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Tavole Galemiche + info preparazioni varie + piccola guida all'estrazione.

fR4Nk

Member
Preparazioni alcoliche ...
gliceriniche e acetose Le preparazioni alcoliche e acetose, tramite la macerazione, estraggono dalle erbe delle sostanze attive idrosolubili, gli oli eterici (aromatici) e in parte anche sostanze oleose, resinose e alcaloidiche. Ma queste preparazioni hanno altri grandi vantaggi:

  • grazie alle doti disinfettanti, se la gradazione è sufficiente, i preparati vengono conservati molto a lungo. Molti di questi preparati maturano e migliorano persino durante gli anni.
  • Si riescono a preparare delle concentrazioni notevoli di sostanze attive, così che il volume di immagazzinamento e di trasporto rimane contenuto.
  • Il facile mescolamento degli ingredienti alcolici permette al naturopata la medicazione immediata e individuale.
  • Monotinture sono facilmente preparate sia in cucina, sia dando il compito al farmacista. In caso di necessità, il mercato omeopatico fornisce le "Tinture Madri" di piante medicinali rare.
Queste preparazioni richiedono del lavoro e dell'artigianato ma garantiscono per contro una certa indipendenza dalle istituzioni sanitarie, case farmaceutiche e dagli altri interessati al mercato redditizio. E' una vera e propria via di autonomia sanitaria non meno efficace dell'industria farmaceutica, salvo per delle rare (e importanti) eccezioni patologiche, dove l'industria farmaceutica ha il suo impiego (da ridimensionare).

  • Tintura e tintura madre (Tinct.; Ø, TM)
  • Macerazione alcolica (tinture)
  • Percolazione alcolica (tinture)
  • Macerazione glicerinica (tintura glicerinica, Tinct.glyc.)
  • Macerazione vinosa, vini medicinali (Vini)
  • Macerazione acetosa, aceti medicinali (Acet.)
  • Fabbricazione di fermentati (vini) medicinali (Ferm.vin.)
  • Fabbricazione di distillati medicinali (Spirit.)

In alcune ricette composte di Tinct. e TM occorre rifare completamente il calcolo. A coloro che non sono ferrati in materia, consiglio di astenersi da tali esperimenti. Noi professionisti troviamo che è un grande peccato riscontrare raramente giovani farmacisti e ancora meno case farmaceutiche che si dedicano alla preparazione della Tinct.off. Fortunatamente noi possiamo collaborare con il dott. Luca Milesi della Farmacia San Provino di Agno (TI), il quale si dedica ancora a questo nobile compito e ci prepara la maggior parte delle tinture che ci servono. Sarebbe auspicabile, il fatto che anche degli altri terapisti si rivolgano a questo servizio, al fine di poterlo mantenere a lungo e a costi ridotti. Non da ultimo si tratta anche di un discorso economico: le TM e le Tinct.off. costano ca. lo stesso prezzo, visto che il costo dell'erba non incide notevolmente (alcol e prestazioni lavorative). Visto che si abbassa il dosaggio nella Tinct.off. si riduce anche notevolmente il prezzo per la medicazione.
Le tinture difficilmente reperibili non sono sostituibili solo con le TM ma anche con degli estratti (Extr.fluid.; spiss.; sicc.).
"Conversione della quantità di sostanze attive nei diversi preparati:
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Esempio 1: Si intende sostituire in una ricetta l'originale Tinct., usando dell' Extr.fluid. Ci vuole ca. il 25-30% della quantità originale.
Esempio 2: Si intende sostituire in una ricetta l?originale Tinct., usando la TM, Ø. Ci vuole ca. 2-3 volte la quantità originale."

L'estrazione artigianale della maggior parte delle erbe non critiche al dosaggio (miti, medi) e per un proprio uso è assolutamente da consigliare.
Sono trattati i seguenti argomenti:

  • Macerazione alcolica
  • Percolazione alcolica
Macerazione alcolica (tinture)

Preparazione di tintura​
L'estrazione attraverso la macerazione alcolica, libera dalla pianta delle sostanze solubili nellacqua (idrofili) e solubili nell'alcol. Nella macerazione, il procedimento a freddo non altera (o poco) le molecole delle sostanze attive e non provoca nemmeno l'evaporazione degli oli eterici. Inoltre l'alcol è un ottimo "antibiotico" e rende inerte la maggior parte dei microrganismi contenuti nelle erbe (disinfettante) come impedisce pure la loro proliferazione mitotica o tramite le loro spore (conservante). Così le tinture sono dei rimedi che si conservano bene e a lungo, anzi, durante i primi anni (immagazzinati allo scuro e al fresco) migliorano nella qualità come una buona grappa.
Le tinture si fanno con delle piante sia fresche che essiccate.
Per avere una sicurezza riguardo il dosaggio consiglio la produzione "lege artis" fatta secondo le farmacopee e che garantisce esatti contenuti delle sostanze attive, specialmente riguardo le erbe "forti" e "velenose" (p.es. Rauwolfia, Strofantus, Belladonna, Scilla, Convallaria, ecc.).
Preparazione "casalinga"o "artigianale":

