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Perchè le forze “dell’ordine” sono nostre (in senso ampio) nemiche

Wolv

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Recentemente sono nate varie discussioni riguardo la poliziacarabinierisbirripompierimunicipale ecc... ed ogni discussione finiva in semi-litigi. L’ultima volta anche io persi la pazienza, invece di argomentare correttamente , e me ne scuso, ma ci si stufa di sentire sempre ritornelli come “fanno solo il loro lavoro”.
Dato che mi trovo via da casa ed ho una discreta quantità di tempo libero ho deciso di dedicarlo al forum per tentare di fare chiarezza o quanto meno di esporre il mio pensiero. Se questo fosse poi condiviso si potrebbe indirizzare i novizi del forum che dicono il solito ritornello a leggere questo 3D. Se avete integrazioni saranno rapidamente editate. Il tutto ovviamente se condividete. Se no avrò buttato via un paio d’ore ma almeno ci ho provato.
Si prega di leggere con la massima attenzione e di non andare OT o venire qua a trolleggiare. La discussione ha un intento “pacificatore” e non quello di fomentare nuovi litigi che direi ora come ora sono anche già troppi.
Ora cercherò di esplicare cosa davvero significhi: “fare solo il loro lavoro”.
Tanto per cominciare perchè una persona vorrebbe entrare nella polizia&co? Principalmente immagino siano 3 i possibili motivi:
per avere un lavoro, in cui in Italia sappiamo che si possa fare poco ed essere dei privilegiati (non mi spreco per questo punto, se uno fa il pulotto per questo motivo ruba solo i nostri soldi)
per avere il “potere” e sentirsi rispettato da tutti (in questo caso ancora non mi spreco, l’eventuale pulotto è solo feccia ai miei occhi)
per aiutare il prossimo e far rispettare la legge.
Quest’ultimo punto è l’unico interessante e da analizzare a fondo. Senza pensare anche a me verrebbe (anzi veniva ormai non più) da dire massimo rispetto a te e alle tue motivazioni...
Ma è davvero così? Pensiamoci bene se entriamo in una pozza di merda è inevitabile che ci sporchiamo... Ossia se entro nella polizia devo far rispettare la legge, quindi per prima cosa dovrei indirizzare le mie attenzione ed energie a ripulire la polizia dalla corruzione, ma è davvero così? Ovviamente no perché all’interno di un gruppo si fa sempre muro e ci si difende da chiunque ci attacchi, quindi nessuno sbirro tradirà mai gli altri. Ipotizziamo un eroe? Bene verrà prontamente emarginato, rimosso dall’incarico e trasferito a Canicattì, anche se denunciasse la corruzione finirebbe per soccombere per il semplice fatto che sarebbe un testimone contro altri dieci o più che direbbero che mente. Ergo la sua azione non porterebbe a nulla. E tutto ciò ha un duplice effetto, cito: "[...] si pensi alla singolare messa in scena della questura di Napoli, quando decine di poliziotti si ammanettarono in segno di protesta perché otto loro colleghi erano stati posti agli arresti domiciliari in quanto imputati di reati gravi (dalla violenza privata al sequestro di persona) commessi in occasione di una manifestazione no-global del marzo 2001.
Comportamenti del genere, tutt'altro che rari, finiscono per produrre un duplice effetto. Da un lato, alimentano la presunzione di impunità interna alle categorie coinvolte, rafforzando il senso di superiorità dei loro componenti che, constatando la mancata punizione e la protezione incondizionata da parte dell'istituzione, possono ritenersi legittimati, in virtù del ruolo, a compiere azioni impossibili per gli altri. Dall'altro lato, situazioni del genere scoraggiano le persone danneggiate o i semplici osservatori a intraprendere azioni contro le categorie "impunibili", temendo che ciò si rivelerebbe un inutile dispendio di tempo e risorse, o addirittura un'esposizione a vendette e rappresaglie. Forse non si può dire che ciò significhi un'accettazione vera e propria dell'oppressione [...]"
Da: "Ovunque in catene" di Persio Tincani che raccomando a tutti!

