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Legal Grow clubs in Spain and Belgium

D

daimon

Dopo la depenalizzazione del consumo personale in seguito a diverse sentenze di tribunali spagnoli e belgi i cittadini di queste regioni ora possono dedicarsi alla coltivazione per uso personale su piccola scala: in Spagna 1 metro quadro procapite.
Detto questo si sono costituite associazioni di cittadini che dichiarando esplicitamente di essere consumatori si sono organizzati in collettivi di growers che hanno dato vita a coltivazioni in Catalogna, nella regione basca e nelle Fiandre.
Inizialmente ci furono arresti e condanne di primo grado che poi si sono tutte risolte con l'assoluzione in sentenza di terzo grado e la restituzione dei beni confiscati: ultima assoluzione febbraio 2010, Belgio.
Questi clubs sono tollerati in virtù del diritto all'autoproduzione per uso personale, garantito in questi paesi: pertanto nel loro statuto si prefiggono lo scopo di distribuire il prodotto a prezzo di costo per l'esclusiva autosufficienza degli associati.
In Olanda i collettivi sono vietati ma in Repubblica Ceca no e Germania e Francia si stanno mobilitando.
Negli USA nei 14 stati che hanno adottato politiche di sviluppo medico esistono le realtà più interessanti di sempre anche se la vendita di semi in USA è proibita.
In Argentina e Messico la depenalizzazione è in atto ma in quanto a clubs non conosco i dettagli.
La Nuova Zelanda è operativa con il suo primo collettivo.
In materia di growclub mi sfugge la situazione australiana, israeliana e canadese.
Probabilmente Slovenia e Portogallo sono in fermento.

La situazione Italiana non offre al momento dati a riguardo ma l'onda è di scala grossomodo globale in base ai fondamentali diritti dell'uomo, che sono il diritto alla libertà individuale, il diritto alla vita, il diritto all'autodeterminazione, il diritto ad un giusto processo, il diritto ad una esistenza dignitosa, il diritto della libertà religiosa, il diritto alla protezione dei propri dati personali.

Detto ciò, è possibile ipotizzare quanto un fenomeno di tale portata possa dare alla realtà odierna, italiana e globale?
 

growoo7

Member
non mi sembra che l'italia sbbia la minima idea di depenalizzare il consumo di droghe leggere, e cmq se dovesse avvenire quel giorno lo vedo molto lontano non credi @daimon
 
R

Razer(x)

Putroppo concordo con growoo, anche se ci spero ogni giorno di più.
 

budino

Indica Lover
Veteran
''La situazione Italiana non offre al momento dati a riguardo ma l'onda è di scala grossomodo globale in base ai fondamentali diritti dell'uomo, che sono il diritto alla libertà individuale, il diritto alla vita, il diritto all'autodeterminazione, il diritto ad un giusto processo, il diritto ad una esistenza dignitosa, il diritto della libertà religiosa, il diritto alla protezione dei propri dati personali.''

Purtroppo, tutte belle parole...
Che pena che mi fa 'sto paese. Anche il Belgio ci sta davanti.
 
R

Razer(x)

Come chiesi nel 3d di Grillo, c'è qualcuno che si sta impegnando attivamente per la depenalizzazione della canapa in Italia?
 
D

daimon

MedicalCannabisCollective

MedicalCannabisCollective

Il boom dei collettivi è nato perchè in questi stati, sentenze di terzo grado hanno messo in discussione la costituzionalità della legge stessa.
Considerando il D.P.R. n. 309/1990 con tutte le sue variazioni, e guardando a diverse sentenze della Corte Suprema di Cassazione si potranno sicuramente costituire associazioni di malati.
Ricordiamo che la cannabis è un antibiotico, un analgesico, un antinfiammatorio e un antidepressivo naturale estremamente sicuro se paragonato a molti farmaci delle stesse categorie. In più bisogna ricordare che i laboratori che negli anni sessanta isolarono il thc, nel 2007 sono riusciti a scoprire che questo principio attivo contiene una sessantina di alcaloidi differenti, senza parlare degli studi dei loro recettori.
In più non dimentichiamo che la Costituzione italiana è garante di diritti fondamentali e inviolabili: art.2, art.3, art.4, art.5, art.8, art.9, art.10, art.13, art.14, art.17, art.18, art.19, art.27, art.28, ...
Vi chiedete come mai tutto d'un tratto?
Israele e California.
 

budino

Indica Lover
Veteran
...In più non dimentichiamo che la Costituzione italiana è garante di diritti fondamentali e inviolabili: art.2, art.3, art.4, art.5, art.8, art.9, art.10, art.13, art.14, art.17, art.18, art.19, art.27, art.28, ...


