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La Cannabis è nociva per la salute?

Rogerr

Member
Salve a tutti ragazzi e benvenuti in quello che vuole essere un post di informazione per tutti coloro che sono avvezzi o si avvicinano al mondo della cannabis.

Il mio dubbio è: la cannabis fa male?

Ho letto le più disparate argomentazioni a riguardo:
Chi dice che può provocare il cancro, chi che la combustione di tabacco e erba la trasforma in sostanza più che cancerogena, chi afferma che è terapeutica per alcune malattie, chi che non va fumata fresca ma solo secca insomma, ne ho lette viste e sentite di tutti i colori e vorrei fare chiarezza.

Qualsiasi informazioni utile a riguardo, di qualsivoglia tipo dall'assunzione (come per esempio l'usare solo filtri bianchi e non biglietti stampati, tipo di cartine, il bong o magari ancor meglio un vaporizzatore) fino al discutere sui cultivi organici, malattie, cure e storie a riguardo saranno più che ben accette a patto che non sia per sentito dire, vorrei che il post contenesse solo informazioni VERE complete quando possibile di spiegazione.

Se è stato già fatto un post del genere in passato sarei più che felice di leggerlo ma sono sicuro che anche creare una nuova discussione a riguardo a distanza di anni potrebbe essere interessante.

Peace e vi aspetto numerosi con quante più informazioni possibili
woohoo.gif
 

mm4n

Active member
Il mio dubbio è: la cannabis fa male?
Come per ogni sostanza conosciuta dall'uomo, dipende tutto dalla quantità.

La Vitamina A fa male?
Come il nome suggerisce si tratta di una sostanza necessaria per vivere. Eppure un eccesso potrebbe provocare ipervitaminosi e anche la morte.
Lo stesso ragionamento è applicabile a tutto, dal cioccolato all'Ossigeno.

Discorsi filosofici a parte, la documentazione medica più recente che puoi trovare è probabilmente lo studio pubblicato il mese scorso dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) con cui comunica all'ONU il cambio di catalogazione della Cannabis, ora riconosciuta come "una droga relativamente sicura".

La documentazione in inglese la trovi al link in fondo a questo articolo:
https://nacioncannabis.com/en-cumbre-mundial-oms-reconoce-a-la-cannabis-como-sustancia-segura/
(per qualche ignoto motivo se pubblico il link diretto alla pagina del WHO non viene riconosciuto come sicuro dal browser
dunno.gif
)
 

Rogerr

Member
Come per ogni sostanza conosciuta dall'uomo, dipende tutto dalla quantità.

La Vitamina A fa male?
Come il nome suggerisce si tratta di una sostanza necessaria per vivere. Eppure un eccesso potrebbe provocare ipervitaminosi e anche la morte.
Lo stesso ragionamento è applicabile a tutto, dal cioccolato all'Ossigeno.

Discorsi filosofici a parte, la documentazione medica più recente che puoi trovare è probabilmente lo studio pubblicato il mese scorso dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) con cui comunica all'ONU il cambio di catalogazione della Cannabis, ora riconosciuta come "una droga relativamente sicura".

La documentazione in inglese la trovi al link in fondo a questo articolo:
https://nacioncannabis.com/en-cumbre-mundial-oms-reconoce-a-la-cannabis-como-sustancia-segura/
(per qualche ignoto motivo se pubblico il link diretto alla pagina del WHO non viene riconosciuto come sicuro dal browser View Image)

Intanto grazie della risposta mm4n
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. Ho letto il riassuntivo in spagnolo con l'aiuto di google traduttore per i termini più ostici riporto qui la parte interessante della discussione in italiano:

La ricerca stima che il 5% dell'intera popolazione mondiale consumi la pianta, sia a livello medico che ricreativo.

