What's new
  • Happy Birthday ICMag! Been 20 years since Gypsy Nirvana created the forum! We are celebrating with a 4/20 Giveaway and by launching a new Patreon tier called "420club". You can read more here.
  • Important notice: ICMag's T.O.U. has been updated. Please review it here. For your convenience, it is also available in the main forum menu, under 'Quick Links"!

ANTIPROIBIZIONISMO

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
Aumentano le iniziative per modificare la Fini-Giovanardi. Una nuova legge può ‘anticipare’ il referendum

Negli ultimi tempi si registra una maggiore sensibilità di alcune forze politiche rappresentate in Parlamento, sul tema delle droghe e della comparazione fra le diverse sostanze. Se, attualmente, la legge italiana pone droghe pesanti e droghe leggere esattamente sullo stesso piano, sono in campo in questo periodo ben tre iniziative – tutte differenti – sul tema, mentre altre come "Free Weed" prenderanno il via in autunno. Obiettivo finale è una legge meno repressiva, che apra le porte a una legalizzazione delle droghe leggere e a un approccio medico verso quelle pesanti, sul modello svizzero. Paese dove una nuova legge voluta dai cittadini, punisce il consumo di cannabis solo con un'ammenda e non tratta gli eroinomani come criminali. Si cercherà, anche in Italia, di escludere il carcere dal novero delle opzioni con cui affrontare il – presunto – problema del consumo, della coltivazione e della cessione di piccole quantità di cannabis.

Se da tempo si raccolgono sottoscrizioni per la proposta di legge di iniziativa popolare che chiede la legalizzazione delle droghe leggere, nell'ambito delle "3leggi" proposte da diverse associazioni e sostenute anche dai Radicali con diversi tavoli di raccolta firme, in questi giorni sta prendendo il via la campagna referendaria "Cambiamo Noi" – assieme a quella per la Giustizia Giusta - che tra i quesiti ne annovera uno che chiede la decarcerizzazione dei reati connessi al consumo, alla coltivazione e al piccolo spaccio di cannabis. Un referendum in grado di incidere per quelle che sono le reali possibilità di tale istituto, che deve fare i conti con una norma figlia anche di trattati internazionali e, quindi, non abrogabile in un colpo solo con la scheda referendaria.

A meno che non sia il Parlamento a intervenire sulla Fini-Giovanardi. Anche se non si intravedono i coffee-shop nel nostro paese – con relativo gettito fiscale e aumento occupazionale - la proposta di legge in discussione alla Camera e presentata da diversi esponenti di Sel, M5S e Pd, laddove approvata rischierebbe di rendere inutile il quesito referendario proposto dai Radicali. La cosa, evidentemente, non creerebbe alcun problema, inutile sottolinearlo. A Montecitorio è dunque in discussione una proposta di modifica della Fini-Giovanardi, in grado di ripristinare la differenza fra le sostanze leggere e quelle pesanti, arrivando a chiedere la non punibilità di consumo, coltivazione e piccolo spaccio di cannabis. Il tutto, nel paese che "ospita" un detenuto su tre nelle carceri sovraffollate, proprio per queste fattispecie di reati senza vittime.

"Non sono punibili la coltivazione per uso personale di cannabis indica e la cessione a terzi di piccoli quantitativi destinati al consumo immediato, salvo che il destinatario non sia un minore". Questo si legge in un passaggio della proposta di legge, che poi enuclea i risultati deleteri di una norma che, pur essendo la più proibizionista d'Europa è contemporaneamente quella che ha prodotto il maggior incremento di consumatori nel continente. Tra questi dati, si evidenzia l'incremento del consumo di cannabis e delle denunce per fatti connessi al possesso, alla coltivazione e alla cessione in modiche quantità dal 2006 a oggi. Cifre che indicano come la Fini-Giovanardi abbia vessato, più di ogni altri, gli amanti della "ganja", su cui le denunce e gli arresti sono aumentati in modo esponenziale rispetto ai decrementi del periodo antecedente – dal 2002 -l'approvazione della legge attualmente in vigore. Nel contempo, le azioni repressive connesse alle droghe pesanti sono diminuite come nel caso della cocaina, mentre contro i coltivatori – spesso per uso personale – di cannabis, le denunce e gli arresti sono aumentati in maniera "costante e progressiva" si legge nella proposta di legge.

Resta da chiedersi come mai in Italia sia ritenuto tanto grave consumare una sostanza con provate proprietà terapeutiche – che non ha mai ucciso nessuno e che forse fa perfino bene – al punto da rovinare la vita a studenti, lavoratori e normali cittadini che al retorico e più dannoso bicchiere di vino, preferiscono il relax alla maniera jamaicana, senza cercare alcun fantomatico "sballo" né rappresentare un pericolo per sé e per gli altri.

Fabrizio Ferrante

http://www.epressonline.net/notizie...giovanardi-free-weed-pd-sel-radicali-m5s.html
 

fumo

Active member
Veteran
DROGA
Due fratelli di Altofonte coltivavano "cannabis indica" nel giardino della nonna
Il blitz dei carabinieri di Monreale ha portato alla scoperta in una villa del comune parchitano di nove piante occultate tra i fiori. L'anziana donna era ignara di tutto. Hanno patteggiato la pena ad 8 mesi e a 1000 euro di multa

come si può notare le persone continuano a patteggiare una pena che non dovrebbe esistere invece di dichiarare uso personale,e quì si parla di coltivazione in giardino domestico recintato,a chi avrebbe offeso tale attività?mentre noi tutti Italiani ci vergogniamo di chi ci ha e ci governa ancora la mattanza continua a spese di persone per bene,si parla di 2 impiegati,che schifo rovinare la vira alla popolazione solo perchè fuma cannabis,solo in questa specie di paese può succedere sta roba,
 

fumo

Active member
Veteran
ITALIA - Cannabis terapeutica Veneto. Soddisfazione vicepresidente consiglio regionale.

