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ANTIPROIBIZIONISMO

zomboweed

UnDead Member
Veteran
cristo...io so su focus - FOCUS, cazzo in quanti lo leggono? parecchi secondo me, e questi scrivono quello che vogliono - ho letto un articolo sulla skunk in cui la descrivevano come una varietà di marijuana geneticamente modificata, fatta crescere sotto lampade speciali, che provocava effetti e assuefazioni di una droga pesante...rendiamoci conto...la gente ci crede a queste cose ragazzi... poi io mi chiedo perchè da quando ho i dreadlocks mi guardano male per strada (anzi, ovunque)..

ahahah!!! una volta ero in aereoporto con mio figlio che aveva 6 anni all'epoca. il tipo di fronte a me aveva i dredd, e mio figlio mi domanda : "perchè ha i capelli così ?" e io ... "PERCHE' E' UN DROGATO !!" ... abbiamo riso tutti e tre a crepapelle.

focus è un giornale di merda ovunque . non ne scrive una giusta ... figurarsi se parla di DDDROGA. l'ombra dell'ombra dell'ombra di quello che era quando è nato. per chiunque con un po' di sale in zucca è la novella 2000 della scienza.
 

jorgeXXL

Member
per chiunque con un po' di sale in zucca è la novella 2000 della scienza.

Non avrei saputo metterla giù con parole migliori :biggrin:

Comunque ragazzi la vedo dura la depenalizzazione in Italia..ci sono troppe cose da sistemare prima del proibizionismo.
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
La proposta di legge per la cannabis domestica

Ventotto deputati di Pd e Sel chiedono la depenalizzazione della marijuana coltivata in casa per uso personale. "Le politiche repressive sono fallite", dicono. Mentre spuntano anche i ddl radicali per l'uso terapeutico

“Non sono punibili la coltivazione per uso personale di cannabis indica e la cessione a terzi di piccoli quantitativi destinati al consumo immediato, salvo che il destinatario non sia un minore”. E’ con questa piccola norma, da inserire all’articolo 73 del testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti, che 28 parlamentari, 26 deputati di Sel e due onorevoli del Pd, chiedono la legalizzazione della cannabis domestica e la rottura dell’equiparazione del trattamento sanzionatorio per l’uso di diverse tipologie di droghe, introdotta nel 2006.

“NO ALL’EQUIPARAZIONE TRA DROGHE” – La proposta di legge in questione (la n. 1203) è stato presentato alla Camera il 14 giugno scorso. Il 21 giugno è poi stato assegnato alla Commissione Giustizia di Montecitorio. Il promotore è Daniele Farina. Tra i firmatari anche i Democratici Michela Marzano e Ivan Scalfarotto. La proposta – come spiega la relazione che accompagna gli articoli – esclude la “punibilità della coltivazione ‘domestica’ di cannabis, destinata all’uso personale o ceduta a terzi per il consumo immediato” e, nello stesso tempo, differenzia le “pene per i diversi tipi di sostanze, aggiungendo un’autonoma figura di reato”. L’obiettivo è dunque chiaro: “definire un principio sia di individuazione che di graduazione del diverso livello di pericolosità dei comportamenti definiti ed accolti come illeciti”. Insomma: muoversi nella direzione opposta rispetto a quanto stabilito finora. Le modifiche al testo unico hanno mostrato alla prova del tempo – scrivono ancora i deputati – “evidenti limiti di efficacia e palesi irrazionalità”. Con le modifiche del 2006 – rilevano – “è stato equiparato il trattamento sanzionatorio per le ipotesi illecite penalmente rilevanti, a prescindere dalla tipologia di stupefacente, fatto che, anche alla luce dei risultati conseguiti, appare privo di qualunque motivazione razionale”.
IL VUOTO NORMATIVO – La proposta di legge segue di mesi e anni diverse sentenze di tribunale che hanno già assolto imputati scoperti in possesso di piantine di marijuana coltivate in casa e destinate all’uso personale. Nel 2011 ad esempio, una sentenza della Corte di cassazione ha confermato la decisione di un gup che aveva ritenuto la coltivazione di una sola piantina non idonea a porre in pericolo il bene della salute pubblica o della sicurezza pubblica. Ma, ovviamente, in caso di approvazione del nuovo ddl, che – è bene precisarlo – resta comunque iniaziativa di una minoranza parlamentare, verrebbero marcato chiaramente il confine tra punibilità e non, attribuendo maggiori libertà a piccoli coltivatori e assuntori domestici.