Non vi ho convinti? Tranquilli vado avanti ancora per un po’...
Ora ipotizziamo che la polizia sia stata pulita dalla corruzione e che tutti facciano “solo il loro lavoro” (faccio subito notare che è questa è un’evenienza ideale e assolutamente impossibile).
Bene fare il loro lavoro vuol dire fare rispettare la legge, senza metterla in questione, senza porsi domande, questo è il loro compito, anzi dovrebbero essere intransigenti, altrimenti se fermassero un loro amico magari non gli farebbero la multa. Ma date le premesse non siamo in questa situazione. Quindi eseguono la legge, eseguono ciò che gli viene ordinato e non si interrogano su ciò che fanno. A questo proposito per capire meglio ciò che sto dicendo invito tutti a documentarsi circa il test di Milgram (lo trovate spiegato qua: http://www.utopie.it/nonviolenza/teoria_del_potere.htm ) comunque vedrò di spiegarmi il meglio possibile.
Ma tutto ciò necessita del fatto che la legge sia Giusta (in senso assoluto, ergo impossibile), e non siamo in questa situazione, basti pensare appunto che se combattiamo la mafia coltivando un’erba medicinale rischiamo il gabbio. Inoltre nel momento in cui sono alle dipendenze del Min. degli Interni devono eseguire i suoi ordini, gli ordini di un politico, e si sa che la politica, per dire una “frase da bar”, è una cosa sporca. Troppo spesso quindi la polizia&co diventano i cani da guardia di un regime che premia i ricchi spremendo i poveri (basti pensare agli eventi dell’estate scorsa circa l’Innse e a molti altri casi simili), insomma da paladini della giustizia diventano cani da guardia dei potenti, che reprimono indiscriminatamente qualsiasi voce di protesta. Pensiamo alla Diaz e in generale al G8 di Genova del 2001: i mandati arrivavano dai vertici, la polizia ha solo eseguito ordini facendo il suo dovere (ossia crani spaccati di pacifisti, prove false per accusare manifestanti e un morto), il suo dovere fino a prova contraria non dovrebbe però essere quello di difenderci???
Facciamo un’esempio concreto, anzi attuale. La Lega (dei maiali del) Nord e i suoi alleati al governo, il PdL (Partito dei Ladroni) hanno con una legge creato i cosiddetti C.I.E. (centri di identificazione ed espulsione: http://it.wikipedia.org/wiki/Centri_di_identificazione_ed_espulsione ). Sono luoghi adibiti appunto all’identificazione dei vari immigrati e in seguito alla loro espulsione, senza entrare troppo in merito a questo discorso faccio un paio di considerazioni. Qui sistematicamente le donne vengono violentate e c’è un alto tasso di suicidi, insomma per farla breve vengono costantemente violati i i più basilari diritti umani e ovviamente ci sono delle forze “dell’ordine” che lavorano lì dentro. Fossero anche solo delle guardie carcerarie il discorso non dovrebbe cambiare. Inoltre pensiamo alla guardia costiera e al lavoro che compie contro gli immigrati, alcuni arrestandoli (vanno anche questi nei C.I.E) altri riscaricandoli in Libia (dove ci sono centri pure peggiori che attendono i poveri immigrati, fino a prova contraria esseri umani come noi). E non fanno nulla di male... tranne che eseguire la legge e gli ordini che gli sono stati impartiti.
Che differenza c’è fra la Lega Nord e il Nazismo? Nessuna a livello concettuale. Le differenze sono solo su una scala di intensità, ossia dato che sempre di razzismo si tratta la differenza è che l’odio della Lega non è ancora arrivato al livello di intensità raggiunto dal Nazismo (questo ovviamente anche perchè per ora l’opinione pubblica sarebbe contraria e questo “regime democratico” riesce ancora a porre un minimo di freni). Le SS non avevano colpa degli stermini, eseguivano solo ordini, e lo stesso i loro capoccia (o almeno così hanno tentano di giustificarsi al Processo di Norimberga). In sostanza non porsi interrogativi sugli ordini, ma eseguirli e basta senza ribellarsi è SBAGLIATO. Ora i paragoni potreste dire che sono tirati per i capelli e che non siamo nella situazione della Germania negli anni ’30. Qua non ho intenzione di rispondervi (andrei solo più OT), dovete capirlo da soli e soprattutto rendervi conto che quando si entra in dittatura non ce ne si accorge mai, ma ce ne si rende conto solo quando è ormai troppo tardi.
Insomma riassumendo la polizia per poter “fare solo il loro lavoro” necessita di 3 requisiti:
una legge Giusta in senso assoluto
zero corruzione
politici buoni e una politica non guidata dal business.
Direi che non arriveremo mai a questa situazione, infatti la polizia&co si configura come forza “dell’ordine” che dovrebbe difenderci, ma in realtà serve solo a difendere gli interessi dei ricchi-potenti-privilegiati e a fare in modo di perpetuare lo status quo ai danni dei più deboli.

