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meditatore

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Le camice brune di Saya a Genova

Polemiche per la nuova provocazione del leader dell'Msi-Destra Nazionale, che ha convocato un'adunata della sua milizia neonazista nel capoluogo ligure per il 24 e 25 settembre. Saya a PeaceReporter: "Solo una riunione in luogo privato"

Tornano alla ribalta le milizie neonaziste di Gaetano Saya. Il plurindagato leader dell'Msi-Destra Nazionale - ultimamente in ottimi rapporti con il "responsabile" Domenico Scilipoti - ha convocato a Genova, per il 24 e 25 settembre, una adunata delle sue camicie brune della "Legioni per la Sicurezza e la Difesa della Patria" (ex 'Guardia Nazionale Italiana') "per la prima raccolta di candidati per le prossime elezioni politiche" nelle liste del nascituro Partito Nazionalista del Popolo Italiano: formazione politica che propugna, tra l'altro, la cittadinanza "solo per chi di sangue italiano", l'espulsione di tutti "i non-italiani", la condanna a morte di "usurai, profittatori e politicanti", la chiusura dei giornali "che contrastano con l'interesse della comunità" e di ogni organizzazione "che esercita un influsso disgregatore sulla nostra vita nazionale".

"L'incontro di Genova – ha dichiarato Saya a PeaceReporter – non sarà una manifestazione pubblica, nessuna sfilata di camicie brune. Sarà una riunione politica che avrà luogo in un luogo privato, che non comunichiamo per ovvie ragioni di ordine pubblico. Perché se si sapesse e quelli dei centri sociali si scatenano poi magari ci va di mezzo qualche povero agente o ci scappa addirittura il morto. La scelta di Genova, poi, non vuole essere assolutamente provocatoria: abbiamo deciso di incontrarci lì semplicemente perché ci saranno diversi dirigenti del Partito Nazionalista provenienti da Liguria e Piemonte. Non capisco perché montare tutto questo caso, quando nessuno ha battuto ciglio per la nostra riunione di luglio alla Camera dei deputati, ospiti dell'onorevole Scilipoti. Tra l'altro a Genova forse ci sarà pure lui".

La notizia dell'iniziativa genovese di Saya ha comunque suscitato le immediate proteste di partiti della sinistra, della comunità ebraica e delle associazioni omosessuali. Il responsabile Sicurezza del Partito Democratico, Emanuele Fano, "chiede al governo atti concreti per impedire a questo personaggio di proporre l'arruolamento di una simile milizia". Il segretario genovese di Sinistra e Libertà, Valerio Barbini, chiede l'intervento del prefetto per bloccare questa "pericolosissima goliardata". Il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, nipote del rabbino di Genova, rivolge un appello al sindaco e al questore del capoluogo ligure e al ministro degli Interni affinché "prendano tutte le iniziative possibili" contro "un personaggio inquietante come Saya". Arcigay Arcilesbica chiede di "impedire l'insultante adunata di nazisti il cui programma è una crociata contro comunisti e 'zingari', stranieri e omosessuali".

Ci sono poi le bellicose dichiarazioni dei centri sociali, che suscitano timori per l'ordine pubblico: "Non tollereremo assolutamente provocazioni di questo genere", ha dichiarato Matteo Jade, portavoce del centro sociale genovese Zapata. "In questo momento dobbiamo pensare alle cose serie e stare tutti uniti. Mentre questi signori fomentano solo divisioni e odio razziale. Se sarà necessario, indiremo a Genova una manifestazione nazionale di tutti i centri sociali», dice di Matteo Jade, portavoce del centro sociale genovese Zapata.
Il pensiero corre inevitabilmente alla rivolta antifascista di Genova del 1960.

Per ora l'unica reazione istituzionale è quella dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) del ministero delle Pari Opportunità, che a fine agosto ha aperto un'istruttoria in relazione agli scritti di Saya sul sito del PNPI che incitano all'odio razziale e contro gli omosessuali: dichiarazioni che potrebbero essere sottoposte dal ministero alla Procura della Repubblica in presenza di 'notizia di reato'.
Negli anni scorsi Gaetano Saya è stato già indagato dalla Procura di Milano: sia in relazione alla costituzione della 'Guardia Nazionale Italiana' che alla precedente polizia parallela del 'Dipartimento studi strategici antiterrorismo' (Dssa), per cui è brevemente finito anche dietro le sbarre.

Nonostante questo, Saya continua a mostrarsi in uniformi paranaziste e a svolgere propaganda politica razzista, golpista e liberticida. Come l'ultimo videoappello di agosto, in cui si presenta come leader delle "legioni per la sicurezza e la difesa della patria: associazione di carattere militare che persegue anche, indirettamente, scopi politici", rivolgendo un'appello a tutte le forze armate perché aderiscano al Partito Nazionalista al fine di instaurare un "governo autoritario" che sappia "ripulire l'Italia dai non-italiani".
Certamente folklorismo di cattivo gusto, ma comunque anticostituzionale e potenzialmente pericoloso.