LA REPRESSIONE IN ITALIA – A sostegno del proprio piano l’opinione diffusa che le politiche di ‘War on drugs’ siano fallite. L’approccio repressivo – spiega il ddl – è anacronistico perché “in aperto contrasto con le tendenze legislative in atto negli Stati Uniti d’America, in molti Paesi del Centro e Sud America, nonché con le riflessioni in numerosi Paesi europei”. E, dalle nostre parti, il ricorso alle operazioni antidroga è stato davvero forte. Dalle relazioni annuali della Direzione centrale per i servizi antigroga del Ministero dell’Interno si scopre infatti che “in Italia, dal 2002 al 2011, vi è stato un aumento del numero di operazioni antidroga, certamente più evidente dal 2005 in poi”. “Nell’intero periodo, gli interventi delle Forze di polizia per i reati connessi all’hashish hanno subito un decremento, così come quelli relativi al contrasto dell’eroina; dopo un iniziale incremento, fino al 2005, la proporzione di operazioni relative alla cocaina, invece, è rimasta sostanzialmente stabile a fronte di un aumento di quelle relative a marijuana e piante di cannabis”. Sarebbe altalenante anche il trend delle persone denunciate per reati in violazione della legge sugli stupefacenti. Dal 2005 al 2011 essi sarebbero infatti aumentati da 31.636 a 36.796, a fronte di una tendenza alla diminuione registrata del 2002 al 2006.
I COSTI – Lo sforzo repressivo è ovviamente affiancato da un ingente impegno finanziario. Stando alla relazione annuale al Parlamento sui dati relativi allo stato delle tossicodipendenze in Italia redatta dal dipartimento per le Politiche antidroga relativa all’anno 2011 e primo semestre del 2012, i costi per le attività di contrasto ammontano, per il solo 2011, a circa 2 miliardi di euro, di cui il 48,2% per la detenzione, il 18,7% per le attività delle forze dell’ordine, il 32,6% per le attività di tribunali e prefetture.
L’USO TERAPEUTICO – Il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere è riemerso ad inizio giugno in occasione di un sit in dei Radicali in Piazza Montecitorio, davanti alla sede della Camera. I militanti antiproibizionisti, guidati dalla ex deputata Rita Bernardini (nel 2008 eletta nelle liste Pd), hanno piantato semi di marijuana in piccoli vasetti in segno di protesta per il mancato interesse del Parlamento al tema della legalizzazione dell’uso terapeutico della cannabis. La manifestazione è stata interrotta anche dall’intervento dei poliziotti che hanno sequestrato materiale degli attivisti. Bernardini, da sempre attiva nella lotta per la depenalizzazione della cannabis domestica ha più volte pubblicato su Facebook foto delle sue piantine coltivate in casa. “E’nata”, ha scritto ad esempio sul social network poche settimane fa nella didascalia dell’immagine di foglioline appena spuntate. L’ex onorevole già la scorsa estate, in più di un’occasione, aveva raccontato, ancora su Facebook, la sua passione per le piante di marijuana curate in casa. Nel mese di novembre 2012 ha ceduto piccole quantità di cannabis per uso terapeutico ad alcuni malati di Sla presenti ad un sit-in nei pressi della Camera.
GLI ALTRI DDL – Della proposta radicale per l’approvvigionamento di canapa terapeutica si sono fatti carico in Parlamento il senatore Lucio Barani (leader nazionale del nuovo Psi, eletto nelle file del Pdl) e il deputato Pd Sandro Gozi, rispettivamente con il ddl n. 695 di Palazzo Madama e la pdl n. 971 depositata a Montecitorio. “Si tratta di una proposta – ci dice Gozi al telefono – che mira a garantire il diritto alla salute e la libertà di cura e collega quindi all’articolo 32 della Costituzione. Oggi ci sono malati di malattie gravi che potrebbero assumere cannabis per trarne effetto benefico e terapeutico, ma in realtà ci sono tutta una serie di barriere burocratiche e culturali che impediscono in concreto queste terapie”. “Per protestare contro questa situazione – continua l’onorevole – è stato creato in provincia di Lecce un Cannabis social club”.
“UTILE ALLA TERAPIA” – “Oggi – spiega ancora Gozi – si devono importare farmaci dall’estero ad altissimo prezzo, addirittura 40 euro al grammo, o si va al mercato nero, dagli spacciatori. Vogliamo abbattere le barriere autorizzando coloro che sono malati, come i malati di sla, comunque tutte le persone autorizzate ad assumere cannabis a scopo terapeutico, alla coltivazione e alla detenzione. Vogliamo consentire la coltivazione legale e la detenzione di cannabis per uso terapeutico ai soggetti provvisti di prescrizione medica in relazione ovviamente alle particolari patologie”. L’iniziativa – conclude – “parte dalla battaglia che i radicali hanno portato avanti per lungo tempo, in particolare da Rita Bernardini. In questa legislatura ho ripreso molte loro proposte sui vari temi”. “Ci sono famiglie di malati che si lamentano con sofferenza per gli ostacoli burocratici che impediscono l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico, che allevia il dolore ed è molto utile nella terapia. Stiamo facendo soffrire molta gente a causa dell’ipocrisia e dell’assurdità di chi fa finta di non capire”. La battaglia continua.

http://www.giornalettismo.com/archives/1011545/una-legge-per-la-cannabis-domestica/
 

