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"coltivare con tawika" dal principiante al novizio; consigli generali.

tawika

the crazy grower
[FONT=&quot]Apro questo tread x condiv[FONT=&quot]idere con voi le varie tecniche di coltivazione[/FONT][FONT=&quot] e quant'altro possa esserci di aiuto in quest[FONT=&quot]a nostra passione, parleremo di anti-parassitari, fertilizzanti, [FONT=&quot]ma[/FONT] anche[/FONT][/FONT][FONT=&quot] di metodi di estrazione[FONT=&quot], uso degli estratti, ecc. ecc. [/FONT][/FONT][/FONT]
Ringrazio le fonti IlGiardinoQuadrato - ProgettoScudo - InfoNeem - NeemItalia - IdeeGreen - e le brochure e gli opuscoli delle seed bank P4r4dise seed - RQS per l'ispirazione e gli spunti;

Benvenuti alla lettura.

[FONT=&quot]Prima di tutto cos'è la cannabis. La cannabis è una pianta foto-sensibile, cioè cambia il suo ciclo di crescita e fioritura in base alle ore di luce e di buio; entra in fioritura quando le notti sono più lunghe del giorno. Durante la primavera quando le giornate sono molto lunghe, la cannabis vegeta a grande velocità aumentando notevolmente le proprie dimensioni di mese in mese. Il momento giusto nel quale seminare la canapa in Italia è a cavallo tra marzo ed aprile, cioè quando le temperature esterne cominciano ad essere accettabili per la germinazione. Seminare la cannabis ad inizio primavera, in piena terra, può dare origine a piante che possono arrivare anche oltre i 3 metri, se tenete alla vostra sicurezza, meglio evitare una crescita eccessiva, piantate a maggio e otterrete comunque degli ottimi risultati. La cannabis, inizierà a fiorire quando le giornate si faranno più corte; dopo il 21 giugno, giorno del solstizio d'estate, le ore di luce cominceranno a diminuire sempre più velocemente fino ad arrivare, tre mesi dopo, all'equinozio d'autunno dove giorno e notte hanno la stessa durata. Durante questo periodo di tempo (21 giugno-21 settembre), tutte le piante di cannabis entreranno in fioritura e giungeranno a maturazione dopo 45-100 giorni a seconda della genetica utilizzata.

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[FONT=&quot]Nella coltivazione outdoor, esistono meno problemi di infestazioni rispetto alla coltivazione indoor. Vero che in natura esistono molti parassiti, ma esistono anche i loro predatori naturali ! Si possono spruzzare sulle piante degli anti-parassitari naturali. Il problema più grande sono gli animali che vivono nell'ambiente (guerilla) dove crescono le nostre piante; in alcune regioni italiane troviamo animali come il capriolo, il cervo, il cinghiale, che provocano gravi danni alle nostre amate. Come proteggerci allora? La soluzione non è delle più semplici: si potrebbe costruire un perimetro con del filo da pesca trasparente intorno alle piante, gli animali si spaventano e fuggono quando urtano contro il filo. Altra soluzione è quella di piantare all'interno di un roveto: cinghiali a parte, gli altri animali si terranno alla larga. Alcuni coltivatori, usano la propria urina per marcare il territorio circostante, questa pratica di solito risulta molto efficace perché gli animali staranno alla larga dalla zona credendo sia di competenza di qualche animale più grosso di loro. Per quanto riguarda i predatori più piccoli, una buona tecnica di difesa potrebbe essere l'utilizzo di una retina a maglia sottile da mettere intorno la pianta. Ad ogni modo con un po' di ingegno e di buona volontà non sarà impossibile difenderci dalle minacce degli animali e degli insetti. Un altro discorso, è quello relativo alla muffa, in outdoor può capitare facilmente e spesso è disastrosa; non è raro infatti, che le varietà con una maturazione più lunga, siano soggette alle piogge di fine settembre/ottobre e alle premature gelate di qualche notte di novembre, soprattutto al nord. Esistono delle preparazioni spray in commercio che vanno spruzzate sulle cime e che impediscono lo sviluppo delle muffe; sono a base di “[/FONT][FONT=&quot]bacillus subtilis[/FONT][FONT=&quot]”, un batterio [/FONT][FONT=&quot]non nocivo per le piante[/FONT][FONT=&quot] che, riproducendosi attacca lo spazio dove si sarebbe sviluppata [/FONT][FONT=&quot]la botrite[/FONT][FONT=&quot]. Nonostante sia un prodotto biologico è meglio non utilizzarlo vicino al raccolto, si dice che è del tutto innocuo, che il sapore dell'erba non cambia, secondo me, è meglio prendere le dovute precauzioni ed utilizzarlo all'inizio e a metà fioritura, in modo che le cime possano smaltirlo prima della raccolta. Se nelle vostre cime ci sono delle parti grigiastre, che al tatto sono umide e sembrano morte, [/FONT][FONT=&quot]potrebbe[/FONT][FONT=&quot]essere botrite[/FONT][FONT=&quot]. La miglior cosa da fare è rimuovere le parti malate, togliendo anche una piccola parte sana, se la presenza di queste parti grigiastre è piuttosto diffusa, conviene rimuovere la pianta intera. La [/FONT][FONT=&quot]botrite[/FONT][FONT=&quot] è[/FONT][FONT=&quot] infatti [/FONT][FONT=&quot]contagiosa[/FONT][FONT=&quot], può passare facilmente da una pianta all'altra: quindi meglio perdere una singola pianta che l'intero coltivo. Possiamo prevenire la botrite, anche scegliendo varietà che siano pronte intorno alla fine di settembre, 1à settimana di ottobre
[/FONT]

[FONT=&quot]Cominciamo.
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Si sente parlare spesso di Olio di Neem, e molte volte semplicemente x sentito dire, Apro questo tread, con la speranza che sia utile a far conoscere le proprietà e gli usi innumerevoli di quest'Olio usato da millenni x quasi ogni cosa.

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[FONT=&quot]OLIO di NEEM

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[FONT=&quot]L’olio di [/FONT][FONT=&quot]AZADRICHTA Indica[/FONT][FONT=&quot] meglio noto come [/FONT][FONT=&quot]OLIO di NEEM[/FONT][FONT=&quot] viene estratto dai frutti e dai semi [/FONT][FONT=&quot]di una pianta secolare esotica chiamata Azaridachta Indica [/FONT][FONT=&quot]una meliacea nota come [/FONT][FONT=&quot]nim[/FONT][FONT=&quot] (dal sanscrito[/FONT][FONT=&quot]नीम[/FONT][FONT=&quot]), [/FONT][FONT=&quot]da qui il nome [/FONT][FONT=&quot]NEEM[/FONT][FONT=&quot], [/FONT][FONT=&quot]una sempreverde originaria del subcontinente indiano (India, Bangladehs, Pakistan, Birmania, Isole Iraniane[/FONT][FONT=&quot]).[/FONT][FONT=&quot] Il neem appartiene alla famiglia del mogano e può raggiungere i 30 metri di altezza e i 2,5 metri di circonferenza, ha una crescita veloce, non ha bisogno di cure particolari, inoltre può crescere anche in terreni secchi, infatti sono state fatte piantagioni anche in Africa proprio contro la desertificazione; [/FONT][FONT=&quot]è presente anche in alcuni stati statunitensi e[/FONT][FONT=&quot]dell'America del Sud[/FONT][FONT=&quot]. [/FONT]
[FONT=&quot]La pianta del Neem ha 3 principi attivi, sono la [/FONT][FONT=&quot]azadiractina[/FONT][FONT=&quot], la [/FONT][FONT=&quot]margocina[/FONT][FONT=&quot] e la [/FONT][FONT=&quot]katechina, [/FONT][FONT=&quot]s[/FONT][FONT=&quot]ono presenti anche tannini, composti fenolici, carotenoidi, steroidi, chetoni e flavonoidi[/FONT][FONT=&quot] contiene molti triterpenoidi che ne rendono amaro il sapore e trigliceridi. La sua composizione è: Omega 6 6-16%, Omega 9 25-54%, Acido palmitico 16-33% e[/FONT][FONT=&quot]Acido stearico[/FONT][FONT=&quot] 9-24%. [/FONT]
[FONT=&quot]In commercio si trova in [/FONT][FONT=&quot]vari colori[/FONT][FONT=&quot]: dorato, giallo scuro, rossastro, marrone, verdognolo e rosso acceso. L’odore è aspro e pungente sembra aglio/cipolla marciti; ma è proprio dietro questo suo “difetto” che nasconde tutti i suoi pregi; ha [/FONT][FONT=&quot]proprietà ristrutturanti, rigeneranti e idratanti,[/FONT][FONT=&quot]antisettiche[/FONT][FONT=&quot] e insettifughe[/FONT][FONT=&quot].[/FONT][FONT=&quot]L“azadiractina” è “attiva” contro un vastissimo numero di insetti dannosi e parassitti vari; [/FONT][FONT=&quot]contro acari, nematodi, funghi, batteri e perfino diversi virus. L'olio di Neem agisce principalmente per ingestione, quindi non danneggia gli insetti utili ed è efficace in modo diverso a seconda delle specie, poiche disturba le regolazioni ormonali degli insetti, impedendo loro di riprodursi o di nutrirsi; inoltre agisce anche su uova e larve;. La sua efficacia non si nota subito, agisce lentamente sul sistema vitale degli insetti mandandolo “letteralmente in tilt”, x questo è bene non eccedere con le nebulizzazioni, ma ripeterle a distanza di 7-10 giorni, se l’infestazione è già in atto consiglio di darle magari ogni 2 giorni la 1à settimana.[/FONT][FONT=&quot] Prima di dare il prodotto e bene [/FONT][FONT=&quot]eseguire un test di fitotossicità su una piccola porzione di pianta,[/FONT][FONT=&quot]una foglia,[/FONT][FONT=&quot]da trattare e aspettare[/FONT][FONT=&quot] almeno 2-3 [/FONT][FONT=&quot]giorni se non ci sono effetti possiamo effettuare tranquillamente il trattamento[/FONT][FONT=&quot]; [/FONT][FONT=&quot] si consiglia per [/FONT][FONT=&quot]uso generico preventivo[/FONT][FONT=&quot] una diluizione dallo [/FONT][FONT=&quot]0,5%[/FONT][FONT=&quot] all[/FONT][FONT=&quot]'' [/FONT][FONT=&quot]1%[/FONT][FONT=&quot] è sufficiente e per infestazioni più gravi di non superare il[/FONT][FONT=&quot] 5%. [/FONT][FONT=&quot] Esistono in commercio vari tipi di olio di Neem, con varie gradazioni di purezza, oppure già miscelati e pronti all’uso. Sono ugualmente prodotti idonei, e li consiglio a chi non ha dimestichezza con alambicchi, misuratori e cose varie;
[/FONT]
[FONT=&quot]* fate attenzione, c’è il rischio che una “miscela” non diluita bene, e in % sbagliate, possa diventare fitotossica, quindi “veleno” x la pianta; con l’olio di Neem puro, si può “dosare” da soli la potenza in base al tipo di infestazione, di insetto, fungo, ecc. ma è consigliabile fare molta attenzione con i componenti.
[/FONT]
[FONT=&quot]* Ricordiamoci che l’applicazione di qualsiasi olio, e lo stesso vale per l’olio di neem, per via fogliare, fa sì che si formi sulle foglie un rivestimento, per cui i trattamenti immediatamente successivi risulteranno inefficaci. [/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
[FONT=&quot]* Altra cosa importante il neem tende ad abbassare il livello di alcalinità, [/FONT]