A questo punto ognuno è libero di pensare quello che vuole, io il mio contributo ho provato a darlo, obbligare qualcuno a credere a ciò che dico non è giusto. Vi lascio con un racconto: un po’ di tempo fa lavorai per un po’ di mesi in un centro commerciale e scoprii che ogni anno, sotto Natale, il direttore prende 5 panettoni 5 pandori e 10 bottiglie di spumante e li porta ai carabinieri (sono di un paese piccolo, quelli che qualcuno ha detto che fanno “davvero” il loro lavoro). Alla mia domanda sul perchè la risposta è stata: “per evitare che rompano... lo fanno tutti i supermercati della zona”. Questa cosa secondo me ha un nome.... pizzo!
My 2 joint
 
S

scap

non mi allungo tanto, la verita sulla erba che è illegale, è che con una canna si va fuori di testa, 1 cikka no, 1 bikiere di vino neanche. ma se tutto questo fosse regolarizzato in stile olanda sarebbe una manna dal cielo per l'economia italiana. qui entrano in gioco le mafie che collaborano e sono dentro il governo. quindi gli sbirri è vero che fanno il loro lavoro a volte pero sono dei bastardi , altre volte chiudono un occhio. la mia domanda è : coltivo na pianta per fumarla da solo e vado in galera, truffo lo stato per milioni di euro e lascio a casa 5mila operai nn mi succede niente! ebbene la legge è uguale per tutti a parita di denaro. e come diceva mio nonno. rubando poco si va in galera, rubando tanto si fa carriera (mr.silvio?!!)
 

Wolv

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Lo posto giusto perchè mi sembra pertinente, soprattutto quanto detto dal giudice!
Da: http://www.infoaut.org/articolo/assolti-per-giusta-causa/

Milano - Giudice assolve 3 compagni antifascisti.

Una sentenza decisamente anomala nel panorama giuridico nazionale giunge dal Tribunale di Milano. Chissà che non possa fungere da precedente per altri simili, numerosi casi... Ne dubitiamo! Per intanto, riportiamo lo spassoso (e contrariato) articolo apparso sul Giornale di Vittorio Feltri.

Picchiarono i poliziotti: assolti «Non è reato se la causa è giusta»

La licenza di resistere ai poliziotti, di fare a botte con loro e di spedirli all’ospedale viene riconosciuta con una sentenza decisamente innovativa del tribunale di Milano: tre militanti della sinistra antagonista vengono assolti dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e di lesioni, nonostante il processo abbia dimostrato che in effetti le botte vi furono e le lesioni anche. Ma per il giudice Lorella Trovato, della quinta sezione penale, il comportamento dei giovani estremisti è pienamente giustificato e giustificabile. Perché i poliziotti avevano cercato di portarli in questura senza motivo, e i tre non avevano altro modo di evitare l’ingiustizia se non ribellandosi. E quindi vanno assolti con formula piena: giusta causa.

Tutto accade il 9 ottobre 2007 in largo Crocetta, nel centro di Milano. La Volante intercetta tre ragazzi, uno dei quali ha appena partecipato a una rissa all’Università statale con militanti dell’ultradestra. Dalla centrale, gli agenti ricevono l’ordine di portarlo in questura. Il giovane rifiuta. Gli amici lo spalleggiano. I poliziotti insistono. Quel che accade in seguito è così raccontato dal capo di imputazione: «In concorso tra loro, al fine di opporsi agli agenti della Volante, usavano violenza nei loro confronti, e in particolare sferravano un calcio e un colpo all’altezza della spalla nei confronti del vice sovrintendente L. facendolo cadere a terra, e ingaggiavano una violenta colluttazione con l’agente O., l’ispettore S., gli agenti F., A. e C, al termine delle quale venivano tutti immobilizzati e condotti in questura».

Conseguenze: dodici giorni di prognosi per l’ispettore, che riporta oltre a una serie di traumi anche la distorsione della rachide cervicale, dieci giorni di prognosi per tre dei suoi colleghi, otto per il quinto. Assistiti dall’avvocato Mirko Mazzali, legale di fiducia dell’ultrasinistra milanese e del «Social Forum» di Genova, i tre vengono portati a processo. Uno viene condannato per la rissa con i neofascisti alla Statale. Ma tutti e tre vengono assolti dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale con una motivazione che merita di essere riportata con una certa ampiezza. Il giudice inizia con lo stabilire che l’ordine di seguire i poliziotti in questura era illegittimo, perché vi sono solo due casi in cui si può costringere qualcuno ad andare in questura: è quando rifiuta di dare le proprie generalità o esibisce un documento falso, e questo non era il caso; oppure quando riceve un ordine di comparizione e non lo rispetta, e nemmeno questo era accaduto. E a quel punto prosegue: «I tre hanno resistito a un atto oggettivamente illegittimo. Anche se sicuramente gli agenti delle Volanti intervenuti in largo Crocetta non se ne sono resi conto, avendo agito a seguito di ordini ricevuti per via gerarchica e senza nemmeno conoscere il contesto in cui si inseriva il loro operato, la resistenza degli imputati è stata posta in essere a salvaguardia di un diritto costituzionalmente garantito, quello alla libertà personale, e inoltre non vi era modo di opporsi altrimenti all’operato degli agenti, poiché i fatti hanno reso evidente che il rifiuto manifestato a parole di andare in questura e l’affermazione di avere già reso note le proprie generalità e di essere disposto a ripeterle a voce non hanno sortito alcun effetto».