Per quanto riguarda sia i rischi sociali che il consumo ricreativo, lo studio sottolinea: "Non sembrano esserci casi di rischio nell'uso della cannabis; Non abbiamo trovato un vero e proprio rischio di morte, ma per la dose letale identificata negli esseri umani è di 4 grammi di THC"

Enfatizza: "I rischi che abbiamo riscontrato, puntano piuttosto a lievi effetti collaterali come vertigini, confusione, stanchezza, insonnia, secchezza delle fauci; Potremmo anche identificare un effetto negativo sul cuore, con la presenza di tachicardia moderata, che si riduce se il consumo persiste. Alcuni pazienti hanno mostrato danni temporanei alla sua memoria, decadimento cognitivo lieve, e stati alterati di coscienza, con la presenza di psicosi, tuttavia, gli effetti sono stati modesti e reversibili.

Lo studio spiega che molti dei sintomi avversi del consumo ludico sono stati persi con l'aumentare della resistenza. Circa lo sviluppo del cancro del polmone, lo studio sottolinea che non è stato trovato tale rischio, dal momento che "è stato identificato come un potenziatore THC, conosciuto per essere l'assassini linfociti cancro".

Per quanto riguarda il suo uso terapeutico: il THC è stato identificato come un broncodilatatore, con il potenziale trattamento per l'asma; Il CBD è stato identificato come efficace mezzo per la riduzione del dolore e per il trattamento delle malattie degenerative croniche come il diabete la sclerosi e l'epilessia."

Quindi a parte sintomi lievi la risposta da parte della comunità scientifica è più che positiva, tuttavia loro fanno riferimento all'assunzione di sola cannabis.
Da un articolo ho letto che l'italia è uno dei paesi dove si tende a mischiare più di altri la cannabis con il tabacco e a quanto pare questo metodo di assunzione è decisamente più che nocivo per la salute -->
https://www.dinafem.org/it/blog/europa-marijuana-mischia-con-tabacco/
Per questo motivo è da un pò che fumo solo ganja con l'aggiunta di trinciato (ovviamente quando ci sarà periodo di raccolto eliminerò anche quest'ultimo ;) ) eliminando quasi totalmente la presenza di tabacco dal mio joint.
Tra i vari metodi di assunzione ho provato il vaporizzatore che pur essendo tra i più sicuri purtroppo non mi ha entusiasmato visto che cambia leggermente il gusto ma c'è da dire che l'ho provato con materiale scadente.

Cosa ne pensate? Peace e buon cultivo
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Theorganicguy

Well-known member
Il mio dubbio è: la cannabis fa male?

Vorrei iniziare dicendo che ognuno di noi è un universo a parte, con i suoi pregi e i suoi difetti nonchè le proprie peculiarità.

Lavorando nel mondo dell'alimentazione ho potuto constatare, in prima persona e su altri, quanto alimenti considerati benefici avessero invece effetti disparati su individui diversi. Cito l'esempio del prezzemolo, famosa erba aromatica da cucina, lodata per i suoi effetti benefici e amata da molti. Conosco gente che ne mangia un piatto intero ed esce di casa fischiettando allegramente. A me invece provoca un reflusso gastrico che dura per delle ore. Questo per farvi capire quanto il concetto di "fare bene" sia tutt'altro che universale nonchè soggettivo.

Per collegare il discorso alla cannabis introduco le famose "prese a male". Quanti conoscono quell'amico/a che ha provato a consumare per la prima volta prodotti a base di cannabis e ha avuto un'esperienza al limite del film horror? Tachicardia estrema, paranoia, ansia, addirittura episodi psicotici in casi estremi. Sono consapevole del fatto che queste reazioni possano essere riconducibili ad un set/setting sfavorevoli o una dose troppo massiccia per un primo consumo. Ciononostante, mi è capitato di conoscere persone che si tenevano volontariamente alla larga da qualsivoglia sostanza psicoattiva, quasi per istinto.

Mettiamo per un attimo da parte, per semplicità, l'immenso ventaglio di differenti effetti che diversi terpeni e cannabinoidi producano: relax muscolare, creatività allargata, appettito irrefrenabile, indole a muoversi eccetera, focalizzandoci invece sui cosidetti "effetti ibridi", tipici delle erbe solitamente reperibili sul mercato. Quelle erbe che hanno effetti cerebrali e allo stesso tempo corporei, 50/50 per intenderci. L'effetto che il consumatore proverà è direttamente correlato allo stato emotivo prima del consumo: chi è allegro diventa euforico e chi è triste può sentire il mondo cadergli addosso.