HerbTree

Member
La proposta di legge per la cannabis domestica

Ventotto deputati di Pd e Sel chiedono la depenalizzazione della marijuana coltivata in casa per uso personale. "Le politiche repressive sono fallite", dicono. Mentre spuntano anche i ddl radicali per l'uso terapeutico

“Non sono punibili la coltivazione per uso personale di cannabis indica e la cessione a terzi di piccoli quantitativi destinati al consumo immediato, salvo che il destinatario non sia un minore”. E’ con questa piccola norma, da inserire all’articolo 73 del testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti, che 28 parlamentari, 26 deputati di Sel e due onorevoli del Pd, chiedono la legalizzazione della cannabis domestica e la rottura dell’equiparazione del trattamento sanzionatorio per l’uso di diverse tipologie di droghe, introdotta nel 2006.

“NO ALL’EQUIPARAZIONE TRA DROGHE” – La proposta di legge in questione (la n. 1203) è stato presentato alla Camera il 14 giugno scorso. Il 21 giugno è poi stato assegnato alla Commissione Giustizia di Montecitorio. Il promotore è Daniele Farina. Tra i firmatari anche i Democratici Michela Marzano e Ivan Scalfarotto. La proposta – come spiega la relazione che accompagna gli articoli – esclude la “punibilità della coltivazione ‘domestica’ di cannabis, destinata all’uso personale o ceduta a terzi per il consumo immediato” e, nello stesso tempo, differenzia le “pene per i diversi tipi di sostanze, aggiungendo un’autonoma figura di reato”. L’obiettivo è dunque chiaro: “definire un principio sia di individuazione che di graduazione del diverso livello di pericolosità dei comportamenti definiti ed accolti come illeciti”. Insomma: muoversi nella direzione opposta rispetto a quanto stabilito finora. Le modifiche al testo unico hanno mostrato alla prova del tempo – scrivono ancora i deputati – “evidenti limiti di efficacia e palesi irrazionalità”. Con le modifiche del 2006 – rilevano – “è stato equiparato il trattamento sanzionatorio per le ipotesi illecite penalmente rilevanti, a prescindere dalla tipologia di stupefacente, fatto che, anche alla luce dei risultati conseguiti, appare privo di qualunque motivazione razionale”.
IL VUOTO NORMATIVO – La proposta di legge segue di mesi e anni diverse sentenze di tribunale che hanno già assolto imputati scoperti in possesso di piantine di marijuana coltivate in casa e destinate all’uso personale. Nel 2011 ad esempio, una sentenza della Corte di cassazione ha confermato la decisione di un gup che aveva ritenuto la coltivazione di una sola piantina non idonea a porre in pericolo il bene della salute pubblica o della sicurezza pubblica. Ma, ovviamente, in caso di approvazione del nuovo ddl, che – è bene precisarlo – resta comunque iniaziativa di una minoranza parlamentare, verrebbero marcato chiaramente il confine tra punibilità e non, attribuendo maggiori libertà a piccoli coltivatori e assuntori domestici.