I tre antagonisti, insomma, hanno agito in stato di necessità davanti a un atto «illegittimo e arbitrario» della polizia. Il fatto che gli agenti delle Volanti non fossero affatto consapevoli di compiere un atto illegale, e anzi fossero convinti di fare il proprio dovere, per il giudice Trovato non cambia nulla: una conclusione diversa, scrive, «non solo è contraria ai principi costituzionali di tutela dei diritti dei singoli, ma è anche assai “pericolosa” perché potrebbe impedire al cittadino di opporsi anche ai più gravi soprusi, purché il pubblico ufficiale non si renda conto dell’arbitrarietà del suo operato».
 

StRa

Señor Member
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bella notizia Wolv.....fà piacere sentire queste cose, non tanto che i poliziotti sono stati picchiati e i picchiatori assolti ma il fatto che si metta in discussione l'operato e l'arbitrarietà delle azioni delle fdo!
 

Wolv

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bella notizia Wolv.....fà piacere sentire queste cose, non tanto che i poliziotti sono stati picchiati e i picchiatori assolti ma il fatto che si metta in discussione l'operato e l'arbitrarietà delle azioni delle fdo!

Esattamente, hai proprio colto nel segno ciò che ha colpito anche me!
 

CalcioErba2004

CalErba
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Wolv....BABYLON! Possono essere delle persone cosi brave, ma quando indossano quella camicia con lo stemmo della polizia, sono BABYLON. :)

Sei grande Wolv! Keep it danK!
 

Wolv

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La storia insegna ma noi a scuola usavamo i bigliettini.

La storia insegna ma noi a scuola usavamo i bigliettini.

A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che ogni straniero è nemico. Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, non sta all'origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finchè la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano. La storia dei campi di distruzione dovrebbe venire intesa da tutti come un sinistro segnale di pericolo.

- P. Levi -


Pensavamo che gli orrori del secolo passato fossero ormai un capitolo chiuso, una brutta pagina di storia dalla quale una società che oggi dice di riconoscersi nei valori di libertà ed uguaglianza avrebbe dovuto trarre un prezioso insegnamento. Che alla crisi economica ed al conflitto sociale l'Europa abbia saputo trovare come miglior rimedio la guerra tra le nazioni e il pugno di ferro con le popolazioni, la follia dei totalitarismi e la persecuzione delle minoranze come utile capro espiatorio, sono tutti fatti che ancora oggi suscitano una profonda vergogna e impongono alle coscienze un imperativo categorico: il passato non deve tornare.

Eppure è successo. Si è incominciato con la propaganda razzista e le leggi discriminatorie, e poi è successo che gli stati si sono organizzati in gigantesche macchine di morte, servendosi delle tecniche più moderne per rastrellare la società, deportare gli indesiderati nei campi di concentramento, annientarli lentamente col consenso delle masse, per sfruttarli come bestie in un primo momento, per sterminarli metodicamente quando infine i tempi erano maturi. La retorica democratica si è esercitata a lungo per capacitarsi dell'accaduto: come è stato possibile? La gente sapeva? Perchè non reagiva ad una simile barbarie? Erano tutti vinti dalla paura o ottenebrati dall'ideologia? O forse ciascuno pensava semplicemente a sé in tempi particolarmente duri?

Nessuno oggi può negare che il silenzio e l'indifferenza allora furono i migliori complici dei crimini perpetrati: in Danimarca, dove gli ebrei venivano nascosti e aiutati a fuggire, il piano di sterminio sostanzialmente fallì, mentre in Polonia, dove c'era una maggiore collaborazione da parte della società, l'Olocausto distrusse milioni di vite innocenti. Un episodio può aiutare a comprendere meglio questo clima di passiva accettazione e volontaria ignoranza: siamo nell'estate del '44 e per arginare le voci diffuse su una improbabile soluzione finale segretamente in atto, a una delegazione del Comitato internazionale della Croce Rossa viene offerta la possibilità di visitare Auschwitz. E' così che il dottor Maurice Rossel entra nel campo e vede solo quello che i nazisti volevano fargli vedere, invano chiede informazioni sulla condizione dei prigionieri, e dal comandante del Lager riesce a cavar fuori solo un lungo discorso sulla missione storica della Germania. Poche ore di visita in cui tutto gli appare tremendamente normale, operai che lavorano, giardini fioriti e concerti musicali, bambini che corrono felici, un teatrino programmato per l'occasione. Quel giorno, il 29 agosto 1944, vennero gassati 2.499 ebrei.