Il discorso si complica se osserviamo che soggetti diversi, in stati emotivi simili, mostrino reazioni diverse a dosi simili. La tolleranza gioca un grosso ruolo in tutto ciò. Quante volte vi è successo di fumare dopo un periodo di pausa e calcare troppo la mano, essendo abituati ai vecchi dosaggi? A me troppo spesso :bashhead:

Con il tempo, avendo a disposizioni prodotti di qualità sempre migliore (qualità intesa principalmente come contenuto di thc), mi sono sempre meravigliato come dopo un periodo di pausa, una dose che di solito consumavo ogni due ore potesse rintronarmi sonoramente per un giorno intero. Il mio primo pensiero è stato "cazzo, come facevo a far fuori mezzo grammo in una mattina e funzionare?".

Per avere una risposta bisogna conoscere un po' di biochimica.
Detto in soldoni, la cannabis agisce sul sistema endocannabinoico, andando a stimolare l'appetito, il sonno, gli stati d'umore e via dicendo.
Perchè i soggetti che hanno sviluppato una certa tolleranza alla cannabis possono presentare mancanza di appettito, irritabilità e insonnia una volta interrotto bruscamente il consumo abituale?
Perchè il corpo umano, tendente al risparmio più totale di energie, notando il surplus di cannabinoidi tende a non produrne più autonomamente. Il soggetto introduce quindi la dose di cannabinoidi per assicurarsi il corretto funzionamento delle funzioni vitali, ergo: sonno, fame, stati d'animo ecc ecc...

Nell'ultimo anno il mio consumo di cannabis è andato scemando, in parte per la "sindrome dei barattoli semivuoti" :biggrin:, in parte per una repulsione agli effetti collaterali indotti dal thc, in particolare l'influenza sulla memoria a breve termine e sull'attività onirica (sogni). Essendo un avido lettore, non ricordarmi cosa ho letto qualche riga prima mi infastidisce alquanto.
Con una tolleranza pari a 0, apprezzo molto gli effetti discreti e raffinati delle varietà ricche di cbd e un contenuto di thc inferiori al 1%. In futuro proverei volentieri qualche varietà 1:3 per variare.

Mi ha sempre affascinato molto l'effetto meditativo che la cannabis induce, l'accensione di un acceso dibattito interiore e la rivalutazione della realtà da mille e più punti di vista. Ho intenzione di consumare saltuariamente varetà con un contenuto equo di thc e cbd, in modo da poter limitare gli effetti negativi sopra descritti.
L'autoproduzione rimane il metodo migliore, forse l'unico, per potermi procurare un prodotto biologico e controllato.

In sintesi, ritengo il consumo di cannabis con un elevato contenuto di thc utile solamente ai pazienti malati di cancro o malattie neurodegenerative. Sono per la liberalizzazione e la vendita controllata di un prodotto di qualità, ritengo tuttavia il consumo, specie se eccessivo, potenzialmente dannoso per la salute.
Il contenuto stratosferico di thc raggiunto negli ultimi anni è frutto del probizionismo e la necessità di avere un prodotto più potente possibile.
Tutto ciò che ho affermato è frutto della sperimentazione diretta su di me. Non incentivo ne demonizzo il consumo, offro soltanto la mia umile opinione.

Un saluto

-Theo
 

Mediatore

♣~AD MAIORA SENIOR~♣
Vorrei iniziare dicendo che ognuno di noi è un universo a parte, con i suoi pregi e i suoi difetti nonchè le proprie peculiarità.

Lavorando nel mondo dell'alimentazione ho potuto constatare, in prima persona e su altri, quanto alimenti considerati benefici avessero invece effetti disparati su individui diversi. Cito l'esempio del prezzemolo, famosa erba aromatica da cucina, lodata per i suoi effetti benefici e amata da molti. Conosco gente che ne mangia un piatto intero ed esce di casa fischiettando allegramente. A me invece provoca un reflusso gastrico che dura per delle ore. Questo per farvi capire quanto il concetto di "fare bene" sia tutt'altro che universale nonchè soggettivo.