LA REPRESSIONE IN ITALIA – A sostegno del proprio piano l’opinione diffusa che le politiche di ‘War on drugs’ siano fallite. L’approccio repressivo – spiega il ddl – è anacronistico perché “in aperto contrasto con le tendenze legislative in atto negli Stati Uniti d’America, in molti Paesi del Centro e Sud America, nonché con le riflessioni in numerosi Paesi europei”. E, dalle nostre parti, il ricorso alle operazioni antidroga è stato davvero forte. Dalle relazioni annuali della Direzione centrale per i servizi antigroga del Ministero dell’Interno si scopre infatti che “in Italia, dal 2002 al 2011, vi è stato un aumento del numero di operazioni antidroga, certamente più evidente dal 2005 in poi”. “Nell’intero periodo, gli interventi delle Forze di polizia per i reati connessi all’hashish hanno subito un decremento, così come quelli relativi al contrasto dell’eroina; dopo un iniziale incremento, fino al 2005, la proporzione di operazioni relative alla cocaina, invece, è rimasta sostanzialmente stabile a fronte di un aumento di quelle relative a marijuana e piante di cannabis”. Sarebbe altalenante anche il trend delle persone denunciate per reati in violazione della legge sugli stupefacenti. Dal 2005 al 2011 essi sarebbero infatti aumentati da 31.636 a 36.796, a fronte di una tendenza alla diminuione registrata del 2002 al 2006.
I COSTI – Lo sforzo repressivo è ovviamente affiancato da un ingente impegno finanziario. Stando alla relazione annuale al Parlamento sui dati relativi allo stato delle tossicodipendenze in Italia redatta dal dipartimento per le Politiche antidroga relativa all’anno 2011 e primo semestre del 2012, i costi per le attività di contrasto ammontano, per il solo 2011, a circa 2 miliardi di euro, di cui il 48,2% per la detenzione, il 18,7% per le attività delle forze dell’ordine, il 32,6% per le attività di tribunali e prefetture.
L’USO TERAPEUTICO – Il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere è riemerso ad inizio giugno in occasione di un sit in dei Radicali in Piazza Montecitorio, davanti alla sede della Camera. I militanti antiproibizionisti, guidati dalla ex deputata Rita Bernardini (nel 2008 eletta nelle liste Pd), hanno piantato semi di marijuana in piccoli vasetti in segno di protesta per il mancato interesse del Parlamento al tema della legalizzazione dell’uso terapeutico della cannabis. La manifestazione è stata interrotta anche dall’intervento dei poliziotti che hanno sequestrato materiale degli attivisti. Bernardini, da sempre attiva nella lotta per la depenalizzazione della cannabis domestica ha più volte pubblicato su Facebook foto delle sue piantine coltivate in casa. “E’nata”, ha scritto ad esempio sul social network poche settimane fa nella didascalia dell’immagine di foglioline appena spuntate. L’ex onorevole già la scorsa estate, in più di un’occasione, aveva raccontato, ancora su Facebook, la sua passione per le piante di marijuana curate in casa. Nel mese di novembre 2012 ha ceduto piccole quantità di cannabis per uso terapeutico ad alcuni malati di Sla presenti ad un sit-in nei pressi della Camera.
GLI ALTRI DDL – Della proposta radicale per l’approvvigionamento di canapa terapeutica si sono fatti carico in Parlamento il senatore Lucio Barani (leader nazionale del nuovo Psi, eletto nelle file del Pdl) e il deputato Pd Sandro Gozi, rispettivamente con il ddl n. 695 di Palazzo Madama e la pdl n. 971 depositata a Montecitorio. “Si tratta di una proposta – ci dice Gozi al telefono – che mira a garantire il diritto alla salute e la libertà di cura e collega quindi all’articolo 32 della Costituzione. Oggi ci sono malati di malattie gravi che potrebbero assumere cannabis per trarne effetto benefico e terapeutico, ma in realtà ci sono tutta una serie di barriere burocratiche e culturali che impediscono in concreto queste terapie”. “Per protestare contro questa situazione – continua l’onorevole – è stato creato in provincia di Lecce un Cannabis social club”.
“UTILE ALLA TERAPIA” – “Oggi – spiega ancora Gozi – si devono importare farmaci dall’estero ad altissimo prezzo, addirittura 40 euro al grammo, o si va al mercato nero, dagli spacciatori. Vogliamo abbattere le barriere autorizzando coloro che sono malati, come i malati di sla, comunque tutte le persone autorizzate ad assumere cannabis a scopo terapeutico, alla coltivazione e alla detenzione. Vogliamo consentire la coltivazione legale e la detenzione di cannabis per uso terapeutico ai soggetti provvisti di prescrizione medica in relazione ovviamente alle particolari patologie”. L’iniziativa – conclude – “parte dalla battaglia che i radicali hanno portato avanti per lungo tempo, in particolare da Rita Bernardini. In questa legislatura ho ripreso molte loro proposte sui vari temi”. “Ci sono famiglie di malati che si lamentano con sofferenza per gli ostacoli burocratici che impediscono l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico, che allevia il dolore ed è molto utile nella terapia. Stiamo facendo soffrire molta gente a causa dell’ipocrisia e dell’assurdità di chi fa finta di non capire”. La battaglia continua.

http://www.giornalettismo.com/archives/1011545/una-legge-per-la-cannabis-domestica/

sono contento di questi passi avanti...basta però che non arriviamo alla situazione che può fumare solo chi sta male...può avere effetti negativi sulla psiche dei fumatori "ricreazionali" secondo me...
E LIBERATELA STA PIANTAAAA
 

rootidec

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Letto stamattina, la ricerca poteva anche essere interessante se non fosse che il campione di persone coinvolte aveva già problemi psichici di loro...

oltretutto campione numericamente impressionante - addirittura 40 persone eh... :laughing:
 

ganoc

Member
intanto essere pigri non è una malattia ma è uno stile di vita
:laughing:

poi, "Una cosa, comunque, va detta – ha aggiunto Bloomfield – e cioè che abbiamo studiato consumatori di cannabis che avevano già presentato episodi psicotici".
...
consumatori di cannabis che avevano già presentato episodi psicotici
...
avevano già presentato episodi psicotici...

vabbè.
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Presentata la Proposta di legge di SEL


Non sono punibili la coltivazione per uso personale di cannabis
indica e la cessione a terzi di piccoli quantitativi destinati al
consumo immediato, salvo che il destinatario non sia un minore”.

E’ con questa piccola norma, da inserire all’articolo 73 del testo unico
in materia di disciplina degli stupefacenti, che 28 parlamentari (26
deputati di Sel e due onorevoli del Pd) chiedono la legalizzazione
della cannabis domestica e la rottura dell’equiparazione del
trattamento sanzionatorio per l’uso di diverse tipologie di droghe,
introdotta nel 2006.