[FONT=&quot]segue
[/FONT]




 
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Cominciamo con alcune "ricette"


[FONT=&quot]insetticida per le piante[/FONT]

[FONT=&quot]TRATTAMENTO ACUTO [/FONT][FONT=&quot]: al 2 % in caso di infestazioni già in atto[/FONT]
[FONT=&quot]2 cl Olio di Neem + 1 Lt di acqua[/FONT]

[FONT=&quot]TRATTAMENTO PREVENTIVO:[/FONT][FONT=&quot] 0,5 % [/FONT]
[FONT=&quot]0,5 cl Olio di Neem + 1 Lt di acqua[/FONT]
[FONT=&quot]Miscelare con acqua preferibilmente tiepida, [/FONT]
[FONT=&quot]Ripetere le applicazioni ogni 10-15 giorni[/FONT]

[FONT=&quot]*****[/FONT]
[FONT=&quot]
Trattamento contro le infestazioni da afidi
[/FONT]

[FONT=&quot]per un trattamento fogliare in caso di infestazione in atto preparare la seguente miscela (dosi per 1 Litro)[/FONT]

[FONT=&quot]1 cl di olio di neem[/FONT]
[FONT=&quot]1 cl di alcool[/FONT][FONT=&quot] quello rosa va bene[/FONT]
[FONT=&quot]1 Lt di acqua[/FONT]
[FONT=&quot]L'olio è un po' difficile da sciogliere, quindi risulta più semplice se l'acqua è già tiepida, si può usare anche acqua decantata 24 h a Temp ambiente-Out . Il trattamento deve essere ripetuto almeno 1 volta dopo 20 giorni.[/FONT]
[FONT=&quot]
*****[/FONT]

[FONT=&quot]un uso veterinario[/FONT]

[FONT=&quot]Antiparassitario[/FONT]
[FONT=&quot]
Diluire poche gocce di olio di Neem in acqua e nebulizzare direttamente sul pelo degli animali domestici e sulle cucce, oppure bagnare con l'olio di Neem una di stoffa per ottenere così un collare repellente per gli insetti.
[/FONT]
[FONT=&quot]Si può anche usare la "classica" bandana, che avremo bagnato in alcuni punti con qualche goccia di l'Olio di Neem puro.[/FONT]

[FONT=&quot]*****[/FONT]


[FONT=&quot]Altro suggerimento, è quello di usare il sapone insieme all’olio, queste dosi[/FONT][FONT=&quot][FONT=&quot] e[/FONT] procedimento
[/FONT]

[FONT=&quot]Soluzione allo [/FONT][FONT=&quot]0.5% di olio di neem[/FONT]

5 ml di Olio di Neem
1-2 ml di sapone meglio se al potassio o "m4rsigli4 neutro quello bianco
1 Lt di acqua

ecco i vari passaggi x creare la "miscela"

Mescolate l'acqua calda (+/- 40°C) con il sapone, aggiungere poco alla volta l'olio, agitate e fate amalgamare i componenti, se l'olio non si mescola adeguatamente, aggiungete qualche goccia di sapone in più. Continuare ad agitare anche durante la somministrazione, l'olio tende a separarsi nell'acqua.


segue
 

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Ancora alcune informazioni

[FONT=&quot]Come x la maggior parte degli antiparassitari e/o degli insetticida naturali, anche x quelli a base Neem, si consiglia la somministrazione nelle ore più fresche del giorno, ossia mattina presto e sera poco prima del tramonto.
[/FONT]
[FONT=&quot]Questo x 3 semplici motivi: [/FONT][FONT=&quot]
[/FONT]

[FONT=&quot]1)[/FONT][FONT=&quot] il Neem teme i raggi UV, x questo somministrarlo nelle ore più fresche aumenta l’efficacia [/FONT][FONT=&quot]
[/FONT]

[FONT=&quot]2[/FONT][FONT=&quot])[/FONT][FONT=&quot] si evita l’effetto lente, stesso identico danno delle gocce di acqua [/FONT][FONT=&quot]
[/FONT]

[FONT=&quot]3[/FONT][FONT=&quot])[/FONT][FONT=&quot] durante il giorno sono presenti tantissimi insetti “buoni”, che anche non cibandosi delle nostre foglie, potrebbero cmq restare intrappolati nelle gocce d’olio ancora bagnate dalla soluzione. [/FONT][FONT=&quot]È bene nebulizzare in modo uniforme, su tutta l’altezza della pianta, dal basso verso l'alto, in questo modo è più facile raggiungere tutti i punti; sugli internodi, sopra e sopratutto sotto le foglie; altro importante consiglio è quello di preparare poco x volta la soluzione, xke con il tempo, circa 8 ore, tende a degradare, quindi può rivelarsi utile bagnare il sub con la rimanenza, cosi da eliminare non solo eventuali parassiti nel terreno, ma la pianta stessa in questo modo si irrobustisce e fortifica le difese.
[/FONT]

[FONT=&quot]Nel caso, dopo aver passato la miscela, piovesse, si può ripetere la somministrazione, dopo che le piante si sono asciugate. L’olio di Neem, può essere usato anche puro contro: zanzare e larve, basta metterne alcune gocce nei ristagni d’acqua, nei sottovasi, in prossimità di pozzi, fosse biologiche, scarichi in generale. Come abbiamo potuto constatare, L’olio di Neem è un ottimo anti-parassitario e insetticida, ma non solo, infatti è anche un funghicida utile contro:[/FONT]
[FONT=&quot]l’oidio[/FONT][FONT=&quot], attacca fiori e foglie è facilmente riconoscibile per le sue macchioline bianche[/FONT][FONT=&quot]; [/FONT]
[FONT=&quot]la [/FONT]
[FONT=&quot]muffa grigia[/FONT]
[FONT=&quot], [/FONT][FONT=&quot]tra le malattie delle piante più diffuse, colpisce i fiori e le piante, gli ortaggi, gli alberi da frutto e la vite. [/FONT]
[FONT=&quot]Le [/FONT][FONT=&quot]ruggini[/FONT][FONT=&quot] sono malattie fungine delle piante causate da microrganismi appartenenti alla famiglia delle [/FONT][FONT=&quot]Pucciniaceae[/FONT][FONT=&quot]. Gli attacchi di ruggine sono facilmente riconoscibili per via della comparsa di uno strato superficiale di color [/FONT][FONT=&quot]rossiccio-[/FONT][FONT=&quot]brunastro[/FONT][FONT=&quot] e dall’aspetto polverulento[/FONT]


[FONT=&quot]segue[/FONT]
 

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[FONT=&quot]L’OIDIO o muffa bianca[/FONT]
[FONT=&quot]Un altro dei pericoli, specialmente in Out, è quello che le piante possano essere attaccate dalla muffa; una delle più comuni e pericolose è [/FONT][FONT=&quot]l’OIDIO[/FONT][FONT=&quot] o [/FONT][FONT=&quot]muffa bianca[/FONT][FONT=&quot]; praticamente è un fungo parassita che si manifesta nella parte superiore della foglia; in casi gravi arriva a coprire interamente le foglie vicino alle cime, provocando un alterazione di gusto, sapore, aroma, effetto.[/FONT]
[FONT=&quot]Purtroppo non esiste una sola varietà di OIDIO; quelle che più comunemente attaccano la nostra pianta sono principalmente due, la [/FONT][FONT=&quot]Sphaerotheca macularis[/FONT][FONT=&quot] e la [/FONT][FONT=&quot]Leveillula taurica[/FONT][FONT=&quot]; queste 2 varietà di fungo attaccano, [/FONT][FONT=&quot]come detto in precedenza, la parte superiore delle foglie, mentre c’è un’altra varietà di fungo, della famiglia delle [/FONT][FONT=&quot]Perenosporaceae,[/FONT][FONT=&quot] che attacca indistintamente foglie e gemme nella parte aerea della pianta.[/FONT]
[FONT=&quot]Riconoscere l’Oidio[/FONT]
[FONT=&quot]Capire che siamo in presenza di un attacco di Oidio è abbastanza semplice; le foglie vengono “ricoperte” da una specie di polvere grigio-biancastra; queste macchie, con il progredire dell’infestazione, diventano più grandi e [/FONT][FONT=&quot]il micelio [/FONT][FONT=&quot]cioè il fungo vero proprio che dà origine all’oidio, prenderà una consistenza cotonosa e arriverà a ricoprire non solo le foglie ma anche le gemme. [/FONT]
[FONT=&quot]Per questo è consigliato di tenere sempre sotto controllo la pianta, in modo da intervenire prima dell’irreparabile; in commercio esistono diversi prodotti adatti a combattere e prevenire gli eventuali attacchi da parte di questo fungo; anche l’olio di neem può essere usato in modo preventivo.[/FONT]
 

tawika

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passiamo ai "Friends'" del nostro Olio,

Insetticida Naturale all'Aglio

ingredienti
1
bulbo di aglio
1 Lt di acqua
Preparazione e Uso
La preparazione è semplice e veloce; Tritare/grattuggiare finemente gli spicchi d'aglio, facciamo bollire 1 Lt di acqua, quindi versiamo l'acqua in una bottigia mettiamo l'aglio e agitiamo fortemente, aspettiamo che si freddi, e avremo il nostro insetticida naturale. Va spruzzato sulle piante 3 volte al giorno x almeno 2-3 giorni, prima di ripetere il trattamento aspettare x vedere le reazioni della painta e dell'infestazione.
Insetticida alla cipolla
ingredienti
10 gr di cipolla
1 Lt di acqua
Preparazione e uso
Portare a ebollizione il Litro d'acqua, versarla a infusione (tipo the) sulla cipolla, avremo un Insetticida naturale utile anche contro alcuni funghi e contro afidi e acari. possiamo unirlo tranquillamente a quello all'aglio, otterremmo un insetticida di ampio spettro e maggiore efficacia.
Insetticida al Pomodoro
ingredienti
75 gr di foglie di pomodoro
5 Lt di acqua
preparazione e uso
X foglie fresche, si intendono le foglie che vengono tolte durante la pulizia della pianta, si prepara facendo macerare le foglie nell'acqua, a Temp ambiente / Out
almeno 3 giorni,
Il "prodotto" va diluito in proporzione di 1:3; cioè 1 Lt di macerato e 3 Lt di acqua, e spruzzato sulle piante x 2-3 giorni.