fonte aduc:

passo dopo passo sembra che qualcosa inizia davvero a muoversi,speriamo bene,


Il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Matteo Toscani (LN), esprime soddisfazione per la sentenza della Corte Costituzionale, che conferma la legge regionale n. 38 del 2012, con la quale si autorizza e si disciplina l'uso della cannabis per finalità terapeutiche. "Sono contento - afferma il consigliere della Lega Nord - per la pronuncia della Corte Costituzionale, che, certificando il corretto operato del Consiglio regionale, conferma la validità della legge che ho personalmente sottoscritto e sostenuto e che consente la distribuzione negli ospedali e nelle farmacie di farmaci e preparati galenici a base di cannabinoidi. Vista l'arretratezza culturale con cui operano spesso gli organi dello Stato conclude Toscani non c'era alcuna certezza sull'esito del ricorso presentato dal governo Monti, che fortunatamente è stato respinto. Spiace per i molti mesi persi a causa dell'esecutivo dei professori che, in questa come in altre occasioni, si è dimostrato "allergico" alle autonomie locali".
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
ITALIA - Delega politiche antidroga al presidente Enrico Letta


A quasi tre mesi dal giuramento del governo Letta, cade il velo sulla delega alle politiche antidroga: a firmare la Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze è stato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che terrà, tra gli altri incarichi, anche la delega sulle droghe. La conferma arriva a Redattore Sociale direttamente dal Dipartimento delle Politiche antidroga dopo che negli ultimi mesi si era consumato un lungo braccio di ferro sull’affidamento della delega. Le prime voci di corridoio, infatti, volevano la delega alla ministra per l’Integrazione, Cécile Kyenge (che invece ha ricevuto quella sulle adozioni internazionali). Voci che successivamente indicarono prima il ministro dell’Interno Angelino Alfano, poi il ministro per la Salute, Beatrice Lorenzin. Ultimo nome comparso nella lista dei possibili candidati, la vice ministra al Welfare, Maria Cecilia Guerra. Ma il braccio di ferro è terminato con una scelta che ricalca quella della delega alla famiglia che, come dichiarato dal capo del Dipartimento delle Politiche per la famiglia, resta a Letta, per quanto riguarda le scelte di indirizzo, e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi, per la firma degli atti riguardanti la famiglia.

“Finalmente si è sbloccata una situazione ormai paradossale, ma al presidente del Consiglio, Enrico Letta, chiediamo un cambio di rotta”. Così Riccardo De Facci, vicepresidente del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (Cnca), commenta la notizia della delega. Una notizia positiva, ha spiegato De Facci, non senza qualche preoccupazione. “In un momento politico estremamente delicato, vogliamo leggere la delega alla presidenza del Consiglio su un tema così sensibile come una assunzione forte di responsabilità e un investimento forte di questo governo su questi temi”.Tre le richieste avanzate a Letta dal Cnca. Al primo posto quella di un “cambio di indirizzo fortissimo nel rapporto con le reti, con i servizi pubblici e con le regioni su questi temi: la distanza esistente tra il sistema di intervento e l’attuale dipartimento delle Politiche antidroga ci sembra uno dei temi da affrontare subito”. Seconda priorità indicata da De Facci, “la necessità di ritornare a fare investimenti e ricerca con tutto il sistema di intervento. Lo spostamento sulle neuroscienze e su una piccola parte del tema dedicato alla dipendenza ha sacrificato le comunità terapeutiche, i servizi pubblici e l’importante sistema italiano”. Terzo punto da affrontare, infine, le nuove sfide e le nuove dipendenze. “Cambiamento, innovazione e valorizzazione dell’esistente – ha aggiunto De Facci -. Noi rilanciamo a Letta una disponibilità forte per cambiare rispetto a domande che sono sempre nuove”. Sul futuro del Dipartimento politiche antidroga, però, De Facci non lascia margini di interpretazione: “Un dipartimento diretto da una compagine politica che ha fatto la legge Fini Giovanardi non può più condurre e orientare le politiche sulle droghe in Italia – ha affermato -. Abbiamo bisogno di un cambiamento di dirigenza e di indirizzo”.

“Mi auguro che questa scelta non sia un escamotage per non decidere, ma una piena assunzione di responsabilità da parte del presidente del Consiglio”. È questo il commento di Franco Corleone, garante dei detenuti di Firenze e presidente della Società della ragione alla delega alle politiche antidroga andata al presidente del Consiglio, Enrico Letta. Per Corleone, “la responsabilità di Letta è quella di cambiare politica, cambiare le leggi e cambiare il dipartimento Politiche antidroga. Se, invece, ha assunto la delega per non fare nulla e lasciare le cose come stanno, allora questa sarebbe una grave responsabilità. Dobbiamo pensare che sia un atto di serietà e consapevolezza”.Urgente l’incontro con le associazioni, che “vogliono contare su una interlocuzione rapida, se non immediata, con il responsabile della politica delle droghe per chiedere una discontinuità rispetto alla politica seguita in questi anni determinata dalla Fini Giovanardi, e nella pratica dallo stesso Carlo Giovanardi. L’Italia dovrebbe rivedere quella politica che ha perseguito in questi anni, indisponibile al confronto internazionale sul fallimento sulla “war on drugs” e sull’individuazione di nuove politiche con i paesi più avanzati”. Tante le questioni da affrontare, dal tema della riduzione del danno “espulsa dal dizionario della politica delle droghe”, alla Consulta “riunita due volte e poi è scomparsa”. Tra le urgenze soprattutto la questione droga e carcere. “Il presidente Letta deve sapere che il sovraffollamento del carcere è dovuto alla legge sulle droghe – ha concluso Corleone - e che questo sovraffollamento occorre un cambiamento di rotta, senza estremismi, perché non vi sono condizioni politiche, ma anche se di un millimetro, chiediamo che avvenga nella direzione giusta”.

