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MYLAR VS WHITE

elune

Member
Quindi presumo che le Box bianche siano fatte in POLI anche perchè in teoria i fiori/foglie non dovrebbero toccare la plastica, ma visto che sei pratico di palstiche non è che è canceroso anche all'aria? Soprattutto sotto il calore/luce della hps?
Ho trovatoa nche quest'altro test sul tubo a sfavore del mylar:
http://www.youtube.com/watch?v=c020_4EdIW0
 

trim_one

Member
ma no dai... e' il monomero ad essere cancerogeno ( cloruro di vinile)

e cmq tutto il processo che porta alla polimerizzazione e' altamente inquinante, l'incenerimento non ne parliamo... evitate l'uso del pvc e delle materie plastiche in genere, visto che il riciclo e' una pratica fortemente boicottata dagli amministratori di merda che ci ritroviamo.

Comprare una growtent internamente in mylar e rivestirla poi in pvc non mi sembra una gran scelta, alla fine e' proprio andare a cercare il pelo nell'uovo, a sto punto fa molto molto di piu' la scelta del riflettore della lampada, la ceramica bianca ad esempio sarebbe fantastica, ma poi il peso? e il prezzo? uhmm
 

MicroSpy

Weed Warfare
Veteran
Quindi presumo che le Box bianche siano fatte in POLI anche perchè in teoria i fiori/foglie non dovrebbero toccare la plastica, ma visto che sei pratico di palstiche non è che è canceroso anche all'aria? Soprattutto sotto il calore/luce della hps?
Ho trovatoa nche quest'altro test sul tubo a sfavore del mylar:
http://www.youtube.com/watch?v=c020_4EdIW0

Allora IO uso una Home Box Classic....è bianca all'interno, vediamo di a fare un pò di chiarezza sui materiali impiegati.

Dal sito del produttore:

Ultimamente un numero crescente di clienti e rivenditori ci pone domande su alcuni problemi di cui hanno sentito parlare a proposito delle grow box. Alcuni erano problemi semplici, come il materiale di copertura che diventava fragile con l'utilizzo o lo strano odore delle grow box quando sono nuove (a causa del degassamento); altri problemi andavano dal bizzarro al complesso fino al quasi spaventoso, come le piante ingiallite e morenti all'interno delle grow box. Tutti volevano sapere se queste cose possono accadere anche con una Homebox originale. La risposta è "No."
Come possiamo essere così sicuri? Mi spiego.
Le nostre Homebox erano sul mercato da più di 3 anni quando sono comparse le prime imitazioni. In quel periodo non abbiamo ricevuto una sola lamentela. Possiamo quindi rassicurare i nostri clienti che tutti questi problemi sicuramente non si verificheranno con i nostri prodotti, che sono di altissima qualità.
Quando abbiamo dato il via alla progettazione delle grow box le abbiamo chiamate Homebox e ci siamo resi conto che trovare il materiale giusto per la copertura era un problema enorme per noi. Le esigenze erano le seguenti:

  • Durevole e resistente ma non troppo pesante
  • A prova di luce
  • Riflettente all'interno
Ben presto fu chiaro che bisognava utilizzare più materiali combinati. Guardando solo a questi perimetri, il cloruro di polivinile (PVC) sembrava la soluzione migliore, seguito dal poliuretano (PU), che ha proprietà molto simili. È facile da laminare, resistente e relativamente economico.
Ma avevamo anche richieste specifiche al fine di tutelare:

  • La salute di utenti e consumatori
  • L'ambiente
Ora, guardando a questi fattori, di colpo sia PVC che PU non erano più una scelta valida.
Abbiamo studiato a lungo, e dopo tanto tempo e molti investimenti in prove e test, abbiamo trovato la combinazione perfetta per il nostro materiale.
Si compone di 3 strati:

  • all'esterno usiamo poliammide (PA) a rete, per offrire resistenza e durevolezza e rendere possibile la semina
  • come strato intermedio, usiamo polietilene nero (PE) per garantire che sia a prova di luce
  • lo strato interno è PE bianco per assicurare la massima riflessione e una perfetta capacità di pulizia

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Perché abbiamo scelto di utilizzare PA e PE al posto di PVC o PU? E perché è così importante in riferimento ai problemi che si verificano?
Per spiegarlo, utilizzeremo qualche nozione di scienza dei materiali. Quali sono le diverse caratteristiche di PVC, PU, PA e PE?