La proposta di legge in questione (la n. 1203) è stata presentata alla Camera il 14 giugno scorso, il 21 giugno è poi stata assegnata alla Commissione Giustizia di Montecitorio.
Il promotore è l’on. Daniele Farina (SEL), tra i firmatari anche i Democratici Michela Marzano e Ivan Scalfarotto.
La proposta – come spiega la relazione che accompagna gli articoli – esclude la “punibilità della coltivazione ‘domestica’ di cannabis, destinata all’uso personale o ceduta a terzi per il consumo immediato” e, nello stesso tempo, differenzia le “pene per i diversi tipi di sostanze, aggiungendo un’autonoma figura di reato”.
L’obiettivo è dunque chiaro: “definire un principio sia di individuazione che di graduazione del diverso livello di pericolosità dei comportamenti definiti ed accolti come illeciti”

La proposta di legge segue di mesi e anni diverse sentenze di tribunale che hanno già assolto imputati scoperti in possesso di piantine di marijuana coltivate in casa e destinate all’uso personale.
Nel 2011 ad esempio, una sentenza della Corte di Cassazione ha confermato la decisione di un gup che aveva ritenuto la coltivazione di una sola piantina non idonea a porre in pericolo il bene della salute pubblica o della sicurezza pubblica. Ma, ovviamente, in caso di approvazione del nuovo ddl, che – è bene precisarlo – resta comunque iniziativa di una minoranza parlamentare, verrebbe marcato chiaramente il confine tra punibilità e non, attribuendo maggiori libertà a piccoli coltivatori e assuntori domestici.

Leggi l’articolo: http://www.giornalettismo.com/archives/1011545/una-legge-per-la-cannabis-domestica/

La proposta di legge: http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0005790.pdf
__________________________________________________________________________

Come Associazione abbiamo come obiettivo la decriminalizzazione dei coltivatori e consumatori in proprio e riteniamo questa Pdl un passo avanti verso il suo raggiungimento, chiederemo quindi ai parlamentari del M5S ai quali abbiamo presentato la Pdl elaborata da ASCIA di sostenere questa presentata da SEL, sia per non avere frammentazioni all’interno di un possibile fronte trasversale, sia per non produrre duplicati che potrebbero creare confusione e sia perché non abbiamo interessi nel difendere primati o paternità.

L’unico appunto che abbiamo da fare riguarda l’assenza di una chiara normativa sui drug test, che potrebbero rimanere l’unica arma a disposizione di una possibile e probabile recrudescenza proibizionista.


Inoltre, a seguito del coraggioso tentativo di costituzione di un Cannabis Social Club a Racale e dell’esperienza spagnola, avremmo gradito un articolo che contemplasse anche la costituzione di CSC a beneficio di consumatori impossibilitati alla coltivazione, ma pensiamo che da qui all’auspicato dibattito parlamentare, con il contributo dei parlamentari sensibili al problema, si possa avere il tempo per migliorare il testo della Pdl, per il momento non possiamo che ritenerci soddisfatti per aver constatato che quanto promesso da SEL in campagna elettorale si sia poi rivelato un dato di fatto.

Direttivo ASCIA

http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=6241
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Coltivare cannabis sarà legale? La legge alla Camera

Una proposta di Sel, firmata anche da due esponenti del Pd, per modificare la Fini-Giovanardi

Domani in commissione Giustizia



Una proposta di legge per modificare il testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti e reintrodurre il principio che non tutte le droghe sono ugualmente pericolose. Un atto legislativo che superi l’approccio repressivo introdotto dalla legge 49-2006 (Fini-Giovanardi) ormai «privo di qualunque motivazione razionale». Ma che permetta anche la coltivazione «domestica» di cannabis per uso personale o la cessione a terzi di piccoli quantitativi destinati al «consumo immediato».

La proposta di legge è stata depositata alla Camera il 14 giugno scorso da alcuni deputati di Sel e due esponenti del Partito democratico (Michela Marzano e Ivan Scalfarotto). E da domani la commissione Giustizia inizierà il suo esame. «Si poteva partire anche prima - racconta il parlamentare di Sel Daniele Farina, primo firmatario e relatore - ma abbiamo atteso la posizione dei colleghi del Movimento Cinque Stelle su questo provvedimento». Alla fine i grillini hanno preferito non firmare, anche se al momento del voto non dovrebbero far mancare il proprio sostegno. «Ci hanno assicurato di essere d’accordo con la proposta» racconta Farina.

«Con le modifiche apportate dalla legge n. 49 del 2006 (al testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, ndr) è stato equiparato il trattamento sanzionatorio per le ipotesi illecite penalmente rilevanti, a prescindere dalla tipologia di stupefacente, fatto che, anche alla luce dei risultati conseguiti, appare privo di qualunque motivazione razionale». Così si legge nella relazione allegata alla proposta di legge. Ecco la novità. «Chi all’epoca si oppose a quella legge - racconta Farina - non aveva i dati che abbiamo oggi. Dati incontrovertibili, a livello italiano e globale».