Per collegare il discorso alla cannabis introduco le famose "prese a male". Quanti conoscono quell'amico/a che ha provato a consumare per la prima volta prodotti a base di cannabis e ha avuto un'esperienza al limite del film horror? Tachicardia estrema, paranoia, ansia, addirittura episodi psicotici in casi estremi. Sono consapevole del fatto che queste reazioni possano essere riconducibili ad un set/setting sfavorevoli o una dose troppo massiccia per un primo consumo. Ciononostante, mi è capitato di conoscere persone che si tenevano volontariamente alla larga da qualsivoglia sostanza psicoattiva, quasi per istinto.

Mettiamo per un attimo da parte, per semplicità, l'immenso ventaglio di differenti effetti che diversi terpeni e cannabinoidi producano: relax muscolare, creatività allargata, appettito irrefrenabile, indole a muoversi eccetera, focalizzandoci invece sui cosidetti "effetti ibridi", tipici delle erbe solitamente reperibili sul mercato. Quelle erbe che hanno effetti cerebrali e allo stesso tempo corporei, 50/50 per intenderci. L'effetto che il consumatore proverà è direttamente correlato allo stato emotivo prima del consumo: chi è allegro diventa euforico e chi è triste può sentire il mondo cadergli addosso.

Il discorso si complica se osserviamo che soggetti diversi, in stati emotivi simili, mostrino reazioni diverse a dosi simili. La tolleranza gioca un grosso ruolo in tutto ciò. Quante volte vi è successo di fumare dopo un periodo di pausa e calcare troppo la mano, essendo abituati ai vecchi dosaggi? A me troppo spesso :bashhead:

Con il tempo, avendo a disposizioni prodotti di qualità sempre migliore (qualità intesa principalmente come contenuto di thc), mi sono sempre meravigliato come dopo un periodo di pausa, una dose che di solito consumavo ogni due ore potesse rintronarmi sonoramente per un giorno intero. Il mio primo pensiero è stato "cazzo, come facevo a far fuori mezzo grammo in una mattina e funzionare?".

Per avere una risposta bisogna conoscere un po' di biochimica.
Detto in soldoni, la cannabis agisce sul sistema endocannabinoico, andando a stimolare l'appetito, il sonno, gli stati d'umore e via dicendo.
Perchè i soggetti che hanno sviluppato una certa tolleranza alla cannabis possono presentare mancanza di appettito, irritabilità e insonnia una volta interrotto bruscamente il consumo abituale?
Perchè il corpo umano, tendente al risparmio più totale di energie, notando il surplus di cannabinoidi tende a non produrne più autonomamente. Il soggetto introduce quindi la dose di cannabinoidi per assicurarsi il corretto funzionamento delle funzioni vitali, ergo: sonno, fame, stati d'animo ecc ecc...

Nell'ultimo anno il mio consumo di cannabis è andato scemando, in parte per la "sindrome dei barattoli semivuoti" :biggrin:, in parte per una repulsione agli effetti collaterali indotti dal thc, in particolare l'influenza sulla memoria a breve termine e sull'attività onirica (sogni). Essendo un avido lettore, non ricordarmi cosa ho letto qualche riga prima mi infastidisce alquanto.
Con una tolleranza pari a 0, apprezzo molto gli effetti discreti e raffinati delle varietà ricche di cbd e un contenuto di thc inferiori al 1%. In futuro proverei volentieri qualche varietà 1:3 per variare.

Mi ha sempre affascinato molto l'effetto meditativo che la cannabis induce, l'accensione di un acceso dibattito interiore e la rivalutazione della realtà da mille e più punti di vista. Ho intenzione di consumare saltuariamente varetà con un contenuto equo di thc e cbd, in modo da poter limitare gli effetti negativi sopra descritti.
L'autoproduzione rimane il metodo migliore, forse l'unico, per potermi procurare un prodotto biologico e controllato.