A qualcuno potrà sembrare eccessivo riportare alla memoria fatti oramai lontani. Nessuna democrazia ha mai messo in atto un piano di sterminio, le camere a gas e i forni crematori sono incubi del passato. Eppure la paura dello straniero e la noncuranza con cui la maggioranza silenziosa oggi ignora il funzionamento della macchina delle espulsioni dovrebbe metterci tutti in allarme e richiamarci a riflettere sulle parole di chi è sopravvissuto a quella terribile esperienza. Corso Brunelleschi non è Auschwitz, ma nel C.I.E. vengono rinchiuse persone che hanno la sola colpa di non avere i documenti in regola. Sono immigrati che sono stati presi dalla polizia nelle strade, e vengono controllati dai militari attraverso alte grate di metallo per un periodo che può arrivare fino a sei mesi. Alla fine molti di loro saranno scortati su un aereo e riportati con la forza nel loro presunto paese di provenienza, dove non vogliono o non possono più stare. Chi vuol mettersi il cuore in pace può star tranquillo che tanto a vigilare sul rispetto dei diritti umani c’è il personale della Croce Rossa.

Dentro ai C.I.E. c’è da impazzire. Non hai nessun diritto perché sei clandestino e per la legge non esisti. Se non sai l’italiano non ti spiegano niente, se protesti ti prendono a bastonate e passare da lì alla galera è questione di un attimo. Ai reclusi vengono fornite massicce dosi di tranquillanti per provocare sonnolenza e sedare gli animi. Succede che a volte qualcuno cerca di impiccarsi o di ferirsi per richiamare l’attenzione. Nei C.I.E. si muore, come è successo qui a Torino ad Hassan, senza che a nessuno gliene freghi qualcosa. Per quanto le istituzioni cerchino di minimizzare i disordini e le irregolarità, da dentro continuano a uscire disperate richieste d’aiuto.

E cosa fanno gli italiani? Per esempio quelli che abitano nei dintorni della struttura? Portano i figli a giocare nel parchetto di fronte, ci passeggiano davanti indifferenti e si curano solo dei disagi che ricadono su di loro. Quando scoppiano le rivolte si lamentano per il rumore perché non riescono a dormire, quando qualche sparuto gruppo di solidali si avvicina alle mura per urlare grida di libertà lanciano secchiate d’acqua dalle finestre e chiamano subito la polizia. Si considerano gente perbene, magari alla domenica vanno pure in chiesa a fingere un barlume di sensibilità umana, ma non sono diversi da quella gente che in un passato non molto lontano ha reso possibile ciò che nessuno poteva immaginare. Quando i residenti si lamentano del degrado dovrebbero come prima cosa iniziare a guardarsi allo specchio.

Noi, che ancora crediamo nella libertà e nella solidarietà, continueremo a promuovere mobilitazioni contro questo simbolo concreto del razzismo odierno. Esploderemo fuochi artificiali nel pieno della notte per far sapere a tutti che qualcuno ce l’ha fatta a scappare. Faremo rumore per rompere questo complice silenzio. Moltiplicheremo i disordini in giro per la città per sostenere le lotte coraggiose che nascono da dentro. Continueremo a raccontare le storie che nessuno vuole ascoltare, e non ci importa se dovremo fare i conti con l’ostilità della gente e con le denunce che ci piovono addosso. Il bisogno umano di resistenza può essere ridotto, contenuto e sorvegliato, ma non può essere mai eliminato del tutto. Se è vero che perfino nei Lager nazisti qualcuno ha trovato la forza di ribellarsi fino a far saltare in aria i forni crematori, perché dovremmo abbandonare noi oggi la speranza di vedere distrutti questi odierni Lager, come è successo a Vincennes e a Lampedusa?

Antirazzisti fuori dal tempo
 

Wolv

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A questo punto...

A questo punto...

A questo punto utilizzo questo 3D per comunicare tutte quelle informazioni, altamente utili per qualsiasi cittadino italiano che voglia farsi un'idea della nostra situazione, che normalmente non trovi né nei tg né nei giornali e neanche su Repubblica... Il 3D è di tutti, chiunque voglia collaborare, aggiungere, discutere, dissentire è ben accetto.
 

Wolv

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Ecco da dove li prendono i soldi per pagare i bastardi che ci entrano in casa.

Ecco da dove li prendono i soldi per pagare i bastardi che ci entrano in casa.

