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Verso la libertà di cura

Zampa

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Forse questa è la strada che tutti noi aspettavamo da tempo o è l'ennesimo inganno della politica italiana?

Vi riporto un'articolo preso dalla rivista Soft Secrets ( Home - Soft Secrets IT )

In Lombardia e Lazio pronto un nuovo progetto di legge in favore della cannabis terapeutica
[FONT=Times New Roman, serif]Verso la libertà di cura [/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif]di Davide Calabria[/FONT]
Il THC è stato inserito nella farmacopea italiana nel 2007, nella tabella II, con altre sostanze dal valore terapeutico, rendendolo di fatto prescrivibile dai medici. Le normative nazionali però, per ignoranza, ideologia e burocrazia, non sono rispettate dalle Asl regionali e curarsi con la marijuana diventa quasi impossibile. Per rendere attuabile la legge nazionale, il 2 novembre in Consiglio Regionale della Lombardia e il 18 novembre in Regione Lazio, è stato depositato un progetto di legge (pdl) dal titolo “Modalità di erogazione dei farmaci e delle prescrizioni galeniche a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche”. Sempre il 18 novembre si sono svolte in simultanea, a Milano e Roma, le due conferenze stampa per la presentazione del pdl, dando il via a una campagna
nazionale di pressione sulle giunte e i consigli regionali per la presentazione e l’approvazione del progetto. La proposta di legge sarà successivamente presentata in Toscana e nelle altre Regioni Italiane. Alla conferenza stampa nella sede del Consiglio Regionale di Milano erano presenti Chiara Cremonesi, del gruppo Sinistra Ecologia e Libertà, presentatrice di questa proposta di legge, Marco Cappato, dei Radicali, come rappresentante dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà della ricerca scientifica, Alessandra Viazzi, dell’Associazione Pazienti Impazienti Cannabis (Pic), con una delegazione di pazienti, Giampaolo Grassi dell’Associazione Cannabis Terapeutica (Act) e Mauro Castiglioni della Società Italiana Farmacisti Preparatori (Sifap). La proposta di legge è stata redatta con la cooperazione delle quattro associazioni, partendo dal basso, dalle esigenze dei pazienti e dall’esperienza di medici e farmacisti.
L’obiettivo principale è quello d’uniformare gli iter d’approvvigionamento delle varie Aziende Sanitarie Locali (Asl), chiarendo le diverse procedure da utilizzare. Mentre in Lombardia, ad esempio, esiste un vero e proprio muro e non sono mai state importate infiorescenze femminili
standardizzate di cannabis dall’Olanda (possibilità data dal Decreto Ministeriale 01/02/97), nel Lazio la situazione si presenta a macchia di leopardo, con alcune Asl che passano l’erba lasciando il costo a carico del paziente, altre che la procurano gratis ai malati e altre ancora che non sanno, o fanno finta di non sapere, cosa sia questa terapia.
Il pdl si prefigge quindi di garantire realmente l’accesso alla cannabis terapeutica, evitando l’attuale paradosso che vede i malati sprecare energie, tempo e denaro per informasi e aggiornare medici e Asl, con tentativi che, nella maggioranza dei casi, risultano inutili e generano frustrazione e arrabbiatura a chi dovrebbe invece curarsi. Piccoli passi verso la libertà cura, oggi preclusa dalla scarsa informazione di medici e farmacisti e dalla trafila burocratica lunga e lenta che accompagna questa pratica. A tal proposito, l’articolo 4 del pdl propone di definire un percorso per favorire la conoscenza dei medici sugli effetti della cura con i cannabinoidi, promuovendo una specifica informazione tramite comunicati e newsletter. Sentite, invece, a cosa va incontro Pierugo Bertolino, in cura con la marijuana per una neuropatia periferica, tutte le volte che deve fare un ordine di
marijuana. Pierugo va dal medico per la prescrizione, per poi portarla alla farmacia territoriale del Asl. Il farmacista invia la prescrizione al Ministero della Salute per il nullaosta, generalmente rilasciato in 15-20 giorni, tempi lunghissimi per un malato. Arrivato il nullaosta, il farmacista