PVC
Il cloruro di polivinile è un polimero termoplastico. Il cloruro di polivinile (PVC) è unico per l'elevato contenuto di cloro e additivi (plastificanti), che lo rende nocivo per l'ambiente in tutto il suo ciclo di vita. Il cloruro di vinile è un noto agente cancerogeno umano (BUA 1986, 1987, 1993; Gray et al. 2000, Foster 2000, Ema et al. 2001, Kavlock et al. 2002a, 2002b, 2002c). Il PVC rilascia diossina e altri inquinanti organici persistenti durante la fase di produzione e smaltimento e non può essere facilmente riciclato a causa del contenuto di cloro e additivi.
Numerosi lavoratori esposti al PVC hanno contratto malattie imputabili a questo polimero (problemi ai polmoni e alle articolazioni).
Inoltre, gli additivi non sono legati alla plastica e vengono rilasciati all'esterno. Per ammorbidire il PVC occorre aggiungere grandi quantità di plastificanti. Uno dei plastificanti più utilizzati è il di-2-etilesilftalato (DEHP). I prodotti in PVC flessibile contengono solitamente il 30-40 per cento di DEHP in peso, ma questa cifra può raggiungere l'80 per cento nelle applicazioni dove la flessibilità è fondamentale. Il DEHP è un noto distruttore endocrino e un'elevata esposizione al prodotto è nociva per la salute (Ema et al. 1993, 1994, 1998; Shiota et al. 1980; Shiota e Nishimura 1982; Kavlock et al. 2002). Questo vale soprattutto per i bambini e gli organi genitali. Negli ultimi anni è stato abbandonato da Stati Uniti e Unione europea, ma solo per i giocattoli e solo in questi paesi. Nessuno sa quali plastificanti siano contenuti nel PVC che viene prodotto e utilizzato nei prodotti importati dalla Cina, per esempio.


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PU

Il poliuretano (PU) viene impiegato principalmente nella produzione di materiali termoisolanti o imbottiture di vario tipo. Utilizza diversi prodotti intermedi pericolosi e crea numerosi prodotti derivati pericolosi. Tra questi figurano fosgene, isocianati, toluene, diammine, e gas dannosi per l'ozono come CFC e diclorometano, così come ritardanti di fiamma alogenati e pigmenti. La combustione del PU rilascia numerose sostanze chimiche pericolose, come gli isocianati, anidride carbonica, acido cianidrico, idrocarburi policiclici aromatici e diossine.

PE
Le poliolefine come il polietilene (PE) sono strutture polimeriche più semplici che non necessitano di plastificanti, anche se si avvalgono di additivi come l'UV e gli stabilizzanti di calore. Le poliolefine pongono minori rischi e hanno il più alto potenziale di riciclo meccanico. Sia PE che PP sono versatili e possono sostituire quasi tutte le applicazioni del PVC. Il PE si può rendere duro o molto flessibile senza l'utilizzo di plastificanti.
Rispetto al PVC, il PE utilizza un minor numero di additivi problematici, ha un ridotto potenziale di lisciviazione in discarica, un ridotto potenziale di formazione di diossina durante la combustione (il PE brucia completamente in CO2 e H2O) e ha problemi tecnici e costi inferiori in fase di riciclaggio.

PA
Le poliammidi possono essere presenti in natura, come ad esempio le proteine di lana e seta, e create artificialmente, come ad esempio il nylon. Hanno molte caratteristiche che le rendono perfette per la produzione di tessuti: leggere, elastiche, colorabili, inattaccabili dalle tarme, antistrappo, non imputridiscono e non si sgualciscono.

Dopo questo breve excursus nella scienza dei materiali, dovrebbe essere chiaro che il PVC utilizzato nelle imitazioni è probabilmente il motivo dei problemi verificatisi.
 
R

Rush

il bianco fa da "diffusore". Infatti si usa anche per riprese video/foto etc etc
Mentre lo specchiato, fa più effetto "laser" perciò bruciando etc etc

bianco 4ever!
 

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