Dannatamente in ritardo, magari ne avete anche già parlato mentre ero via, mal che vado faccio un doppio.
Eravamo il "Bel Paese", potremmo campare solo di turismo, e quindi il governo fa di tutto fra mafia, monnezza e varie per finire di distruggere il nostro splendido territorio.
Da: http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=6052&mod=greentoscana

FIRENZE. La manovra finanziaria del governo voluta dal ministro Tremonti colpisce duramente i parchi nazionali che subiranno un taglio del 50% delle risorse senza le quali saranno messe a rischio biodiversità, turismo, sicurezza del territorio, posti di lavoro. Gli appelli al governo nei giorni passati sono stati molti e nelle forme più svariate. Visto l'insuccesso il presidente del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano Mario Tozzi, suggerisce di cambiare strada: «invito tutti i presidenti dei parchi a rimettere il mandato, a dimettersi. Un gesto simbolico per vedere se scaturisce qualche effetto». La proposta di Tozzi è stata fatta durante la conferenza stampa di Legambiente in cui l'associazione ha presentato il punto sui destini dei tre parchi nazionali toscani (Arcipelago, Foreste Casentinesi, Appennino Tosco-Emiliano).

«Chiediamo al Ministro Prestigiacomo un concreto segno di disponibilità politica in favore dei parchi - ha dichiarato Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente - ripristinando un fondo ministeriale da mettere a disposizione delle aree protette per integrare le risorse tagliate dalla manovra finanziaria ridotti infatti da 50 a 25 milioni di euro. Perché non basta appellarsi al buon cuore del ministro Tremonti o alla sensibilità del Capo del Governo, per salvare gli enti parco dall'estinzione servono risorse e un'attenzione politica che il ministro Prestigiacomo dovrebbe dimostrare maggiormente, passando dagli appelli ai fatti concreti».

I parchi anche in Toscana rappresentano un'esperienza straordinaria di conservazione della biodiversità, sono meta di nuovi e crescenti flussi turistici e fonte di reddito per chi vi opera direttamente e supporto di un indotto che è sempre più vasto. Semmai c'è da dire che ancora non è stata sfruttata tutta la loro potenzialità soprattutto in termini di ricerca e innovazione. «E' davvero incomprensibile che questo meraviglioso intreccio di natura e cultura sia destinato a scomparire - ha aggiunto Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana- proprio nell'anno internazionale della biodiversità, il governo invece di investire nuove risorse su queste strutture, gli sferra uno schiaffo violento con la manovra economica. In questo contesto- ha concluso Baronti- registriamo come fatto positivo che la Regione Toscana non ha effettuato tagli e ha mantenuto il proprio contributo ai Parchi nazionali».

Ma anche su un possibile cambio di scenario con il passaggio delle competenze alle regioni pare ci siano grandi perplessità «La iattura del taglio del 50% delle risorse spettanti va assolutamente evitata- ha ripreso Tozzi- La cosa peggiore di tutte sarebbe che i Parchi nazionali diventassero regionali, allora meglio chiuderli. Enti locali e Regione non sarebbero infatti in grado di gestirli. Io penso che dietro questa manovra ci potrebbe essere un disegno di devoluzione federalista molto ampio ... La natura statale di questi parchi è cosa scontata e riscontrabile anche in altre situazioni internazionali (vedi USA etc.) perché solo a questo livello si possono espletare livelli di tutela adeguati e davvero cogenti» ha concluso Tozzi.

Pensando a quello che potrà accadere o non accadere nei territori dei parchi da loro gestiti, anche gli altri presidenti ribadiscono: «Un taglio del 50% non è rigore finanziario! - ha sostenuto Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano- È un'esecuzione sommaria... una condanna di cui non si dà motivazione! L'Italia non risparmia più di quanto ci perda: patrimonio naturale da consegnare alle future generazioni e immagine di qualità nel mondo. Vogliamo un provvedimento correttivo in nome del buon senso e della bellezza Made in Italy- per questo- ha continuato Luigi Sacchini, presidente del Parco Foreste Casentinesi - reclamiamo attenzione nei confronti del ministero dell'Ambiente, affinché questo capitolo di tagli previsto da Tremonti venga finalmente e definitivamente scongiurato».

Forse ha qualcuno sfugge la reale portata delle conseguenze di questo provvedimento, ma sicuramente tutti comprendono l'esempio decisamente azzeccato che ha portato il presidente di Federparchi Toscana Giuseppe Nardini. «Dimezzare i finanziamenti ai Parchi Nazionali in Italia, nel paese europeo più ricco di biodiversità,così come la manovra economica intende fare, equivale a scegliere deliberatamente di distruggere Piazza della Signoria o abbattere la Torre di Pisa. Una scelta che il Governo deve assolutamente rivedere».