chiama Pier perchè si ripresenti, gli consegna la busta con l’ordine da mandare in Olanda e si reca in posta per la spedizione. Pier aspetta che arrivi la ricevuta dell’ordine dall’Olanda all’Asl, si reca all’Asl per firmarla e portarla in banca per il pagamento. Rispedisce la ricevuta del pagamento in Olanda dove provvederanno ad estinguere l’ordine. Una volta arrivata l’erba, Pier si reca in farmacia per ritirarla. Tra la prescrizione del medico e l’avere la medicina tra le mani passano fino a 2 lunghissimi mesi. Le spese di spedizione (300 euro) gravano sulla sua prescrizione di 365 grammi all’anno e fanno lievitare il costo annuo per la terapia attorno ai 4.000 euro. Calcolando che ogni ordine consente una scorta massima per 3 mesi di terapia, gli esborsi monetari sono periodicamente
notevoli.
Il nuovo pdl interviene necessariamente anche sui costi. Anche in questo caso si tratta di rendere attuativo quello che il Senato aveva già accettato con l’ordine del giorno G-120, in occasione dell’approvazione del decreto di legge (ddl) n°1771 il 16-09-2009 sulle “Terapie del dolore e le cure palliative” attualmente in vigore. Con il ddl il Governo si era impegnato a verificare in tempi brevi
la fattibilità di una convenzione con lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, per la produzione di cannabis medica, naturale e di sintesi, coltivata in Italia. Attualmente la fattibilità non è ancora stata verificata e Giampaolo Grassi dell’Act, agromono dell’Istituto Sperimentale per le Colture Industriali di Rovigo, autorizzato a coltivare cannabis terapeutica, anche quest’anno ha dovuto bruciare l’intero raccolto di marijuana invece di renderlo disponibile per gli ospedali. Oltre a
rendere attuativo questo decreto, per l’abbattimento ulteriore dei costi, il pdl mira anche a trovare, dove possibile, una produzione regionale autorizzata.
Grazie all’aumento delle prescrizioni da parte dei medici, alla divulgazione della validità e della possibilità di cura con la marijuana da parte della Società Italiana Farmacisti Preparatori, il prezzo sarà ancora minore. Oliando ulteriormente anche il meccanismo d’approvvigionamento da parte delle singole Asl, l’Italia potrebbe trovarsi in una posizione d’avanguardia mondiale nella cura con i cannabinoidi.
Per valutare le prospettive di questa proposta di legge in termini legislativi, a livello lombardo, ricordiamo che, nel 2002, il gruppo Bonino-Pannella propose al Consiglio Regionale di Milano un ordine del giorno che andava nella direzione della praticabilità dell’erogazione dei farmaci cannabinoidi. La disposizione fu approvata a maggioranza, con voti da tutti gli schieramenti ad eccezione della Lega, firmato e votato anche da esponenti del centro cattolico, sensibile ai temi della libertà di cura. Purtroppo, il Presidente della regione Formigoni, prima d’attuare l’impegno, decise che erano necessarie delle indagini scientifiche per capire l’effettiva efficacia della marijuana. “Ovviamente” le analisi non ebbero risultato positivo e il progetto s’arenò. Eppure, come ha sostenuto Grassi dell’ACT, ci sono plichi enormi con ricerche scientifiche sulla validità della cannabis nella cura di innumerevoli patologie e, se solo il politico di turno avesse la buona volontà d’andarsele veramente a visionare, potrebbe togliersi immediatamente qualsiasi dubbio. Se e dove il pdl sarà approvato, porter una maggiore fruibilità sul territorio della medicina, ripristinando equità tra i malati delle varie regioni. Come ha commentato Alessandra Viazzi dei Pic durante la conferenza stampa: “Si tratta di un grande passo verso una nuova normativa nazionale chiara, basata sulla costituzione di un apposito ufficio per la Cannabis Medica presso il Ministero della Salute, in funzione come Agenzia ai sensi delle Convenzioni Onu, così come avviene in Olanda e Canada, con la produzione e la distribuzione gestite dallo stesson ministero”. La legalità del diritto alla salute dovrà offrire anche la possibilità per il malato di coltivarsi la propria medicina, come prevedono leggi su misura, rispettose delle Convenzioni internazionali vigenti, in Canada, California e altri 14 Stati degli Usa.
Non ci troviamo di fronte a una legge ideale, ma alla migliore delle leggi possibili nell’ambito della legislazione nazionale vigente, con l’obiettivo d’abbattere le barriere burocratiche, culturali e ideologiche che finora hanno ipocritamente ostruito l’accesso al diritto alla salute di molti pazienti.
 