In sintesi, ritengo il consumo di cannabis con un elevato contenuto di thc utile solamente ai pazienti malati di cancro o malattie neurodegenerative. Sono per la liberalizzazione e la vendita controllata di un prodotto di qualità, ritengo tuttavia il consumo, specie se eccessivo, potenzialmente dannoso per la salute.


-Theo

Ciao Theo, devo farti i miei più sinceri complimenti per come hai sviscerato l'argomento, sei anche riuscito a non tralasciare alcun aspetto degno di nota.

Quanto premesso per dirti che sono d'accordo al 100% su ogni aspetto da te toccato.

Le stesse piante ci insegnano che anche due semi sorelle possono avere differenze genetiche, figurarsi gli esseri umani.

L'unica "cosuccia" su cui rispettosamente dissento è qui:

"Sono per la liberalizzazione e la vendita controllata di un prodotto di qualità, ritengo tuttavia il consumo, specie se eccessivo, potenzialmente dannoso per la salute."

Ecco io toglierei la locuzione avverbiale "specie".
Se il consumo è moderato rispetto alla tua risposta genetica, la Maria è certamente sicura, non possiamo contraddirci.

Per tutto il resto ti rinnovo il mio apprezzamento. :)
 

RulaTone

Well-known member
Veteran
tradotto online da:
E.Small - Cannabis: A complete guide - CRC Press
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IL GRANDE DIBATTITO: È LA CANNABIS RELATIVAMENTE NOCIVA O BENIGNA?
La società ha criticato ferocemente i pregi di molte questioni scientifiche storicamente, come il biologico
evoluzione e vaccinazione, e dibattiti così controversi continuano tuttora, esemplificati dal clima
cambiamento e i vantaggi comparativi delle diete. Alcuni dibattiti sono così esoterici e complessi
non possono essere decisi per la soddisfazione universale di tutti (Figura 12.7), ma nella pienezza di
tempo, i disaccordi riguardanti fatti scientifici possono essere risolti di solito. Tuttavia, il dibattito riguardo
la cannabis psicoattiva (sia ricreativa che medicinale) è multiforme e coinvolge l'esame
non solo dei suoi meriti e dei suoi rischi in molti aspetti indipendenti ma anche dei valori umani che riguardano
libertà personale e scelta. È facile concludere osservando alcuni dibattiti (specialmente tra
politici) che uno o entrambi i partiti sono disonesti, folli, illusi, prevenuti e privi di obiettività.
Come notato in questo libro, la metodologia scientifica (al suo meglio) controlla queste debolezze umane-
ma non è possibile rimuovere completamente l'elemento umano dalla scienza, e in particolare quando
i fatti scientifici non sono del tutto chiari, non sorprende che ci siano prospettive molto diverse.
Le seguenti citazioni che rappresentano prospettive così diverse della cannabis sono semplicemente intese
per illustrare questo fenomeno, non per riassumere le migliori prove o argomenti, che sono dettagliatialtrove (specialmente nel capitolo 13). Come si evince dalla predominanza di visioni negative del
nocività della marijuana ricreativa, la letteratura professionale è dominata in modo schiacciante
da coloro che considerano la marijuana come significativamente dannosa. Una visione più equilibrata (vale a dire, sia per e
contro) si trova nei media in generale, ma questo libro è più interessato alle opinioni di informati
individui.
Punti di vista che rappresentano cannabis estremamente dannosa:
Hall e Degenhardt (2009) hanno concluso: "Gli effetti collaterali più probabili includono una dipendenza
sindrome, aumento del rischio di incidenti automobilistici, compromissione della funzione respiratoria, cardiovascolare
malattia e effetti avversi di un uso regolare sullo sviluppo psicosociale e mentale dell'adolescente
salute ". Reece (2009) ha dichiarato:" L'uso cronico di cannabis è associato a malattie psichiatriche, respiratorie,
effetti cardiovascolari e ossei. Ha anche effetti oncogeni, teratogeni e mutageni "(come discusso altrove, le contese di quest'ultima frase sono contestate). Hoch et al. (2015) concluso,
"Diverse condizioni mediche possono insorgere acutamente dopo l'uso di cannabis, a seconda dell'età dell'utente,