  • Se reperibili, consiglio quella fatta con le erbe fresche, perché risulta più completa di sostanze, anche se meno concentrata.
  • Se non c'è la possibilità di averle fresche, o se si desidera sfruttare i resti di erbe raccolte durante l'anno precedente, si può fare la tintura con delle erbe essiccate a regola d'arte e il risultato è più concentrato.
  • Naturalmente è possibile mescolare i due prodotti (recenti ed essiccati) ma in questo caso bisogna fare attenzione al calcolo delle proporzioni nel dosaggio.
Gli alcol da usare devono essere:

  • alcol etilico destinato al consumo alimentare. Gli alcol farmaceutici rettificati alimentari sono cari (a causa delle tasse), mentre gli altri (uso esterno, spirito da ardere) costano pochissimo (perché liberi da tasse). Per evitare imbrogli, i non alimentari contengono una sostanza schifosissima ed emetica, che rende impossibile ingerirli.
  • Personalmente uso superalcolici come vodka (frumento), gin (ginepro), grappa (uva), slivoviz (prugne), kirsch (ciliege), obstler (mele), ogni tanto anche cognac (uva), whisky (cereali), calvados (mele). Essendo un pò maniacale nei confronti dei superalcolici, tento di sposare bene le virtù della pianta con le virtù del superalcolico (p.es. gin e erbe antireumatiche). In caso di dubbio o se mi piace troppo il distillato da usare in "medicina", uso la vodka, dal gusto inerte, considerato distillato "pulito" e con poche sostanze inquinanti.
  • Per le piante essiccate "siccum" uso un distillato con almeno una gradazione del 30%.
  • Per le erbe fresche preferisco una gradazione più alta (p.es. 45%), perché il loro contenuto di acqua diluisce il distillato e abbassa così la gradazione. Sotto una certa gradazione (ca. 25%) diminuiscono le proprietà "germicide" e "conservanti".
  • Per le pianta resinose (p.es. canapa) sono preferibili gradazioni alte per far sciogliere meglio le resine, mentre le piante mucillaginose (p.es. salvia, malva, althea) si macerano meglio in gradazioni basse.
  • In caso di necessità si può anche diluire dell'alcol ad alta gradazione con l'acqua distillata, aggiungendo sempre mescolando (dopo previo calcolo) l'alcol all'acqua e non viceversa, per evitare che la preparazione si intorpidisca).
Le proporzioni tra le piante (fresche o essiccate) e l'alcol "lege artis" sono prescritte nelle farmacopoee (farmaceutiche e omeopatiche HAB). Artigianalmente di solito si usano le seguenti proporzioni:

  • omeopatiche: 10% di peso dell'alcol (relato al peso della pianta disidratata) di piante recenti (tintura madre, TM, Ø);
  • artigianali: 250gr di erbe fresche su 5 dl di distillato oppure "coprire le piante tritate con alcol". Per mantenere il più possibile stabile la concentrazione del prodotto conviene, per ogni pianta, attenersi allo stesso metodo;
  • artigianali: 120gr di erbe essiccate su 5 dl di distillato.
Ecco come procedo alla preparazione delle piante per la macerazione alcolica:

  • peso le erbe e mi annoto la massa in grammi;
  • trito le erbe fresche con un coltello su un asse di legno; se l'erba è legnosa, per facilitarne la macerazione, la trito più fine;
  • le erbe essiccate le trito o sbriciolo finemente (se sono legnose le macino con il macina caffè elettrico) per facilitarne la macerazione; poi le umidifico con un nebulizzatore (come per stirare) più volte, le mescolo e le lascio riposare ammucchiate: così assorbono l'umidità e si gonfiano. Facendo così c'è risparmio d'alcol che altrimenti andrebbe buttato dopo il filtraggio. Solo con queste premesse le metto a macerare nel vaso.
Coprire con alcool
Chiudere ed agitare
Lasciare a macerare
Filtrare
Spremere
Imbottigliare&Etichettare
Una volta riempito il vaso con le erbe per la macerazione alcolica, si aggiunge il distillato pesato o misurato e si chiude ermeticamente. Si applica subito l'etichetta con i dati anagrafici della porzione
Si pone il vaso in un posto riscaldato, non soleggiato e visibile al passaggio: così non ci si dimentica di agitarlo almeno una volta al giorno. Dopo almeno due settimane (va bene anche un mese o due) si procede al filtraggio e all'imbottigliamento.
Prima di filtrare si preparano gli attrezzi:

