUC
http://droghe.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+giovanardi+versus+rai_130104.php
 
L

Libeccio

ITALIA - Legalizzazione cannabis. Giovanardi versus Rai
Al termine della trasmissione Presa diretta, andata in onda ieri sera su Rai 3, ho fatto verbalizzare al funzionario di turno Rai questa protesta da girare al curatore della trasmissione, al presidente e al direttore della Rai: " La trasmissione Presa diretta di Riccardo Iacona sulla cannabis e' stata una vergognosa operazione di faziosita', disinformazione, menzogne e tesi unilaterali a spese dei contribuenti. È intollerabile che la Tv di Stato si presti a queste operazioni sulla pelle delle vittime dirette e indirette delle tossicodipendenze su cui si sta operando una sfacciata operazione promozionale delle multinazionali che intendono moltiplicare i loro profitti sulla commercializzazione della cannabis, scaricando i costi socio sanitari sulla collettivita'". Lo afferma il senatore Carlo Giovanardi gia' sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla lotta contro le tossicodipendenze nel Governo Berlusconi.

fonte: ADUC
http://droghe.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+giovanardi+versus+rai_130104.php

fuck! ahah sono d'accordo con uno dei commenti nel link che hai messo: è esattamente quello che giovanardi ha fatto negli ultimi 20 anni, i propri interessi a spese dei contribuenti e dei consumatori. ecco perchè è riuscito a esprimersi così bene! :) grazie della segnalazione sballast! (p.s.: per continuare il discorso iniziato nell'altro 3D, un punto a favore per iacona se giovanardi s'incazza!)
 

sballast

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fuck! ahah sono d'accordo con uno dei commenti nel link che hai messo: è esattamente quello che giovanardi ha fatto negli ultimi 20 anni, i propri interessi a spese dei contribuenti e dei consumatori. ecco perchè è riuscito a esprimersi così bene! :) grazie della segnalazione sballast! (p.s.: per continuare il discorso iniziato nell'altro 3D, un punto a favore per iacona se giovanardi s'incazza!)

Caro Libeccio è proprio quello che ho pensato anche io.......vedere Giova che piange, si dispera e si incazza perchè la RAI una volta tanto dice le cose come stanno.....non avrebbe proprio prezzo....altro che mastercard!!!
 

Fi_Di_Bot

Son Of Botany - Green Block Original Shrdana
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da ste parti siamo messi cosi...
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(pero la colpa è dell'alcool in verbale, che ci disinibisce troppo e poi prendiamo coraggio e facciamo le caxxate con le piante di troca, se non ci stava l'alcool mica le avremmo fatte ste cose no!?!) :D
 

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coldiretto

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Non so' se qualcuno lo ha gia' postato ho fatto un veloce check..ma non mi sembra..nel dubbio lo rifaccio io.Iniziativa a livello europeo...la speranza e' l'ultima a morire ma de sto' passo legalizzeranno la cannabis quando non avro' piu' fiato per fumarla....vorra' dire che me la mangero'!Ciao disubbidienti!

http://weedliketotalk.wix.com/wltti
 

CrazyDog

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Ergastolo della patente per chi consuma stupefacenti. Ministro Alfano

Ergastolo della patente per chi consuma stupefacenti. Ministro Alfano

6 Ottobre 2014

ITALIA - Ergastolo della patente per chi consuma stupefacenti. Ministro Alfano

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Ergastolo della patente per i consumatori abituali di stupefacenti. A ipotizzare una norma in tal senso è stato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano nel corso del workshop europeo sulla sicurezza stradale, che si è svolto presso la Scuola superiore di Polizia.
Secondo il responsabile del Viminale, inoltre, "per i consumatori abituali di stupefacenti sono necessari controlli con frequenza straordinaria per evitare che le patenti diventino licenze di uccidere. Procederemo quindi a scrivere una norma che preveda questi controlli frequenti". "Credo che l'idea dell'ergastolo alla patente - ha proseguito - sia la sanzione più corretta in questi casi. Condivido l'approccio europeo che nega il diritto alla patente per questi soggetti".

Ragazzi dobbiamo sbrigarci, la cannabis è vista ad oggi come sostanza stupefacente e purtroppo se fermano qualcuno in macchina, non c'e la strumentazione adeguata per vedere se ha consumato cannabis prima della guida o ad esempio 48 ore prima.
Se utilizzano i tamponi salivari o sudorali per effettuare il controllo, questi tamponi guardano indietro 36/48 ore e devono essere (se risultano positivi) confermati da test delle urine che guarda indietro di mesi. Se ho capito bene, anche con la legge attuale la sanzione è correlata a quello che trovano nelle urine o nel sangue.
Un bel casino perchè se uno fuma una canna 20 giorni prima e lo fermano alla guida x un controllo con tanto di analisi, attualmente rischia la sospensione della patente (anche se non ha fumato prima della guida), se passa questa legge probabilmente si rischierà anche l'ergastolo della patente, praticamente via la patente a vita.......

