What's new
  • Happy Birthday ICMag! Been 20 years since Gypsy Nirvana created the forum! We are celebrating with a 4/20 Giveaway and by launching a new Patreon tier called "420club". You can read more here.
  • Important notice: ICMag's T.O.U. has been updated. Please review it here. For your convenience, it is also available in the main forum menu, under 'Quick Links"!

La calabrese rossa

Rhizoma

Member
Le informazioni e le testimonianze raccolte negli anni, sommate ad alcuni studi sul genoma della cannabis, mi hanno portato a fare tre ipotesi sulla calabrese rossa:

1. Si è sempre trattato di canapone italiano (hemp-type landrace) che ogni tanto procuceva fiori leggermente psicoattivi. Quella che in alcune zone rurali chiamavano "erba matta".
La leggenda ha fatto il resto.

2. Si tratta di uno strain drug-type arrivato in Italia all'inizio dei '70 e che si è diffuso soprattutto tra i contadini del sud; per poi essere ripescato nei '90 come fosse autoctono.
Il marketing ha fatto il resto.

3. Entrambe le cose. È un cultivar ibrido tra canapone italiano autoctono con alcuni semi arrivati nei '70 dall'Asia o dall'Africa; tornato in auge con la moda delle landrace.
La leggenda e il marketing hanno fatto tutto.

Scartando l'ipotesi dell'orto botanico di Salerno, tendo a credere che l'origine della leggenda della Calabrese Rossa sia stata la seconda: Un concerto a Roma o Milano negli anni 70, dove uno studente ha portato dell'erba piena di semi da un viaggio fatto in Asia; qualcuno ha annusato il possibile business e la 'Ndragheta ha coltivato qualche pianta nella zona dell'Aspromonte e da li è arrivata a tutto il Sud.
Secondo me i semi di Calabrese Rossa sono una truffa.
Non sono d'accordo sai, ci sono secondo me troppi punti neri.
Prima di tutto la canapa italiana é una cannabis sativa, sempre stata con proprietà psicoattive.
Il canapone, quello si é cercato di coltivarlo in tutte le forme dagli anni '70 ...mai visto un fiore da fumare. Nei '70 ancora the bay cost sta lavorando alla skunk...e l'Olanda non sa cosa sia ancora la cannabis.

Si mi piace tantissimo la tua idea di qualche hyppy che abbia portato qualche seme...la rotta verso India,ecc passava proprio per i paesi dell'est come l'ex Yugoslavia, Bulgaria e Turkia.
Ma la realtà che qualcuno la abbia presa é coltivata ( chemdawg style)...no..le mafie...ancora meno.
Quando altri paesi lavoravano sulla cheese, G-Force,phycodelia,blues,livers,ecc,ecc l'Italia ancora si fumava il marocchino e le erbe semose pressate o ammoniacate.
Siamo sempre stati lazy breeders due to favourable environmental conditions.

La buona erba calabrese la abbiamo fumata in molti....l'albanese ( quella con ammoniaca....che poi era calabrese rossa) secondo me la abbiamo fumata tutti quelli di una certa generazione passata per gli '80-'90.

Nella metà degli ottanta un breeder olandese crea la "terronica", apparentemente chiamata in mille modi...ma é cross tra una skunk e una genetica del sud Italia.
Vogliamo parlare della "mozzarella" della g-13 ( misteriosa skunk X qualcosax qualcosa misterioso)?

Mi sembra strano, che considerando la tradizione di coltivazione della Calabria, della leggenda di questa pianta,ecc non si riescano a trovare online users del posto, con contatti li chenpossano raccontare di prima mano.
Sono stato iscritto nel sito italiano per un periodo lunghissimo, cercando informazioni e segundo post che come questo andavano avanti per decadi. Ma veramente ridotta informazione.
 

Rhizoma

Member
Aggiungo notizie sul tema:

La storia dovrebbe incominciare nel 1931.
Non sono ancora molto convinto come sia successo ma dall'India L'orto botanico di Napoli ha tratto un ceppo di indica chiamato "il ceppo di Calcutta" per ricerche scientifiche dentro il centro.
Gli studi, inclusi interessanti analisi sul tasso di THC e intensità luminosa sono stati ampiamente pubblicati ( Giuliano e Siniscalco tra altri). Gli studi sul ceppo di Calcutta arrivano fino a al 2010.

Ma la storia della calabrese rossa nasce solo in un secondo momento e in qualche modo accidentalmente.

Solo negli anni '60 con "Pascalone e' Nola" tutto cambia.
Boss del Nolano, articolazione tra il napoletano e il casertano....Pasquale Simonetti controlla tutto il mercsto ortofrutticolo della zona, incluso traffico di sigarette di contrabbando.
A Pasquale piace fumare e piace mangiare:)

Non so bene ancora cosa esattamente sia successo. Forse qualcuno ha pensato di offrire a Pasquale un "omaggio" unico e molto speciale ( semi di indica, quando in Italia si fumava o conosceva solo la sativa).
Forse Pasquale ha scoperto che a Napoli si conservavano semi di cannabis.

Comunque la storia ufficiale é quella di un furto dai laboratori dell'orto botanico di Napoli semi del ceppo di Calcutta ( che era diviso se non sbaglio in 3 o 4 tipi per studi).

Tra gli anni -'70 incomincia a circolare nel Avellinese e Napoletano (Vesuvio) una varietà chiamata " la nana avellinese" o " la nana napoletana".
Una piccola paffuta pianta, che fioriva molto più velocemente delle altre, con effetti molto forti e sedativi.

In questa storia non c'è breeding, ma selezione naturale.
I semi trafugati sono stati coltivati, le piante si sono impollinate e per decadi la pianta é stata passata e cresciuta in questo modo, hybridizzandosi con le sative locali, tra se stessa e soggetta a selezione dei coltivatori ( che selezionavano come facevano con i pomodori).

Negli anni '70 casualmente la camorra non coglie le possibilità imprenditoriali, che invece la andrangheta considererà una grande opportunità.

Anche la Calabria non arriva a creare la calabrese rossa, ma come per il napoletano la pianta arriva per semi fumati, cresciuta e open pollination.
Si sviluppano così 3 tipi:
Il tirreno
Lo ionico
Lo strain Di Reggio calabria ( quello dell'Aspromonte)

Il resto é leggenda.
 
Top