Dumbo11
Member
Ciao a tutti. Oggi un mio amico mi ha portato in un posto, che a suo avviso era buono per coltivare, a mio avviso invece era pessimo, di fatti era troppo vicino ad un centro abitato ed era infestato da marmocchi e viandanti.
Abbiamo parcheggiato la macchina in una zona sospettosa, di fronte ad una casa di campagna, di fatti, al nostro ritorno abbiamo trovato i carabinieri che ci aspettavano lì. Siamo nel bosco, sotto gli alberi, immaginatevi la scena, loro sono in due e mi chiedono se è mia la macchina e di mostrare patente e libretto.
Fornisco loro i documenti ma uno dei due si accorge che la mia assicurazione è scaduta, mi invita "cortesemente" a mostrare il rinnovo, e lo devo fare immediatamente, altrimenti saranno 800 euro di verbale.
Mentre cerco questa maledetta assicurazione, il più maleducato dei due piedipiatti si rivolge al mio amico con tono estremamente sospettoso, <Che lavoro fai? Il giardiniere?> Al chè, tra noi quattro si iniziano a palpare vibrazioni decisamente negative, si crea una certa tensione.
Il poliziotto continua : <Non è che c'è una coltivazione laggiù? Da dove venite?>
Il mio amico risponde con un falso sorriso sulla faccia: <Macchè, io sono un muratore, ho appena finito il lavoro e stiamo facendo una passeggiata nel bosco>.
Con grande stupore, intravedo in mezzo ad altri cento pezzi di carta stropicciata e documenti inutili, quella stramaledetta assicurazione rinnovata.
Sento un grosso peso levarsi dalle mie spalle, ora siamo in regola e non vedo l'ora di andarmene e salutare i nostri "cordiali" interlocutori in divisa.
Nel frattempo sto maledicendo il mio amico per avermi portato in un posto del genere, pullulante di marmocchi e a ridosso di un'abitazione.
Questo mio amico di coltivazione non sa niente, non gli interessa l'erba, non la fuma, non la compra, non sa nemmeno di che colore è.
Gli ho chiesto semplicemente di portarmi in qualche luogo soleggiato e pericoloso, spiegandogli bene che deve essere un luogo molto nascosto, per perlustrare un pò la zona, perchè egli, abitando nelle vicinanze, avrebbe dovuto conoscere dei bei posti.
Ora siamo quì, di fronte ad una macchina dei carabinieri, non sappiamo cosa stiano facendo e quando ci lasceranno andare. Mostratagli l'assicurazione, chiedo gentilmente: "Potrei riavere la mia patente, se abbiamo finito?". Il secondo carabiniere, di fatti,
ha ancora la mia patente di guida, è nella sua vettura e sta controllando delle cose. Tutto d'un tratto scatta furiosamente fuori dalla vettura blue a strisce rosse, e strillando si dirige verso di me minaccioso: <Vabene signor "Dumbo11", lei ha dei precedenti penali per possesso di droga, vuoti il sacco e mi consegni la roba adesso!>
Io gli rispondo, intimorito ma con tono leggermente nervoso e ansioso: <Io non faccio uso di droga, non mi drogo, e non ho alcun precedente penale!>
Parte la perquisizione.
<Tenga le braccia alte!>, vengo perquisito da mani villane, che si infilano in ogni tasca del mio giubbotto, dei miei pantaloni, della mia felpa.
Anche il mio amico viene perlustrato per bene.
Ora tocca alla machcina. Mi comandano di aprire il baule ed iniziano a cercare freneticamente. E' tutto un casino, io e il mio amico rimaniamo impietriti.
E' davvero una brutta situazione, quasi drammatica. Le forze dell'ordine che mi mettono le mani addosso e mi perquisiscono l'auto, la paura che trovino anche solo qualche indizio come un filtrino o una cartina, la sensazione di essere dei criminali già consegnati nelle mani della giustizia.
E' come essere piombati in un film poliziesco, come si vedrebbe in una pellicola cinematografica a sfondo gangster, uno dei due sbirri
si infila un guantino di pelle nero per la perquisizione, perfetto per mantenere la scena del crimne il più possibile intonsa e a non cancellare le impronte.
Rimango comunque stupefatto dalle accuse che mi vengono rivolte, credo abbiano cercato in ogni modo di estorcermi la droga, inventandosi dei "precedenti penali per possesso di stupefacenti" che io non ho mai avuto, cercando di intimorirmi e di farmi parlare o semplicemente per dare il via alla perquisizione.
L'astuto carabiniere mi sta esaminando il tappetino sotto lo sterzo e con molta attenzione preleva un minuscolo sassolino annerito dal tappetino,lo annusa sgranando gli occhi e lanciandomi un'occhiata intimidatoria, ma presto si rende conto di avere tra le mani nient'altro che un minuscolo ed inutile sasso, per poi gettarlo via, scoraggiato.