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PS: ma smettetelaaaa!!!! siete quattro gatti (con 3 dita) e FATE SOLO RIDEREEEEE!!!!
 

skunk92

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Anche da noi sta succedendo, anche se purtroppo di gente sotto monte citorio con Gaetano, in sciopero della fame da oltre 110 giorni, non ce ne sono cosi tante!!

Poi ho trovato questi 2 link assolutamente da vedere!!

Canapa ecco come fare. Nota di Stefano Balbo

http://legalizzameno-stresspiucultu...fare-pubblicata-da.html#.Tn4lOn6fsMM.facebook


La petizione sul sito della Casa Bianca!!


https://wwws.whitehouse.gov/petitions#!/petition/legalize-and-regulate-marijuana-manner-similar-alcohol/y8l45gb1
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Wangari Maathai, la "madre degli alberi"

Nairobi, 26 set. (Adnkronos/Dpa) - In Kenya la chiamavano con rispetto Mama Miti, la "madre degli alberi". Ed è infatti dagli alberi che è partito il movimento ecologico e di liberazione della donna fondato da Wangari Maathai, prima donna africana a ricevere il nobel per la Pace, morta ieri di un tumore all'età di 71 anni.

Nata nell'aprile 1940 in una famiglia modesta nella cittadina keniota di Nyeri, la Maathai è stata la prima donna dell'Africa orientale a ottenere un Phd in biologia negli Stati Uniti e la prima a guidare un dipartimento universitario in Kenya. Ma il grande impegno della sua vita è stato la creazione del Green Belt Movement, un movimento per la riforestazione del Kenya che è partito a livello di piccole comunità locali per espandersi a tutto il paese africano e olrepassarne poi i confini. In prima linea per piantare nuovi alberi sono state soprattutto le donne, facendo del Green Belt un diffuso strumento di emancipazione.

Il movimento "ha dato un senso di speranza e potere alle donne comuni - spiegava la Maathai - donne che sapevano a mala pena leggere e scrivere si univano al movimento. Le donne hanno risposto in fretta perché vedevano nella causa comune un modo di autare tutta la comunità". Inizialmente il presidente keniota Daniel Arap Moi aveva sostenuto l'azione della Maathai. Poi, quando nei primi anni Novanta la biologa criticò un progetto governativo per la costruzione di un palazzo di 60 piani in un parco di Nairobi, Moi rispose con la forza. La Maathai fu ripetutamente minacciata e fermata dalla polizia.

Riferendosi chiaramente alla futura premio Nobel, Moi disse allora che chi si opponeva al progetto di costruzione aveva "insetti nella testa". Aggiungendo che era "anti africano e inimmaginabile" che le donne potessero sfidare gli uomini. Nel 1999 la Maathai fu duramente picchiata dalla polizia mentre piantava alberi nella foresta di Karura a Nairobi, suscitando le proteste delle organizzazioni internazionali per i diritti umani.

La "madre degli alberi" si candidò diverse volte in parlamento, ma riuscì a entrarvi solo nel 2002 quando il partito di Moi passò all'opposizione. Fra il 2003 e il 2005 la Maathai fu nominata vice ministro per l'Ambiente nel governo del presidente Mwai Kibaki. "Almeno non devo passare le mie giornate nelle celle della polizia - commentò allora - ora è divertente incontrare gli stessi poliziotti che mi inseguivano con armi e bastoni. Oggi sono molto rispettosi e mi salutano ovunque vada".

Nel 1984, la Maathai fu insegnita del premio svedese Right Livelihood Award, spesso chiamato il Nobel alternativo. Nel 2004 arrivò il vero e proprio Nobel per "il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace". Il premio le permise di girare il mondo per diffondere le sue idee. Oggi lascia in eredità oltre 30 milioni di alberi piantati e una rete attiva di centinaia di piccole comunità per la difesa dell'ambiente, animate principalmente da donne. E, al centro di Nairobi, il grande polmone verde del parco di Uhuru è il risultato tangibile di una delle sue maggiori vittorie. Lascia tre figli, Waweru, Wanjira e Muta, oltre a una nipote, Ruth.
 

blueschato

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Che piacere vedere questo thread ancora bello attivo,faccio i complimenti a tutti ragazzi,grandi.......e sono felice che dopo tanto posso tornare a scrivere qualche post..:wave:
 

meditatore

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Che piacere vedere questo thread ancora bello attivo,faccio i complimenti a tutti ragazzi,grandi.......e sono felice che dopo tanto posso tornare a scrivere qualche post..:wave:


Ciao bello!
si, sto 3d va alla grande e ce n'era proprio bisogno ;)

Vi posto due articoletti presi da peace reporter:
1) USA: Kissinger e Nixon non furono dispiaciuti del golpe Cileno del '73.
Contenti loro...
2) Intanto nel Cile del 2011....