“Non possiamo che salutare positivamente la decisione del presidente del Consiglio Enrico Letta di occuparsi direttamente del tema delle politiche antidroga. Ci aspettiamo importanti atti a tutela della legalità e della tutela del cittadino, nonché una nuova politica sulle droghe”. Così Alfio Lucchini, presidente dellaFederazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze (FeDerSerD), commenta la notizia che la delega alle politiche antidroga resta tra le competenze del presidente del Consiglio Letta. “Ci auguriamo cambiamenti sostanziali a partire dal Dipartimento politiche antidroga – ha aggiunto Lucchini - che deve essere occasione di ausilio alla promozione territoriale e non accentramento con spunti addirittura sostitutivi delle funzioni servizi sanitari regionali e delle competenze delle società scientifiche”.

http://droghe.aduc.it/notizia/delega+politiche+antidroga+al+presidente+enrico_127764.php
 

fumo

Active member
Veteran
no comment, ma ci sarebbe da dire altro che!incrociamo le dite e speriamo in meglio
 

zizziboy

Member
Mettiamo a freno l'ottimismo... su Ansa, Corriere e Repubblica, sono uscite notizie fresche fresche stamani sui ragazzini CHE SI FANNO LE CANNEEEH e LE COMPRANO SU INTERNETTE!
Ma non solo! Anche di quelli che giocano d'azzardo.... e il bello è che non viene assolutamente affrontato il problema del fatto che gli esercenti non facciano rispettare il divieto di gioco ai minori.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubr...i-ma-cresce-uso-cannabis-giovani_9065943.html

http://www.repubblica.it/salute/pre..._cannabis_tra_i_giovani-63588567/?ref=HREC1-1

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_luglio_24/droga-siti-cannabis-2222310407803.shtml

Viviamo in una terra dimenticata da Dio, popolata e governata da ignoranti, idioti e burocrati della peggior specie.
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
Viviamo in una terra dimenticata da Dio, popolata e governata da ignoranti, idioti e burocrati della peggior specie.

E allora riprendiamocela questa terra!! :mopper:

EDIT: Riporto da un altro thread...

In questa giornata abbiamo potuto assistere ad una sfilza di articolo di dis-informazione riguardo la nostra amata, guarda caso dopo la presentazione del ddl di Sel...

Dai contenuti degli articoli si può notare come abbiamo tutti la stessa fonte....ovvero il Dpa del Serpe!
Sarà forse un segno che si sta cacando sotto e ha bisogno di passare all'offensiva??

Il Dpa va all'attacco, forse sentono tremare la terra sotto i piedi tra ddl e futuri referendum!!

Repubblica: Cannabis, cresce il consumo abituale. Lo studio: "Può portare a demotivazione"

Siti, blog e tutorial: 800 mila«piazze online» per comprare o coltivare cannabis

Sole24Ore: Droga, consumi in calo. Cannabis in regina del mercato in Rete

Messaggero: Droga, calano i consumi in Italia. Ma è allarme cannabis tra i giovani

Adesso il mercato delle droghe si è spostato sul web!! E sono proprio i siti internet la maggiore causa dell'aumento dei consumi!

Se prima i siti erano addirittura 800.000, per La Stampa invece sono diventati di botto 8 MILIONI!!

Io sono alquanto schifato e nauseato da questa messa in scena ridicola! LaStampa poi ha dato il meglio di se stessa, se questa sera vi sentite un pò stitici, vi consiglio di leggere l'articolo prima di coricarvi a letto!
 
Last edited:

bodler

HiGH Member
Veteran
http://www.camera.it/leg17/126?tab=1&leg=17&idDocumento=1203&sede=&tipo=

qua trovate lo stato dell'iter per la pdl 1203.

è arrivata in commissione giustizia ed era stata calendarizzata per il 16 luglio ma l'hanno solo letta (c'è anche l'intervento integrale di farina trascritto a pg 89), il dibattito è stato rinviato a data da definirsi a quanto pare..

però se ne parla :)

Ciao ragazzi sapete come sta andando la cosa? avevo letto che ieri(se non sbaglio) era stata portata alla e doveva essere discussa la legge....

non si sa ancora nulla speriamo con tutto il cuore che ci lasciano i nostri diritti senza dover penare ogni santissimo giorno
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
Da quello che ho letto è stata ancora rimandata...ma appena ho certezze posto qualcosa!

Intanto...

Quello che non viene raccontato sulla relazione del Dipartimento delle politiche antidroga

Il Dipartimento delle Politiche Antidroga (DPA), organo che fa capo al Presidente del Consiglio dei Ministri, e che è stato istituito con per decreto il 20 giugno
2008 al fine di fornire il necessario supporto nel contrasto alle tossicodipendenze, ha da poco presentato la relazione annuale al Parlamento sull’uso di sostanze stupefacenti e tossicodipendenze in Italia. La maggior parte dei giornali si è limitata a riassumere i dati e pubblicarli. Per fortuna c’è chi è capace di leggere questi dati senza prenderli per oro colato, e trarne le debite conseguenze. Pubblichiamo qui sotto qualche intervento interessante sulla questione, sulla quale è di recente intervenuto Giorgio Gatti, consulente in sviluppo economico ed economia della sicurezza pubblica, con una lettera aperta indirizzata al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.

La dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali italiani

In attesa di studiare con attenzione la relazione del Dipartimento antidroga e i metodi con cui è stata realizzata, con alcuni dati che appaiono sottostimati mentre altri sovrastimati, l’impressione complessiva è di una impostazione ideologica volta a individuare il demonio nella cannabis.
Una volta le canne erano l’anticamera dell’eroina, oggi del gioco d’azzardo, con la figura del lupo cattivo ora impersonata da internet.
La verità è che la fanfara proibizionista non cambia, suonando lo stesso spartito da troppo tempo.
È ora che la politica torni ad occuparsi di un fenomeno sociale che viene lasciato in mano alle mafie, riprendendosi le responsabilità di governo per troppo tempo lasciate alla tecnocrazia.
Di fronte all’immobilismo del Parlamento e del Governo, lo strumento più efficace è oggi firmare e sostenere il referendum che esclude il carcere per le violazioni per fatti di lieve entità.