Il messaggio è chiaro: niente soldi per parchi, niente soldi per la scuola pubblica niente soldi per i poveracci (che non per fare il drammatico, ma è davvero nella merda e non parlo solo di università ma anche di superiori). Poste privatizzate, compagnia di bandiera privatizzata. Niente più di pubblico tutto ai privati, se possibile anche l'acqua, e ovviamente il tutto con il massimo della deregulation.
That is Italy now!
 

Wolv

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E giusto perchè di recente ho trovato chi mi diceva queste parole:
"Fini? No lui è cambiato in questi dieci anni, ormai è di sinistra..."
Sveglia il lupo perde il pelo ma non il vizio, troppo facile dire a parole determinate cose, guardare sempre e solo i fatti, tutte le leggi in cui Fini ha messo la zampino sono fra le più fasciste. Io ho un immagine stampata in mente di lui, e non la dimenticherò mai, per ricordarmi sempre con chi ho a che fare.
 

italy1945

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mi fà un po ridere a sessantanni della caduta del regime sentire parlare di fascisti, estremisti, comunisti... ci chiediamo come mai in italia le cose non funzionano? perche se dico nero e tu dici rosso io sarei fascista e tu comunista, e nessuno andrebbe a guardare che colore servirebbe per risolvere il problema.. basta categorizzare per sapere cosa combattere..io tendenzialmente non sono ne di destra ne di sinistra, amo l'italia, la mia cultura, storia, sono molto nazionalista, ma ti assicuro anche molto aperto a nuove culture, e sentire che a Como l'altro giorno un uomo (che personalmente reputo un disonesto ma che ora mi sfugge il nome)non ha potuto parlare perche l'argomentazione era prettamente mussoliniana ( e vorrei dire forse si può parlare anche solo di storia senza indicare pensieri politici, considerato il casino combinato dall'allora CLI che ha gettato solo sabbia su un avvenimento importantissimo della nostra storia nazionale.. e che a distanza di quasi 60 anni rimane ancora un mistero.. vergogna!!)che c'era gente che saltava e cantava cori antifà, be mi ha fatto schifo... libertà , democrazia , l'italia è un paese che purtroppo dimentica troppo velocemente, e il rischio di incorrere in un altra dittatura ( nera o rossa, schifo uguale) se messi in mano a gente di Mièrda è veramente troppo alto... quindi capisco Wolf che fini ti può fare schifo, fa schifo anche a me, ma mi fa schifo anche Bertinotti, comunista con rolex al polso e panfilo all'ormeggio, Berlusconi, grande imprenditore sicuramente, ma che se non era in P2 non so qunto sarebbe riuscito...e come politico credo scandaloso, il problema è la classe politica in generale... tutti vecchi, arrivati, poco propositivi e soprattutto con troppi interessi personali.. tutti, indistintamente.
NON solleccito ne anarchia ne altro sia chiaro, sarei contro totalmente, sollecito solo una classe politica fresca, che abbia voglia di credere nel futuro e si tolga il mantello pesante del passato (fascismo, socialismo, anni di piombo, prima repubblica e chi più ne ha più ne metta della nostra storia) diventando finalmente democratica e libera.
Saluti ragazzi!
P.S. vedi il bello di questo forum, si può paralare di tutto, qualsiasi sia il proprio interesse... questo già sarebbe un ottimo spunto per tanti politici..
 
M

maranano

e sentire che a Como l'altro giorno un uomo (che personalmente reputo un disonesto ma che ora mi sfugge il nome)non ha potuto parlare perche l'argomentazione era prettamente mussoliniana .

Un uomo ?
Disonesto ?

Quell'uomo si chiama Dell'Utri condannato per associazione mafiosa,per quello non lo facevano parlare !!
http://www.repubblica.it/politica/2...iuti_i_suoi_rapporti_con_cosa_nostra-5252076/

UN CAZZO DI MAFIOSO DI MERDA !!

Prima di parlare azioniamo il cervello !!
 
G

gns71

La questione che urlavano perchè era un mafioso...Vuoi tirarmi fuori che urlavano solo perchè erano comunisti...Anche tu sei uno da toghe rosse??

Marrano, mi hai battuto sul tempo!!
 