A giudicare dai firmatari, oggi è evidente che «le politiche di “War on drugs” siano fallite». L’approccio repressivo al fenomeno è ormai «anacronistico», oltre ad essere «in aperto contrasto - così si legge - con le tendenze legislative in atto negli Stati Uniti d’America, in molti Paesi del Centro e Sud America, nonché con le riflessioni in numerosi Paesi europei». Il testo assegnato alla commissione Giustizia descrive la situazione italiana. Stando alle relazioni annuali della Direzione centrale per i servizi antidroga del ministero dell’Interno, nel nostro Paese dal 2002 al 2011 il numero di operazioni antidroga è cresciuto in maniera rilevante. «Dalla relazione annuale al Parlamento sui dati relativi allo stato delle tossicodipendenze in Italia relativa all’anno 2011 e al primo semestre 2012, redatta dal Dipartimento per le politiche antidroga, si evince che i costi imputabili alle attività di contrasto sono ammontati, nel solo 2011, a circa 2 miliardi di euro, di cui il 48,2 per cento per la detenzione, il 18,7 per cento per le attività delle forze dell’ordine e il 32,6 per cento per attività erogate dai tribunali e dalle prefetture».

Ma i risultati non sembrano in linea con le attese. «Dagli stessi dati - prosegue la relazione - si evince tuttavia che questa mastodontica attività di contrasto non ha portato a significativi risultati sotto il profilo della riduzione dei consumi di sostanze stupefacenti». Poche le conseguenze anche per la criminalità organizzata: «Né sono percepibili variazioni significative nel flusso di denaro di cui si appropriano annualmente diversi sodalizi criminali, variamente stimato, ma quasi mai inferiore, ai 60 miliardi di euro». Intanto le carceri scoppiano. «Oggi più di un terzo dei detenuti - racconta Farina - sconta una pena per i reati previsti dal testo unico». Il 30 giugno 2011 erano il 41,5 per cento del totale, come si legge nel documento. «27.947 su 67.394 soggetti»

La proposta di legge prova a invertire la tendenza «con due iniziative molto semplici», dice ancora Farina. Anzitutto escludendo la punibilità della coltivazione domestica di cannabis «destinata all’uso personale o ceduta a terzi per il consumo immediato». Salvo, si legge nel primo articolo del testo, «che il destinatario sia un minore». E poi reintroducendo una differenziazione delle pene per i diversi tipi di sostanze. Con pene più leggere per i “fatti di lieve entità” e per le attività illecite relative agli stupefacenti che il testo unico classifica come «cannabis indica, i prodotti da essa ottenuti. I tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico».

http://www.linkiesta.it/cannabis-legale#ixzz2Z83YILQM
 

fumo

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ITALIA - Riforma legge droga. Parte esame in commissione Giustizia Camera
Prende il via alla Camera l'iter per arrivare a un superamento della Fini-Giovanardi per quanto riguarda la parte penalistica. In commissione Giustizia e' stato inserito nel calendario di oggi pomeriggio l'esame di una proposta di legge di Sinistra ecologia e liberta' a prima firma Daniele Farina che e' anche relatore. Il testo, che e' stato depositato a Montecitorio il 14 giugno scorso, mira, intanto, a cambiare il testo unico sulle droghe e reca il titolo 'Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di coltivazione e cessione della cannabis indica e dei suoi derivati'. In calce alla proposta di legge, oltre alle firme dei deputati di Sel capeggiati da Gennaro Migliore c'e' anche quella di due deputati del Pd Ivan Scalfarotto e Michela Marzano. La proposta di legge mira a rendere piu' lievi le pene previste per le cosiddette droghe leggere e la non punibilita' per la coltivazione domestica della cannabis. Nella relazione che accompagna la proposta si spiega: La legge 21 febbraio 2006 n. 49" la Fini-Giovanardi "ha apportato profonde modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di stupefacenti senza risolverne - ma anzi aggravandone - le criticita' che lo caratterizzavano. Ferma restando la necessita' di procedere a una rivisitazione completa della materia, e' possibile intervenire intanto con alcune limitate modifiche senza dubbio urgenti, in particolare relative all'articolo 73, nonche' all'articolo 75 del testo unico che maggiormente hanno mostrato, alla prova del tempo, evidenti limiti di efficacia e palesi irrazionalita,


il resto lo trovate quì!!http://droghe.aduc.it/notizia/riforma+legge+droga+parte+esame+commissione_127729.php
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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ITALIA - Crollano i sequestri di cocaina, raddoppiano quelli di cannabis. DCSA