Il comunicato di Cnca (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza)

Il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) critica la relazione del Dipartimento politiche antidroga, che definisce “figlia della Legge Fini-Giovanardi” e chiede al Presidente del Consiglio, Enrico Letta, “un netto cambio di approccio”. “Non ci ritroviamo nella fotografia che il Dipartimento politiche antidroga ha diffuso oggi presentando la relazione annuale sull’uso di sostanze stupefacenti e sulle tossicodipendenze”, dichiara in una nota Riccardo De Facci, responsabile Cnca. “Il Dipartimento – precisa De Facci – continua a mandare messaggi tranquillizzanti per tutte le sostanze, a eccezione della cannabis, che viene indicata ancora una volta come la vera emergenza da affrontare. Un approccio fortemente ideologico e coerente con l’impostazione della legge Fini-Giovanardi, duramente e inutilmente repressiva”. A tal proposito “lascia stupefatti, sia dal punto di vista scientifico, sia da quello dell’esperienza di chi lavora sul campo, la stima di quasi 150mila persone tossicodipendenti per cannabis. E’, poi, opportuno precisare che il 5% degli italiani che hanno dichiarato di aver consumato droghe nel 2012 ammonta a circa 3 milioni di persone, un dato che detto così fa un altro effetto. E ovviamente non tutti quelli che consumano sostanze lo dichiarano”, osserva l’esperto”. La Relazione, inoltre – aggiunge De Facci – nulla dice del forte aggravamento delle situazioni che riguardano le persone tossicodipendenti piu’ marginali, per i quali non ci sono quasi piu’ risorse”. ”Le conclusioni di questa Relazione – conclude il rappresentante Cnca – nascono dall’approccio su cui e’ fondata la legge Fini-Giovanardi, che non aiuta a comprendere i fenomeni e a costruire risposte efficaci di contrasto e di aiuto. Chiediamo, percio’, al presidente Letta – a cui e’ affidata la delega sulle droghe – un cambiamento radicale di rotta che porti a un rafforzamento del sistema di cura, accoglienza e prevenzione invece che a riempire le carceri e affollare le prefetture”.

Il comunicato della Lila (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids)

Dietro l’”emergenza cannabis” e la “droga in rete”, quello che il Governo non dice sulle droghe
Il Dipartimento antidroga riconfermato nelle sue funzioni, nonostante le critiche. Oggi è finalmente disponibile la relazione al Parlamento sulle droghe, pronta da tempo ma da tempo in attesa di sottoscrizione istituzionale. La firma è arrivata ieri, quando il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha proceduto con l’assegnazione della delega alle Politiche antidroga a se stesso. Per la parte che riguarda le patologie infettive correlate, e in particolar modo l’Hiv, si registra una sbalorditiva assenza di dati. Il capitolo è infatti la riproposizione di quanto rilevato nella relazione di un anno fa, è ciò è dovuto a gravi carenze nella rilevazione, ferma al 2011. Che questo accada nei corridoi del Dpa, del Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio, incaricato della stesura della relazione, che da anni di rifiuta sistematicamente di parlare di Riduzione del Danno, appare ancora più sbalorditivo. Anche alla luce della propaganda fatta dal medesimo Dpa sui dati relativi alla somministrazione dei test Hiv (e non solo) nei Sert, dove si denuncia una carenza di intervento ma nulla si fa per invertire la tendenza. In Sert dove il calo dell’affluenza più che rispondere al presunto calo dei consumi problematici fa intuire una crescente difficoltà a offrire servizi adeguati.
Da mesi la Lila sottolinea alcune criticità nell’azione del Dipartimento Antidroga nello specifico, e del valore delle Politiche antidroga governative in generale, a partire dalla messa in discussione della legge Fini-Giovanardi. Del dottor Giovanni Serpelloni abbiamo già detto: dell’anacronistica impronta repressiva data al Dipartimento, degli oltre 43 milioni di euro spesi in tre anni, una parte consistente dei quali investiti in ricerche e pubblicazioni dello stesso dottor Serpelloni, della cancellazione arbitraria della Consulta per le tossicodipendenze (istituita per legge!) e il trasferimento di qualsiasi consultazione in una cerchia che esclude l’associazionismo e l’attività di base, alla quale si può accedere solo dopo aver sottoscritto un “codice etico” di giovanardiana memoria. Possiamo aggiungere che alle critiche recentemente espresse da organi di stampa il Dipartimento ha risposto a botte di querele. Al presidente del Consiglio Enrico Letta ricordiamo che già molte associazioni oltre alla Lila hanno chiesto le dimissioni del dottor Serpelloni, e soprattutto che parte del programma elettorale del PD prevedeva la riorganizzazione del Dipartimento, oltre all’immediata abrogazione della legge Fini-Giovanardi (documento “Le proposte del Partito Democratico per un cambio di passo nelle politiche su droghe e dipendenze”), legge peraltro attualmente all’esame della Corte Costituzionale. Della relazione al Parlamento ricorderemo il sensazionalismo dell’equazione web/spaccio, che esplicita ancora una volta l’impossibilità di un’idea di Internet come spazio di informazione e consultazione, anche fra pari, per privilegiare la gestione verticale di un’informazione demagogica e a senso unico. Il prezzo da pagare di questa esclusiva impostazione è l’allontanamento delle persone dai servizi sociali e sanitari, sempre più svuotati dalle loro preziose funzioni di presa in carico e divulgazione di informazioni e buone pratiche e sempre più al servizio (ma con sempre meno risorse) della gestione autoritaria di “emergenze” che richiederebbero ben altro approccio.

Qui sotto, invece, l’analisi di Aduc, l’Associazione per i Diritti di Utenti e Consumatori

L’analisi generale dell’andamento dei consumatori negli ultimi 12 mesi, riferiti alla popolazione generale 15-64 anni, conferma la tendenza alla contrazione del numero di consumatori, già osservata nel 2010 per le sostanze quali eroina, cocaina, allucinogeni, stimolanti e cannabis. Questo il dato generale nella relazione al Parlamento 2013 elaborata dal Dipartimento politiche antidroga. I dati evidenziano che il 95,04% della popolazione, tra i 15 e i 64 anni, non ha assunto alcuna sostanza stupefacente negli ultimi 12 mesi. Il confronto del trend dei consumi di stupefacenti negli ultimi 11 anni evidenzia un’iniziale e progressiva contrazione della prevalenza dei consumatori di cannabis caratterizzata da una certa variabilità fino al 2008, da una sostanziale stabilità nel biennio successivo 2010-2012, e una tendenza all’aumento nell’ultimo anno.

COCAINA La cocaina, dopo un tendenziale aumento che caratterizza il primo periodo sino al 2007, segna una costante e continua contrazione della prevalenza di consumatori sino al 2012, stabilizzandosi nel 2013.

