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Controllo

daredevil69

New member
Vi descrivo qui la mia tragica prima esperienza in outdoor con delle autofiorenti, in cui ho avuto solo perdite.

Il posto era un complesso di edifici abbandonati nella mia città, in cui c'era l'accesso ai tetti. Avevo poi modo di chiudere l'accesso ai tetti con una chiave passpartout.
Mi sembrava l'ideale per piazzare le mie bimbe, anche perché poi le stanze dell'edificio in cui mi ero sistemato potevano venire utili anche per essiccare il prodotto appena raccolto, e le uniche forme di vita sul tetto erano i ragnetti rossi (che in realtà sono acari, e da quello che ho potuto sperimentare non hanno cagato neanche di striscio le piantine)

Morale della favola spendo qualcosa come 200 euro per semi, terra, vasi, accessori vari, faccio diversi sopralluoghi del posto per capire un po' la planimetria interna, punti di accesso, di fuga, eccetera.

A fine maggio inizia la fase di germinazione e fin qui tutto ok, metto i semini a germinare in acqua, dopo quei 4-5 giorni viene fuori il radicino, metto nei vasi, copro con la pellicola per non fare evaporare l'acqua e vengono fuori nel giro di un paio di giorni 8 piantine su 12, non male per essere la prima volta.

Piazzo sul tetto i vasi e aspetto un paio di giorni per portare l'acqua.

Quando ritorno orrore degli orrori, sei piantine di quelle otto che erano uscite fuori giacciono senza vita. Avevano ricevuto la stessa quantità di acqua delle altre, l'unica cosa è che erano posizionate in un punto diverso, ora io non so di che materiale facciano i tetti, ma quello tratteneva un sacco di calore, l'unica spiegazione plausibile è che si siano cotte per quello.

Mi rimanevano 2 piantine, avevo ancora la possibilità di coltivarmi 20 grammetti (erano autofiorenti, vi ricordo) come se li avessi comprati in piazza.

Per un mese faccio la routine di uscire ogni due giorni dopo il calare del sole, scavalcare il muro perimetrale, avventurarmi nel complesso di edifici (con tutto il rischio di incontrare tossici, visto che nella parte bassa c'erano siringhe, flaconi vuoti di metadone, bottiglie e bottiglie di alcolici e merda simile da eroinomani e ubriaconi), ma non mi preoccupavo per le piantine dato che avevo la chiave per il tetto.

La crescita è tutto sommato onesta, le due sopravvissute (una l'ho chiamata Connor, come John Connor, ma anche come il protagonista di Highlander) mettevano fuori foglie su foglie ed erano di un verde meraviglioso. Prendevano tutto il sole che la giornata permetteva, data la loro posizione su un tetto senza ombre da nessuna parte, non gli mancava mai l'acqua, potevo vederlo dalle pareti dei vasi che erano trasparenti, che trasudavano condensa. Non avevano d'altra parte neanche problemi di overwatering, dato che in fondo c'erano dei buchi che permettevano di scolare l'acqua in eccesso ed erano sopraelevate in un posto di cui non mi fregava nulla, quindi mi sono concesso il lusso di eliminare il sottovaso.

Poi arriva la terribile perturbazione. Nella mia città ha colpito parecchio violentemente, con mezz'ora continua di grandine, strade allagate, bidoni che fluttuavano!
Io mi ero preparato al meglio che potevo, rimediando una specie di serra.
Li per li ho avuto una pessima idea che si è poi rivelata un'ottima idea, avevo praticato dei fori sul telo della serra, di modo tale che l'acqua potesse scolare all'interno del vaso dalla parte dove non c'era la pianta (avevo preso 4 vasi rettangolari da 50 litri, in ogni vaso avevo piazzato 3 piantine, ma siccome ne sono rimaste solo 2 di due vasi diversi ed erano entrambe piazzate nella parte più esterna del vaso avevo una parte dove fare scolare l'acqua), insomma, durante l'alluvione le piantine non si sono beccate grandine o acqua direttamente, ma la terra è stata innaffiata per bene.

Temevo il peggio, ma quando sono tornato a controllare mi trovo una sorpresa bellissima, queste piantine che erano sempre più rigogliose, dopo un mese di cure erano alte quei 15-20 cm.

Insomma, passata la perturbazione mi sembrava che tutto andasse per il meglio.

Non mi sono mai sbagliato così tanto, anche se io personalmente ho avuto una botta di culo (passatemi il termine) mostruosa.

Insomma, vuoi per stanchezza fisica, vuoi per impegni per 3 giorni non sono più entrato nel posto, anche se ogni giorno contavo di fare un salto per vedere come fossero messe le cose, ma una volta di mattina, una volta di sera rimando al giorno dopo.