Un duro colpo per il mondo della cannabis.....è ora di informarsi, informare, protestare e ribellarsi; se continuiamo a stare in silenzio con la solita mentalità italiana e aspettare che venga la manna dal celo, sarà troppo tardi.

Provero' a scrivere al M5S per esporre il problema, vediamo se salta fuori qualcosa, se avete 2 minuti magari provate anche Voi, sicuramente non è tempo perso........

Sarebbe interessante proporre un referendum visto che parliamo di droghe, Come dice Alfano, sono necessari controlli con frequenza straordinaria per i deputati, visto che coprono ruoli importanti, ci governano, fanno leggi e ci rappresentano nel mondo (purtroppo), questo mi sembra il minimo.

Ora scappo che sono di frettissima. Un abbraccio a tutti :wave:
 

Loollo

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Madre santissima, quella carpa koi di Alfano in questi giorni ne spara una dopo l'altra...prima quella sui gay, quando il suo ex padrone ha appena fatto una ennesima smentita-giravolta sui gay con tanto di fidanzatina al gay village a sostenerne i diritti :yoinks: ! E' veramente un vile questo pesce lesso, se la prende con le categorie sempre additate dai perbenisti idioti per raccimolare qualche consenso...e la madre degli idioti è sempre in cinta purtroppo...
Sono d'accordissimo con te CrazyDog, sai quanti cocainomani ci governano ! Un referendum ci vorrebbe si...certo che se si perdesse....:woohoo:
 

CrazyDog

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Australia: dalla tolleranza alla regolamentazione della cannabis terapeutica

Australia: dalla tolleranza alla regolamentazione della cannabis terapeutica

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Il governo federale australiano si appresta all’approvazione di una nuova legge sulla cannabis terapeutica. Nel mese di ottobre sarà presentata al Parlamento la proposta di legge della commissione Parliamentary Group for Drug Policy and Law Reform, composta da membri dei diversi partiti e supportata dal Primo Ministro Tony Abbott (nella foto), che si era già espresso pubblicamente a favore delle terapie con cannabinoidi. Il Senatore Di Natale, presidente della commissione che sta scrivendo la nuova legge, chiederà che il farmaco risulti prescrivibile dai medici senza speciali procedure di autorizzazione e presenterà un regolamento per le licenze di coltivazione e distribuzione, con i relativi controlli di qualità.

Il ministero della Salute australiano controllerà tutte le fasi di produzione della cannabis terapeutica ma le richieste di nuove attività imprenditoriali in questo campo dovranno essere approvate dalla Therapeutic Goods Administration, che selezionerà i produttori in base ai requisiti di qualità e senza ingerenze da parte del Governo. La TGA è responsabile dell’approvazione dei farmaci in Australia e ha già autorizzato l’utilizzo del Sativex spray orale. Oggi si parla però di un futuro organismo di controllo specifico per la cannabis terapeutica.

Benchè ancora illegale, l’Australia ha sempre avuto un atteggiamento tollerante verso l’utilizzo di cannabis. L’applicazione delle leggi federali varia all’interno dei singoli Stati e in sede di discussione sulla nuova legge per la cannabis terapeutica è stato fatto riferimento anche alla necessità di una legge per il contrasto al mercato nero della cannabis ricreativa. L’attuale proposta di legge segue un’opinione pubblica che si dichiara per il 75% favorevole all’utilizzo terapeutico della cannabis.

In Australia operano già alcune piccole case farmaceutiche che producono medicinali con cannabinoidi. La Mullaway’s Medical Cannabis ha presentato l’anno scorso al Parlamento del New South Wales una richiesta di legislazione locale in materia. La commissione parlamentare ha risposto con un rapporto dove si raccomandava la sperimentazione con cannabinoidi su pazienti in condizioni particolari, si indicavano le modalità di approvvigionamento e assunzione del medicinale ma non si suggeriva come farlo senza violare la legge. Nello stesso periodo, la società farmaceutica AusCann, con sede a Huonville in Tasmania, aveva ottenuto insieme alla locale Università un’autorizzazione per coltivare e processare la cannabis terapeutica in questa regione, poi annullata dalle autorità locali. La nuova legge compie un altro piccolo passo avanti sia per i pazienti, sia per le aziende della cannabis medica che finora hanno trovato molti ostacoli politici e burocratici alla propria attività.