Insetticida all'Ortica
ingredienti
20 gr di foglie secche
1 Lt di acqua
uso e preparazione
le foglie secche vanno immerse nel litro di acqua a Temp ambiente, e lasciate "in ammollo" x circa 12 ore e spruzzato sulla pianta/foglie. Se non si hanno a disposizione foglie di ortica secche, si può usare ortica fresca con questa modalità
100 gr di foglie fresche in 1 Lt di acqua; lasciare a macerare almeno 24 ore; al momento dell'uso è consigliabile diluirlo 1:2, ovvero 1 Lt macerato 2 Lt acqua. E' bene ricordare che il Macerato di Ortica è anche un fertilizzante ricco di azoto; quindi è consigliato e raccomandato diluire il macerato, specialmente se tenuto in ammollo x parecchi giorni; xkè si corre il rischio di "bruciare" la pianta. Come Insetticida è indicato contro molti insetti e parassiti, compreso il maledetto red-spider .
Insetticida alla nicotina
La nicotina è efficace contro: pulci di terra - pidocchi - bruchi -
preparazione e uso
Fai macerare per 7-10 gg circa 35gr di tabacco 1 confezione da pipa- da sigarette - in 5 Lt di acqua meglio se piovana per comodità inserire il tabacco in sacchetto di tela (meglio ancora una calza/collant) in modo da poterlo filtrare in seguito; una volta filtrato diluire il "macerato" in proporzione di 1:2 (cioè 1 Lt di macerato 2 di acqua), agita bene e spruzza sulla piante.
Insetticida all'alcool etilico 90° infiammabile
L'alcool etilico( quello x fare liquori) aiuta la lotta contro ragni - bruchi - pidocchi - cimici -
Procedimento e uso
Diluire 50 cl di alcool in 5Lt di acqua aggiungere 10gr di sale marino (fino o grosso è uguale) 100gr di sapone neutro, mescolare bene prima dell'uso e distribuire nella zona infestata.
Sapone nero o di Aleppo
Il sapone nero è utili contro pidocchi - pulci delle piante - mosche - afidi - ecc -esteticamente non è come i classici saponi. Il suo colore è marrone scuro, viene prodotto dalla pasta di olive (dopo la spremitura) l’odore è quello dell’olio d’oliva.
Preparazione e uso

Prendete 100gr di sapone nero, scioglietelo in 3Lt di acqua tiepida (+/- 40°C); mescolate finchè non si è sciolto del tutto, aggiungete 2 Lt di acqua e mescolate e potete spruzzarlo sulle piante[FONT=&quot] [FONT=&quot].

[FONT=&quot]segue
[/FONT][/FONT][/FONT]
 
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molto interessante tawika, soprattutto la storia delle ruggini.
quindi se ho ben capito l'olio di neem si può usare anche contro oidio e muffa grigia; ma funziona solo quando compaiono i primi segni o anche come trattamento preventivo? cioè se faccio il trattamento preventivo, è efficace anche contro i funghi o solo sugli insetti?
scusa la domanda tawika, grazie per questa condivisione!
:wave:
 

tawika

the crazy grower
molto interessante tawika, soprattutto la storia delle ruggini.
quindi se ho ben capito l'olio di neem si può usare anche contro oidio e muffa grigia; ma funziona solo quando compaiono i primi segni o anche come trattamento preventivo? cioè se faccio il trattamento preventivo, è efficace anche contro i funghi o solo sugli insetti?
scusa la domanda tawika, grazie per questa condivisione!
:wave:

la prevenzione è l'arma migliore, quindi si, credo che dato magari in dosi minori e/o spruzzato nel sub, aiuta la pianta a rafforazare le difese naturali contro eventuali "aggressioni"
 
scusa ma qua mi sorge spontanea una domanda visto che parli di substrato, l'olio di neem può interferire con i funghi micorrizici inoculati nel terreno?
:thank you:
 

tawika

the crazy grower
il Piretro

il Piretro

[FONT=&quot]Il Piretro[/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
[FONT=&quot]Il [/FONT][FONT=&quot]piretro[/FONT][FONT=&quot] è un insetticida naturale, si ottiene dai fiori di particolari specie di crisantemo, il [/FONT][FONT=&quot]Tanacetum [/FONT][FONT=&quot]Chrysanthemum [/FONT][FONT=&quot]cinerariifolium[/FONT][FONT=&quot]. [/FONT][FONT=&quot]I fiori vengono raccolti, essiccati e macinati, fino ad ottenere una polvere finissima, contenente vari principi attivi come [/FONT][FONT=&quot]piretrine, tetrametrina e cipermetrina, piretrolo, flavonoidi e carotenoidi[/FONT][FONT=&quot]. Alla polvere viene aggiunta acqua, ottenendo un efficace insetticida naturale; che oltre ad avere proprietà insetticide, è anche un potente insettifugo, ossia è un repellente per varie specie di insetti, dalle zanzare ai parassiti degli animali domestici. I principi attivi del piretro sono tutte sostanze innocue per l’ambiente, l’uomo e gli animali domestici; ma molto tossiche [/FONT][FONT=&quot]per Mosca bianca, Acari, Afidi, Tripidi, Cocciniglie , Moscerino, Minatori fogliari, Coleotteri, Lepidotteri, zanzare, ecc.[/FONT][FONT=&quot]
[/FONT]

[FONT=&quot]Bisogna cmq fare attenzione tra [/FONT][FONT=&quot]piretro [/FONT][FONT=&quot]o[/FONT][FONT=&quot] piretrine naturali[/FONT][FONT=&quot] appunto estratti dal fiore e [/FONT][FONT=&quot]piretroidi[/FONT][FONT=&quot]; che sono [/FONT][FONT=&quot]composti non naturali[/FONT][FONT=&quot], prodotti chimicamente x riprodurre l’effetto del piretro, con effetti e tempi di intervento diversi. [/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
[FONT=&quot]Il piretro è un insetticida [/FONT][FONT=&quot]vero[/FONT][FONT=&quot], nel senso che colpisce sia gli insetti dannosi che quelli utili, si sconsiglia xciò un uso indiscriminato; [/FONT][FONT=&quot]agisce x contatto [/FONT][FONT=&quot]sul sistema nervoso degli insetti, provocando la completa paralisi; da non dimenticare che anche il Piretro è sensibile ai raggi UV e alle alte Temperature; si consiglia l’uso con Temp. non superiori ai 25°C. preferibilmente nelle ore di alba e tramonto, così da avere una maggiore efficacia; è bene tenere a mente la reazione (pH) dell’acqua impiegata, che non deve essere alcalina (basica) ma preferibilmente acida (con pH inferiore a 7 ma non sotto al 4), si corre il rischio (alto) di neutralizzare le sostanze attive. Se l’acqua risultasse alcalina (caso frequente), si può utilizzare dell’acido citrico (o gocce di limone) oppure un po’ di aceto, questo farà abbassare il Ph, lo sconsiglio in quanto è un metodo piuttosto empirico, meglio piuttosto usare strumenti e soluzioni adatte e precise x misurare il ph.
[/FONT]

[FONT=&quot]Ricapitolando, il piretro si degrada con la luce, nel giro di 2-3 giorni non è più attivo, non penetra attraverso i tessuti dei fiori/frutti, è anche x questo che può essere usato in prossimità del raccolto.
[/FONT]

[FONT=&quot]Alcuni prodotti in commercio contengono [FONT=&quot]piperonil butossido[/FONT][FONT=&quot], [/FONT][FONT=&quot]è ammesso in agricoltura biologica; in pratica è un inibitore[/FONT][FONT=&quot]degli enzimi che vanno a degradare il piretro, ciò significa che la sua azione aumenta i tempi di durata e aumenta il suo potere proteggendolo dalla degradazione operata dalla luce del sole.[/FONT] Vediamo ora alcuni impieghi del Piretro[/FONT].


[FONT=&quot]Trattamenti e Usi come e quando[/FONT]

[FONT=&quot]Il trattamento preventivo è sempre consigliato, va cmq dato alla prima comparsa di insetti. Le dosi variano anche in base all'età della pianta, al grado di infestazione, alla specie di insetti . Il metodo migliore è bagnare le foglie in modo omogeneo, stando attenti che il prodotto arrivi sull'intera pianta e sopratutto sotto le foglie. Di solito una somministrazione settimanale garantisce una buona protezione.
[/FONT]

[FONT=&quot]Passiamo a elencare alcune ricette a base di Piretro[/FONT]

[FONT=&quot]Insetticida al Piretro 1
[/FONT]
[FONT=&quot]contro mosca bianca - tripidi - Tingidi
[/FONT]
[FONT=&quot]1,5 ml di Piretro[/FONT]
[FONT=&quot]1 Lt di acqua[/FONT]
[FONT=&quot]Agitare prima dell'uso, spruzzare sulla pianta dal basso verso l'alto, cercando di arrivare nelle zone più nascoste; è lì che i parassiti si nascondo [/FONT]meglio. Ripetere il trattamento a distanza di 5-7 giorni.


Insetticida al Piretro 2
contro Acari - Afidi - Tripidi - cocciniglie
[FONT=&quot]1 - 2 ml di piretro[/FONT]
[FONT=&quot]1 Lt di acqua[/FONT]
[FONT=&quot]Stesso metodo del precedente[/FONT]


[FONT=&quot]Insetticida al Piretro 3[/FONT][FONT=&quot]
[/FONT][FONT=&quot]contro Tripidi, cicalini, minatori fogliari (adulti) cavolaia[/FONT]
[FONT=&quot]2 - 3 ml di piretro[/FONT]
[FONT=&quot]1 Lt di acqua[/FONT]
[FONT=&quot]Agitare prima dell’uso, irrorare attentamente le foglie sopra e sotto e il fusto della pianta. Ripetere il trattamento a giorni alterni se l'infestazione è in atto.[/FONT]


[FONT=&quot]Insetticida al piretro 4 [/FONT]
contro Afidi - moscerini - minatori fogliari (farfalline e adulti)
[FONT=&quot]0.5 - 1 ml di piretro[/FONT]
[FONT=&quot] 1 Lt di acqua[/FONT]
[FONT=&quot]Agitare durante l’uso, e nebulizzare 1 volta a settimana[/FONT]

[FONT=&quot]Insetticida al Piretro 5[/FONT]

[FONT=&quot]contro tutti gli insetti a scopo preventivo[/FONT]
[FONT=&quot]3 - 5 ml di piretro[/FONT]
[FONT=&quot]1 Lt di acqua[/FONT]
[FONT=&quot]Questa preparazione, è consigliata x trattamenti in Out, dove la presenza di specie diverse di insetti richiede appunto un intervento più massiccio.[/FONT]