dose, frequenza, modalità e situazione d'uso e disposizione individuale; questi includono attacchi di panico,
sintomi psicotici, attenzione carente, compromissione della concentrazione, incoordinazione motoria e nausea.
In particolare, l'uso intensivo di alte dosi di cannabis per molti anni e l'inizio della cannabis
uso nell'adolescenza, può essere associato alla dipendenza dalla sostanza, a specifici sintomi di astinenza,
deterioramento cognitivo, disturbi affettivi, psicosi, disturbi d'ansia e malattie fisiche all'esterno
il cervello (principalmente condizioni respiratorie e cardiovascolari). "
Hall (2014) ha concluso che l'uso ricreativo cronico (a lungo termine) è associato al
seguenti pericoli:
• Rischio di sviluppare una sindrome da dipendenza (1 su 10 di tutti gli utilizzatori di marijuana, 1 su 6 di questi
a partire dall'adolescenza).
• Rischio raddoppiato di sintomi e disturbi psicotici, in particolare con una persona o una famiglia
storia di disturbi psicotici e quando l'uso è iniziato a metà dell'adolescenza.
• Basso livello di istruzione da parte di coloro che iniziano ad usare gli adolescenti (nesso causale n
stabilito).
• Aumento dell'uso di altre droghe illecite da parte di utenti adolescenti (nesso di causalità non stabilito).
• Compromissione intellettuale quando l'uso inizia nell'adolescenza e continua attraverso i giovani
età adulta (la reversibilità della menomazione non è chiara).
• Raddoppiare il rischio di schizofrenia o sintomi psicotici in età adulta quando inizia l'uso in
adolescenza.
• Aumento del rischio di bronchite cronica.
• Probabile aumento del rischio di infarto miocardico dal fumo nella mezza età.
Thompson e Koenen (2011) hanno rilasciato il seguente avviso: "Effetti collaterali prevedibili della marijuana
l'uso include giudizio compromesso, deterioramento cognitivo, abilità motorie alterate, allucinazioni,
insorgenza precoce di psicosi in alcuni individui, disturbi della memoria, peggioramento dell'umore
e disturbi d'ansia e il rischio di dipendenza. Gli individui con gravi malattie mentali sono
particolarmente vulnerabile agli effetti deleteri della cannabis. La marijuana fumante include rischi di
rapido inizio di intossicazione e esposizione a una varietà di combustibili tossici e cancerogeni
prodotti. La vaporizzazione riduce l'esposizione ad alcune potenziali tossine come il monossido di carbonio, ma lo è
incapace di rimuovere alluminio, ammoniaca, acetaldeide e altre sostanze. "
Hasin et al. (2015) hanno concluso che nel 2012-2013 il 9,5% degli adulti statunitensi (circa 22 milioni) ha utilizzato
la marijuana nell'ultimo anno e quasi 3 su 10 hanno diagnosticato un disturbo da uso di marijuana.
Hanno anche commentato: "gli studi hanno dimostrato che l'uso o l'uso precoce della marijuana è associato a
aumento del rischio per molti risultati, tra cui declino cognitivo, menomazioni psicosociali, veicoli
incidenti, visite al pronto soccorso, sintomi psichiatrici, scarsa qualità della vita, uso di altre droghe, una sindrome da astinenza da cannabis e rischio di dipendenza. Inoltre, i disturbi da uso di marijuana (abuso
o dipendenza) sono associati a consistenti comorbilità e disabilità e di conseguenza sono
sostanziale preoccupazione per la salute pubblica. "(Vedi Meier et al., 2015 per una discussione sulle difficoltà di conclusione
che l'uso di marijuana tra gli adolescenti porta a danni permanenti).
Zeisser et al. (2012) ha dichiarato: "Uso cronico di cannabis, generalmente indicato come un modello che comporta
uso settimanale o più frequente, è stato associato ad una maggiore probabilità di dipendenza da cannabis,
bronchite cronica e compromissione della funzione respiratoria, disturbi psicotici e compromissione
funzionamento cognitivo e effetti psicosociali come compromissione del rendimento scolastico in
adolescenti e una maggiore probabilità di usare altre droghe illecite. Individui che usano la cannabis
possono anche manifestare effetti avversi acuti quali ansia e panico e un aumentato rischio di motore
incidenti stradali.