Articolo di Stefano Mariani
 
L

Libeccio


grande 30x, grazie per la segnalazione! :) ho trovato emblematico l'intervento iniziale di trisciuoglio, rappresenta un po' quello che a me non piace del messaggio "cannabis terapeutica": si pone l'accento su quello come unico veicolo per la legalizzazione e questo messaggio credo sia controproducente. trisciuoglio dice una roba così quando la bernardini dice che la ganja è destinata a lui e tenta di passargliela: "noi non stiamo lì a farci le canne (facendo anche il gesto delle due dita che si avvicinano alla bocca con espressione disgustata in volto) - questa serve per la gente che sta male". ecco, lo ripeto, non mi piace questa impostazione mediatica. sottolineo - ovviamente - il massimo rispetto che nutro nei confronti di trisciuoglio e di tutti coloro che si battono per il loro diritto di utilizzare la marijuana come terapia contro malattie gravi; ma la stragrande maggioranza di noi? noi siamo quelli che "si fanno le canne" (con la faccia disgustata :)), noi fumiamo perchè ci piace, per rilassarci, per stimolare la creatività, per stare bene insieme, e per un'infinità di altri motivi... e non è forse terapia anche questa? io quando fumo mi addolcisco e riesco a digerire questo mondaccio che siamo costretti a sopportare... non è forse terapia? perchè le stesse persone che si battono per la legalizzazione in ambito terapeutico non mancano di sottolineare che se fumi e non hai un tumore (scusate la schiettezza - me lo permetto perchè l'argomento purtroppo lo conosco) sei il male? lo ritengo offensivo nei miei/nostri confronti... voi che ne pensate? Love, Lib.
 
M

Mr.Nice.Guy

Grande Libe,

Qualche settimana fa, ho letto sul giornale locale, che un laboratorio di ricerca forense, specializzato nel trattare "stupefacenti" aveva inoltrato un comunicato alle USSL della regione, nel quale informava che gli ultimi risultati delle analisi sui campioni di "maria" sequestrata a dei ragazzini dalle forze dell'ordine, era di una potenza "preoccupante". Nell'articolo, l'imbecille del giornalista calca sul fatto che la sostanza pericolosa sia il THC, che porta a psicosi, paranoia, ansia, e patologie psichiche con danni permanenti. Mi è venuto in mente lo spezzone del film "Paura e Delirio in Vegas" quando entrano a quel congresso di medici sull'proibizionismo della cannabis. Sono scoppiato con una fragorosa risata. Non potevo credere ai miei occhi, vorrei aver dato da leggere ad alta voce quell'articolo, a un paio di genitori che hanno un figlio malato di cancro, il quale con il così pericoloso THC riesce a essere un bambino e non un vegetale attaccato a un elettrocardiogramma in attesa del trapasso.

[youtubeif]https://www.youtube.com/watch?v=TXKjRkkoIOU[/youtubeif]

per chi non ha dimestichezza con l'inglese ci sono i sottotitoli.

L'uso ricreativo è un altro paio di maniche, se devo essere sincero, ci saranno sempre delle persone che non avranno misura e finiranno sempre con il causare "danni" e mettere in cattiva luce, chi invece ne fa un uso consapevole. L'abuso di qualsiasi sostanza è deleterio, anche l'acqua. Il risultato di questa campagna è perchè il nostro "Stato-Mafia" probabilmente prende delle "sovvenzioni" dalle big pharma perchè resti illegale e nessuno provveda ad autogestirsi la produzione e il consumo.

Come potrete ben capire dall'intervento di Kevin Sebet (direttore dell'istituto per le Politiche sulla Droga dell'università della Florida) sostiene che gli effetti "benefici" della cannabis, vadano sintetizzati e resi disponibili al pubblico, come la morfina.

:laughing:

Certo, perchè non sintetizzare allora anche i flavonoidi che ci sono nell'uva (per esempio) e bandire il vino o gli alcolici, vista e conosciuta la pericolosità dell'abuso di alcolici. La vodka è fatta con le patate, perchè non bandiscono le patate?

:laughing:

Lasciamo che dei pazzi stabiliscano cos'è la pazzia...

E' da quando la terra ne ha memoria, che ci curiamo attraverso le piante, pensate agli sciamani, ai capi indiani che si affidavano ai "viaggi" spirituali per avere un chiaro punto sul da farsi per garantire la sopravvivenza alla propria gente, in quel modo loro han costruito e prosperato per più di 10.000 anni, noi in poco più di 2000 con tutto il sapere accumulato stiamo mandando tutto a puttane. Mi auguro che le generazoni future abbiano più rispetto di se stessi e di quel che li circonderà se rimmarà qualcosa...

Negli states, e negli stati dove è legale, non è legale perchè han capito i benefici, o quanto stupido sia il proibizionismo, è solo una questione economica.

Qui vi dicono un paio di numeri sui guadagni fatti negli states negli ultimi anni grazie alla vendita legale della canapa.

[YOUTUBEIF]https://www.youtube.com/watch?v=nrBW55Cbz8Q[/YOUTUBEIF]
 

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