Pucci

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Sarebbe la svolta che tutti stiamo aspettando da tempo, non solo per fumare la nostra amata pianta, ma soprattutto per USARLA A SCOPO MEDICO; era ora che si davano una svegliata questi politici!!! :dance013:

Saluti da Pucci. :tiphat:
 

Zampa

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Ultima notizia del "corriere della sera"

Cannabinoidi nella terapia del dolore. In Toscana la prima legge che dice sì

Prevede il rimborso totale dei farmaci. L'impiego sarà consentito soltanto durante il ricovero in ospedale

FIRENZE - Sarà la Toscana ad approvare la prima legge sull’uso di sostanze cannabinoidi nella terapia del dolore e di fine vita e a prevedere il rimborso totale dei farmaci. L’approvazione della nuova normativa, firmata da alcuni consiglieri del Pd, sembra essere scontata e l’iter legislativo potrebbe concludersi entro maggio. Una rivoluzione. «Perché la legge nazionale vigente non prevede il rimborso dei medicinali derivati dalla cannabis da parte del servizio sanitario - spiega Enzo Brogi, consigliere regionale del Pd - e dunque di fatto rende quasi inapplicabile il loro uso». Una normativa simile esiste invece in Puglia, ma non si tratta di una legge bensì di una delibera di giunta. Negli articoli del testo della normativa toscana è espressamente previsto che «l’acquisto dei farmaci cannabinoidi è posto a carico del servizio sanitario regionale» e si stabilisce che ogni ospedale «individui un apposito responsabile competente per l’attuazione e il rispetto delle linee guida».
RICOVERO IN OSPEDALE - L’impiego dei nuovi farmaci sarà consentito soltanto durante il ricovero in ospedale (o in altre strutture sanitarie) e la loro somministrazione è prevista «solo quando altri farmaci disponibili si siano dimostrati inefficaci o inadeguati al bisogno terapeutico del paziente». Inoltre i cannabinoidi potranno essere prescritti soltanto da un medico specialista in neurologia, oncologia o specializzato nel trattamento della terapia del dolore. «Sono sempre stato contrario alla cultura del proibire - commenta il primo firmatario della legge, Enzo Brogi - soprattutto quando l’uso di sostanze stupefacenti può aiutare ad alleviare terribili sofferenze. In moltissimi altri Paesi chi è sottoposto a chemioterapia o ad altri trattamenti simili può assumere sostanze cannabinoidi perché, come è provato scientificamente, diminuiscono nausea e vomito e con esse si riduce notevolmente l’assunzione di morfina». Brogi racconta di aver scritto la nuova legge pensando soprattutto alle sofferenze dei malati. «Nel pensarla ho lavorato accanto ad Alessia Ballini, una collega consigliere regionale uccisa pochi giorni fa dal cancro. Combatteva con le unghie e con i denti la sua guerra e mi raccontava quanto fosse importante assumere sostanze cannabinoidi prima di sottoporsi a chemio e per combattere il dolore».
TESTIMONIANZA - E proprio ad Alessia Ballini la nuova legge è stata dedicata. Nella relazione di presentazione stata inserita anche una struggente testimonianza di Alessia. «Da quando convivo con la mia malattia, ribellandomi, accettandola, lottandoci con tutte le energie che ho, la mia dimensione corporea ha assunto tutta la sua materialità, il suo predominio, la sua insopprimibile verità. Che io sono il mio corpo. Che il mio corpo non è separato dal mio spirito. Che sono entrambi miei e sono le uniche cose che possiedo. Guardo il dibattito parlamentare sul testamento biologico, annoto il suo triste esito e rammento che lo Stato sta mettendo le mani sulla mia dignità, presente e futura. Da quando la mia vita ha svoltato e mi hanno consegnato una nuova carta d' identità, quella che ognuno di noi ha in tasca e che chi è fortunato non dovrà mai tirare fuori, ho capito il significato impagabile, incomparabile di una sanità pubblica efficiente e universale. L' istituzione che si fa carico di te, quando tu non puoi. Lo Stato che ti affianca, che ti sorregge, quando ne hai bisogno. Che tu sia ricco o povero. Comunitario o extra. Uomo o donna. Religioso o ateo. Questo è lo Stato che voglio. Che non mi invade, non mi prevarica. Che ha cura di me. Che mi rispetta. Che mi lascia libera. Che lascia libera la mia coscienza di decidere per me, per la mia vita».
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Zampa

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Queste svolte delle regioni sono buona cosa! Alcuni politici stanno portando avanti la causa...speriamo in bene!
Nel frattempo però esce il "resoconto" della loro battaglia proibizionista...da mettersi le mani fra i capelli!

http://it.notizie.yahoo.com/7/20110223/thl-droga-giovanardi-25-uso-sostanze-fra-6a24347.html

http://www.asca.it/news-DROGA__GIOV...RNO__SPOT_CON_MUSICHE_DI_NEK-992975-ORA-.html

Avrà mai fine la sofferenza di noi coltivatori e consumatori??