Cile, studenti di nuovo in piazza. Scontri con i carabinieri. Feriti e arrrestati

La protesta per una riforma dell'educazione, ferma all'apoca repressiva di Pinochet, continua

Quattro carabinieri e uno studente feriti, 72 manifestanti arrestati. Questo il bollettino della marcia indetta dagli studenti cileni giovedì a Santiago in occasione dell'inizio della protesta massiva per chiedere, ancora una volta, la riforma dell'educazione ferma alle leggi repressive ed elitarie di Pinochet. Fra i detenuti, 33 minorenni. Gli scontri fra i carabineros e i manifestanti sono iniziati quando i giovani hanno deviato dal percorso ufficiale previsto per la marcia, che avrebbe dovuto partire da via Ecuador, continuare per via di Spagna e sfociare in via Bianco, dove si trova la Facoltà d'Ingegneria. Secondo le forze dell'ordine, invece, si sono formate due colonne, una in piazza Italia e l'altra in via degli Eroi, non autorizzate, e quella prevista ha continuato oltre il limite prefissato, fino al parco Almagro. Così, "i carabinieri non hanno permesso il passo di questa colonna fino al parco Almagro, dove sono nati i primi scontri con gli incappucciati", ha raccontato Cecilia Pérez la intendenta metropolitana all'edizione digitale di 'El Mercurio'.
Dopo che la manifestazione è stata, quindi, dispersa, gruppi di incappucciati avrebbero appiccato il fuoco a un veicolo e saccheggiato un supermercato, provocando perdite per un valore di cinque milioni di pesos, l'equivalente di 7182 pesos. Episodi fatti dai pochi che hanno però spinto Pérez a far ricadere la responsabilità dell'accaduto sulla Confederación de Estudiantes de Chile (Confech), promotrice della marcia, per i danni e i feriti, e per non aver garantito il rispetto del percorso autorizzato.
"Quello che è accaduto oggi è una mancanza di leadership da parte dei dirigenti del movimento studentesco. Finora i capi hanno sempre camminato in testa ai cortei, rispettando le regole. Ieri non è accaduto", ha aggiunto. Ha quindi avvertito il movimento che revisionerà i permessi loro concessi per celebrare altre manifestazioni, anche se ha ammesso di non avere il potere di proibire le proteste.
Da parte sua, il portavoce della Confech e presidente della Università cattolica del Cile, Giorgio Jackson, ha respinto la versione dell'intendenta, accusando i carabinieri di aver iniziato gli scontri. "Non ci sono dubbi, la violenza dei carabinieri è stata la scintilla che ha provocato i disturbi", ha precisato, invitando il Governo a fare autocritica.
Comunque, il presidente di Confech, Camila Vallejo, ha riconosciuto che ci sono stati problemi di gestione della manifestazione, precisando: "Abbiamo tentato di farla nel migliore dei modi, ma non abbiamo fatto abbastanza". E ha quindi invitato alla collaborazione i carabinieri in vista di future mobilitazioni. È chiaro che l'intento della leadership degli studenti è non fornire nessun elemento per strumentalizzare la protesta legittima e sentita che da anni stanno portando avanti in Cile, e che negli ultimi mesi ha acquistato una potenza e una dimensione mai visti prima.
 

meditatore

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Dimenticavo:
a NYC continua l'occupazione dei parchi e le manifestazioni si susseguono giorno dopo giorno.
Quì come sempre si trasmette live 24/24
Ed intanto finalmente i grandi media si rendono conto che forse si dovrebbe dare qualche notizia delle news della grande mela.
Così il movimento "Occupy Wall Street" (che, per la cronaca, si è esteso in decine di città degli USA) piano piano continua a "conquistare" le pagine del New York Times. Questa testata è una delle poche "grandi" che ne sta dando notizia, seppure (secondo alcuni) con toni eccessivamente critici

C ya
 

meditatore

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Ragazzi, leggete quì: Fincantieri, esplode la rabbia
Ora, lasciamo da parte i facili ideologismi. Per un minuto. Facciamo per qualche secondo.
...Dico...solo l'unico a cui, dopo aver letto questo articolo, fischietta per la mente "compagni dai campi e dalle officine, prendete la falce e impugnate il martello"??
Cmq, ecco a voi l'articolo:

Fincantieri, esplode la rabbia
"Fabbrica occupata a oltranza"

Sestri a rischio per mancanza di commesse, gli operai scendono in piazza e bloccano autostrada e sopraelevata

Fincantieri, l'ora della guerra. Gli operai, alle prese con prospettive nerissime e con il rischio di chiusura del cantiere di Sestri, dopo una tesissima assemblea, escono in piazza e bloccano l'autostrada. Scatta l'occupazione della fabbrica a tempo indeterminato, approvata all'unanimità.