[FONT=&quot]E’ importante ricordare che nonostante il piretro sia naturale, è meglio [/FONT][FONT=&quot]evitare l’uso nei pressi di corsi d’acqua[/FONT][FONT=&quot], in quanto velenoso x pesci, rettili, anfibi e altri organismi acquatici. [/FONT][FONT=&quot]Inoltre è sempre un ottimo consiglio [/FONT][FONT=&quot]rispettare[/FONT][FONT=&quot] le dosi, le precauzioni, e gli usi consigliati nell’etichetta del prodotto.[/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
 

Z.grow

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Ciao tawi....buona festa della liberazione e grazie del thread e dei post utilissimi....conosco già l efficacia molto riconosciuta dal neem e l avevo usato una volta....
Molto interessanti anche gli estratti e rimedi naturali che xuno come me non facili da gestire in % ,
Forse,ma sbaglieró fino ad ora sono stato abbastanza fortunato! Nel senso che usando solo semplici prodotti come canna.c e cercando d stare nei limiti dei range non ho mai avuto grossissimi problemi...
Quelle volte che presi la botrite credo che anche usando neem e prodotti che aumentano le difese della pianta non sarebbero cmq serviti,nel senso che se l ur è alta e non riesci a cambiar l aria prima o poi facilmente la beccherai....,ma apparte questo sicuramente come prevenzione fin dalla vegetativa possono aumemtare notevolmente le possibilità che la pianta sia più forte e pronta xcontinuare il suo ciclo!
La terrò ben presente....ciao tawi!
 

diabolico

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Ciao Tawi. Parlo della mia personale esperienza. Ho usato l'olio di Neem nel mio primo ciclo in assoluto. Quello che ho usato io è quello della Plagron,marroncino che diluivo con acqua tiepida e scaglie di sapone di marsiglia. Assolutamente biologico e non tossico per l'uomo e gli animali ma sinceramente non ho notato notevoli benefici per le piante se non alternandolo ad altri antiparassitari,soprattutto quelli fatti in casa come il macerato d'ortica secondo me molto più efficace e naturale. Col neem è facile ritrovarsi con delle bruciature sulle foglie. Anche dando metà della dose consigliata e dopo il tramonto,mi sono ritrovato con parecchie punte bruciate e foglie con macchie marroni tipiche da bruciatura! Secondo me il neem ,considerato dalla maggior parte dei growers,un prodotto fenomenale per gran parte dei parassiti,non è il massimo ma è solo la mia opinione! Per di più,ho come l'impressione che la patina che lascia sulle foglie,rendendole quasi plastificate,non lasci traspirare le foglie stesse ostacolando per qualche giorno la fotosintesi e di conseguenza la crescita naturale della pianta. Questa è la mia esperienza con l'olio di neem e di conseguenza è solo il mio parere.:tiphat:
 

tawika

the crazy grower
Ciao Tawi. Parlo della mia personale esperienza. Ho usato l'olio di Neem nel mio primo ciclo in assoluto. Quello che ho usato io è quello della Plagron,marroncino che diluivo con acqua tiepida e scaglie di sapone di marsiglia. Assolutamente biologico e non tossico per l'uomo e gli animali ma sinceramente non ho notato notevoli benefici per le piante se non alternandolo ad altri antiparassitari,soprattutto quelli fatti in casa come il macerato d'ortica secondo me molto più efficace e naturale. Col neem è facile ritrovarsi con delle bruciature sulle foglie. Anche dando metà della dose consigliata e dopo il tramonto,mi sono ritrovato con parecchie punte bruciate e foglie con macchie marroni tipiche da bruciatura! Secondo me il neem ,considerato dalla maggior parte dei growers,un prodotto fenomenale per gran parte dei parassiti,non è il massimo ma è solo la mia opinione! Per di più,ho come l'impressione che la patina che lascia sulle foglie,rendendole quasi plastificate,non lasci traspirare le foglie stesse ostacolando per qualche giorno la fotosintesi e di conseguenza la crescita naturale della pianta. Questa è la mia esperienza con l'olio di neem e di conseguenza è solo il mio parere.:tiphat:
concordo con quanto dici... personalmente mi è capitato questo
ma è colpa mia xkè appoggiato la pipetta "sporca" di Neem puro sulla foglia
c'era un ragnetto rosso.
Il tread l'ho fatto più che altro x imformazione; è ancora in allestimento, vorrei aggiungervi altri anti-parassitari naturali, metodi di coltivazione "lunare" ecc.
Grazie dell'intervento !

 

tawika

the crazy grower
# PICCOLO CONSIGLIO SUL TRAVASO #

# PICCOLO CONSIGLIO SUL TRAVASO #

Tra i friends dell'olio, ho deciso di inserire anche questo piccolo consiglio su come rendere più semplice effettuare un travaso; molte volte, specialmente x chi è alle prime armi, il momento del travaso è il 1° vero "problema" chiamiamolo così che si presenta, come renderlo più facile ?! con poche semplici mosse. Partiamo dall'inizio; dopo la fase della Pre-germinazione mi riferisco all'ammollo, al seme tra lo scottex uscita la radichetta, il seme va messo nella terra, in un vaso piccolino o in bicchieri di plastica, x poi travasare una volta che il germoglio diventa piantina in un vaso più grande; quello che suggerisco è di mettere i vasi piccolini o i jiffi in questo caso li metteremo nei bicchieri, dentro il vaso più grande diciamo così
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in questo modo, potremo controllare lo sviluppo delle radici,
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estraendo di tanto in tanto il bicchiere, quando avremo un apparato radicale più o meno così
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potremo tranquillamente, capovolgere il bicchiere, e con una leggera pressione, la piantina uscirà e noi avremo il posto esatto dove travasare
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Quando irrighiamo a questo stadio consiglio lo spruzzino la piantina nel bicchiere, irrighiamo con la stessa cautela anche il terriccio del 2° vaso quello di destinazione,
avremmo così "un buco" di forma precisa e compatta, e travasare la piantina sarà più semplice. X far aderire bene la zolla della piantina dopo aver travasato, un pò d'acqua va data lo stesso, non tantissima ricordate che il terriccio sarà già umido. Spero vi sia utile.
Alla prossima GreenWarriors
:kos:

 

tawika

the crazy grower
# COLTIVARE con la LUNA e non solo - consigli e tecniche #

# COLTIVARE con la LUNA e non solo - consigli e tecniche #


LA LUNA in AGRICOLTURA

VERO o FALSO

[FONT=&quot]Fin [/FONT][FONT=&quot] dalla notte dei tempi, l’uomo è attratto dal cielo e da quello che ci nasconde. Credeva, per esempio, che l’eclissi (solare-lunare) portasse buio e malvagità sulla terra. Alcune popolazioni, usavano le fasi lunari per contare il passare del tempo, calcolandolo sulla base delle diverse forme che assumeva durante “il giro della Terra” sul proprio asse. Prima ancora della bussola, scoprendo le varie costellazioni, a che serve lo zodiaco in agricoltura lo scopriremo più avanti; ha imparato a leggere le stelle e se ne serviva per tracciare le rotte nei suoi viaggi; scoprì che la luna, aveva influenza sulle maree, sugli animali, sull’agricoltura. E ancora oggi, ai giorni nostri, i contadini, gli agricoltori, tengono presente i vari cicli (fasi) lunari. Ruotando sul proprio asse, la luna compie una rotazione, che la porta a formare un’orbita ellittica, questo fa si che il cielo si presenta ogni volta diversamente: Scientificamente è praticamente impossibile dimostrarlo, perché gli studiosi avrebbero bisogno di creare ogni volta e per più volte condizioni identiche per poterla studiare; questo, rende logicamente scettica la scienza, riguardo l’influenza della luna sulla semina e/o in generale in agricoltura. Torniamo all’argomento in questione; [/FONT][FONT=&quot]La coltivazione seguendo la Luna viene praticata da millenni; e se ancora oggi i contadini utilizzano questo metodo... vuol dire che un fondo di verità c’è. Impariamo a usare queste semplici informazioni sulle fasi lunari e probabilmente daremo una spinta in più alle nostre piante; coltivare con la luna, aiuterà ad avere raccolti più ricchi e con meno problemi[/FONT][FONT=&quot]. [/FONT]

[FONT=&quot]Per coltivare con la luna dobbiamo sapere che nella luna ci sono:[/FONT]


[FONT=&quot]1) [/FONT][FONT=&quot]Il Segno[/FONT][FONT=&quot] della Luna [/FONT][FONT=&quot]lo zodiaco per capirci[/FONT]
[FONT=&quot]2) [/FONT][FONT=&quot]La Fase[/FONT][FONT=&quot] della Luna [/FONT][FONT=&quot]luna piena – mezza luna ecc.[/FONT]


[FONT=&quot] Segni della luna[/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
[FONT=&quot]Di seguito i segni della Luna e lo scopo per cui ognuno viene utilizzato[/FONT][FONT=&quot]
Luna in Ariete - sterile, asciutto, ardente e maschile. Usato per distruggere le [/FONT]

[FONT=&quot]erbacce nocive[/FONT][FONT=&quot]
Luna in Toro - produttivo, umido, terroso e femminile. Usato per seminare molte specie quando la robustezza è importante, particolarmente indicato per le piante da tubero. Usato anche per ortaggi a foglia.
Luna in Gemelli - sterile, asciutto, areato e maschile. Usato per distruggere gli sviluppi nocivi, le erbacce, i parassiti e per la coltivazione.
[/FONT]
[FONT=&quot]Luna in Cancro[/FONT][FONT=&quot]- fruttuoso, umido e femminile. Usato per seminare e per l'irrigazione.[/FONT][FONT=&quot]
Luna in Leone - sterile, asciutto, ardente, maschile. Usato per distruggere le erbacce o per la coltivazione.
Luna in Vergine - sterile, umido, terroso e femminile. Usato per distruggere le erbacce o per la coltivazione.
Luna in Scorpione - molto fruttuoso ed umido, acquoso e femminile. Quasi produttivo quanto il Cancro: usato per gli stessi scopi. Particolarmente buono per lo sviluppo e la solidità della vite.
Luna in Sagittario - sterile ed asciutto, ardente e maschile. Usato per seminare cipolle, germogli e per coltivare.
Luna in Capricorno - produttivo ed asciutto, terroso e femminile. Usato per seminare le piante da tubero.
Luna in Acquario - sterile, asciutto, areato e maschile. Usato per la coltivazione e per la distruzione di sviluppi nocivi e parassiti.
Luna in Pesci - molto fruttoso, umido, acquoso e femminile. Particolarmente buono per lo sviluppo delle radici.