EROINA Per l’eroina si osserva un costante e continuo calo del consumo sin dal 2004, anno in cui si è osservata la prevalenza di consumo più elevata nel periodo di riferimento, pur rimanendo a livelli inferiori al 2% degli studenti intervistati. Negli ultimi anni il fenomeno si è stabilizzato.

CANNABIS L’indagine 2013 sui soggetti tra i quindici e i diciannove anni ha invece sottolineato un lieve aumento di consumatori di cannabis che hanno dichiarato di aver usato la droga almeno una volta negli ultimi dodici mesi.

ALLUCINOGENI I consumatori di sostanze stimolanti, invece, seguono l’andamento della cocaina fino al 2011, ma negli ultimi due anni si osserva una lieve tendenza alla ripresa dei consumi soprattutto nel nord. Per quanto riguarda la prevalenza del consumo di allucinogeni, si osserva un trend in leggero aumento fino al 2008, seguito da una situazione di stabilità nel biennio successivo, con una contrazione dal 2010 al 2012; nell’ultimo anno, anche se la popolazione che li utilizza è per fortuna ancora poco consistente, si osserva però una lieve tendenza all’aumento del fenomeno.

GIOVANI L’indagine 2013 sulla popolazione studentesca (su un campione di 34.385 soggetti di età compresa tra i 15-19 anni) ha rilevato le seguenti percentuali di consumatori (una o più volte negli ultimi 12 mesi): cannabis 21,43%, (19,4% nel 2012), cocaina 2,01% (1,86% nel 2012), eroina 0,33% (0,32% nel 2012), stimolanti metamfetamine e/o ecstasy 1,33% (1,12% nel 2012) e allucinogeni 2,08% (1,72% nel 2012). L’analisi, quindi, indica in particolare un incremento di 2,29 punti percentuale del consumo di cannabis rispetto al 2012.

CANNABIS E INTERNET Da un’analisi a largo spettro effettuata sui data base accessibili sia dagli enti istituzionali che dalle aziende di settore è stato possibile stimare che il numero dei siti tematici, che offrono sostanze o ne promuovono l’uso, abbia abbondantemente superato nel corso di quest’anno le 800 mila unità (dato sottostimato). Una decisa progressione se si ricorda il dato riferito al 2008 di circa 200 mila. L’analisi ha messo in relazione l’andamento in crescita dei siti dal 2008 al 2013 che pubblicizzano in vario modo l’uso di cannabis con l’andamento dei consumi nella popolazione tra i 15 e i 19 anni. Questa fascia di età, infatti, è quella che più utilizza internet e frequenta i social network. Si evidenzia, dunque, che al forte aumento registrato della pressione di marketing è corrisposto, con un tempo di latenza dei 14-24 mesi, un aumento dei consumi di cannabis nelle fasce giovanili, invertendo una tendenza alla diminuzione che si osservava dal 2008 e creando, dal 2011, un incremento di circa 3 punti percentuali. Da ricordare che questi siti, spesso, offrono contemporaneamente anche altre sostanze stupefacenti quali oppiacei, cocaina, cannabinoidi sintetici, mefredone, piperazine etc. Per quanto riguarda le nuove droghe sintetiche, l’indagine ha rilevato l’esistenza di un nuovo mercato in espansione (quasi esclusivamente gestito via internet), ma che attualmente è sotto controllo nel nostro Paese attraverso il Sistema nazionale di allerta precoce del Dpa che ha identificato, infatti, oltre 250 nuove molecole in entrata sul territorio italiano ed europeo come i cannabinoidi sintetici, catinoni, fenetilamine, piperazine e metossietamine. In collaborazione con il ministero della Salute, inoltre, queste nuove droghe sintetiche, sia nelle singole molecole sia nei loro analoghi strutturali sono state tabellate e quindi rese illecite e di conseguenza sequestrabili.

TOSSICODIPENDENTI IN TRATTAMENTO I soggetti tossicodipendenti con bisogno di trattamento risultano essere circa 438.500 (476.800 nel 2011) e con un tasso 11/1000 residenti di età compresa tra i 15 e i 64 anni. Di questi 277.748 (7,1/1000 residenti) non risultano essere in trattamento presso i servizi di assistenza dei quali, circa 52.000 dipendenti da oppiacei (1, 3/1000 residenti), 81,100 da cocaina (2,1/1000 residenti) e circa 145.000 per cannabis (3,7/1000 residenti).

TOSSICODIPENDENTI IN CARCERE Secondo il flusso dei dati del ministero della Giustizia-Dipartimento amministrazione penitenziaria, nel 2012 gli ingressi in carcere di soggetti con problemi socio-sanitari correlati alla droga hanno subito una riduzione passando da 22.413 a 18.285 (-18,4%). Nel 2012 si è osservato un incremento degli ingressi di soggetti stranieri: dal 31,3% del 2011 al 34,5 del 2012. Una modesta riduzione si è rilevata, invece, per i soggetti di nazionalità italiana (33,7% nel 2011 e 33,2% del 2012). Rispetto alla reclusione dei minori in violazioni alla normativa sugli stupefacenti, rispetto al 2011, si è registrata una riduzione del 16%.

ADOLESCENTI E GIOCO D’AZZARDO Quanto ai dati sugli adolescenti, per quanto riguarda il gambling si stima che nel 2013 circa 1.250.000 studenti delle scuole superiori di secondo grado abbiano partecipato ad almeno un gioco d’azzardo, con frequenza rilevata di un episodio almeno una volta negli ultimi 12 mesi. Inoltre, negli studenti tra i 15-19 anni con gioco d’azzardo problematico o patologico, su un grande campione statisticamente rappresentativo di ben 34.483 mila soggetti, si evidenzia che maggiore è lo stadio del gioco d’azzardo, maggiore è il consumo di droghe.

GIOCO D’AZZARDO E POLICONSUMO Il Dpa sottolinea una preoccupante associazione tra la frequenza della pratica del gioco d’azzardo e il consumo di sostanze, che mostra una correlazione lineare tra le due, sia nella popolazione giovanile (15-19) sia in quella generale (15-64). Sempre secondo i dati aggiornati Dpa del 2013, il 35,2% degli studenti che gioca ogni giorno o quasi, fa anche uso di sostanze stupefacenti.