La mancanza di commesse e la sottoscrizione di un accordo tra Fim, Uilm e Azienda dell'accordo su Riva Trigoso e Muggiano, accordo che di fatto esclude Sestri Ponente e in prospettiva anche Riva, sono elementi che contribuiscono a far salire la tensione tra i lavoratori.Ma il vero problema sono le commesse. Nessuna novità all'orizzonte, l'azienda potrebbe mettere mano al piano che prevede tagli drastici. Ma c'è chi teme addirittura per la sopravvivenza del cantiere sestrese.

I lavoratori stanno bloccando entrambe le carreggiate della strada tra Sestri e Cornigliano. Traffico paralizzato, ma molti automobilisti applaudono. Gli operai incrociano il treno che trasporta i rotoli di acciaio di Riva. Il macchinista saluta col pugno chiuso. La protesta è continuata e si è mossa verso il centro. Bloccato, oltre al casello di Sampierdarena, anche l'accesso alla Sopraelevata.

Stop alle auto anche in via Cantore dove, intorno alle 14.30 sale la tensione, quando un gruppo di studenti, su un bus dell'Apt costretto a tornare indietro, inveisce contro i lavoratori. Per riportare la calma serve un lungo conciliabolo
 

MicroSpy

Weed Warfare
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Vorrei segnalare quest'articolo.
Ormani non si parla più di OGM purtroppo
http://www.mednat.org/alimentazione/ogm_mais.htm

Oltre ai danni da CEREALI ci si aggiungono quelli dei cereali OGM...
La cosa pazzesca è che ci sono aziende (specie negli Sates) che ti vendono la semente e i fertilizzanti appositi studiati sul genoma di quella semente.... Quando l'ho imparato mi è venuto un colpo, questi sono come l'industria dei vaccini e come Norton x Windows...
Che tristezza.
 

MicroSpy

Weed Warfare
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Il governo aumenta i poteri di Equitalia: pignoramento della casa in 2 mesi

Il governo aumenta i poteri di Equitalia: pignoramento della casa in 2 mesi

Dopo i muscoli, Equitalia tira fuori le borchie: dal primo ottobre la società che si occupa delle riscossioni per conto dell'Agenzia delle entrate e dell'Inps è dotata di strumenti ancora più incisivi, grazie ad una nuova legge appena entrata in vigore.

"Lotta all'evasione", la chiama il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti che spera così di ottenere 13 miliardi di euro nel 2011 per le casse vuote dello Stato.
Ma in realtà le "vittime" di Equitalia (perché è di questo che molto spesso si parla) sono persone che i redditi abitualmente li dichiarano e le tasse le pagano ma che, a causa della crisi economica o di scelte imprenditoriali sbagliate, si sono trovate impossibilitate a onorare i debiti fiscali o previdenziali verso lo Stato.
A questi si aggiungano i milioni di casi di persone che si ritrovano tra capo e collo cartelle esattoriali per multe o bollette spesso già pagate o inesistenti. Gli effetti del sistema adottato dall'ente di proprietà dell'Inps (49%) e dell'Agenzia delle entrate (51%) - i debiti sono relativi agli anni successivi al 2007 - non mancano di risvolti drammatici, a causa di un meccanismo sanzionatorio e di riscossione perverso che porta le somme dovute a crescere anche del doppio e del triplo nel giro di pochi anni.

Ma andiamo con ordine.
Cosa cambia con le nuove norme?
Tanto per cominciare sparisce la notifica come atto, nel senso che il titolo recapitato presso il debitore sarà da oggi immediatamente esecutivo. Al malcapitato (è proprio il caso di dirlo) restano, sembrerebbe, solo sessanta giorni di tempo per presentare ricorso o in alternativa pagare l'intera somma.
Con le norme precedenti tra la notifica, la successiva emissione della cartella esattoriale e quindi l'esecuzione, i tempi erano ben più lunghi e fino alla chiusura del procedimento poteva intercorrere anche un anno e mezzo.

L'abbreviazione dei tempi non è cosa di poco conto, soprattutto se sommata all'altra misura introdotta per la quale all'atto della presentazione del ricorso sarà obbligatorio versare un terzo della somma dovuta. Con la possibilità eventuale di chiedere sospensiva solo nel periodo successivo. E questo non è un dettaglio di poco conto, visto che il 40 per cento dei contribuenti ritenuti insolventi all'inizio della contestazione - spesso dopo anni di attesa - si rivelano invece in regola con il pagamento dei tributi.