  • bilancia e occorrente per scrivere e calcolare;
  • non agitare il vaso per qualche ora (così decanta bene il contenuto);
  • pezza di stoffa (garza) per la separazione grossolana;
  • bacinella per il contenuto del filtrato;
  • colino da caffè;
  • un pò di garza sul fondo del colino;
  • per contenuti polverizzati: dischetti di ovatta da mettere sulla garza;
  • recipiente per ricevere il contenuto del filtrato;
  • distillato per correggere le quantità e la pulitura dei residui;
  • imbuto, etichette e bottiglie per imbottigliare il rimedio.
La procedura (completa) si vede più o meno nelle precedenti fotografie. Personalmente dopo un primo passaggio peso il filtrato. Poi determino "la perdita" di alcol e aggiungo questa quantità versandola sulla massa spremuta e spremendo un'altra volta fino a raggiungere ca. il peso iniziale di alcol.
In seguito rimane da imbottigliare ed etichettare la tintura

Percolazione alcolica
Il modo artigianale e in parte industriale farmaceutico per la preparazione di tinture è "a percolazione":

  • un percolatore tubiforme viene attrezzato all'uscita di una reticella/garza e di un letto di sabbia che rallenta il flusso e serve come filtro;
  • da sopra si riempie il tubo con il materiale erboso preparato (sminuzzato, pesato, umidificato);
  • si aggiunge l'alcol pesato;
  • dopo il dovuto tempo di macerazione si aggiusta il dosatore in modo da raccogliere la tintura nella bacinella sottostante (ca. una goccia per secondo);
  • a operazione terminata si pesa la tintura e si corregge la concentrazione aggiungendo nel percolatore il mancante alcol, eventualmente secondo le analisi farmacologiche delle sostanze attive contenute.
Tutti i dettagli per i materiali usati e le procedure sono stabilite nelle farmacopoee nazionali o in quella Europea (PhEu:pharmacopoea Europea).
La percolazione oltre ad essere più rapida della macerazione è talvolta ancora impiegata dai farmacisti perché permette anche di eseguire il primo passo della fabbricazione di estratti, che come Extr.fluid., paragonate alle tinture sono ca. cinque volte più concentrati (risp. 10 volte relativo a tinture madri TM o Ø).


Macerazione glicerinica
(tintura glicerinica) (Tinct.glyc.)

Si prepara come la tintura alcolica con la differenza che il materiale della soluzione consiste in glicerina (chimicamente anche un tipo di alcol, ingrediente di diversi tessuti animali e vegetali) e l'acqua. Il vantaggio è che le tinture gliceriniche sono meno aggressive per il tratto gastrointestinale (mucosa) che gli ingredienti alcolici. Sciolgono però un pò meno bene degli alcol le resine e i lipidi. Sono usate spesso per la preparazione di gemme come p.es. di Pioppo

PREPARAZIONI GALEMICHE DI GANJA
1.  Preparazioni basilari

Nelle seguenti ricette basilari le quantità non sono definite; sono sostituite con l'indicazione q.s. (quanto basta). Questo perchè le varietà di canapa si differenziano molto in base al loro contenuto di cannabinoidi: più il fiore è resinoso, più cannabinoidi contiene.
Per l'uso medico e per le ricette individuali si ovvia al problema semplicemente addottando il dosaggio alla concentrazione. Inoltre i contenuti non sono critici per l'applicazione terapeutica in quanto i dosaggi terapeuticamente efficaci non creano stati psichici aberranti.
Le preparazioni basilari sono raramente come rimedio: di solito servono come coadiuvanti in preparazioni curative complesse.

1.1  Oleum coctus Cannabis

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  • q.s. → quanto basta: tradizionalmente si mette tanto liquido per coprire bene la pianta. Corrisponde a una relazione di peso pianta / liquido di 1:8 ... 1:10.
  • Per evitare surriscaldamenti (niente frittate), si mette 2 ... 3 cm di acqua in pentola (l'olio galleggia sopra). L'olio dovrebbe coprire bene i fiori

Per ottenere un prodotto a regola d'arte si aggiunge una sostanza denaturante per evitare l'abuso come stupefacente (p. es mirra dal sapore molto amaro). Ma questa misura è solo preventiva: l'estrazione della pianta "normale" con ca. 1.5% di THC a relazione 1:8 dà un tenore massimo nell'olio di 0.18%. Per figurare come "stupefacente" nel senso della legge sugli stupefacenti in vigore, dovrebbe contenere al minimo 0.3 % di THC. Il preparato è quindi assolutamente legale.
L'olio cotto di canapa è deperibile, per cui bisogna preparare la quantità necessaria per un anno.