Wolv

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mi fà un po ridere a sessantanni della caduta del regime sentire parlare di fascisti, estremisti, comunisti... ci chiediamo come mai in italia le cose non funzionano? perche se dico nero e tu dici rosso io sarei fascista e tu comunista, e nessuno andrebbe a guardare che colore servirebbe per risolvere il problema.. basta categorizzare per sapere cosa combattere..io tendenzialmente non sono ne di destra ne di sinistra, amo l'italia, la mia cultura, storia, sono molto nazionalista, ma ti assicuro anche molto aperto a nuove culture, e sentire che a Como l'altro giorno un uomo (che personalmente reputo un disonesto ma che ora mi sfugge il nome)non ha potuto parlare perche l'argomentazione era prettamente mussoliniana ( e vorrei dire forse si può parlare anche solo di storia senza indicare pensieri politici, considerato il casino combinato dall'allora CLI che ha gettato solo sabbia su un avvenimento importantissimo della nostra storia nazionale.. e che a distanza di quasi 60 anni rimane ancora un mistero.. vergogna!!)che c'era gente che saltava e cantava cori antifà, be mi ha fatto schifo... libertà , democrazia , l'italia è un paese che purtroppo dimentica troppo velocemente, e il rischio di incorrere in un altra dittatura ( nera o rossa, schifo uguale) se messi in mano a gente di Mièrda è veramente troppo alto... quindi capisco Wolf che fini ti può fare schifo, fa schifo anche a me, ma mi fa schifo anche Bertinotti, comunista con rolex al polso e panfilo all'ormeggio, Berlusconi, grande imprenditore sicuramente, ma che se non era in P2 non so qunto sarebbe riuscito...e come politico credo scandaloso, il problema è la classe politica in generale... tutti vecchi, arrivati, poco propositivi e soprattutto con troppi interessi personali.. tutti, indistintamente.
NON solleccito ne anarchia ne altro sia chiaro, sarei contro totalmente, sollecito solo una classe politica fresca, che abbia voglia di credere nel futuro e si tolga il mantello pesante del passato (fascismo, socialismo, anni di piombo, prima repubblica e chi più ne ha più ne metta della nostra storia) diventando finalmente democratica e libera.
Saluti ragazzi!
P.S. vedi il bello di questo forum, si può paralare di tutto, qualsiasi sia il proprio interesse... questo già sarebbe un ottimo spunto per tanti politici..

Per cortesia non iniziamo uno dei soliti stupidi litigi. Comunque in breve concordo abbastanza con quanto detto da Maranano ma ci tengo a precisare un paio di cose.
Il mio nik è Wolv, non Wolf.
Bertinotti??? No, davvero spiegami quando mai l'ho menzionato? Criticare un politico non vuol dire che gli altri siano meglio, dare a Fini del fascista non vuol dire che sono comunista, anzi ne avrei anche per loro. Per cortesia usiamo questo 3D per dare risalto a notizie che interessano tutti noi Italiani evitando di scadere in particolarismi politici e o divisioni partitiche.
Visto che io in quanto growers ho un conto aperto con il caro sig. Fini e ritengo che sia così anche per voi, correggetemi se sbaglio, quando sento qualcuno che non lo considera più un fascista ho un attacco di pruriti alla mano che mi vien voglia di sfondare il cranio a chi sta dicendo questa vaccata. Per questo e non perchè io faccia parte o voti qualche partito volevo comunicarvi questo mio pensiero.
 

growoo7

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non mi allungo tanto, la verita sulla erba che è illegale, è che con una canna si va fuori di testa, 1 cikka no, 1 bikiere di vino neanche. ma se tutto questo fosse regolarizzato in stile olanda sarebbe una manna dal cielo per l'economia italiana. qui entrano in gioco le mafie che collaborano e sono dentro il governo. quindi gli sbirri è vero che fanno il loro lavoro a volte pero sono dei bastardi , altre volte chiudono un occhio. la mia domanda è : coltivo na pianta per fumarla da solo e vado in galera, truffo lo stato per milioni di euro e lascio a casa 5mila operai nn mi succede niente! ebbene la legge è uguale per tutti a parita di denaro. e come diceva mio nonno. rubando poco si va in galera, rubando tanto si fa carriera (mr.silvio?!!)

piccola( le mafie si occuperebbero lo stesso del traffico di droga perche ad amsterdam e legale venderla ma illegale importarla diciamo che si abasserebbero i guadagni della vendita al dettaglio che è quello il guadagno
 

italy1945

New member
:whiteflag:scusatemi non ero assolutamente polemico o che, semplicemente ho espresso il mio pensiero, non volevo cadere in stupidi letigi lo giuro!sono partito con un discorso e il volare della mente l'ho buttato giù scrivendo..non volendo contraddire o offendere nessuno sicuramente!!scusami wolv se ho scritto sbagliato il tuo nick!pace con tutti?
 

Domd

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La situazione è che dell'utri, coofondatore di forzaitalia, è ancora in senato nonostante sia stato condannato per mafia a 7 anni di carcere. E per giunta invitato in conferenza sul suo presunto diario di mussolini (ma come gli sarà capitato fra le mani dico io?) , dico presunto perche molto probabilmente è un falso. Tutto cio è sconcertante e la dice lunga su quale situazione siamo...
 

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