Ma non finisce qui.
I mezzi a disposizione di Equitalia per riscuotere i crediti vantati dall'Inps o dall'Agenzia delle entrate saranno infatti applicabili immediatamente dopo i 60 giorni.
Che vuol dire via libera a ipoteche sugli immobili, ganasce fiscali sugli automezzi, pignoramento del conto corrente bancario e blocco dei crediti verso terzi, tutti imputabili al presunto debitore.
Tutte misure che da qualche anno a questa parte rischiano di mettere in ginocchio il tessuto economico in diverse zone d'Italia (sono un milione e 700 mila le abitazioni ipotecate da Equitalia) che, come noto, è fatto per gran parte di piccole e medie attività imprenditoriali.

A gettare acqua sul fuoco delle inevitabili polemiche interviene il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, che se ammette che a causa della nuova legge "i tempi di riscossione si sono ristretti", "non sono però i due mesi di cui si parla". Per il massimo dirigente, infatti, "i due mesi sono i tempi che ha il contribuente per fare ricorso, dopodiché c'é una procedura amministrativa che dura almeno 6-7 mesi per arrivare alla richiesta di pagamento. Comunque - prosegue Befera - per applicare le ganasce fiscali per importo inferiore ai 2 mila euro occorre fare prima due solleciti, per l'ipoteca c'é il preavviso, e anche qui passano altri mesi. Quindi i tempi sono abbastanza lunghi tuttora". Insomma bisogna contare sulla lentezza della burocrazia italiana, stando a quanto dice Befera, che parla però di "tempi tecnici". "Le nuove regole hanno praticamente eliminato la cartella di pagamento quando c'é un accertamento - spiega -. Abbiamo adeguato la legislazione italiana alle norme europee, dove l'accertamento è sempre immediatamente esecutivo", aggiunge.

La sostanza comunque non cambia.
"Queste misure sono il colpo di grazia per chi attraversa un periodo di difficoltà. E' gente che più della scure avrebbe bisogno di aiuto da parte dello Stato", dice Alberto Goffi, consigliere regionale in Piemonte e avvocato, da anni impegnato sul fronte anti-Equitalia. "Quello utilizzato dall'agenzia di riscossione è un sistema perverso per il quale al debito iniziale si applicano sanzioni e interessi che vanno dal 40 al 120%, con il risultato che chi è in difficoltà si troverà ancora più in difficoltà: come fa un imprenditore strozzato dalla crisi a pagare dopo tre anni una somma che ne frattempo è raddoppiata o triplicata?". La domanda è come sia possibile che tutto questo avvenga. "E' tutto legale anche se ingiusto", assicura. Secondo il sistema applicato, infatti, ad ogni voce debitoria verranno aggiunte sanzioni e interessi su cui Equitalia applicherà i suoi diritti di riscossione che vanno dal 4,5 al 9,5 per cento. "Ma basta che il debito sia nei confronti dell'Inps e l'aggio sale alla soglia massima", osserva Goffi. E ovviamente, aggiunge, "la percentuale spettante all'ente viene calcolata non sul debito iniziale, ma su questo più sanzioni e interessi".

Resta il fatto che se non si vuole andare incontro a inevitabili tensioni sociali, la politica dovrà farsi carico del problema e intervenire allentando la morsa di Equitalia. "E stiamo attenti perché non stiamo parlando di evasori fiscali, come erroneamente si crede: sono persone che hanno sempre dichiarato i loro redditi e che invece ricevono un trattamento molto diverso e ingiusto rispetto a quello riservato ai grandi evasori fiscali", precisa ancora Goffi. Vengono in mente le transazioni di personaggi famosi come Valentino Rossi o Luciano Pavarotti: per aver eluso milioni di euro di tasse hanno patteggiato una somma di uscita ben inferiore alla somma evasa. "Per i piccoli artigiani o i lavoratori autonomi, invece, uscirne non sarà facile". Tanto più adesso che i tempi per il contribuente si sono ristretti sensibilmente.


Con le nuove normative approvate recentemente (in silenzio) Equitalia potrà prelevare i soldi direttamente dai conti correnti, e pignolare le case in SOLI 2 MESI dalla partenza delle procedure: (vedi questo articolo) la cosa che fa ancora più schifo, viene le case dei poveri vengono SVENDUTE all'asta, a qualche ricco speculatore (magari un evasore fiscale che ricicla i soldi sporchi, anche tramite prestanome) che la acquista a prezzo stracciato, per rivenderla con calma, al doppio: anche se impiega 2,3 anni per venderla, è sempre un ottimo investimento...




Facciamo un esempio:



La tua casa vale 200.000 Euro:

con gli interessi di un mutuo ventennale, ne hai restituiti 350.000:



Se la casa non viene venduta alla prima asta, viene ripetuta, e il prezzo di partenza di abbassa di volta in volta: pertanto diventa una prassi, che alla prima non venga mai venduta:



Alla prima asta, il prezzo di partenza è di 130.000: niente!