Fonti: Radicali.it, Aduc.it, Lila.it, Cnca.it

http://www.cannabisterapeutica.info...e-del-dipartimento-delle-politiche-antidroga/
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
Arrestato Fabrizio Cinquini, medico della crociata pro cannabis terapeutica

Dopo essere finito agli arresti domiciliari per due volte a causa della sua crociata per l’uso della marijuana a fini terapeutici, è stato arrestato. Fabrizio Cinquini, 50 anni, medico specializzato in chirurgia vascolare, e già al reparto di emergenza territoriale a Viareggio, sarà processato l’8 agosto, per i reati di coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I carabinieri erano già intervenuti nel giardino della sua abitazione di Pietrasanta lo scorso 14 giugno, poco più di un mese fa. Il medico coltivava 270 piante di marijuana e un’ingente quantità era in essiccazione. Adesso si trova nel carcere di San Giorgio a Lucca.

Nel 2007, sempre i carabinieri, avevano trovato nella sua abitazione 1167 bustine di semi, accompagante da indicazioni terapeutiche (ad esempio, contro l’anoressia) e controindicazioni (possibili crisi paranoidee reversibili).

http://www.cannabisterapeutica.info...dico-della-crociata-pro-cannabis-terapeutica/



In che modo i cannabinoidi uccidono le cellule tumorali? lo spiega un laureando in farmacia nella sua tesi


Qui di seguito pubblichiamo molto volentieri il sunto della tesi di Jacopo Francesco Foroni, laureando in Farmacia all’Università di Modena e Reggio Emilia.

Qui la tesina completa

Il presente lavoro di tesi intende focalizzare l’attenzione sulla capacità dei cannabinoidi di indurre morte in cellule tumorali e sui percorsi biochimici impiegati. L’utilizzo della cannabis in ambito terapeutico è conosciuto fin dall’antichità e per lungo tempo è stata utilizzata senza una regolamentazione fino a quando, nei primi anni del 1900, è stata proibita, adducendo teorie colorite e non scientifiche, nella maggior parte degli Stati.

Negli ultimi anni la ricerca si è concentrata sull’utilizzo in ambito terapeutico e sugli aspetti tossicologici di questa pianta, permettendo l’individuazione di un collegamento tra la terapia antitumorale e i cannabinoidi. I tumori, che sono normalmente trattati con farmaci antineoplastici, stimolano nel nostro organismo l’inibizione dei meccanismi di difesa, quali apoptosi e autofagia, i quali sono potenziati dai cannabinoidi. Gli aspetti farmacocinetici, metabolici e tossicologici sono di fondamentale importanza per la valutazione del rapporto rischi/benefici in quanto i cannabinoidi sono ad oggi, grazie alla Fini-Giovanardi sostanze classificate come stupefacenti al pari dell’eroina.

La cannabis sativa, pianta erbacea annua dioica, contiene diverse sostanze che possono essere classificate in due gruppi: i fitocannabinoidi,composti terpenofenolici, tra i quali quelli dotati di maggior attività sono CBN, CBD e Δ9THC e composti non cannabinoidi. I cannabinoidi si legano con determinati recettori presenti sulla membrana cellulare quali i CB1 e CB2,accoppiati alla proteina G, i GPR55, detti recettori orfani e i TPRV1, recettori vaniloidi, che una volta attivati, permettono la trasduzione del segnale all’interno della cellula tramite l’attivazione/inattivazione di determinati percorsi cellulari e la regolazione dell’apertura dei canali ionici. Questi recettori fanno parte del sistema endocannabinoide e interagiscono con dei mediatori chimici detti endocannabinoidi, cinque etanolamidi tra le quali le più importanti sono l’anandamide e il 2-AG, che possono stimolare varie risposte nei diversi organi dell’organismo. Sulla base delle proprietà tossicologiche dei cannabinoidi sono stati individuati due distinti percorsi di induzione di morte cellulare, l’autofagia e l’apoptosi.

Essi possono essere attivati, tramite i recettori cannabinoidi e la trasduzione di medesimi segnali all’interno della cellula, sia separatamente sia contemporaneamente influenzandosi a vicenda. E’ stato riscontrato che l’apoptosi sia indotta, sotto stimolo dei recettori CB, GPR55 e raft lipidici,da particolari segnali, che influenzano la fosforilazione dell’AKT, con il coinvolgimento dell’asse PI3K/AKT/mTOR, la MAPK, bax/bcl-2 e diverse caspasi, che sono regolate da ERK. L’autofagia è indotta dai recettori CB e GPR55, tramite l’inibizione di mTORC1, un enzima fondamentale nella proliferazione cellulare. Esso è inibito sia grazie all’attivazione delle proteine dello stress p8 e TRB3, i quali livelli aumentano grazie all’attivazione dell’ER stress, sia grazie all’inibizione di AKT, ad opera di TRB3 e dell’asse PI3K/AKT. Si sono poi analizzati i percorsi in comune dell’apoptosi e dell’autofagia , andando a individuare i mediatori cellulari fondamentali quali ceramide , attivato dai recettori CB e dai raft lipidici, ROS , attivato dai recettori CB e TRPV, e ER stress attivato da tutti e tre i recettori menzionati in precedenza. I meccanismi analizzati giustificano le evidenze sperimentali secondo le quali i cannabinoidi producono un aumento dell’attività autofagica e apoptotica e che quindi permettono una maggiore efficacia nel trattamento antitumorale, in sinergia con alcuni farmaci antineoplastici(gemcitabina, temozolomide, 5-fluorouracile) e con TRAIL.

In conclusione è evidente il potenziale antitumorale dei cannabinoidi che viene esplicato tramite l’attivazione dei processi apoptotici e autofagici che si traduce con un aumento dell’induzione di morte nelle cellule tumorali e con la riduzione dei tumori in vivo e in vitro. In più i cannabinoidi sono in grado di attenuare sia gli effetti collaterali dei farmaci utilizzati in terapia antineoplastica, sia i sintomi tipici della patologia neoplastica. I limiti principali di un possibile uso terapeutico sono legati all’attività psicoattiva, alla induzione di morte cellulare di tessuto neuronale in consumatori cronici ( in consumatori occasionali non è presente frammentazione del DNA) e al fatto che la sperimentazione su esseri umani è ancora in fase iniziale. La sfida attuale consiste nell’ottenere gli effetti terapeutici eliminando quelli psicoattivi e nel creare varietà con un determinato contenuto di cannabinoidi.