Punti di vista che rappresentano cannabis relativamente benigna
Van Ours e Williams (2012) hanno concluso: "L'uso diffuso riflette la comune convinzione che la cannabis
non è una droga particolarmente dannosa. Il peso delle prove supporta questa convinzione ... i danni
associati all'uso di cannabis sono molto meno gravi di quelli associati a farmaci "duri" come
cocaina o eroina e possono anche essere inferiori a quelli associati con alcol e sigarette. E
mentre è generalmente riconosciuto che vi sono rischi associati all'uso pesante a lungo termine della cannabis
come malattie respiratorie, cancro e forse disturbi psicotici, solo una piccola parte di
quelli che usano la cannabis in realtà diventano utenti pesanti a lungo termine ... per quelli che non sono lunghi
a lungo termine per gli utilizzatori di cannabis, sono probabili gli effetti sulla salute fisica e mentale del loro uso di cannabis
essere piccoli. "(Vedere i commenti nel prossimo capitolo sul rischio di cancro dovuto al fumo).
Nathan (2013) ha dichiarato: "Sono un padre che si preoccupa per i miei figli che vengono sviati dalla cannabis
prima che i loro cervelli abbiano la possibilità di svilupparsi. Ma sono anche un medico che lo capisce
le conseguenze legali negative dell'uso di marijuana sono molto peggiori delle conseguenze mediche ...
Alcol, tabacco, marijuana, caffeina e zucchero raffinato sono tra i più comunemente usati, potenzialmente
sostanze ricreative abitudinarie. Tutti sono meglio lasciati fuori dalle nostre diete quotidiane. Solo marijuana
è illegale, sebbene l'alcol e il tabacco siano chiaramente più dannosi. Per molti aspetti, anche lo zucchero
rappresenta più una minaccia per la salute della nostra nazione che un piatto ... Se credi ancora che la cannabis dovrebbe essere
illegale, quindi devi logicamente sostenere la criminalizzazione di alcol e tabacco, con vigore
processo e persino reclusione di produttori e consumatori. Sembra ridicolo? Poi
devi concludere che l'unico approccio razionale alla cannabis è quello di legalizzarlo, regolarlo e tassarlo ".

Graham (2014) ha scritto: "Per i sostenitori della legalizzazione della marijuana ... legalizzare i mezzi del piatto
il mercato sarà regolato, i governi raccoglieranno le entrate fiscali e drasticamente meno persone
sarà impantanato nella violenza della guerra alla droga e nelle ingiustizie del sistema legale. Se la salute pubblica
soffre un po 'quando l'uso della sostanza aumenta, così sia ... Ma cosa succede se l'aumento del fumo di marijuana
indotto dalla legalizzazione porta oltre gli effetti collaterali negativi tollerabili? Che cosa succede se è in realtà
buono per la salute pubblica? Un crescente numero di ricerche suggerisce che la marijuana possa sostituire l'alcol
o droghe pesanti nella vita di molte persone. Altri studi recenti suggeriscono che le restrizioni più leggere sull'erbaccia
diminuire il numero di vittime di incidenti stradali e persino il tasso di suicidi. Ciò significa che la crescente ondata di legalizzazione potrebbe
significa molto più che un onere sociale accettabile ma sfortunato, può essere un vantaggio per il pubblico
Salute."
Il comitato editoriale del New York Times (2014) ha concluso: "Ci sono voluti 13 anni per gli Stati Uniti
per rinsavire e porre fine al proibizionismo, 13 anni in cui le persone continuavano a bere, altrimenti legiferando
i cittadini divennero criminali e sorsero sindacati criminali e prosperarono. È stato più di
40 anni dopo che il Congresso approvò l'attuale divieto di marijuana, infliggendo gravi danni alla società
proibire una sostanza molto meno pericolosa dell'alcol. Il governo federale dovrebbe abrogare il divieto
sulla marijuana ...