Qualche giorno fa mi arriva un messaggio da un mio amico, con link a una notizia: arrestato marocchino per uso abusivo di un edificio e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, denunciati altri 3. L'edificio in questione era il mio.
In quel momento non sapevo se essere spaventato a morte per la sorte delle mie piantine (ma anche per la mia, dato che sono maggiorenne e completamente dalla parte del torto da un punto di vista legale, in più ho lasciato sul posto un sacco di prove, come scontrini, roba con le mie impronte digitali e chissà cos'altro) oppure infinitamente gasato, per essere stato a così poco dal rovinarmi l'esistenza.
Sulla notizia però non compariva un particolare, e questa cosa mi aveva confortato enormemente: non parlava di piantine. Magari i carab non si erano avventurati sul tetto, e le piccole erano ancora li, ad aspettare solo me che gli portassi acqua da bere.

Insomma, aspetto che le acque si calmino e organizzo una spedizione di recupero, l'obiettivo è quello di trasferire le piantine in un vaso unico, portare via da quel posto quel vaso e continuare la coltivazione altrove, di posto ne conoscevo già un altro.

Ieri sera scavalco, con un bel po' di paura perché poteva esserci ancora qualcuno a controllare, magari le avevano già trovate e il marocchino aveva provato a spiegare che le piantine non erano le sue, quindi c'era qualche agente infiltrato ad aspettare di beccarmi con le mani nel sacco, solite paranoie da fattone, entro nel complesso di edifici, faccio la solita strada, senza torcia, mi serviva come arma di difesa da puntare negli occhi ad un eventuale tutore della legge. Sono per la non violenza in questi casi, decisamente.
Arrivo sul tetto, tutto sembra andare per il meglio, mi avvicino ai vasi e vedo il macello.

Erano tutti rovesciati, la terra sparpagliata sul tetto, delle piantine non c'era proprio più traccia.

Tralasciando l'orribile notizia di avere perso tutto quello per cui mi sono fatto il culo (perché quei soldi che avevo speso erano tutti risparmi fatti su merende, videogiochi, canne e cose da adolescente fattone, parte erano un regalo dei nonni per il compleanno) e per cui ho rischiato grosso (l'edificio era comunque un camping per tossici ed ubriaconi e andarci ogni due giorni alzava le probabilità di venire aggredito da uno di essi), la cosa che mi ha sconvolto di più è stata la brutalità con cui mi hanno privato delle mie bambine. Non le hanno tagliate, o bruciate o cose eleganti del genere, hanno rovesciato il vaso a terra e hanno portato via così violentemente le piantine.

Io sono uscito da quest'avventura molto amareggiato, certo me la sono cercata perché comunque coltivare cannabis in italia è illegale, così come è illegale occupare ad uso strumentale un edificio sul quale non si detiene la proprietà, soprattutto se l'uso strumentale è una pratica già di per se illegale, però estraniandoci dalla questione legale è stato un vero dispiacere.

Ora, vorrei che questa mia bruttissima esperienza (che però poteva anche andare peggio, mi posso ritenere fortunato) sia di aiuto per altri growers.
Io credo che passerò la staffetta a qualcun'altro, non ho il pollice verde, e voglio anche provare a cambiare vita.

Ma se volete coltivare cannabis ricordate che avere il controllo sul luogo dove fate questo è una cosa fondamentale. Certo, magari in casa vostra spendete di più in bolletta, avete meno spazio, avete genitori, coinquilini, nonni o qualsiasi altra figura che sono contrari alle droghe, magari vi fa gola l'outdoor, e fa bene a farvi gola, per certi versi è 1000000000 volte meglio (vuoi mettere la luce di un faretto con quella del sole? Dai sù), però dovete avere il massimo controllo sulla situazione. Non potete permettervi che in quel posto ci vadano cani e porci, perché ai carabinieri non serve un elicottero per sgamarvi, gli basta la telefonata di un vicino preoccupato perché vede entrare in quel complesso un gruppetto di persone poco raccomandabili.

Siate prudenti.

Io vi auguro le migliori cose, perseverate in questo bellissimo hobby che vi mette a contatto con la natura in tutte le sue fasi, fate quello che sentite di fare, perché solo voi sapete qual'è la cosa migliore per voi. Ma usate prudenza. Il mondo è grande, si pensa sempre che capiti a qualcun'altro, ma quando capita a voi è veramente una disgrazia, e se non avete controllo sulla situazione le probabilità aumentano.

Per quello che mi riguarda quest'anno ho avuto la mia dose di piaceri, dispiaceri e adrenalina, penso che continuerò a procurarmi la materia prima come ho sempre fatto, anche se sto valutando pure di regolare una volta per tutte pure questa faccenda.

Tanti saluti ICMAG, siete dei Maestri.
 
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