Autore: Jacopo Francesco Foroni, laureando in Farmacia presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia

http://www.cannabisterapeutica.info...iega-un-laureando-in-farmacia-nella-sua-tesi/
 

rootidec

Active member
Veteran
E' tutto il giorno che vedo articoli in cui il papa ribadisce che il narcotraffico non si combatte con la liberalizzazione.

Pare che queste dichiarazioni siano state fatte per mettere i bastoni tra le ruote ad alcuni stati dell'America Latina che stanno pensando di liberalizzare la cannabis.

E le sue parole avranno un discreto peso anche da noi, purtroppo...
Vi linko un articolo a caso, visto che via Google News c'è solo l'imbarazzo della scelta: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=179985
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
Letta, la relazione del DPA e ...noi!

Se solo ieri ipotizzavamo un’azione coordinata di alcuni media a sostegno del DPA e del dott. Serpelloni, al quale consigliamo vivamente una tisana di indica per rilassare leggermente le sue infondate preoccupazioni, oggi possiamo affermare quasi con certezza che qualche decina di migliaia di euro potrebbero essere uscite dalle casse del DPA per finanziare una coordinata e massiccia ondata a favore del proibizionismo, delle sue univoche tesi e della legge che ancora permette questo scempio nello stravolgere e modellare la realtà in virtù della visione oscurantista e persecutoria da sempre professata e attuata dal DPA.

Dopo l’articolo commissionato al sito “losai.ue”, che pensavamo fosse unico e marginale nell’esporre le “prove scientifiche” di Serpelloni e dei suoi aficionados, abbiamo letto quello pubblicato su Focus (e a tal proposito vogliamo ringraziare le centinaia di voi che hanno aderito alla mail bombing), e in un progressivo fuoco di fila, oggi leggiamo di un “Allarme cannabis” : <http://urbanpost.it/allarme-cannabis-scoperte-conseguenze-piu-gravi> di “canne-bomba“: <http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/scoperta-choc-made-in-varese-le-nuove-canne-sono-una-bomba_1017055_11/> e di un SOS da S. Patrignano che continua con la favoletta della cannabis come droga di accesso a sostanze più pesanti: <http://www.ilgiornale.it/news/interni/sos-san-patrignanocos-cannabis-apre-porte-alle-droghe-938561.html>.

Il tutto chiaramente a supporto e in simultanea con la relazione presentata dal DPA al Parlamento: <http://droghe.aduc.it/notizia/relazione+dpa+al+parlamento+sulle+droghe_127767.php> dalla quale si evince che, visto che il consumo di tutte le altre sostanze registra una diminuzione, l’allarme reale deriva esclusivamente dall’uso di cannabis, sempre più consumata dalla popolazione giovanile che, aggiungiamo noi, spesso e volentieri lo fa per istinto trasgressivo e non per una dipendenza o assuefazione, per cui, non aggiungendo altro a quello che stiamo ripetendo da sempre, basterebbe allentare il proibizionismo sulla cannabis per poter registrare immediatamente una diminuzione nei consumi.

L’altra cosa su cui vorremmo soffermarci un attimo è sui numeri.

Serpelloni denuncia l’esistenza di 800.000 siti in internet che vendono cannabis, sementi e materiale per coltivarla o che promuovono informazione a favore dell’erba proibita, omettendo che una buona parte di questi siti, come il nostro, non fa proselitismo per la cannabis, ma promuove una lotta contro quella infame legge che ha generato quel mostro di disinformazione chiamato Dipartimento Politiche Antidroga e che fa finire in galera decine di migliaia di persone l’anno per un crimine inesistente.

Ma questi 800.000 siti (che già ci sembrano esagerati), nel titolo dell’articolo de “La Stampa” diventano 8 milioni: <http://lastampa.it/2013/07/24/italia/cronache/il-capo-del-dipartimento-antidroga-stretta-contro-gli-eshop-dellerba-vZ13BwhvUb9phEKgzZXjYL/pagina.html>, e non si può sapere a questo punto se l’errore è casuale o voluto, in modo che così, anche chi legge solo il titolo avrà ricevuto la sua buone dose di allarmismo ingiustificato e considerato che “La Stampa” non è un giornale locale, probabilmente decine di migliaia di persone sono convinte che ad ogni consumatore di cannabis in Italia, corrispondono circa due siti disposti a vendergli l’odiata sostanza.

Se poi a tutto questo ci mettiamo sopra anche le dichiarazioni di Papa Francesco contro la liberalizzazione delle droghe, possiamo dire che, non solo quelle alleanze tra politica, mercato illegale, comunità di recupero e apparato cultural-cattolico (di cui abbiamo più volte denunciato convivenze e pregiudiziali ideologiche condivise) è venuto allo scoperto, ma fiutando il vento di burrasca nei confronti delle loro decennali sicurezze, stanno muovendo tutte le pedine a loro disposizione per un attacco generalizzato nei confronti della cannabis, proprio ora che si sarebbe dovuto aprire un dibattito parlamentare a proposito e che purtroppo è stato rinviato a data da destinarsi a causa del voto di fiducia sulla legge del “fare” proposta dal Governo.

E a proposito di Governo, è solo di pochi giorni fa la notizia che la Delega della Presidenza del Consiglio al Dipartimento Politiche Antidroga è stata affidata allo stesso Presidente Enrico Letta, dopo tre mesi di travagliati e mai raggiunti accordi sui nomi che hanno ballato dalla ministra Kyenge, all’innominabile Alfano, passando per Beatrice Lorenzin e Maria Cecilia Guerra.

La delega al Presidente del Consiglio puzza troppo di volontà di non modificare nulla e mantenere lo status quo, specialmente per quanto riguarda la linea politica perseguita dal DPA, per questo ci associamo e facciamo nostri gli appelli di Riccardo De Facci vicepresidente Cnca e di Franco Corleone segretario di Forum Droghe: <http://droghe.aduc.it/notizia/delega+politiche+antidroga+al+presidente+enrico_127764.php>

De Facci: “Un dipartimento diretto da una compagine politica che ha fatto la legge Fini Giovanardi non può più condurre e orientare le politiche sulle droghe in Italia, abbiamo bisogno di un cambiamento di dirigenza e di indirizzo”.