1.2  Tinctura Cannabis

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* q.s. → quanto basta: l'alcol dovrebbe coprire bene i fiori. Corrisponde a una relazione di peso pianta / liquido di 1:8 ... 1:10.
La tintura di canapa viene usata maggiormente per uso orale contro dolori non topicamente trattabile, in nebulizzatori o come risciacqui.
La tintura serve anche per la susseguente preparazione di Estratto Cannabis.
L'estrazione di piante "normali" (con ca. 1.5% di THC) in relazione 1:10 dà una concentrazione massima nella tintura di 0.15%. Per figurare come "stupefacente" nel senso della legge sugli stupefacenti in vigore, dovrebbe contenere al minimo 0.3 % di THC. Il preparato è quindi assolutamente legale.
La tintura di canapa non deperisce ma migliora con gli anni, come una buona grappa.

1.3  Extractum Cannabis

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L'estratto di canapa si usa quando si vogliono combinare sostanze idrosolubili (estrazione a "freddo") con sostanze liposolubili (estrazione a "caldo") oppure per applicazione come collirio o per delle gocce contro l'otite. Di 500 gr di tintura si ottiene ca. 70 gr di Extr. Liqu. Cave! contenuto di THC di ca. 1% (classificato dal legislatore come stupefacente).
Per ottenere un prodotto a regola d'arte e per evitare l'abuso come stupefacente,isi aggiunge p.es mirra (molto amara).
Per dei colliri o per uso come spray boccale non si aggiunge la mirra ma 1% di sale e si mette nel recipiente un pezzetto di argento puro per evitare la contaminazione microbica.

Cave! Secondo il metodo di produzione l'extractum liquidum di canapa può raggiungere una concentrazione di THC che corrisponde a quella della pianta. Questo è normalmente superiore ai 0.3%, stabilita dalla legge come limite al "stupefacente". La sostanza in sè potrebbe quindi infrangere la legge sugli stupefacenti. Dipende dei susseguenti processi galenici (diluzione), se il prodotto finale può essere considerato stupefacente. Per prudenza mi astengo di usare l'Extr. Cannibis senza una dovuta diluizione
Industrialmente si produce l'estratto sotto vacuo in un circuito chiuso, ricuperando così continuamente l'alcol - il risultato è il medesimo. In diverse nazioni l'estratto fluido di canapa viene usato (con prescrizione medica) come spray orale con il nome commerciale di Sativex®.

2.  Preparazioni topiche

Una volta si faceva uso di rimedi topici ovunque era possibile. Nella medicina popolare si fa ancora così. Il motivo è che si possono applicare localmente forti dosi di sostanze attive senza caricare l'apparato digestivo, raggiungendo notevoli concentrazioni sul "luogo dolente" con modeste concentrazioni sistemiche, in quanto esse diluiscono la loro concentrazione allontanandosi dal punto critico.
Per le preparazioni topiche è fondamentale la scelta del "costituente" (la "pommata basilare"): con loro si può regolare

  • la diffusione e
  • la volatilità di sostanze attive nonché
  • la protezione dermica
Tradizionalmente si usano la songia per una penetrazione molto profonda e rapida, la vaselina per una penetrazione lentissima e una efficace protezione di pelle (non lavabile via) e sostanze contenenti ceramidi come la cera d'api, la lanolina o l'olio di Jojoba per una diffusione media abbinata ad una ricostituzione dello strato sopradermico con acidi grassi. Gli oli vegetali danno una diffusione non molto profonda e media lenta.
Non è noto nella letteratura nessun caso di effetti psicoattivi per le preparazioni topiche!
2.1  Otite

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Controindicazioni: nessuna nota
Otite Media
Tradizionalmente invece dell'olio cotto si usava un'estrazione oleosa a freddo di fiori femminili di canapa macerati in olio di mandorle (Extr. Ol. Amygdalea Fl. Cannabis femm.) per tre settimane. Oggigiorno, visto le piccole dosi che necessitano in medicina popolare, si usa l'olio cotto che ha pressoché gli stessi effetti.

2.2  Gengivite

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Controindicazioni: nessuna nota
Per la gengivite è importante una preparazione che si conserva a lungo sulla mucosa boccale senza essere decomposta o tolta dalla saliva. Per questo si usava tradizionalmente un olio come costituente con la mirra soluta come cardinale (oggigiorno Aeth. Myrrhae) che condensa e forma uno strato antimicotico. Gli altri ingredienti nella ricetta tipo sono evidenti.

2.3  Bronchite

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Controindicazioni: l'eucalipto può causare spasmi in neonati e persone epilettiche. Anche se la canapa mitiga questo effetto, conviene lasciarlo via per prudenza medica se usato per questo gruppo di pazienti!
La preparazione sopra era, assieme allo sciroppo di cipolle, un ottimo rimedio contro tutte le affezioni bronchiali / polmonari. Fu poi sostituito da un preparato più comodo: il Vicks® combinato con antibiotici spesso di dubbioso effetto.
Il contenuto di olio di canapa è ca. 40% per le doti spasmolitiche, mentre l'olio di nigella partecipa con ca. 50% come antiinfiammatorio.

2.4  Localanalgesico

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Controindicazioni: nessuna nota
La ricetta sopra è una delle poche usando la canapa come rimedio cardinale. È evidentemente palliativa (non cura), salvo probabilmente in certe forme di "Sindrome di dolore cronico".