Crollano in Italia i sequestri di cocaina nei primi sei mesi del 2013, più che raddoppiati invece quelli di cannabis, che in soli sei mesi hanno quasi raggiunto il totale di tutta la cannabis intercettata dalle forze dell’ordine nel 2012. E’ quanto emerge dai dati della Direzione centrale dei servizi antidroga rielaborati da Redattore Sociale. Secondo la Dcsa, infatti, da gennaio a giugno 2013 sono state sequestrate ben 36 tonnellate di cannabis (35.993,224 kg), più del doppio rispetto ai primi sei mesi del 2012, in cui sono state sequestrate circa 15,4 tonnellate. Sono 40, invece, le tonnellate di cannabis sequestrate in tutto il 2012. Dato che sicuramente verrà superato a fine 2013.In picchiata i sequestri di cocaina. Dopo il record storico di sequestri registrato nel biennio 2011-2012, con oltre 12 tonnellate di polvere bianca sottratta alla criminalità organizzata (circa il 16 per cento di tutta la cocaina sequestrata in Italia dal 1971 al 2012), i sequestri di cocaina in Italia fanno segnare una netta inversione di tendenza. Mentre nei primi sei mesi del 2012, le forze dell’ordine hanno tolto dalla strada circa 4,6 tonnellate di cocaina (4.675,592 kg), nei primi sei mesi dell’anno in corso ne sono state sequestrate meno della metà, circa 2,1 tonnellate (2.167.81 kg). Calano anche i sequestri di eroina. Nei primi sei mesi del 2013 sono stati sequestrati 380 chilogrammi di eroina, contro i 475 chilogrammi dei primi sei mesi del 2012. In diminuzione, infine, anche il numero complessivo di operazioni antidroga: tra gennaio e giugno del 2013 sono state messe a segno 9.160 operazioni, contro le 10.030 dei primi sei mesi del 2012.Governo in ritardo. Le politiche antidroga, intanto, sono le uniche a non aver ancora ricevuto indicazioni chiare dal governo Letta. Mentre su altre deleghe, come famiglia e adozioni internazionali, lo scoglio è stato superato in qualche modo, sul tema droghe c’è ancora il massimo riserbo, che cela una lotta intestina tra quanti vorrebbero mettere le mani sul Dipartimento politiche antidroga, affidato al capo dipartimento Giovanni Serpelloni. Silenzio che è finito per cadere anche sulla Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze. Dopo aver incassato un clamoroso ritardo lo scorso anno, con l’ex ministro delegato Andrea Riccardi, quest’anno c’è il bis: a più di due settimane dal termine indicato per la presentazione del testo in Parlamento, della Relazione ancora nessuna notizia.

http://droghe.aduc.it/notizia/crollano+sequestri+cocaina+raddoppiano+quelli_127728.php
 

HerbTree

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ITALIA - Crollano i sequestri di cocaina, raddoppiano quelli di cannabis. DCSA


Crollano in Italia i sequestri di cocaina nei primi sei mesi del 2013, più che raddoppiati invece quelli di cannabis, che in soli sei mesi hanno quasi raggiunto il totale di tutta la cannabis intercettata dalle forze dell’ordine nel 2012. E’ quanto emerge dai dati della Direzione centrale dei servizi antidroga rielaborati da Redattore Sociale. Secondo la Dcsa, infatti, da gennaio a giugno 2013 sono state sequestrate ben 36 tonnellate di cannabis (35.993,224 kg), più del doppio rispetto ai primi sei mesi del 2012, in cui sono state sequestrate circa 15,4 tonnellate. Sono 40, invece, le tonnellate di cannabis sequestrate in tutto il 2012. Dato che sicuramente verrà superato a fine 2013.In picchiata i sequestri di cocaina. Dopo il record storico di sequestri registrato nel biennio 2011-2012, con oltre 12 tonnellate di polvere bianca sottratta alla criminalità organizzata (circa il 16 per cento di tutta la cocaina sequestrata in Italia dal 1971 al 2012), i sequestri di cocaina in Italia fanno segnare una netta inversione di tendenza. Mentre nei primi sei mesi del 2012, le forze dell’ordine hanno tolto dalla strada circa 4,6 tonnellate di cocaina (4.675,592 kg), nei primi sei mesi dell’anno in corso ne sono state sequestrate meno della metà, circa 2,1 tonnellate (2.167.81 kg). Calano anche i sequestri di eroina. Nei primi sei mesi del 2013 sono stati sequestrati 380 chilogrammi di eroina, contro i 475 chilogrammi dei primi sei mesi del 2012. In diminuzione, infine, anche il numero complessivo di operazioni antidroga: tra gennaio e giugno del 2013 sono state messe a segno 9.160 operazioni, contro le 10.030 dei primi sei mesi del 2012.Governo in ritardo. Le politiche antidroga, intanto, sono le uniche a non aver ancora ricevuto indicazioni chiare dal governo Letta. Mentre su altre deleghe, come famiglia e adozioni internazionali, lo scoglio è stato superato in qualche modo, sul tema droghe c’è ancora il massimo riserbo, che cela una lotta intestina tra quanti vorrebbero mettere le mani sul Dipartimento politiche antidroga, affidato al capo dipartimento Giovanni Serpelloni. Silenzio che è finito per cadere anche sulla Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze. Dopo aver incassato un clamoroso ritardo lo scorso anno, con l’ex ministro delegato Andrea Riccardi, quest’anno c’è il bis: a più di due settimane dal termine indicato per la presentazione del testo in Parlamento, della Relazione ancora nessuna notizia.