Non ci sono risposte perfette alle legittime preoccupazioni delle persone sull'uso della marijuana.
Ma non ci sono nemmeno queste risposte sul tabacco o sull'alcol, e crediamo che a ogni livello -
effetti sulla salute, l'impatto sulla società e le questioni di ordine pubblico-il saldo ricade direttamente sul
parte della legalizzazione nazionale. I costi sociali delle leggi sulla marijuana sono enormi. C'erano 658.000
arresti per possesso di marijuana nel 2012, secondo F.B.I. cifre, rispetto a 256.000 per
cocaina, eroina e loro derivati. Ancor peggio, il risultato è razzista, cadendo in modo sproporzionato
giovani uomini di colore, che rovinano la vita e creano nuove generazioni di criminali in carriera. C'è onesto
dibattito tra gli scienziati sugli effetti sulla salute della marijuana, ma crediamo che le prove
è schiacciante che dipendenza e dipendenza siano problemi relativamente minori, soprattutto se confrontati
con alcol e tabacco. L'uso moderato di marijuana non sembra rappresentare un rischio per il contrario
adulti sani. Le affermazioni che la marijuana sia la porta di accesso a droghe più pericolose sono fantasiose quanto le
Immagini di "Reefer Madness" di omicidio, stupro e suicidio. Ci sono preoccupazioni legittime sulla marijuana
sullo sviluppo del cervello adolescenziale Per questo motivo, sosteniamo il divieto di vendita
alle persone sotto i 21 anni ".
 

Mediatore

♣~AD MAIORA SENIOR~♣
Facendo finta che i detrattori abbiano tutti ragione, i governi dovrebbero chiedersi a cosa serve proibire una cosa che tutti vogliono (e che usano comunque) e che persino la comunità scientifica è d'accordo che faccia meno danni di alcol e fumo.

L'esperienza dei falliti proibizionismi del passato non è bastata. Aspettiamo ancora che cambi il vento.
 
S

smixa

Ci sono numerosi studi scientifici che dimostrano che il THC è neurotissico, ma su persone che hanno fumato per una media di 25-30 anni assiduamente, 3-4 canne al giorno, e aggiungo: non si sa di che tipo e di quale qualità, quindi in campo scientifico non è ancora tutto ben chiaro. Sempre studi recenti hanno dimostrato che nel giro di 2-3 anni di totale astinenza il cervello recupera al 100% le sue facoltà iniziali ed è quindi dimostrato che i presunti "danni" non sono permanenti e ci vogliono anni per avere un vero e proprio deficit.
E ancora: fumare assiduamente porta a una diminuzione dell'ippocampo ma a un aumento delle connessioni neurali, il cervello si "adatta".
L'unico vero pericolo reale riguarda gli adolescenti minorenni, nello sviluppo il fumare cannabis può provocare danni.
Questo è un riassunto medio di tutti gli studi stranieri che ho letto, che si possono consultare su pubmed, ovviamente il mio è molto "stretto" e poco approfondito, ma se a qualcuno interessasse potrei postare i link. Vi avviso che è traumatico, da fumatrice.

Personalmente la cannabis mi ha aiutata tantissimo con l'ansia e lo stress, quando posso fumarla (senza mischiarla con nulla, odio farlo) e vaporizzarla mi porta tantissimi benefici, come porta benefici anche a moltissimi malati e ci sono studi che lo dimostrano.

Come sempre la questione è una sola: moderazione, il troppo fa male, sempre, che sia cannabis, alcool o tabacco, anche se questi ultimi due ti distruggono davvero.
 

Mediatore

♣~AD MAIORA SENIOR~♣
Ciao smixa, concordo su tutto, in modo particolare sui possibili danni da abuso eccessivamente prolungato e sui giovani aventi l'im. neuronale non ben consolidato.
 
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