[/FONT]

[FONT=&quot] Fasi della Luna[/FONT]

[FONT=&quot]Ci sono 4 quarti lunari. La Luna è piena al terzo quarto e decresce durante il quarto. La Luna Nuova è il primo quarto e cresce durante il secondo quarto.[/FONT][FONT=&quot]

Primo Quarto: Piantate gli annuali che producono il loro raccolto al di sopra della superficie del terreno, che sono in genere le piante a foglia che producono i propri semi fuori dal frutto. Alcuni esempi sono la lattuga, l'asparago e gli spinaci.
Secondo Quarto: Piantate gli annuali che producono il loro raccolto al di sopra della superficie del terreno e che producono i loro semi all'interno del frutto. Alcuni esempi sono fagioli, meloni, pomodori. Ci sono molte piante che si comportano ugualmente bene se piantate nel primo o nel secondo quarto, compresa la cannabis.
Terzo Quarto: Piantate bulbi, piante da tubero, alberi. Ottimo per piantare quando il vostro scopo è una crescita radicale esplosiva. E' il mio quarto preferito per seminare la cannabis. Le radici esplodono! Ottimo anche per i setup idro.
Quarto Quarto: è il momento migliore per coltivare, togliere le erbacce, distruggere i parassiti di tutti i generi. Specialmente efficace quando la Luna è in Ariete, Leone, Vergine, Gemelli, Acquario e Sagittario.

Questi metodi migliorano tantissimo le percentuali di germinazione, la crescita, la fioritura e rendono la raccolta più facile:
Piantare - le piante da tubero andrebbero seminate in Toro o Capricorno. Le piante da frutto andrebbero piantate in un segno che sostiene lo sviluppo del seme. Le piante a foglia andrebbero piantate quando la Luna è in un segno d'acqua.
Trapiantare - è meglio trapiantare quando la luna è decrescente e le forze stanno effluendo nella parte più bassa della pianta. Questo incoraggia lo sviluppo radicale.
Fioritura - per ottenere cime più grosse, mettete a 12/12 quando la Luna è in Bilancia. Questo aumenterà la fragranza e l’odore dei fiori nonchè lo sviluppo dei tricomi e la formazione di resina. Si sono avuti aromi più intensi.
Raccolta - Raccogliete quando la Luna è in un segno asciutto (Ariete, Leone, Sagittario, Gemelli e Acquario) e decrescente.[/FONT]

[FONT=&quot]Questo ostacola la formazione di muffa. Nota: NON dimenticate di controllare i tricomi per capire se è il momento di tagliare[/FONT][FONT=&quot]
Essicazione - meglio effettuarla nel terzo quarto di segni di fuoco. Questo aiuta contro l'ammuffimento delle cime.[/FONT]


[FONT=&quot]Quindi ricapitolando, possiamo dire che i vegetali che producono frutto [/FONT][FONT=&quot]sottoterra[/FONT][FONT=&quot](per esempio patate, ravanelli aglio carote)[/FONT][FONT=&quot]vanno seminati con [/FONT][FONT=&quot]LUNA CALANTE[/FONT][FONT=&quot]; mentre per i vegetali [/FONT][FONT=&quot]( per esempio peperoni pomodori) [/FONT][FONT=&quot]che producono frutto [/FONT][FONT=&quot]in superficie[/FONT][FONT=&quot] vanno seminati con [/FONT][FONT=&quot]LUNA CRESCENTE[/FONT]
[FONT=&quot]L’eccezione che conferma la regola, riguarda quelle piante come il cavolo e la lattuga, che se piantate con Luna calante vanno a fiore con una minore rapidità. [/FONT]
[FONT=&quot]Alcuni contadini estendono tale principio anche a verdure come il cavolo rapa, lo spinacio e la bietola.[/FONT]
[FONT=&quot]Cosa si semina con Luna calante[/FONT]
[FONT=&quot]Aglio-bietola-carota-cavolfiore-finocchio-patata-cipolla[/FONT]
[FONT=&quot]Lavori agricoli[/FONT][FONT=&quot] con [/FONT][FONT=&quot]luna calante[/FONT][FONT=&quot]:[/FONT][FONT=&quot]potare viti e alberi di ogni specie, potare rose e arbusti - lavorare pali per il sostegno del vigneto - dividere bulbi e rizomi – vendemmiare - raccogliere castagne[/FONT]

[FONT=&quot]Cosa si semina con Luna crescente:[/FONT]
[FONT=&quot]Peperone-pomodoro-melanzana-erbe aromatiche- piante da fiore[/FONT]
[FONT=&quot]Lavori con [/FONT][FONT=&quot]luna crescente[/FONT][FONT=&quot]: Tagliare legna da ardere-innesti- talee-raccolta frutta-piantare alberi.[/FONT]
 

tawika

the crazy grower
Tecniche di Estrazione

per principianti[FONT=&quot]

[/FONT]
[FONT=&quot]Fino ad oggi, ciò che ho capito riguardo alla cannabis, nel migliore dei casi, è che si tratta di un qualcosa di impreciso; se si fanno ricerche e si raccoglie qualche info, scopriamo che la cannabis ha raggiunto negli ultimi anni una forma di “quasi” legittimità ; consumatori e coltivatori sono riusciti a imporsi poco per volta, piano piano contro le leggi repressive e proibitive: Nonostante questo gli studi per la cura di differenti malattie su adulti e bambini sono andati avanti dimostrando[/FONT][FONT=&quot] in molti casi, risultati positivi. Purtroppo tutto questo non basta, l’opinione pubblica comincia a cambiare pensiero grazie alle prove scientifiche in campo medico, dove l’uso della cannabis aiuta, in moltissimi casi, a convivere con determinate patologie, anche gravi, ed alleviare molte controindicazioni farmacologiche[/FONT]
[FONT=&quot]Finalmente si vedono sempre più medici e infermieri raccomandare la cannabis,[/FONT][FONT=&quot] si comincia a capire che non sono solo gli hippy, i freakettoni, i flower’son a vedere il potenziale inespresso della cannabis. Speriamo che nel futuro più prossimo, la cannabis diventi non una pianta ma "la pianta" da coltivare serenamente, facilmente e soprattutto Liberamente e in quantità, in modo che poi saranno i pazienti e i consumatori stessi a mettere a disposizione le loro esperienze in fatto di estrazioni, dosaggi, impieghi, ed effetti benefici. I risultati dei produttori di estratti ed olii di cannabis si basano su tecniche che si sono evolute nel tempo, sviluppando e utilizzando metodi e strumenti rudimentali disponibili[/FONT][FONT=&quot] dalla notte dei tempi[/FONT][FONT=&quot] nelle zone dove si coltivava cannabis[/FONT][FONT=&quot]. [/FONT][FONT=&quot]Sarebbe sufficiente guardare gli innumerevoli video o tutorial presenti nel web su come preparare oli, prodotti alimentari, effettuare estrazioni a secco, con ghiaccio, con butano oppure utilizzando le bubble bags, per fare in modo che i principianti diventino professionisti. Qualunque sia il metodo di estrazione, provando l’una o l’altra tecnica [/FONT][FONT=&quot]l’unico vero limite nel fare ogni tipo di estratto è la quantità di prodotto [/FONT][FONT=&quot](trim-foglie-cime rotte- scarti resinosi) grezzo di partenza. Normalmente, le piante contengono piccole quantità di elementi essenziali e il rapporto tra la materia prima necessaria e il prodotto estratto è di circa 10 a 1 (è una stima approssimativa per scopi generali) cioè 10gr di "trim" = 1gr. di estratto.
[/FONT]
[FONT=&quot]ESTRAZIONI A SECCO CON SETACCIO[/FONT][FONT=&quot]
Per produrre questo tipo di hashish è sufficiente setacciare piccole quantità di fiori secchi attraverso un telaio con schermo a maglia fine per un paio di volte, raccogliendo la resina prodotta dai tricomi. Dopo aver avvolto la resina prima in un cellophane, poi nella carta di giornale, viene scaldata in una padella facendo pressione per renderla compatta. Questo procedimento rende la qualità di hashish più aromatica, con degli effetti sensazionali. La resa media è compresa tra 6-12% del peso totale del prodotto di partenza, variabile secondo il ceppo di cannabis utilizzato. Questo estratto polveroso è composto da una miscela di terpeni (elementi primari per gli olii essenziali), cannabinoidi (molecole attive della pianta che attivano i recettori delle cellule) e piccole quantità di materia vegetale. Senza poter disporre di un [/FONT]
[FONT=&quot]laboratorio professionale[/FONT][FONT=&quot] per analizzare il prodotto, si può solo ipotizzare sulla % di THC, CBD, ecc contenuti. Sappiamo però, che tutti i semi, anche se provenienti dalla stessa generazione di piante madri, variano leggermente in termini di fenotipo ma non di genotipo. Ogni pianta produce risultati leggermente diversi e di conseguenza, la quantità di terpeni e di cannabinoidi è variabile. Un paio di modi, per ottenere un prodotto costante e più o meno standard sono: mettere tutte le piante insieme facendo una media tra le piante utilizzate, oppure utilizzare un solo clone per tutta la coltivazione, così la stessa sarà creata a partire da una sola pianta e non dai semi. Dalle ricerche fatte, sembra che l’unico modo per ottenere un prodotto coerente e affidabile è quello di utilizzare i cloni mantenendo in camere separate le piante madri.[/FONT]
[FONT=&quot]
ESTRAZIONE TRAMITE GHIACCIO[/FONT]
[FONT=&quot]
Dopo aver setacciato le cime una volta e aver eliminato il 10% del peso totale, si passa all’utilizzo delle Bubble Bags (stesso principio del setaccio ma in sacchetti multistrato). Il primo passaggio corrisponde a mettere il materiale vegetale nel primo sacchetto e immergerlo nell’acqua con ghiaccio alla temperatura di 2°C agitandolo per 10 minuti. In seguito bisogna farlo riposare per altri 30 minuti, poi rimuovere e scolare il sacchetto contenente il materiale vegetale. Setacciare la resina e posizionare le ghiandole di resina bagnate su un foglio di alluminio lasciandole asciugare per qualche giorno. Questa tecnica estrae le ultime ghiandole di resina presenti nella materia vegetale e la quantità ottenuta è compresa tra 2-5% del peso totale di partenza. Mescolare i prodotti ottenuti con la setacciatura a freddo e a secco, in quantità variabili, produrrà un hashish forte e aromatizzato, facilmente realizzabile e senza sostanze chimiche aggiunte.
La miscela dei due prodotti è indicata anche per tinture, olii e in cucina senza dover usare il verde e la clorofilla della pianta. Queste polveri sono migliori da utilizzare in cucina, perché con i fiori, i valori possono variare notevolmente da una pianta all’altra e da una cima all’altra a causa della posizione del sole e molti altri fattori. Ecco perché consiglio alle persone di imparare queste due tecniche: per produrre estratti di polvere concentrati e conoscerne i dosaggi e gli utilizzi.
[/FONT]