C'era da aspettarselo... giustamente il governo non deve far vedere che la cannabis fa bene se no rischia di fare un torto ad "amici" particolari (e non parlo solo di mafiosi, ma anche petrolieri e case farmaceutiche). Comunque non preoccuparti, come si è riuscito a fermare lo spot pro-nucleare (ti sei accorto che non lo fanno più) si potrà fermare pure questo
 

Zampa

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Queste svolte delle regioni sono buona cosa! Alcuni politici stanno portando avanti la causa...speriamo in bene!
Nel frattempo però esce il "resoconto" della loro battaglia proibizionista...da mettersi le mani fra i capelli!

http://it.notizie.yahoo.com/7/20110223/thl-droga-giovanardi-25-uso-sostanze-fra-6a24347.html

http://www.asca.it/news-DROGA__GIOV...RNO__SPOT_CON_MUSICHE_DI_NEK-992975-ORA-.html

Avrà mai fine la sofferenza di noi coltivatori e consumatori??

C'era da aspettarselo... giustamente il governo non deve far vedere che la cannabis fa bene se no rischia di fare un torto ad "amici" particolari (e non parlo solo di mafiosi, ma anche petrolieri e case farmaceutiche). Comunque non preoccuparti, come si è riuscito a fermare lo spot pro-nucleare si potrà fermare pure questo
 

Bonghistaman

New member
E' solo un minuscolo passo ma finalmente verso il senso giusto! Diamo tempo al tempo e finalmente un giorno potremo vedere campi di Ganja che crescono affianco a quelli di pomodori!
 

Zampa

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E' solo un minuscolo passo ma finalmente verso il senso giusto! Diamo tempo al tempo e finalmente un giorno potremo vedere campi di Ganja che crescono affianco a quelli di pomodori!

Prendiamo la palla al balzo e iniziamo a organizzare cortei pro-ganja
 

Bonghistaman

New member
La vedo alquanto dura far scendere più di un migliaio(già a sparare un numero alto!) di persone in piazza per questa causa. Il clima di terrore che hanno instillato con questo proibizionismo scoraggia e non poco!
Anche la legge Toscana,sebbene sia un passo avanti, è piuttosto limitativa dato che la terapia è disponibile solo in caso di ricovero in strutture sanitarie. E i malati che non si possono muovere da casa? Chi ne ha bisogno ogni giorno non potrà certo correre avanti e indietro più volte facendo casa-ospedale...
A mio parere bisogna puntare a una situazione tipo dispensari medici americani anche se preferirei che i politici(???) italiani invece di arrovellarsi su come coprire i buchi in bilancio con leggi assurde sulla pelle dei cittadini facessero un semplice equazione:
Legalizzazione=tasse+lavoro+turismo=$$$
 

Zampa

Member
La vedo alquanto dura far scendere più di un migliaio(già a sparare un numero alto!) di persone in piazza per questa causa. Il clima di terrore che hanno instillato con questo proibizionismo scoraggia e non poco!
Anche la legge Toscana,sebbene sia un passo avanti, è piuttosto limitativa dato che la terapia è disponibile solo in caso di ricovero in strutture sanitarie. E i malati che non si possono muovere da casa? Chi ne ha bisogno ogni giorno non potrà certo correre avanti e indietro più volte facendo casa-ospedale...
A mio parere bisogna puntare a una situazione tipo dispensari medici americani anche se preferirei che i politici(???) italiani invece di arrovellarsi su come coprire i buchi in bilancio con leggi assurde sulla pelle dei cittadini facessero un semplice equazione:
Legalizzazione=tasse+lavoro+turismo=$$$

Hai pienamente ragione!! Questo è il difetto dell'Italia
 

fumo

Active member
Veteran
non è cos'ì semplice come sembra,prima si dovranno accertare degli effetti reali,dimenticate che non tutti hanno un esperienza diretta con la cannabis,per poi verificare quelli collaterali,l'equazione dovrebbe dare un risultato positivo visto che molti paesi,anche in europa li mettono a disposizione dei malati,quelli veri,ma secondo te in un paese che ci sono un bel po di invalidi falsi,quando ci meteranno a farlo diventare un bussinis?bisogna saper attendere e non mollare la presa,aspettiamo che sia disponibile per curarsi,e poi si potra capire se allo stato conviene,parlando sempre di un giusto scambio,tasse e benessere reale dei pazienti,anche se paliativi meglio di quei placebo che ti rifilano,ciao ragà non mollare è la parola d'ordine,
 

Zampa

Member
Giusto e comunque dobbiamo veramente vedere in cosa consiste questa legge perchè rileggendo l'articolo non sono io che scelgo di essere curato con farmaci ai cannabinoidi, ma io li posso richiedere solo se gli altri farmaci non funzionano quindi sicuramente ci saranno lunghi tempi di attesa e non tutti ne avranno diritto perchè un gruppo di medici deciderà se è giusto o no somministrare cannabinoidi
 

Bonghistaman

New member
Non esageriamo...al massimo avremo qualche malato ricoverato in ospedale che potrà avere un sollievo. Ricordiamo che sarà disponibile solo durante i RICOVERI in strutture sanitarie. E ciò è fottutamente limitante e limitato!
 
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