L'asta si ripete: partendo da 100.000..... niente!

alla terza asta, si parte da 70.000 ... e viene venduta.



Poniamo che il tuo debito nei confronti di equitalia sia stato di 30.000 Euro: (magari l'importo dovuto è di 10.000 ma tra interessi e penali, in qualche anno è arrivato a 30.000) per recuperarli, svendono la tua casa a 70.000, dopodiché ti trattengono i 30.000 del tuo debito, ti addebitano le spese (dell'asta e delle pratiche) per un importo di ulteriori 5.000 e ti restituiscono........... 35.000 euro!



per sanare un debito iniziale di 10.000 Euro, ti hanno privato della tua casa che hai pagato 350.000 euro, restituendoti 35.000 Euro: in pratica, quel debito ti è costato la bellezza di 305.000 Euro... visto che ti hanno tolto la casa che hai pagato 350.000 euro, ai quali scaliamo i 10.000 del debito iniziale sommati ai 35.000 che ti hanno restituito dopo la vendita all'incanto.



TUTTO QUESTO è LEGALE, E AVVIENE NEL TUO PAESE: SI CHIAMA "EQUITALIA"..

Benvenuti nel belpaese.
 

blueschato

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Ottima spiegazione MicroSpy,senza ritegno----

guardate poi in cosa si spendono soldi......

L’Esercito Italiano alla 73^ Fiera del Levante di Bari

di Giuseppe Sisinni
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Anche quest’anno il Comando Militare Esercito “PUGLIA” di Bari – agli ordini del Generale B. Carminantonio DEL SORBO - organizza lo stand istituzionale alla Fiera del Levante.

Dall’Ufficio Reclutamento e Comunicazione assicurano che “Si tratterà di una esposizione imponente. L‘essere e il divenire dell’Esercito Italiano in una sintesi formidabile”.

La mostra ospiterà alcune delle principali aziende del settore Difesa che presenteranno i progetti in corso di acquisizione da parte della Forza Armata. Il Comando Logistico dell’Esercito e la Brigata Corazzata “PINEROLO” esporranno mezzi, materiali e sistemi di informatizzazione in uso nei reparti.
Non mancherà una parte promozionale nel settore del “divenire”. Il futuro, infatti, è affidato alle giovani generazioni anche nell’Esercito. I giovani potranno entrare a farne parte grazie alle diverse opportunità formative e professionali ripartite nei concorsi per ufficiali, sottufficiali, volontari di truppa, atleti militari, professori d’orchestra e riservisti.

Nel corso della manifestazione fieristica, in programma a Bari dal 12 al 20 settembre 2009, sarà presentato il “Soldato Futuro”. http://www.esercito.difesa.it/root/equipaggiamenti/aa_futuro.asp

“Siamo convinti che anche quest’anno la Campionaria barese sia un evento da non perdere” – precisano in caserma. La visita al quartiere fieristico per molti inizierà proprio dallo stand dell’Esercito posizionato davanti al padiglione n. 81 in prossimità dell’ingresso italo-orientale con accesso dal Piazzale Oriente.

http://www.extrade.it/dblog/articolo.asp?articolo=206
 

blueschato

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http://www.extrade.it/dblog/articolo.asp?articolo=200


Schifosamente ricchi: la classifica dei manager più pagati al mondo.

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I mercati azionari di tutto il mondo lo scorso anno possono essere andati male, ma ciò non ha impedito ai gestori di hedge fund di fare un bel mucchio di denaro.

Infatti, secondo la ricerca condotta da Alpha Magazine, i primi 25 manager di hedge fund hanno accumulato 7500 miliardi di euro con una media di circa 300 milioni di euro ognuno. Che è il denaro sufficiente per costruire 30 ospedali, pagare lo stipendio di un anno a 300.000 infermiere o vaccinare ogni bambino povero per prevenire le cinque malattie più diffuse.

Comunque, questa è la lista dei primi 10 e di come hanno guadagnato i loro milioni (miliardi in alcuni casi).

I guadagni sono calcolati sommando, per ogni manager, i ricavi dalla loro attività manageriale e i rendimenti del proprio capitale investito.

1. James Simons, Renaissance Technologies Corp: 1,9 miliardi di euro
Simons,nello scorso anno, ha generato un rendimento dell'80 per cento per gli investitori del suo ormai ventennale Medallion Fund. La sua esatta strategia di investimento è un mistero, ma egli dice che è basato su un trading a scambio rapido tra quasi tutti i mercati. Alpha Magazine dice che il suo fondo finanziario si basa su programmi informatici progettati da un esercito di più di 100 esperti.