[FONT=&quot]
ESTRAZIONI TRAMITE SOLVENTI[/FONT]
[FONT=&quot]
alle estrazioni mediante l’utilizzo di diversi solventi, quali etanolo, alcool, acetone, etere e kerosene (tecnica utilizzata da Rick Simpson).
Il procedimento da fare è:
1. Rompere le cime in parti più piccole per fare in modo che il solvente possa penetrare su una superficie maggiore sciogliendo tutte le ghiandole di resina nel solvente.
2. Immergere il materiale vegetale nel solvente e mescolare per qualche minuto (circa [FONT=&quot]5[/FONT] minuti non più).
3. Rimuovere il materiale vegetale e lasciare scolare il solvente.
4. Mettere il liquido restante in una pentola per il riso (o a bagnomaria) per fare in modo che il solvente evapori (fare molta attenzione in questa fase del processo).
5. L’estratto viscoso che si ottiene una volta che il solvente è evaporato (che io chiamo
miele o ambra) è la forma di resina più pulita che si possa ottenere e contiene tutte le molecole attive della materia vegetale. Questo processo inoltre, purifica la cannabis da tutte le impurità e i batteri e vista l’esposizione prolungata al calore, l’estratto è abbastanza sicuro da usare così come si presenta!
6. Il dosaggio è probabilmente l’elemento più importante da prendere in considerazione una volta che l’estrazione oleosa è fatta. Questo dev’essere regolato per tentativi partendo da basse dosi iniziali ed è quindi la parte più difficile di tutto il processo ma probabilmente anche la più importante e da fare seriamente se si vogliono ottenere effetti positivi.
7. Secondo Rick Simpson si ottengono tra i 60 e i 75 grammi di prodotto finale partendo da mezzo chilo di fiori secchi e questa quantità è sufficiente per un ciclo di cure.
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[FONT=&quot]
L’ESTRAZIONE con BUTANO risulta leggermente diversa[/FONT]
[FONT=&quot] in quanto non si tratta di un fluido sotto pressione normale ma di un’estrazione con gas o più precisamente con un fluido supercritico. Questa tecnica produce ottimo miele di qualità ed estratti oleosi dal sapore pieno, ma il risultato dipende anche dal tipo di butano utilizzato e da com’è stato eseguito il processo di estrazione.[/FONT]

[FONT=&quot]Procedimento e occorente
[FONT=&quot][FONT=&quot]Ci servirà una pirofila ([/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT=&quot][FONT=&quot][FONT=&quot]o recipiente simile[/FONT][/FONT][/FONT][FONT=&quot][FONT=&quot][FONT=&quot]) un "tubo" [/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT=&quot][FONT=&quot](tipo enorme siring[FONT=&quot]a[FONT=&quot])[/FONT] [/FONT][/FONT][/FONT][FONT=&quot][FONT=&quot][FONT=&quot]in metallo([/FONT][/FONT][/FONT][FONT=&quot][FONT=&quot][FONT=&quot]alluminio-acciaio-vetro[/FONT][/FONT][/FONT][FONT=&quot][FONT=&quot][FONT=&quot]) Bombolette di Butano ( [/FONT][/FONT][/FONT][FONT=&quot][FONT=&quot][FONT=&quot]il + puro possibile[/FONT][/FONT][/FONT][FONT=&quot][FONT=&quot][FONT=&quot])[FONT=&quot]. A questo punto, r[/FONT]iempire[/FONT] [FONT=&quot]il[/FONT] "tubo"[/FONT][/FONT][FONT=&quot][FONT=&quot] [FONT=&quot] con Tot materiale (solito trim) preferibilmente tenuto in precedenza nel freezer, dopo di che, chiudere un'estremità del "tubo" con della tela di cotone (tipo t-shirt) fermandola saldamente con el[FONT=&quot]a[/FONT]stico -spago e all'estremità opposta inserire il beccuccio della bomboletta di butano; a questo punto, [FONT=&quot] diri[FONT=&quot]gendo l'estremità con il cotone verso la pirofila, [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][FONT=&quot][FONT=&quot][FONT=&quot]far[FONT=&quot] uscire il gas, [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][FONT=&quot]nella pirofila si depositerà l'estratto, color miele, ambra, caramello,

ESTRAZIONI CON OLIO D’OLIVA[/FONT]
[FONT=&quot]
Secondo uno studio fatto da Haze kamp e Romano sull’auto-medicazione casalinga tramite estratti ottenuti con vari solventi, la conclusione è stata che il migliore solvente per le produzioni casalinghe è l’olio d’oliva. In questo studio vengono messe a confronto e discusse le estrazioni eseguite utilizzando nafta, etanolo, etere e olio d’oliva come solventi. In conclusione sembra che l’estrazione con olio d’oliva, sia la tecnica, che per ragioni di sicurezza, ma anche per la minore quantità di residui dannosi lasciati nell’estratto concentrato e per facilità d’uso e di dosaggio, [/FONT]
[FONT=&quot]più consigliata [/FONT][FONT=&quot]ai principianti che vogliano produrre farmaci fatti in casa.
È sufficiente mescolare cannabis sminuzzata con olio d’oliva e mantenere la cottura a bassa temperatura per circa un’ora mescolando ogni 5 minuti. Si dovrà poi filtrare il materiale organico con un panno da cucina o un filtro da caffè raccogliendone l’olio. L’olio permette di essere dosato facilmente e può essere integrato alla dieta come si farebbe con il normale olio d’oliva.
[/FONT]

[FONT=&quot]
Le estrazioni dalle piante esistono da anni. Lo scopo principale, come nella distillazione di olii essenziali, è quello di ottenere una quantità pura di molecole essenziali dal prodotto grezzo senza alterarne o comprometterne l’integrità. La cannabis ha almeno 85 diversi cannabinoidi come molecole attive che la rendono unica oltre ai terpeni (aromi) in diversa misura. I terpeni rappresentano un fattore di estrema importanza[/FONT]
[FONT=&quot] per il valore medicinale della cannabis, infatti, se vogliamo misurare sia l’aspetto quantitativo sia qualitativo, non è consigliabile sottoporre i prodotti grezzi a temperature estremamente elevate perché ucciderebbero o farebbero evaporare le essenze.[/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]

[FONT=&quot]Con le Estrazioni possiamo trasformare del "prodotto grezzo" in molecole attive e facilmente gestibili.

[FONT=&quot] * * * * * * * * * * * * * *[/FONT]
[/FONT]

[FONT=&quot]Ho trovato nel web queste informazioni; voglio condividerle con voi così che siano utili a tutti noi.[/FONT]
[FONT=&quot]Un GRAZIE all'Ass.ne Cannabis Terapeutica-Luca Coscioni - per la divulgazione.
[/FONT]

[FONT=&quot]Estrazione domestica cannabinoidi [/FONT]
[FONT=&quot](fonte Ass.ne Luca Coscioni)
[/FONT]


[FONT=&quot]Estrazione domestica di tutti i fitocannabinoidi (identificate oltre 400 sostanze chimiche differenti , una settantina di tali componenti attivi appartengono alla famiglia dei cannabinoidi, molti dei quali ancora poco esaminati) presenti nella Cannabis Sativa, Indica e Ruderalis, per gli usi medici dei cannabinoidi.[/FONT]

[FONT=&quot]Le informazioni disponibili su questo testo non intendono in alcun modo istigare od indurre a comportamenti VIETATI DALLA LEGGE. L’approvvigionamento di cannabis, o suoi derivati, deve avvenire con le modalità prescritte ai sensi del DPR 309/90 e successive modificazioni.[/FONT]

[FONT=&quot]I cannabinoidi di grande interesse sono: • il Δ9 –tetraidrocannabinolo (THC, Delta 9-THC, uno dei maggiori e più noti principi attivi della Cannabis) • il cannabidiolo (CBD) •la tetraidrocannabivarina (THCV) • il cannabinolo (CBN) • il cannabigerolo (CBG) • il cannabinidiolo (CBND) • il cannabicromene (CBC) • il cannabiciclolo (CBL) • il cannabielsoino (CBE) • il cannabitriolo (CBT) • la cannabivarina (CBV ) • la cannabicromevarina (CBCV) • la cannabidivarina (CBDV) • la cannabigerovarina (CBGV) • il cannabigerolo monoetiletere (CBGM).[/FONT]
[FONT=&quot]I fitocannabinoidi possono esser ingeriti (sono liposolubili), vaporizzati e fumati. Per l’estrazione dei cannabinoidi, le infiorescenze di Canapa, ( Erba, Maria, Ganja, Hemp, Kif, Grass, Shit, Mary Jane, Marijuana, etc.) devono essere asciugate completamente *.[/FONT]
[FONT=&quot]I cannabinoidi (THC,CBD, etc.) non sono idrosolubili (cioè non si sciolgono in acqua), ma lo sono nei grassi, ( Olio, burro, grassi animali e vegetali) e in alcol, etere, cloroformio, solventi derivati dal petrolio ( Esano, benzene, etere di petrolio, diclorometano, toluene, ecc… ). Questi ultimi hanno il vantaggio di essere molto più selettivi, perchè negli alcoli oltre ai cannabinoidi si disciolgono anche la clorofilla** e numerose altre sostanze. Purtroppo questi solventi sono estremamente tossici per l’organismo umano così come lo sono in genere tutti i tipi di alcol. Benché vengano fatti evaporare, i solventi lasciano sempre qualche residuo, l’unico con un grado di tossicità basso o trascurabile é l’alcol etilico.[/FONT]

[FONT=&quot]* I fiori di canapa sono asciutti quando, avvolti nel cellofan, non fanno più condensa.[/FONT]
[FONT=&quot]** Per eliminare la clorofilla i coltivatori libanesi lasciano le piante di canapa sul campo fino a che non sono quasi asciutte. Entro questo tempo acquistano un colore marrone – rossastro ( la clorofilla è distrutta dai Raggi UV del sole ).[/FONT]