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speriamo che stiano facendo scorte sapendo già che a breve non potranno piu . . questo mi vien da pensare . . avendo anche appena fumato . . anzi . . stanno facendo scorte sapendo che tra un pò la potranno vendere legalmente !! ma essendo omini blu non penso abbiano l'intelligenza per sapere come conservarla fino a tale momento . . fine della pippa mentale :biggrin:
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Autocoltivazione cannabis. Giovanardi: si' alla piantina in casa

Carlo Giovanardi apre alla depenalizzazione della coltivazione domestica della cannabis ma lancia un monito alla Camera a non 'toccare' la sua legge per quanto riguarda la distinzione tra droghe leggere e pesanti per quanto riguarda le pene. L'ex ministro viene interpellato dalla 'Dire' a proposito della proposta di legge di Sel, a prima firma Daniele Farina, di cui si avvia oggi l'esame in commissione Giustizia, per cancellare l'omologazione delle sostanze stupefacenti e per impostare la non punibilita' della coltivazione della cannabis per uso personale (e per la cessione a terzi di piccoli quantitativi destinati al consumo immediato salvo che si tratti di minori). "Sulla piantina, non sulla coltivazione nel senso della piantagione- dice il senatore del Pdl- sono assolutamente d'accordo, cioe', per la piantina che uno si tiene in balcone si puo' discutere sulla depenalizzazione. Sull'altro punto, inviterei la Camera a chiamare i tossicologi che spiegheranno ai deputati che i principi attivi contenuti oggi nella cannabis e derivati sono totalmente diversi da quelli di 30 anni fa e hanno effetti tossici devastanti su chi ne fa uso. Quindi- continua Giovanardi- l'idea di diversificare le pene per chi spaccia cocaina, eroina o ectacsy, diversa da chi spaccia la cannabis e' compeltamehte fuori dalla realta' proprio per gli effetti devastanti che comporta l'uso della cannabis, basta chiederlo ai parenti delle vittime degli incidenti stradali provocati da chi ha travolto e ucciso sotto l'effetto della cannabis". La proposta Farina mira a cambiare il testo unico sulla droga nella parte modificata dalla Fini-Giovanardi per quanto riguarda le pene".

http://droghe.aduc.it/notizia/autoco...lla_127732.php
 

bibo

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Se fossimo al loro posto,cosa pensereste?se siete bastardi sappiamo tutti,come il contrario;Io mi chiedo a chi chiedere di tenere queste democrazie al livello che dovrebbe essere,o ci stiamo subendo una diversa politica extranazionale relativa alla quale dobbiamo e mi fa' male scriverlo sottostare??A me non sta' bene,saro' paranoico,ma a delle domande dovro' pur rispondere scrivendevolo..giusto?Voi che ne pensate?

ED;
Sara' mai che si siano svegliati,e adesso convenga?
 

rootidec

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^^ Speriamo...! :)

Io son convinto che se fosse per "loro" non legalizzerebbero mai... e quando lo fanno, è solo per una questione di soldi.
Io me la figuro, semplicisticamente, così... :D
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jorgeXXL

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Sull'altro punto, inviterei la Camera a chiamare i tossicologi che spiegheranno ai deputati che i principi attivi contenuti oggi nella cannabis e derivati sono totalmente diversi da quelli di 30 anni fa e hanno effetti tossici devastanti su chi ne fa uso. Quindi- continua Giovanardi- l'idea di diversificare le pene per chi spaccia cocaina, eroina o ectacsy, diversa da chi spaccia la cannabis e' compeltamehte fuori dalla realta' proprio per gli effetti devastanti che comporta l'uso della cannabis, basta chiederlo ai parenti delle vittime degli incidenti stradali provocati da chi ha travolto e ucciso sotto l'effetto della cannabis".
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perchè la canapa com'era trentanni fa scusate??effetti tossici devastanti???quali???
"basta chiederlo ai parenti delle vittime degli incidenti stradali provocati da chi ha travolto e ucciso sotto l'effetto della cannabis?"
e tutti i bar che spacciano alcool invece?
il mondo è pazzo...GIOVANARDI SEI UN COGLIONE
 

HerbTree

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perchè la canapa com'era trentanni fa scusate??effetti tossici devastanti???quali???
"basta chiederlo ai parenti delle vittime degli incidenti stradali provocati da chi ha travolto e ucciso sotto l'effetto della cannabis?"
e tutti i bar che spacciano alcool invece?
il mondo è pazzo...GIOVANARDI SEI UN COGLIONE

come non quotarti . . mi fa andare in bestia sto stronzo che continua a fare terrorismo con la popolazione ignorante
 

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