Pare proprio che siamo puliti e che le acque si siano calmate e l'agente mi rende "garbatamente" la patente di guida.
La mia storia, avvenuta questo pomeriggio, verso sera, si conclude così:
Il carabiniere, dopo aver constatato la nostra pulizia da droghe, ci chiede come mai eravamo laggiù:
Io rispondo nel peggior modo che esiste, gli ho detto una cosa del tipo< E....eravamo lì a fare un giro, perchè io e lui siamo davvero grandi amici e...e niente, ci piace passeggiare da soli, in un posto tranquillo, magari a parlare di ragazze..> Il poliziotto mi interrompe, come se avesse sentito abbastanza, e probabilmente, credendoci una coppia gay, ci lascia andare.
Io giro la macchina, sono scosso, il mio amico invece se la ride, forse per la tensione che aveva accumulato e che ora si allenta piacevolmente, forse per l'ultima mia uscita del "siamo in giro da soli nel bosco a parlar di ragazze". Questo non lo so, so solo che lo richiamo, facendogli notare che sarebbe meglio non ridere in faccia ai poliziotti, che ancora ci scrutano dalla vettura parcheggiata di fronte a noi. Probabilmente ancora dubbiosi e diffidenti riguardo al nostro fragile alibi.
Faccio tutta la via in retromarcia, è una stradina sterrata, impossibile fare manovra. Sarà anche per questo che abbiamo dato nell'occhio, passare per una strada sterrata e minuscola, con la macchina...attira l'attenzione.
Qualcuno nei dintorni ci deve aver visti e deve aver chiamato la polizia istantaneamente. Comunque, mentre ce ne andiamo, il mio socio mi fa una bella osservazione. <Ma dove sono finiti quei due? Non è che stanno controllando se c'è davvero una coltivazione?...E se ne dovessero trovare una?!
Io: <Hanno controllato sicuramente, ma per me non c'era niente laggiù..>
A questo punto, io mi sono divertito a scrivere la storia qua sul forum, dettagliatamente, per filo e per segno, spero che sia stata letta anche se molto lunga e che non abbia annoiato, ma sono preoccupato davvero.
La mia domanda da fare al forum di ICMag è una sola:
Se qualcun altro dovesse fare una coltivazione laggiù, ipoteticamente parlando, oppure se venisse trovata una coltivazione nelle vicinanze, una coltivazione non nostra chiaramente,
potrebbero venire a prendere noi? A bussarci alla porta? Oppure devono beccarti con le mani nel sacco per arrestarti?
Una cosa è sicura, io non ci rimetto più piede in quel bosco.
Posso stare tranquillo secondo voi?..
Abbiamo parcheggiato la macchina in una zona sospettosa, di fronte ad una casa di campagna, di fatti, al nostro ritorno abbiamo trovato i carabinieri che ci aspettavano lì. Siamo nel bosco, sotto gli alberi, immaginatevi la scena, loro sono in due e mi chiedono se è mia la macchina e di mostrare patente e libretto.
Fornisco loro i documenti ma uno dei due si accorge che la mia assicurazione è scaduta, mi invita "cortesemente" a mostrare il rinnovo, e lo devo fare immediatamente, altrimenti saranno 800 euro di verbale.
Mentre cerco questa maledetta assicurazione, il più maleducato dei due piedipiatti si rivolge al mio amico con tono estremamente sospettoso, <Che lavoro fai? Il giardiniere?> Al chè, tra noi quattro si iniziano a palpare vibrazioni decisamente negative, si crea una certa tensione.
Il poliziotto continua : <Non è che c'è una coltivazione laggiù? Da dove venite?>
Il mio amico risponde con un falso sorriso sulla faccia: <Macchè, io sono un muratore, ho appena finito il lavoro e stiamo facendo una passeggiata nel bosco>.
Con grande stupore, intravedo in mezzo ad altri cento pezzi di carta stropicciata e documenti inutili, quella stramaledetta assicurazione rinnovata.
Sento un grosso peso levarsi dalle mie spalle, ora siamo in regola e non vedo l'ora di andarmene e salutare i nostri "cordiali" interlocutori in divisa.
Nel frattempo sto maledicendo il mio amico per avermi portato in un posto del genere, pullulante di marmocchi e a ridosso di un'abitazione.
Questo mio amico di coltivazione non sa niente, non gli interessa l'erba, non la fuma, non la compra, non sa nemmeno di che colore è.
Gli ho chiesto semplicemente di portarmi in qualche luogo soleggiato e pericoloso, spiegandogli bene che deve essere un luogo molto nascosto, per perlustrare un pò la zona, perchè egli, abitando nelle vicinanze, avrebbe dovuto conoscere dei bei posti.