[FONT=&quot]Altri metodi di estrazione[/FONT]
[FONT=&quot]1°) – Estratto solido di cannabis[/FONT][FONT=&quot]: Hashish. Prodotto con il polline dell’infiorescenza di canapa (tipologie di Hashish pregiato: il Charas [indiano], il Manali, il Malana, il Parvati [prodotti nella regione himalayana dell’India],il Kashmiri,il Nepal Temple Balls [nepalese], l’Afgano, il Pakistano)[/FONT]
[FONT=&quot]– Come si prepara:[/FONT][FONT=&quot]A) – durante il periodo di fioritura (è il metodo più antico e non prevede il taglio delle piante), a più riprese sfregare tra il palmo delle mani, piano, le estremità fiorite della pianta, B) – raschiare dalle mani, con apposito coltellino, la resina gommosa raccolta sul palmo delle mani; C) – raccogliere la resina di canapa (polline) in un contenitore liscio; D) – impastare la resina, manualmente, in pani; E) – sigillare la resina con cellofan, panni di canapa o lino.[/FONT]
[FONT=&quot]2°) – Estratto solido di cannabis:[/FONT][FONT=&quot]Hashish. Prodotto con la di resina di canapa (Cioccolato, Libanese, Libano Oro, Super Polm, Skuff, Bourbouqa, Marocco 00, Riff marocchino, il Turco, Olandese, ecc)[/FONT]
[FONT=&quot]–Come si prepara:[/FONT][FONT=&quot] A) – scuotere, sbattere e/o strofinare i fiori maturi della canapa femmina su una serie di setacci; B) – raccogliere la polvere resinosa in apposito contenitore; C) – comprimere la polvere, dopo averla riscaldata per permettere che le resine si fondano ed attacchino insieme, in blocchi o pani [/FONT][FONT=&quot](magari con l’ausilio di mezzi meccanici);[/FONT][FONT=&quot] D) – sigillare la resina con cellofan, panni di canapa o lino.[/FONT]
[FONT=&quot]3°) – Estratto liquido di cannabis:[/FONT][FONT=&quot] Preparazione galenica magistrale a freddo di olio di canapa, ottenuto per mezzo di un veicolo alcolico – L’olio (3° – 4°), vaporizzato, fumato o ingerito, ha una concentrazione di cannabinoidi molto più alta del materiale di partenza ( da 5 a 10) e quindi deve essere utilizzato, in proporzione, in quantità ridotte.[/FONT]
[FONT=&quot]L’Hash – [/FONT][FONT=&quot]Olio ha un’apparenza distintiva del dorato – miele e dal verde scuro a quasi nero con una consistenza abbastanza solida (viscoso, simile a catrame). A temperatura ambiente è assai appiccicoso, ma una volta riscaldato è un liquido.[/FONT][FONT=&quot] Come si prepara: A) – far macerare l’infiorescenza (o l’ hashish) finemente sminuzzata in una soluzione idroalcolica a 95° gradi alcolici volumetrici, in 5 – 10 volumi di alcol ed 1 volume di materiale, in un contenitore chiuso (vaso, bottiglia o un recipiente di materiale neutro), in un luogo fresco e scuro per 28 giorni, il periodo di un intero ciclo lunare. B) – Trascorso il tempo previsto filtrare la soluzione in un recipiente, con un filtro di carta, un collant, oppure con un colino a maglia fine e spremere la pianta; C) – per separare la parte liquida (alcol e sostanze disciolte) si può fare evaporare l’alcol a bagnomaria ( l’alcol etilico evapora a 78,3 °C, l’acqua a 100°C ) oppure può essere recuperato in un qualunque distillatore ( in genere di vetro ) e rimarrà, comunque, sul fondo l’estratto: L’olio.[/FONT]
[FONT=&quot]4°) – Estratto liquido di cannabis:[/FONT][FONT=&quot] Preparazione galenica magistrale a caldo di olio di canapa – Come si prepara: A) – mettere in un pentola l’infiorescenza sbriciolata; B) – affogarla completamente in alcol con gradazione 40° – 50°; C) – far cuocere a basso fuoco, circa 80º; D) – filtrare la soluzione e fare evaporare l’alcol restante. In questo modo, p.es., estraggono i principi attivi della cannabis per il medicinale Sativex®. Il Sativex®è un farmaco a contenuto standardizzato di fitocannabinoidi e contiene solo due forme purificate della canapa, THC e CBD. Per produrlo ( è uno spray sublinguale), estraggono i cannabinoidi sotto vacuo in un circuito chiuso, recuperando così continuamente l’alcol, e successivamente, affinché possa essere nebulizzato, lo allungano in solventi con un rapporto circa 1:1 (etanolo, glicole propilenico). Includono anche un ingrediente supplementare, l’ olio di menta piperita, che evita al paziente il “temuto” effetto psicoattivo della cannabis (High). * Il > è un prodotto industriale e l’utilizzo del “glicole propilenico” dipende dal fatto che, 1° costa pochissimo e si nasconde molto bene negli oli essenziali, e 2°, contrasta l’effetto disseccante dell’alcool nella lozione idroalcoolica. Il “propylene glycol” non esiste in natura, è un prodotto chimico.[/FONT]
[FONT=&quot]5°) – Olio cotto di cannabis[/FONT][FONT=&quot], per uso alimentare: Come si prepara: [/FONT][FONT=&quot]A)[/FONT][FONT=&quot] – ridurre l’infiorescenza di Cannabis in piccoli frammenti e metterla nella pentola; [/FONT][FONT=&quot]B)[/FONT][FONT=&quot] – aggiungere olio (o burro) quanto basta, l’olio deve coprire bene i fiori (1:10 – 1:20 – 1:30, in base alla % di THC presente nell’infiorescenza ed alla desiderata concentrazione di principi attivi); [/FONT][FONT=&quot]C)[/FONT][FONT=&quot] – aggiungere acqua, 4 – 5 – 6 cm (tanto, la si dovrà far evaporare, lentamente, tutta…), per evitare surriscaldamenti ed allungare il tempo di cottura, per una buona estrazione; [/FONT][FONT=&quot]D)[/FONT][FONT=&quot] – mettere con coperchio su fiamma bassa e far bollire; [/FONT][FONT=&quot]E)[/FONT][FONT=&quot] – quando sta per svanire l’acqua allontanare dalla fiamma il tegame, perché l’olio surriscaldato farebbe vaporizzare i cannabinoidi, far svaporare tutta l’acqua e continuare a mantenerlo caldo (a circa 80°: non bollente, no frittura!) per almeno 5 minuti; [/FONT][FONT=&quot]F)[/FONT][FONT=&quot] – lasciare macerare per 1 giorno e filtrare;[/FONT]
[FONT=&quot]6°) – Tintura madre e tintura classica di canapa [/FONT][FONT=&quot]– La tintura è una preparazione liquida ottenuta mediante l’azione estrattiva dell’alcol sulla pianta intera o su sue parti (foglie, radici, ecc.). La differenza più rilevante tra la tintura classica e la tintura madre (T.M.) é nel materiale di partenza: nella [/FONT][FONT=&quot]tintura classica é costituito dalla droga secca, mentre nella tintura madre é dato dalla pianta fresca. In tal modo vengono preservati più principi attivi. I Pro. Trattandosi di una forma di estrazione molto diffusa e tra le più utilizzate in Fitoterapia. E’ un preparato che si presta bene all’automedicazione e l’efficacia, nella maggior parte dei casi, è buona. I Contro. Il contenuto in alcol non è irrilevante e pertanto non è adatta a chi presenta disturbi al fegato, ai bambini e a chiunque abbia problemi con l’alcol. Come si prepara:A) – La droga, viene messa a macerare, in una bottiglia o un recipiente di materiale neutro, in una soluzione idroalcolica che va dai 45° ai 70° gradi alcolici volumetrici, in relazione alla quantità d’acqua che la pianta contiene naturalmente: è necessaria quella percentuale di alcol che permette di ottenere un rapporto droga/solvente. Nella preparazione delle tinture idroalcooliche si adotta generalmente una regola fissa: per ottenere cinque parti di tintura finale, è necessaria una parte di droga (ovvero, 20 grammi di droga per ottenere 100 ml di tintura). B) – mettere la pianta a macerare per un periodo variabile, da 25 a 40 giorni. C) – filtrare la soluzione così ottenuta e farla decantare per 48 ore. In questo modo (con alcol a 45° – 70° gradi) la T.M. di cannabis agisce prevalentemente in virtù della presenza dei 330 principi attivi, diversi dai cannabinoidi, identificati nel fiore di canapa (alcaloidi, oligoelementi, etc). Ma, per sciogliere anche i cannabinoidi basta far cuocere a circa 80º la soluzione idroalcolica con i fiori di cannabis, oppure, far macerare la pianta in una soluzione a 95° gradi alcolici e, infine, per ridurre la gradazione alcolica della T.M. ottenuta, aggiungere acqua q.b. La scadenza è di 5 anni, a confezione chiusa.[/FONT]
[FONT=&quot]7°) – Tisana[/FONT][FONT=&quot] – Con l’infiorescenza si può preparare, [/FONT][FONT=&quot]inizialmente (prima di procedere con il 2°,4° o 5° metodo di estrazione), per combinare l’azione terapeutica di altri principi attivi presenti nell’infiorescenza di canapa, un eccellente “[/FONT][FONT=&quot]The di canapa[/FONT][FONT=&quot]”, ma [/FONT][FONT=&quot]ricordate[/FONT][FONT=&quot]che, [/FONT][FONT=&quot]in tutte le tisane, i Cannabinoidi sono presenti in quantità minore rispetto a quella terapeuticamente attiva [/FONT][FONT=&quot](non sono idrosolubili)[/FONT][FONT=&quot] e si preparano prima dell’uso perché si alterano facilmente[/FONT][FONT=&quot]. [/FONT][FONT=&quot]Come si prepara[/FONT][FONT=&quot]: [/FONT][FONT=&quot]A)[/FONT][FONT=&quot] – far bollire l’ ”erba” per almeno 20 – 30 minuti, coperta aggiungendo acqua di tanto in tanto; [/FONT][FONT=&quot]B)[/FONT][FONT=&quot] – separare con il setaccio la tisana dall’infiorescenza lasciando sul fondo del tegame i pistilli e resina non disciolta nell’acqua; [/FONT][FONT=&quot]C)[/FONT][FONT=&quot] – rimettere l’infiorescenza nella pentola e continuare l’estrazione dei cannabinoidi, indifferentemente, con il 3°, 4° o 5° metodo illustrato.[/FONT]

[FONT=&quot]Nota1[/FONT][FONT=&quot]: tutti i processi di estrazione del THC e del CBD, per non buttare nulla, si devono ripetere almeno due volte.[/FONT]
[FONT=&quot]Nota2[/FONT][FONT=&quot]:[/FONT][FONT=&quot] I recipienti usati per la conservazione di tutti gli estratti liquidi di Cannabis, devono essere di vetro scuro (o meglio, rivestiti con nastro adesivo di colore nero coprente) con chiusura ermetica, e tenuti in un luoghi freschi ed oscuri.[/FONT]

[FONT=&quot]I farmaci, correntemente commercializzati in Italia per uso terapeutico [/FONT][FONT=&quot]( Cannabis Curativa ), sono:[/FONT]
[FONT=&quot]a) Cannabinoidi naturali[/FONT][FONT=&quot], Cannabis Flos: • Bedrocan ® • Bedrobinol ® • Bediol ®[/FONT]
[FONT=&quot]b) Estratto di Cannabis[/FONT][FONT=&quot]: •Sativex®[/FONT]
[FONT=&quot]c) Cannabinoidi di sintesi: • Marinol ® (dronabinol) • Cesamet ®(nabilone) Va fatto notare che i derivati sintetici sembrano mostrare minore efficacia e maggiore incidenza di effetti collaterali rispetto ai derivati naturali, a tutt’oggi preferiti da molti pazienti.[/FONT]
 
