ho deciso di aprire questo post in quanto non ho trovato nulla riguardante l'argomento, e volendo capire bene di cosa si tratta, dichiaro aperta la discussione:
L'argomento mi è stato portato all'attenziona da "Soft Secret 2-2013"
che dedica due pagine all'idrocoltura passiva, senza però entrare troppo nel dettaglio.
ho capito che ci sono sia vantaggi che svantaggi:
pro rispetto ad irrigazione manuale:
-maggior resa (per costante accesso ai nutrimenti)
-meno lavoro
-facilmente espandibile
contro:
-l'acqua stagnante può generare alghe o comunque sporcarsi e alterare ph e ec (difficile se la growbox è tenuta pulita)
-c'è il rischio che essendo sempre bagnato il substrato "soffochi" la pianta che finisce in carenza di ossigenazione radicale.(questo rischi si attenua se si mette una quantità ben calcolata di acqua in modo che tra un irrigazione e l'altra il substrato abbia il tempo di seccarsi, senza mandare in stree la pianta però.)
questi secondo l'articolo sono i requisiti per procede con l'idrocultura passiva:
-substrato leggero e arioso (consigliano cocco o un mix di ciotoli d'argilla e cocco 40/60, oppure un mix 50/50 perlite/vermiculite)
-scegliere bene i nutrimenti (consiglia di usare direttamente fertilizzanti minerali dato che quelli bio si degradano prima, consiglia anche, nel caso di grosse esigenze di tenere un serbatoio con una pompa di circolazione che muova la miscela fertilizzante.)
-mantenimento dei livelli: essere pronti a cambiare serbatoio a seconda del variare delle esigenze delle nostre piante.
detto questo, mi sembra che comunque sia un sistema piuttosto valido, ad accezione del fatto che sei quasi obbligato ad usare fertilizzanti minerali che da quel che ho capito sono piu pesanti e difficili da rimuovere a fine fioritura.
dance013: SOLO GANJA BIOOOOOO 
)
detto questo, l'articolo presenta anche un paio di sistema per l'idroculutura passiva:
autopot e hempy
il primo è un kit di irrigazione, parecchio costoso, si parla di circa 180 sterle per un kit da 8 vasi.
Mi chiedevo se è complicato da costruire in proprio, alla fine si tratta di un sistema in cui l'unica parte "complicata" è la valvola dell'acqua (che vendono singola a 18 sterline) e di un sistema di vasi, sottovasi, serbatoio e tubi che non mi sembra troppo complicato da costruire.
l'altro sistema è un sistema DIY che consiste nel prendere un secchio di plastica NERO (importante per non formare alghe nel serbatoio), praticare un foro di circa 1,2 cm a 5 cm dalla base, riempire il secchio con un mix di 3/1 di perlite/vermiculite e inserivi la pianta precedentemente radicata in un blocco di propagazione.
irrigando dall'alto finché non vediamo la soluzione nutritiva uscire dal foro, a questo punto il fondo del secchio fungerà da serbatoio di nutrimenti che per capillarità distribuirà il tutto regolarmente. si ha un'altro vantaggio con questo sistema: una volta che le radici avranno raggiunto il fondo del secchio subiranno un accelerazione notevole nella crescita, ma anche dei contro, infatti facendo crescere la pinta in un contenitore grande fin da subito allungherà la fase vegetativa.
detto questo, sperando di aver riportato e rielaborato tutto correttamente, passo la parola agli esperti del settore per maggiori delucidazioni a noi babbi.
p.s. spero di ricevere presto risposte, a brevissimo partirò con il primo ciclo e vorrei valutare bene se questo metodo fà al caso mio, e come mè probabilmente molta altra gente!
L'argomento mi è stato portato all'attenziona da "Soft Secret 2-2013"
che dedica due pagine all'idrocoltura passiva, senza però entrare troppo nel dettaglio.
ho capito che ci sono sia vantaggi che svantaggi:
pro rispetto ad irrigazione manuale:
-maggior resa (per costante accesso ai nutrimenti)
-meno lavoro
-facilmente espandibile
contro:
-l'acqua stagnante può generare alghe o comunque sporcarsi e alterare ph e ec (difficile se la growbox è tenuta pulita)
-c'è il rischio che essendo sempre bagnato il substrato "soffochi" la pianta che finisce in carenza di ossigenazione radicale.(questo rischi si attenua se si mette una quantità ben calcolata di acqua in modo che tra un irrigazione e l'altra il substrato abbia il tempo di seccarsi, senza mandare in stree la pianta però.)
questi secondo l'articolo sono i requisiti per procede con l'idrocultura passiva:
-substrato leggero e arioso (consigliano cocco o un mix di ciotoli d'argilla e cocco 40/60, oppure un mix 50/50 perlite/vermiculite)
-scegliere bene i nutrimenti (consiglia di usare direttamente fertilizzanti minerali dato che quelli bio si degradano prima, consiglia anche, nel caso di grosse esigenze di tenere un serbatoio con una pompa di circolazione che muova la miscela fertilizzante.)
-mantenimento dei livelli: essere pronti a cambiare serbatoio a seconda del variare delle esigenze delle nostre piante.
detto questo, mi sembra che comunque sia un sistema piuttosto valido, ad accezione del fatto che sei quasi obbligato ad usare fertilizzanti minerali che da quel che ho capito sono piu pesanti e difficili da rimuovere a fine fioritura.
dance013: SOLO GANJA BIOOOOOO )detto questo, l'articolo presenta anche un paio di sistema per l'idroculutura passiva:
autopot e hempy
il primo è un kit di irrigazione, parecchio costoso, si parla di circa 180 sterle per un kit da 8 vasi.
Mi chiedevo se è complicato da costruire in proprio, alla fine si tratta di un sistema in cui l'unica parte "complicata" è la valvola dell'acqua (che vendono singola a 18 sterline) e di un sistema di vasi, sottovasi, serbatoio e tubi che non mi sembra troppo complicato da costruire.
l'altro sistema è un sistema DIY che consiste nel prendere un secchio di plastica NERO (importante per non formare alghe nel serbatoio), praticare un foro di circa 1,2 cm a 5 cm dalla base, riempire il secchio con un mix di 3/1 di perlite/vermiculite e inserivi la pianta precedentemente radicata in un blocco di propagazione.
irrigando dall'alto finché non vediamo la soluzione nutritiva uscire dal foro, a questo punto il fondo del secchio fungerà da serbatoio di nutrimenti che per capillarità distribuirà il tutto regolarmente. si ha un'altro vantaggio con questo sistema: una volta che le radici avranno raggiunto il fondo del secchio subiranno un accelerazione notevole nella crescita, ma anche dei contro, infatti facendo crescere la pinta in un contenitore grande fin da subito allungherà la fase vegetativa.
detto questo, sperando di aver riportato e rielaborato tutto correttamente, passo la parola agli esperti del settore per maggiori delucidazioni a noi babbi.
p.s. spero di ricevere presto risposte, a brevissimo partirò con il primo ciclo e vorrei valutare bene se questo metodo fà al caso mio, e come mè probabilmente molta altra gente!