Pare che riesce a rimuovere man mano gli atomi di fosforo che tengono aperti i canali di trasmissione di segnali algesici nelle relative sinapsi spinali.


2.5  Reumatismi / Artrosi
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Controindicazioni: nessuna nota. Cave! non spalmare su ferite aperte o ustioni (brucia per via degli olii essenziali).
Il rimedio sopra è molto efficace contro "reumatismi" e forme artrotiche. Contiene ca. 10% di olio cotto di canapa: ingrediente analgesico (assieme con l'olio essenziale di garofano) e miorilassante. Gli ingredienti cardinali sono l'unguento di Consolida e il dimetilsulfossido DMSO2 che promuovono la rigenerazione di tessuto connettivo. Gli altri ingredienti sono evidenti

2.6  Nevralgie

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Controindicazioni: nessuna nota
Questo gel antinevralgico è efficace specialmente in casi di nevralgie parasternali e dolori del tipo "colpo della strega".
La composizione e la preparazione sembrano strane al primo momento: amalgama un'estrazione oleosa a caldo con un'estrazione acquosa / alcolica a freddo. Secondo il mio parere c'è proprio lo sposalizio (sinergia) di sostanze liposolubili e idrosolubili (quali delle ca. 70 ?) che provoca l'effetto antinevralgico.

2.7  Prevenzione cattaratta

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Cave! Secondo il metodo di produzione l'extractum liquidum di canapa può raggiungere una concentrazione di THC che corrisponde a quella della pianta. Questo è normalmente superiore ai 0.3%, stabilita dalla legge come limite allo "stupefacente". La sostanza in sè potrebbe quindi infrangere la legge sugli stupefacenti. Dipende dei susseguenti processi galenici (diluzione), se il prodotto finale può essere abusato come stupefacente. Per prudenza mi astengo di usare l'Extr. Cannibis senza una dovuta diluzione
La condizione basilare per la formazione di una cattaratta è la pressione dell'occhio (turgor) elevato. Un collirio preparato di Extractum liquidum Cannabis, applicato regolarmente, regola la pressione dell'occhio in modo efficace e senza noti effetti collaterali.

3.  Preparazioni orali / sistemiche

Le preparazioni sistemiche funzionano diversamente dai preparati topici:

  • vengono assorbite dalla mucosa (normalmente intestinale) invece che dal derma
  • subiscono spesso trasformazioni biochimiche nel tratto gastrointestinale
  • agiscono tramite il trasporto sanguigno che li ripartisce in tutto l'organismo prima cha arrivi dove serve realmente
  • di solito, per avere effetto necessitano delle dosi maggiori
  • di solito gli effetti collaterali sono maggiori che in preparati topici.
  • sostanze psicoattive raggiungono facilmente il sistema nervoso in dosi rilevanti
  • le dosi di cannabinoidi usate terapeuticamente non raggiungono quasi mai concentrazioni psicoattive
3.1  Asma
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Controindicazioni: nessuna nota.
Asma bronchiale
In questa preparazione la canapa è solo coadiuvante (10%). Secondo il caso incidono molto di più datura, efedra o timo.

3.2  Dolori artritici
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Controindicazioni: nessuna nota. Cave! Per prudenza medica non prescrivere a persone afflitte da psicosi.
Artrosi
In attacchi artritici è primordiale far cessare l'infiammazione potenzialmente devastante. Questo si ottiene con un antiinfiammatorio enzimatico come WOBENZYM N®.
Durante la fase di assestamento (pochi giorni) serve spesso l'aggiunta del rimedio sovrastante, evidentemente combinato con un preparato topico.
Come prevenzione di infiammazioni serve maggiormente la polvere del frutto di Rosa Canina (Pulv. Fruct. Cynobasti 3 x 1 cucchiaio da tè al dì in un pasto).

3.3  Sindrome di dolore cronico, dolori tumorali
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Controindicazioni: non adatto per pazienti afflitti da malattie psicotiche
In presenza di dolori tumorali in questo modo si riesce a diminuire il consumo di oppiacei? in breve tempo.
In sindromi di dolori cronici l'effetto non si presenta sempre (ma spesso) e solo dopo un certo tempo di regolare consumo (ca. un mese).

3.4  Sclerosi multipla e a placche
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Controindicazioni: non adatto per pazienti afflitti da malattie psicotiche
La ricetta in alto migliora notevolmente in maniera palliativa spasticità e dolori e in parte anche il tremore. È però riduttivo e pericoloso basare la cura unicamente su questo elemento.