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tawika

the crazy grower
[FONT=&quot]Estrazione con piastra x capelli[/FONT]
[FONT=&quot]Negli anni sono state sperimentate diverse tecniche di estrazione dalla cannabis; una delle più curiose, che mi ha particolarmente colpito, è quella di utilizzare la “[/FONT][FONT=&quot]piastra per capelli[/FONT][FONT=&quot]”. E’ una tecnica poco conosciuta, relativamente sicura, poco dispensiosa, ma al tempo stesso dai risultati molto soddisfacenti; si chiama “[/FONT][FONT=&quot]rosin tech[/FONT][FONT=&quot]”. Il risultato che si ottiene è un estratto [/FONT][FONT=&quot]a fusione completa. [/FONT][FONT=&quot]Quello di cui avremo bisogno è una semplice piastra [/FONT][FONT=&quot]digitale[/FONT][FONT=&quot] per stirare i capelli; la piastra deve essere digitale, perché ci permette di impostare [/FONT][FONT=&quot]la temperatura[/FONT][FONT=&quot], che [/FONT][FONT=&quot]non deve superare i 150-160°C; [/FONT][FONT=&quot]Temp più alte, rendono di più, ma daranno un prodotto di minore qualità; si raccomanda di lavorare con un’attenzione particolare perché le ustioni sono molto facile da ottenere. Questo metodo viene definito [/FONT][FONT=&quot]solventless[/FONT][FONT=&quot], perchè non prevede l’uso di solventi, come dicevamo prima, il prodotto finale è un estratto molto concentrato, con abbondante presenza di [/FONT][FONT=&quot]terpeni[/FONT][FONT=&quot] e soprattutto privo di scorie e/o residui. La ganja da utilizzare, deve essere non eccessivamente secca, perché si sbriciolerebbe e “inquinerebbe” il risultato finale; diciamo che deve essere leggermente idrata. Per un esperimento di prova, diciamo che 1 gr circa di cannabis ci rende circa il 15-20%; ma dipende anche dalla qualità.[/FONT]
[FONT=&quot]Cosa ci serve[/FONT]
[FONT=&quot]1) [/FONT][FONT=&quot]Piastra per capelli digitale[/FONT]
[FONT=&quot]2) [/FONT][FONT=&quot]Carta forno[/FONT]
[FONT=&quot]3) [/FONT][FONT=&quot]Forbici[/FONT]
[FONT=&quot]4) [/FONT][FONT=&quot]Guanto da forno o cmq resistente alle alte Temperature[/FONT]
[FONT=&quot]5) [/FONT][FONT=&quot]Taglierino[/FONT]
[FONT=&quot]6) [/FONT][FONT=&quot]Ganja[/FONT]
[FONT=&quot]Come fare[/FONT]
[FONT=&quot]Regoliamo la piastra a 160°C, mentre aspettiamo che la piastra raggiunge la Temp. desiderata, ritagliamo un foglio di carta forno +/- 20x20, pieghiamolo a metà e mettiamo la cima nel mezzo;[/FONT]
[FONT=&quot]quando la piastra sarà alla temp. impostata, mettiamo la carta-forno con dentro la cima tra la piastra e stringiamo [/FONT][FONT=&quot]dopo aver indossato il guanto[/FONT][FONT=&quot] con forza per circa 5-10 secondi max; ora aprite la piastra e tirate fuori la cima, che sarà completamente appiattita, lìalta Temp. dalle piastra avrà sciolto la resina, che rimarrà attaccata alla carta-forno, raschiatela col taglierino e il “raccolto” mettelo nel freezer per qualche minuto. Eventuali impurità potrete toglierle semplicemente soffiando delicatamente. [/FONT][FONT=&quot]Il bello di questo metodo è che il prodotto finale è subito pronto per essere consumato[/FONT][FONT=&quot]; nel senso che appena lo togliamo dal congelatore…..possiamo metterlo nella pipa e gustarlo. [/FONT]
[FONT=&quot]Ma non finisce qui; [/FONT][FONT=&quot]questo sistema possiamo usarlo anche con l’hashish vero e proprio[/FONT][FONT=&quot]; per adattare questo metodo all’hashish abbiamo bisogno di aggiungere al procedimento solo un setaccio [/FONT][FONT=&quot]da 25 micron [/FONT][FONT=&quot]e procedere come segue: [/FONT][FONT=&quot]reimpostiamo la piastra per capelli a 160°C e posizioniamo la porzione di hashish nel mezzo del setaccio di nylon. Il setaccio piegato a metà va inserito nel foglio di carta forno, quindi lo metteremo in mezzo alla piastra. Stringiamo con forza la piastra per 5/10 secondi; togliamo via il foglio di carta forno. Il concentrato oleoso avrà attraversato il setaccio rimanendo attaccato sulla carta forno; il materiale di scarto rimasto all'interno del setaccio lo possiamo buttare. Adesso facciamo raffreddare nel freezer, come abbiamo fatto per l’erba, con una lametta o taglierino, raccogliamo il prodotto concentrato e…….via alla degustazione !!! [/FONT]

[FONT=&quot]Altro metodo di estrazione[/FONT]
[FONT=&quot]Tra i molti metodi di estrazione di olio di cannabis, oltre l’estrazione col butano o l’estrazione degli isopropili, che sono molto pericolosi; esiste un metodo simile ma molto meno rischioso. Questo metodo di estrazione ha il vantaggio extra che l’olio [FONT=&quot]estratto[/FONT] è “commestibile”, non solo può essere fumato ma può essere anche ingerito; questo metodo è una rielaborazione di tecniche preesistenti. Il metodo è chiamato [/FONT][FONT=&quot]OLIO ALCO POT[/FONT][FONT=&quot]. Per questo tipo di estrazione useremo [/FONT][FONT=&quot]dell’alcool commestibile[/FONT][FONT=&quot] cioè liquori (vodka-wiskhy-grappa-acquavite) con una gradazione media di circa 40°C
Diciamo che potrebbe essere una tecnica di estrazione per il cosidetto consumatore medio che si cimenta per la 1à volta in questo campo. [/FONT]

[FONT=&quot]attenzione[/FONT][FONT=&quot]: l’aroma del liquore usato può trasferirsi nel sapore dell’Olio. [/FONT]
[FONT=&quot]La cosa importante di questo metodo è assicurarsi che il contenuto di alcool non sia troppo alto. altrimenti il liquore non congela, a meno che non abbiamo un freezer che raggiunge i -21°C[/FONT]
[FONT=&quot]Materiali[/FONT]
[FONT=&quot]un litro di liquore (volume 30-50% )[/FONT]
[FONT=&quot]30 g di Cannabis la quantità è indicativa[/FONT]
[FONT=&quot]Un barattolo in vetro con coperchio[/FONT]
[FONT=&quot]Un cucchiaio[/FONT]
[FONT=&quot]Setacci metallici da cucina di varie dimensioni[/FONT]
[FONT=&quot]Carta assorbente - scottex [/FONT]
[FONT=&quot]Una pirofila o recipiente simile di vetro[/FONT]
[FONT=&quot]Il congelatore/surgelatore di casa[/FONT]

[FONT=&quot]Il materiale da cui estrarremo sarà il classico trim (fiori, scarti, incluse le foglie in ombra o gli steli ricoperti di ghiandole; la quantità di materiale (30g) è puramente indicativa; è possibile aumentarla o diminuirla in base alle esigenze e al materiale disponibile. Prima di procedere all’estrazione vera e propria, dobbiamo triturare, sminuzzare il materiale che useremo; questo renderà più semplice il lavoro dell’alcool, e sarà più difficile danneggiare le ghiandole di resina. [/FONT]
[FONT=&quot]Il “trim” può essere [FONT=&quot]fresco[/FONT], ma con materiale secco, il risultato sarà migliore.[/FONT]
[FONT=&quot]Procedimento[/FONT]
[FONT=&quot]Mettiamo tutto il materiale, trim e liquore, nel freezer per una notte, dalle 8 alle 12 ore, per farli congelare. Passato questo tempo, mettiamo il trim nel barattolo di vetro e versiamo il liquore semi-congelato fino a coprire per circa 2cm il trim; quindi mescoliamo con il cucchiaio per alcuni minuti; mettiamo il coperchio al barattolo e rimettiamo tutto nel freezer per un’altra notte.[/FONT]
[FONT=&quot]Teniamo presente che l’acqua e lo zucchero del liquore congelano, mentre l’alcool no.[/FONT]
[FONT=&quot]Questo metodo di estrazione è particolarmente lungo; in fatti dopo aver completato questa fase, dobbiamo agitare 2 o 3 volte al giorno, o almeno ogni 12 ore, il barattolo con tutto il contenuto per circa 4-5 giorni o almeno finchè tutta la resina non si è dissolta nell’alcool. Dopo questo periodo di tempo, setacciamo il contenuto del barattolo, usando i vario setacci, arrivati all’ultimo setaccio, filtriamo con un panno di cotone o con la carta [FONT=&quot]assorbente[/FONT] e lasciamo evaporare nella pirofila (o recipiente adatto) di vetro a temperatura ambiente per vari giorni, o fino alla totale evaporazione di acqua e alcool; in pratica[/FONT][FONT=&quot][FONT=&quot] [/FONT]finchè non rimarrà il prodotto finito. [/FONT]
[FONT=&quot]A questo punto può essere raschiato via con un coltello o una lametta pulitissimi e conservato.[/FONT]
[FONT=&quot]Come usarlo[/FONT]
[FONT=&quot]Alcuni consumatori aspirano dentro a una siringa senz’ago, in modo da distribuirlo sulle sigarette molto più facilmente. Gli effetti dipendono dalla qualità della pianta e del tipo di liquore usato. [/FONT]
[FONT=&quot]In confronto a altri metodi di estrazione, questo procedimento è molto meno dannoso in quanto non saranno presenti residui di butano o alcool; inoltre è ingeribile come un liquore ma senza le conseguenze nocive dell’alcool.
Gli effetti possono essere molto forti per il consumatore, quindi assumetelo sempre in piccole dosi[/FONT]
 

Z.grow

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Ciao tawi.....avevo già letto questa discussione e anche nel canapaio tratta molti punti simili e molto interessanti.non ho detto niente xchè ho molti dubbi e pensieri dato che indoor si modificano le condizioni,ma t dico questo...parlando con un mio amico/grower abbiamo discusso proprio sú tale punto e lui mi ha detto che a sua esperienza ha notato qualche miglioramento a livello d % maggiore della germinazione nella fase se non ricordo male tra luna crescente e luna nuova...e anche in altri ambiti ricordo mi disse aver riscontrato notevoli miglioramenti....ma ripeto,questo xsentito dire...io personalmente penso possa esser più che fattibile......da lí poi a saper applicare la teoria alla pratica ce ne vuole d cicli e già ho da imparare tanto dagli sbagli che faccio volta x volta...terrò la discussione sott occhio bro,grazie della condivisione!
 
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