Ora siamo quì, di fronte ad una macchina dei carabinieri, non sappiamo cosa stiano facendo e quando ci lasceranno andare. Mostratagli l'assicurazione, chiedo gentilmente: "Potrei riavere la mia patente, se abbiamo finito?". Il secondo carabiniere, di fatti,
ha ancora la mia patente di guida, è nella sua vettura e sta controllando delle cose. Tutto d'un tratto scatta furiosamente fuori dalla vettura blue a strisce rosse, e strillando si dirige verso di me minaccioso: <Vabene signor "Dumbo11", lei ha dei precedenti penali per possesso di droga, vuoti il sacco e mi consegni la roba adesso!>
Io gli rispondo, intimorito ma con tono leggermente nervoso e ansioso: <Io non faccio uso di droga, non mi drogo, e non ho alcun precedente penale!>
Parte la perquisizione.
<Tenga le braccia alte!>, vengo perquisito da mani villane, che si infilano in ogni tasca del mio giubbotto, dei miei pantaloni, della mia felpa.
Anche il mio amico viene perlustrato per bene.
Ora tocca alla machcina. Mi comandano di aprire il baule ed iniziano a cercare freneticamente. E' tutto un casino, io e il mio amico rimaniamo impietriti.
E' davvero una brutta situazione, quasi drammatica. Le forze dell'ordine che mi mettono le mani addosso e mi perquisiscono l'auto, la paura che trovino anche solo qualche indizio come un filtrino o una cartina, la sensazione di essere dei criminali già consegnati nelle mani della giustizia.
E' come essere piombati in un film poliziesco, come si vedrebbe in una pellicola cinematografica a sfondo gangster, uno dei due sbirri
si infila un guantino di pelle nero per la perquisizione, perfetto per mantenere la scena del crimne il più possibile intonsa e a non cancellare le impronte.
Rimango comunque stupefatto dalle accuse che mi vengono rivolte, credo abbiano cercato in ogni modo di estorcermi la droga, inventandosi dei "precedenti penali per possesso di stupefacenti" che io non ho mai avuto, cercando di intimorirmi e di farmi parlare o semplicemente per dare il via alla perquisizione.
L'astuto carabiniere mi sta esaminando il tappetino sotto lo sterzo e con molta attenzione preleva un minuscolo sassolino annerito dal tappetino,lo annusa sgranando gli occhi e lanciandomi un'occhiata intimidatoria, ma presto si rende conto di avere tra le mani nient'altro che un minuscolo ed inutile sasso, per poi gettarlo via, scoraggiato.
Pare proprio che siamo puliti e che le acque si siano calmate e l'agente mi rende "garbatamente" la patente di guida.
La mia storia, avvenuta questo pomeriggio, verso sera, si conclude così:
Il carabiniere, dopo aver constatato la nostra pulizia da droghe, ci chiede come mai eravamo laggiù:
Io rispondo nel peggior modo che esiste, gli ho detto una cosa del tipo< E....eravamo lì a fare un giro, perchè io e lui siamo davvero grandi amici e...e niente, ci piace passeggiare da soli, in un posto tranquillo, magari a parlare di ragazze..> Il poliziotto mi interrompe, come se avesse sentito abbastanza, e probabilmente, credendoci una coppia gay, ci lascia andare.
Io giro la macchina, sono scosso, il mio amico invece se la ride, forse per la tensione che aveva accumulato e che ora si allenta piacevolmente, forse per l'ultima mia uscita del "siamo in giro da soli nel bosco a parlar di ragazze". Questo non lo so, so solo che lo richiamo, facendogli notare che sarebbe meglio non ridere in faccia ai poliziotti, che ancora ci scrutano dalla vettura parcheggiata di fronte a noi. Probabilmente ancora dubbiosi e diffidenti riguardo al nostro fragile alibi.
Faccio tutta la via in retromarcia, è una stradina sterrata, impossibile fare manovra. Sarà anche per questo che abbiamo dato nell'occhio, passare per una strada sterrata e minuscola, con la macchina...attira l'attenzione.
Qualcuno nei dintorni ci deve aver visti e deve aver chiamato la polizia istantaneamente. Comunque, mentre ce ne andiamo, il mio socio mi fa una bella osservazione. <Ma dove sono finiti quei due? Non è che stanno controllando se c'è davvero una coltivazione?...E se ne dovessero trovare una?!
Io: <Hanno controllato sicuramente, ma per me non c'era niente laggiù..>
A questo punto, io mi sono divertito a scrivere la storia qua sul forum, dettagliatamente, per filo e per segno, spero che sia stata letta anche se molto lunga e che non abbia annoiato, ma sono preoccupato davvero.
La mia domanda da fare al forum di ICMag è una sola:
Se qualcun altro dovesse fare una coltivazione laggiù, ipoteticamente parlando, oppure se venisse trovata una coltivazione nelle vicinanze, una coltivazione non nostra chiaramente,
potrebbero venire a prendere noi? A bussarci alla porta? Oppure devono beccarti con le mani nel sacco per arrestarti?
Una cosa è sicura, io non ci rimetto più piede in quel bosco.
Posso stare tranquillo secondo voi?..