I pilastri del trattamento delle sclerosi mieliniche sono:

  • evitare ad ogni costo nuovi attacchi infiammatori devastanti; questo lo si raggiunge meglio con alte dosi di enzimi proteolitici come WOBENZYM N® durante le fasi acute
  • sostituzione di acidi grassi necessari per la sintesi della mielina
  • mitigare spasmi / dolori con la ricetta accanto
  • se indicato mitigare il tremore con Tinct. Daturae stram.
Di solito si riesce a ridurre notevolmente la spasticità con la canapa e il tremore con la datura, mentre si riesce a frenare il proseguimento della malattia con antiinfiammatori enzimatici

3.5  Insonnia farmacoindotta
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Controindicazioni: nessuna nota. Cave! Per prudenza medica non prescrivere a persone afflitte di malattie psicotiche.
Conviene inizialmente un tentativo con 2 ... 5 cucchiai da tè di Tinct. Valeriana. Molto spesso funziona e non serve quindi il rimedio accanto.
Serve per uscire da dipendenze di benzodiazepine: si diminuisce lentamente la quantità di benzodiazepine mentre si aumenta la dose del rimedio accanto. Alla fine si riduce lentamente anche la quantità del rimedio fino a dose zero.

3.6  Rasserenante
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Controindicazioni: nessuna nota. Cave! Per prudenza medica non prescrivere a persone afflitte da malattie psicotiche.
Dà buoni effetti in certi stati melanconici e di idee fisse nere.

3.7  Ansiolitico
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Controindicazioni: nessuna nota. Cave! Per prudenza medica non prescrivere a persone afflitte da malattie psicotiche.

3.8  Inappetenza
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Controindicazioni: nessuna nota. Cave! Per prudenza medica non prescrivere a persone afflitte da malattie psicotiche.

4.  Allegato: Cannabis in medicina popolare
Da tempi remoti i fiori femminili della Cannabis sono usati per scopi terapeutici, così come quelli di altre piante psicotrope e/o velenose come il Papaver somniferum, l'Atropa belladonna, il Hyoscyamus niger, la Datura stramonium, l'Aconitum napellus e tante altre.
La canapa fu coltivata per migliaia di anni per l'uso delle sue fibre e per l'olio ricavato pressando i suoi semi. I fiori, non utilizzabili per altri scopi servivano come base di rimedi a buon mercato e forse, come lo testimoniano alcuni reperti neolitici, qualche contadino li adoperava per farsi una fumatina domenicale.
Per quanto mi è noto, la canapa (salvo nel famoso Unguentum Cannabis analgesico) non fu mai un ingrediente "cardinale" di rimedi terapeutici, bensì serviva come "coadjuvante" locale e sistemico in tante ricette:

  • per gli effetti analgesici e miorilassanti
  • per la bassissima tossicità
  • per la facile reperibilità a "gratuito"
Nei ricettari delle mie nonne la canapa era contenuta come coadjuvante in ca. un terzo dei rimedi. Negli Stati Uniti all'inizio del '900 ca. la metà di tutti farmaci conteneva canapa come lo suggerisce uno studio di storia farmacologica.
4.1  Tradizioni
Sin dai tempi dell'inquisizione (ca. 600 anni fa), i miei antenati curatori avevano l'abitudine di difendere, se necessario anche clandestinamente, gli interessi dei loro pazienti contro le pretese di potere delle varie autorità. Figuratevi se, di fronte all'evidenza, all'arte tramandata, alla scienza moderna e all'esperienza personale, io mi lascio condizionare per quanto riguarda la scelta di rimedi, da autorità ideologiche, commerciali, politiche e sociali.
Espongo quanto mi è stato tramandato dalle mie nonne: la curatrice Ida Huser e la levatrice Frieda Fisch, adattato secondo le condizioni contemporanee e l'evidenza dell'esperienza personale in merito. Le mie nonne erano persone molto rispettate dove vivevano, perché aiutavano a risolvere i quotidiani danni e malanni del loro vicinato, e quando ci voleva consigliavano l'intervento del "dottore".
Fin da bambino mi hanno insegnato a conoscere le piante e a usarle per farne dei rimedi. Dovevo raccoglierle, essicarle e assistere alle preparazioni galeniche a regola d'arte. Senza accorgermene con loro ho fatto un tirocinio come curatore, tramandandomi una parte di medicina popolare. Verso i cinquant'anni mi sono deciso di tramandare anch'io alla prossima generazione quello che nel tempo ho imparato. Lo faccio in privato con colleghi, pazienti, mamme e nonne, sperando che anche il prossimo anello nella catena della tradizione si chiuda.
4.2  Modi di fare
Oggi quando pensiamo a una ricetta o una preparazione, pensiamo a un prodotto già confezionato. Nel mio mestiere invece, come cento anni fa, i rimedi sono a misura di paziente. Si scrive la ricetta e si prepara il rimedio individualmente per ogni cliente. È in questo che senso sono da interpretare le seguenti ricette: come esempi variabili adattabili e modificabili: come una buona cuoca prepara, partendo da una ricetta e ingredienti basilari, un piatto individuale adatto alle circostanze. Le arti culinarie e galeniche si assomigliano.
Sconsiglio vivamente di usare la canapa senza una competente istruzione terapeutica in indicazioni, controindicazioni e preparazioni galeniche. È terapeuticamente una pianta tra tante altre da usare con rispetto e conoscenza e mai come sostanza di svago o "curatutto". Fumare la canapa è in ogni caso antiterapeutico.
4.3  Compensi
Un curatore popolare che si merita questo nome e ha bisogno di preparati di canapa per le sue cure, non paga la canapa nè chiede soldi per il rimedio ( al massimo si fa risarcire l'alcol, l'olio di girasole, la cera, il boccettino, il vaso e chiede venti franchi all'ora per la preparazione galenica). È immorale ricevere un compenso per una sostanza residua che è astronomicamente cara causa il potenziale di abuso e il seguente divieto di commercio. Del resto, un curatore popolare di solito ha a che fare con pazienti non benestanti e non sussidiati da casse malattie.
4.4  Coltivazione di canapa
La coltivazione di canapa costa meno della produzione di patate: cresce in terreni poco sfruttati per un'altra produzione agricola: Cadenazzo fino a 100 anni fa viveva della coltivazione di canapa lungo il fiume e nelle pianure con presenza di torba e minerali (per fibra di corde, tessili e carta e olio artigianale e alimentare).
Non si paga per la semenza, perché per uso terapeutico basta il seme dell'anno prima e non certo semenza per piante "imbastardite" per l'abuso come stupefacente.
^^Beh, devo ammettere che anche questo è giusto!...ok,fatto...! :p