Corleone, “la responsabilità di Letta è quella di cambiare politica, cambiare le leggi e cambiare il dipartimento politiche antidroga”.

Giancarlo Cecconi – ASCIA

http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=6352
 

HerbTree

Member
che schifo . . è una vera guerra mediatica . . solo che loro hanno lanciarazzi ovunque , mentre la nostra arma piu potente è un'ascia . . fosse ad armi pari sarebbe solo il buon senso a vincere . . e non il piu ricco , il piu potente , il piu stronzo ecc ecc . anzi mi sa che se fosse ad armi pari non esisterebbe nemmeno sto conflitto
 

Megusta

Active member
Ma c*zzo noi siamo il popolo e dovremmo essere liberi di poter decidere noi se sia giusto o no in base a dati scientifici... Ovviamente la lobby stato-chiesa-mafia fa in modo di mantenere una bolla di vetro piena di m*rda sopra le nostre teste! Scusate lo sclero ma è indecente questa situazione!
 

fumo

Active member
Veteran
ITALIA - Cannabis terapeutica. Legge Liguria: approvata dopo consigli Corte Costituzionale.


Con 22 voti favorevoli (maggioranza) e 5 astenuti (minoranza) la Liguria ha approvato la legge che consente l'erogazione dei farmaci e delle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi per finalita' terapeutiche. ''A seguito della parziale bocciatura della legge regionale approvata nell'agosto del 2012 - hanno spiegato i consiglieri di Sel, Stefano Quaini, Alessandro Benzi e Matteo Rossi - si e' modificato il testo accogliendo nei contenuti la pronuncia della Corte Costituzionale. Il nuovo testo prevede che i medicinali e di preparati galenici magistrali a base di principi attivi cannabinoidi siano prescritti dal medico specialista del servizio sanitario regionale sulla base di un piano terapeutico secondo le specifiche disposizione previste dalla normativa vigente. Per ridurre il costo dei medicinali importati dall'estero la Giunta potra' stipulare convenzioni con centri ed istituti autorizzati''. Il risultato ''pone la Liguria all'avanguardia per quanto riguarda la somministrazione di farmaci a base di cannabinoidi''. ''L'augurio - dicono i tre consiglieri - e' che questa volta la legge possa diventare veramente operativa in modo da garantire una cura alternativa ai pazienti affetti da dolore cronico, sottoposti a cure palliative, o patologie neuro-degenerative che hanno tutt'ora grandi difficolta' nel reperire il farmaco, ostacolati da una burocrazia non curante dei reali bisogni degli ammalati''.fonte aduc.http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+legge+liguria+approvata+dopo_127831.php
 
sta sera alle 21:10 su rai2

sta sera alle 21:10 su rai2

sta sera tutti incollati al tv , parlano della nostra amata pianta e spero di cuore che ne esce qualche cosa di costruttivo per noi tutti!!!

Giovanardi ha declinato l'invito perchè???????? Pagliaccio mi fai ridere!

mi ha fatto piacere scrivere queste 2 righe e colgo l'occasione per salutarvi tutti e di ringraziarvi di tutto quello che di buono state facendo!!!!!! non MOLLIAMO adesso più di prima dobbiamo farci sentire!!!!!!!!

a presto raga ho una sorpresa per voi!!!!!!!!!!!!!
 

leone_1

Member
sta sera tutti incollati al tv , parlano della nostra amata pianta e spero di cuore che ne esce qualche cosa di costruttivo per noi tutti!!!

Giovanardi ha declinato l'invito perchè???????? Pagliaccio mi fai ridere!

mi ha fatto piacere scrivere queste 2 righe e colgo l'occasione per salutarvi tutti e di ringraziarvi di tutto quello che di buono state facendo!!!!!! non MOLLIAMO adesso più di prima dobbiamo farci sentire!!!!!!!!

a presto raga ho una sorpresa per voi!!!!!!!!!!!!!


Sarà l'ennesima pagliacciata, come tutte le altre volte!
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
Leo speriamo di no!
C'è un pezzo di intervista a Giancarlo Cecconi dell'Ascia che verrà mandata in onda... si parla di Stato e libertà individuali...fumo, sesso, droga, alcol...

La Canapa in TV: Virus - Rai2 - ore 21,10
Sulla problematica dell’ingerenza dello Stato nello stile di vita dei cittadini e le conseguenti penalizzazioni, emarginazioni e, non ultime, le criminalizzazioni a scapito di persone assolutamente irreprensibili, la puntata di questa sera di “Virus” in onda alle 21,10 su Rai 2, porterà delle testimonianze di come alcune leggi possano stravolgere e devastare la pacifica vita di onesti cittadini.

Il portavoce di ASCIA, Giancarlo Cecconi, è stato contattato dalla redazione del programma per rilasciare un’intervista, dove ha potuto raccontare la sua esperienza, parlare della Fini-Giovanardi, degli scopi dell’Associazione e chiaramente della cannabis.

Una “pianta proibita” verrà mostrata per poter parlare dell’assurdità della persecuzione nei suoi confronti, consapevoli del rischio, ma anche di aver fatto il possibile per riscattare le sue qualità e difendere i suoi consumatori.

Direttivo ASCIA

Ho accettato l’invito, per cogliere l’opportunità che si presentava per parlare della pianta proibita e della persecuzione contro i suoi consumatori ed estimatori, in primo luogo perché penso che sia la prima volta che la cannabis arrivi in un programma di approfondimento in prima serata e poi perché dalle prime notizie, sembrava che il senatore Giovanardi sarebbe dovuto essere presente alla trasmissione in veste di ospite e credo che nessuno si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione di potergli dire in diretta cosa pensiamo della sua legge, ma purtroppo Giovanardi ha declinato l’invito!L’intervista è durata 40 minuti, ma solo 4 minuti andranno in onda, dobbiamo solo fidarci della parola datami dal regista, che mi ha assicurato di fare un lavoro accurato per estrapolare i concetti più importanti per la nostra causa.

A stasera ……..

Giancarlo Cecconi – ASCIA

http://www.ascia-web.org/home/?p=1251
 
Top