2. John Paulson, Paulson & Co: 1,5 miliardi di euro
Paulson è anche uno dei dieci che compongono la classifica dei vincitori dela crisi finanziaria. Continua a incrementare la sua fortuna con lo short selling di coperture di rischio collegate a obbligazioni. Tuttavia ha risentito anche lui della crisi immobiliare statunitense: il suo appartamento di duemila metri quadri a Southampton, New York, ha subito un deprezzamento di circa 4 milioni di euro.

3. John Arnold, Centaurus Energy: 1.1 miliadi di euro
John Arnold, facendo trading sugli energetici, ha ottenuto un ritorno dell'80% lo scorso anno. Gestisce circa 4 miliardi di euro in assets e commercia principalmente gas naturale, usando features e altri derivati.

4. George Soros, Soros Fund Management: 840 milioni di euro
Soros, con il suo fondo da 15 miliardi di euro, lo scorso anno ha ottenuto un profitto dell'8%

5. Raymond Dalio, Bridgewater Associates: 590 milioni di euro
Il fondo Pure Alpha Strategy di proprietà di Raymond Dalio, con 30 miliardi di dollari da gestire, ha ottenuto un guadagno dell'8,7% lo scorso anno, facendo trading sulle valute.

6. Bruce Kovner, Caxton Associates: 480 milioni di euro
Bruce Kovner, che in passato faceva il tassista a New York, ha ottenuto un guadagno del 13% con il suo fondo da 3,2 miliardi di dollari.

7. David Shaw, D.E. Shaw & Co: 200 milioni di euro
Il fondo D.E. Shaw & Co da 12 miliardi di dollari ha ottenuto un guadagno del 7% che è servito, per la maggior parte, a ripianare le perdite del suo cavallo di battaglia, multistrategy fund, in calo del 9%

8. Stanley Druckenmiller, Duquesne Capital Management: 190 milioni di euro
Druckenmiller, lo scorso anno, è riuscito a guadagnare i suoi milioni riducendo le sue esposizioni di lungo e breve periodo e puntando su una ripresa del dollaro durante la scorsa estate.

9. David Harding, Winton Capital Management: 185 milioni di euro
Secondo Alpha Magazine, David Harding ha cavalcato una serie di tendenze sia al rialzo sia al ribasso riguardanti bonds, equity e commodities

10. Alan Howard, Brevan Howard Asset Management: 185 milioni di euro
Il fondo Multi Strategy di Howard ha ottenuto un guadagno del 21% nel 2008
 

MicroSpy

Weed Warfare
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Il bello (brutto) dei manager è che spesso non capiscono un cazzo del mondo che hanno attorno... ne ho avuto a che fare spesso, e hanno un paraocchi rivolto soltanto al loro portafoglio e agli obiettivi che l'azienda gli pone, buttarsi in un precipizio, nel cratere di un vulcano o compiere un genocidio, non fa differenza. Per questa classe dirigente tutto è lecito in virtù del LORO PROFITTO.

La cosa vomitevole è che quasi sempre hanno una clausola rescissoria in caso di ''fallimento'' che implica una buonuscita: oltre il danno la beffa, per incapacità fanno fallire le aziende e se ne vanno col dividendo!
 

MicroSpy

Weed Warfare
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IL NOSTRO EROE COLPISCE ANCORA.

IL NOSTRO EROE COLPISCE ANCORA.

Cambiando astutamente le carte in tavola, il sottosegretario all’oscurantismo di stato, ci racconta panzane a ritmo incalzante. L’Olanda infatti, paese notoriamente antiproibizionista, ha deciso di equiparare le droghe leggere, ma che contengano un contenuto di THC elevatissimo, a quelle pesanti. In altre parole, il vino non è vietato, ma se lo faccio di 90 gradi si. Ma il Vino in sè non è vietato, nè equiparato alla grappa. Magari così lo capisce anche lui, visto che dai discorsi che fa di grappa e di vino mi sa che se ne intende.



Leggiamoci le scemenze del giorno:


“L’Italia ancora una volta dimostra di essere all’avanguardia nella lotta contro la droga, con la legislazione in vigore nel nostro paese che mette in una unica tabella cannabinoidi, eroina, cocaina ed altri tipi di droga. Dopo anni di polemiche degli antiproibizionisti spesso pretestuose contro questa nostra scelta, l’Olanda, paese citatissimo dagli stessi, ha deciso di seguire la linea italiana e di inserire la cannabis nella tabella delle droghe cosiddette pesanti – continua – E’ l’ennesima conferma che la posizione italiana sostenuta con forza da dipartimento per le politiche antidroga presso le agenzie di Vienna Lisbona e New York, sta diventando patrimonio comune di tutte le comunit[FONT=&quot]à internazionali”.[/FONT]

Dopo la barzelletta quotidiana però, comincia a farsi strada il sospetto che il “Torquemada de noantri”, non sia così cretino come vuol farci sembrare. Giovanardi in materia di droghe ne capisce molto più di quanto vuol farci credere. Il sospetto è che per lui il proibizionismo rappresenti interessi che neanche ci immaginiamo. Ora sappiamo che è un inquietante soggetto.