Si Ringraziano Bianca&Peter, Daniela
Rüegg di pforster.ch!
Il testo è stato solamente copiato, riadattato e modificato per una leggibilità per tutti, spero, migliore!

PER LE ABBREVIAZIONI VISITARE QUESTA PAGINA:
http://www.pforster.ch/Galenica/Galenica3.html

http://www.fuoriluogo.it/quaderni/nuovaserie/2_quaderno.pdf
Vi è allegato alla pagina un volume che raccoglie gli articoli e le interviste di Lester Grinspoon psichiatra, Professore emerito alla Harvard Medical School è autore di numerosi e fondamentali scritti sulle droghe: in Italia sono stati pubblicati nel 1995 Marijuana, la medicina proibita (coautore James B. Bakalar); nel 1996 Marijuana.


Bene, ora arriviamo a noi, non sapevo dove postarlo, voi che avete i poteri!..usateli per questo povero troll!!!
...
Molto probabilmente molti di Voi non useranno questi metodi, ma credo sia stato giusto e doveroso condividerli con questa Community!
 
Last edited:

fR4Nk

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A parte gli scherzi mi ha fatto piacere dedicare un pò di tempo a ricopiare le parti più importanti, e mi scuso per le poche immagini ma non potevo inserirne altre!!
:wave:
 

fumo

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se potessi l'affiggerei a montecitorio,che vergogna,sapere che ce un rimedio cosi naturale e non usarlo,e lasciar soffrire,o addirittura obbligare a soffrire persone,somministrandogli paliativi chimici, solo per favorire le case farmaceutiche,vergogna,a nome di tutti i malati di sclerosi multipla,e di tutti coloro che soffrono senza rimedio,quando invece il rimedio c'è,peace for all,
 

fR4Nk

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Grazie ragazzi, ma dov'era hash_hunter?

Penso che tu parli del metodo per fare il burro...vabbè fà niente!

Ora la ordino un pò meglio scusate raga ma stanotte mi si è scaricato il netbook!

:wave: :smoweed:
 

fR4Nk

Member
Abbreviazioni

Abbreviazioni

Erbe

La seguente terminologia latina (e le sue rispettive abbreviazioni) riguardante le differenti parti di erbe e piante viene usata per trascrivere ricette e accompagnare fogli illustrativi di fitofarmaci:

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Preparazioni

Per comunicare in modo standardizzato con il farmacista, sulle ricette si usano delle abbreviazioni provenienti dal latino.

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Quantità


  • Se le misure non sono menzionate: usare la stessa unità per tutte
  • Al solito si usano millilitri (ml) grammi (g oppure gr) o gocce (gt oppure gtt) come unità di misura
  • La trasformazione di gtt. ≈ ml
    • olii essenziali → 20 gtt. ≈ 1 ml
    • alcol (tinture) → 40 gtt. ≈ 1 ml
    • olii → dipende troppo di viscosità, temperatura e tensione superficiale per stabilire un fattore di trasformazione
Quantità contate

A regola d'arte, riguardo le quantità “contate” (pezzi, esemplari, gocce), si usano le cifre romane, p.es. “gtt. X” => per “10 gocce”


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No scusa mi devo essere confuso... Ora non lo trovo più ma qualche giorno fà lessi qualcosa di simile nella sezione ''cooking with cannabis'' nel titolo del thread c'era recipe ma ora mi smatta il pc e non va il search.