Da informarezzo.com


Se la tira anche il gradasso.
Poveri noi.
 

MicroSpy

Weed Warfare
Veteran
GIOVANARDI SALE AL COLLE DI SAN PATRIGNANO!!!
''Grazie a ME i consumi sono calati''



Ma... i dati del ministero, rilevati dopo la legge Fini-Giovanardi, sono in contrasto con l'aumento della quantità di eroina a buon mercato e l'innalzarsi delle presenze nella comunità di recupero nel riminese.

All'incontro con l'esponente del governo assente Andrea Muccioli.

È salito a San Patrignano, sul colle della tolleranza zero, Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche sulle sostanze stupefacenti. L’occasione l’ha fornita la quarta edizione del WeFree Day,che quest’anno ha ospitato un convegno internazionale sui temi della droga, dell’emarginazione e del disagio giovanile, organizzato dai 1500 ospiti della comunità fondata da Vincenzo Muccioli. L’ha ribadito Giovanardi: “con l’impegno di tutti si è riusciti, negli ultimi anni, a far calare il consumo delle sostanze stupefacenti”.

Non pare aver tenuto in conto, l’ex ministro, le critiche che hanno colpito a giugno la sua relazione annuale sulle dipendenze.I dati forniti da Giovanardi, che evidenziavano, per il secondo anno consecutivo, la diminuzione dell’uso di droga erano stati contestati, tra gli altri, anche da Andrea Muccioli, figlio maggiore di Vincenzo, alla guida della comunità fino alle recenti dimissioni. Muccioli, che non si è presentato a ricevere il sottosegretario, aveva rilevato come il consumo di droga e il numero dei tossicodipendenti sia in continua ascesa.

Secondo la relazione commissionata da Giovanardi, in Italia i tossicodipendenti che necessitano di un trattamento sono circa 338.425: ben 55 mila in meno rispetto al 2009. I dati cozzano con quelli forniti da altre istituzioni quali l’Onu e l’Osservatorio Europeo di Lisbona, che fotografano una realtà ben diversa.

Per Giovanardi non v’è dubbio: “I nostri dati –chiarisce- sono testati dagli studi sulle acqua reflue, che da tre anni a questa parte hanno testimoniato un’inversione di tendenza nell’impiego delle sostanze stupefacenti. Sta cambiando la mentalità dei giovani, grazie a un’azione capillare nelle scuole, nelle parrocchie, attraverso le neuroscienze che sono in grado di mostrare loro i danni causati dalle droghe sul cervello”.

Per San Patrignano l’allarme è tutt’altro che rientrato e la responsabilità dell’aumentato consumo è di “una società che fa finta di non vedere e che a volte cerca di nascondere” il fenomeno e del continuo abbassarsi dei prezzi delle varie droghe. La diminuzione del costo di quelle pesanti fa sì che l’eroina sia in crescita anche tra i minorenni:costa appena 10 euro un quartino da 0,25 grammi di dama bianca.

Al calo del prezzo dell’eroina consegue strategicamente l’aumento di quello delle droghe leggere. Gli spacciatori usano questo stratagemma per aumentare il consumo di eroina a buon mercato. Già i rapporti segreti Usa, diffusi dai cablogrammi di Wikileaks, facevano emergere un quadro niente affatto rassicurante in Italia: container pieni di eroina da Afghanistan, Iran e Turchia entrano nei porti nazionali, in primis a Gioia Tauro, scalo controllato dalla ‘ndrina Piromalli.

La legge Fini-Giovanardi ha inasprito le pene per i consumatori e ha bastonato le associazioni che si occupano di riduzione del danno. La questione è complessa, ma certamente la stretta proibizionista di tale norma non può che aver beneficiato la mafia, che trae profitto dall’aumento dei prezzi e dal maggiore consumo illegale di droghe.

Dal sito di Aduc-Droghe, uno tra i più importanti osservatori indipendenti sull’uso delle sostanze stupefacenti in Italia, emerge che dal 28 dicembre 2010 al 3 ottobre 2011 sono stati effettuati 7.210 sequestri didroghe leggere, 10.640 di droghe pesanti, 1.610.400 di droghe sintetiche, 6.271.500 infine sono risultate le piante di cannabis coltivate illegalmente. Le azioni di polizia hanno portato a 7670 arresti e 9285 sono i giorni che i rei hanno trascorso dietro le sbarre.

Le misure alternative alla detenzione sono venute meno e il risultato è che le carceri sono strapiene di tossicodipendenti. Anche questo è un risvolto considerevole della legge 49/2006 di Fini e Giovanardi.


Il nostro EROE colpisce ancora.
Alla prossima missione!!!
 
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