Ora riavvio e guardo se riesco a postare il link...
:blowbubbles:
 

fR4Nk

Member
Grazie old boy!!
Io però purtoppo non sono bravissimo in inglese, lo conosco ma non mi vedo in grado, se qualcuno se la sente....è liberissimo di tradurla!
Anzi, sarebbe proprio un piacere! :D
:wave:
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
Ciao a tutti! Volevo ribadire un concetto che sta alla base dell'erboristeria!
Da che mondo è mondo le estrazioni dei principi attivi dalle piante medicinali vengono fatte con solventi come olio, aceto, vino...successivamente si introdurrà l'alcool puro per la maggior capacità di estrarre rispetto al vino (95% contro i 10%circa). La scelta del solvente dipende dalla natura del principio attivo e dalla sua solubilità...
Ciò che però penso sia importante ribadire è la differenza tra assumere certi principi attivi in forma "naturale" e assumere lo stesso principio attivo sotto forma di farmaco.
Quando prendiamo un farmaco assumiamo un solo principio attivo, il quale ha un'azione ben specifica, ma quando beviamo una tisana o assumiamo degli estratti entrano in gioco numerosi principi attivi, i quali compongono il fitocomplesso.
Il fitocomplesso comprende quindi una moltitudine di principi attivi, i quali sono complementari l'un l'altro...alcuni possono inibire altri,o ridurre l'effetto che altrimenti sarebbe troppo "forte", o magari aumentare le proprietà curanti della pianta in questione! In sostanza si ha un insieme di azioni benefiche che non possono essere sostituite da un singolo farmaco. Anche la clorofilla entra a far parte di questo fitocomplesso, indi per cui non ci sarebbe motivo di eliminarla dalle estrazioni, se non per una questione di "gusto"!
Però con le estrazioni, si estraggono solo una parte dei principi attivi, ma non la totalità...in questo modo cala, in un certo senso, l'azione terapeutica.
Per questo motivo credo sia meglio, se l'uso è terapeutico, fumare un bel cannone (o meglio ancora vaporizzare) o mangiare la cannabis piuttosto che assumere farmaci a base di cannabinoidi.
Ovviamente il discorso non è riferito solamente alla cannabis, ma a tutte le piante medicinali!
 
Last edited:

Wolv

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Veteran
"Per questo motivo credo sia meglio, se l'uso è terapeutico, fumare un bel cannone (o meglio ancora vaporizzare) o mangiare la cannabis piuttosto che assumere farmaci a base di cannabinoidi."
Dimentichi però che l'assunzione tramite gocce della tintura madre ha un'effetto immediato ed eviti di essere strafatto :)
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
Si hai ragione, infatti la tintura madre è uno dei migliori metodi di estrazione dei principi attivi, in quanto, in questo caso, la maggior parte dei cannabinoidi e dei p.a. sono solubili in alcol, e se ne ottengono circa 330, quindi direi un fitocomplesso abbastanza completo!

Aggiungo che solitamente si usa fare la tintura madre con alcol di gradazione compresa tra i 45°/70°...anche se da quanto ho letto per disciogliere i cannabinoidi bisognerebbe usare alcol a 95° o farlo cuocere a 80°...
 

diaspono

Active member
Ciao a tutti, scusate se riapro questo vecchio forum, ma lo trovo molto interessante e visto la imminente raccolta volevo approfittare per fare qualche rimedio homemade... ovviamente chiedendovi qualche consiglio : ) e seguendo la guida delle abbreviazioni a questo indirizzo http://www.pforster.ch/Galenica/Galenica3.html
la lista dei preparati che "tenterò" di produrre sono i seguenti:

-tintura
considerando che utilizzerò il fiore fresco, pensavo di usare alcol alimentare a 95%, che ne pensate?

-Localanalgesico
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e qui vi chiedo gentilmente di spiegarmi le percentuali.... 100% di Oleum coctus Cannabis e 20% di cera d'api.... ma in totale non fa 120% ? cioè...?mmmh..? help!!

-reumatismi e artrosi (x la nonnina : ) )
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la Petasiti è una pianta nella lista nera del ministero della salute quindi ... penso impossibile da rintracciare come tintura già pronta, conoscete alternative? anche il questa scheda : il 100 e il 4 a cosa si riferiscono , sono proporzioni in base alle altre componenti?

-dolore cronico
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anche qui... sto 500 che vò dì?

-nevralgie
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chi saprebbe spiegarmi cos è sto DMSO2? dimetilsulfossido ? una roba del genere: http://www.candioli-vet.it/index.php/it/horse-selection/topici-auricolari-e-muscolari/item/70-dimeti ?? un gel praticamente?

scusate se vi rompo i cojoni. non vorrei buttare nel cesso tanto ben di dio : )
CIAO e NOTTE
 

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