Vero, vero...

Peccato che noi si rischi dai 6 ai 20 anni e fino a 25.000 euro di multa per amare e coltivare le nostre piante, quando per omicidio colposo appena due anni, se ti va male.Prova a dire al giudice che è un nostro diritto sancito dalla costituzione, la coltivazione...

Viviamo in uno stato di polizia, dove le leggi sono fatte ad hoc per la mafia (vedi spaccio e prostituzione per strada). Vedo buio che le cose possano cambiare, se non facciamo una rivoluzione. Scusate il pessimismo.
 
Peccato che noi si rischi dai 6 ai 20 anni e fino a 25.000 euro di multa per amare e coltivare le nostre piante, quando per omicidio colposo appena due anni, se ti va male.Prova a dire al giudice che è un nostro diritto sancito dalla costituzione, la coltivazione...

Sinceramente io mi kaghereisotto se rischiassi così tanto! Veramente ci penserei per bene....

Vi stimo che ve ne infiskiate e portate avanti una passione!

BraviRega!:tiphat:
 
D

daimon

Non ricordo chi ha detto: "Un bel tacer non fu mai scritto', ma di certo aveva ragione.
Qui non si parla di cosa vi va di fare, o di cosa desiderate, o tanto meno se vi spaventate.
Stiamo parlando di possibilità.
Fino a prova contraria, nei Paesi occidentalizzati, il posto con le leggi più aspre in materia di semi e coltivazione sono gli USA.
Marc Emery rischia più di dieci anni di galera perchè trovato in possesso di un grosso quantitativo di semi germinabili, negli USA.
In Illinois si rishiano fino a 25 anni di galera e fino a 1 milione di dollari di multa.
Il punto è che queste leggi hanno una falla enorme perchè dichiarando di perseguire esclusivamente gli spacciatori, a confronto di una coltivazione per uso personale si possono limitare ad un'ammenda, (in italia siamo un pochino sfortunati perchè si parla di passaporto, patente, ecc.).
Se per gli amatori sarebbe un pò arduo argomentare una difesa, nel caso dei malati il discorso si semplifica notevolmente.
 

budino

Indica Lover
Veteran
Non ricordo chi ha detto: "Un bel tacer non fu mai scritto', ma di certo aveva ragione.
Qui non si parla di cosa vi va di fare, o di cosa desiderate, o tanto meno se vi spaventate.
Stiamo parlando di possibilità.
Fino a prova contraria, nei Paesi occidentalizzati, il posto con le leggi più aspre in materia di semi e coltivazione sono gli USA.
Marc Emery rischia più di dieci anni di galera perchè trovato in possesso di un grosso quantitativo di semi germinabili, negli USA.
In Illinois si rishiano fino a 25 anni di galera e fino a 1 milione di dollari di multa.
Il punto è che queste leggi hanno una falla enorme perchè dichiarando di perseguire esclusivamente gli spacciatori, a confronto di una coltivazione per uso personale si possono limitare ad un'ammenda, (in italia siamo un pochino sfortunati perchè si parla di passaporto, patente, ecc.).
Se per gli amatori sarebbe un pò arduo argomentare una difesa, nel caso dei malati il discorso si semplifica notevolmente.


Allora:
dovresti sapere che Marc Emery è canadese (credo di Vancouver),dove, oltre ad esercitare la professione di avvocato, ha una specie di grande headshop in cui è possibile fumare la ganja che ci si porta da casa, e pubblica una rivista a tema, di cui non ricordo il nome Gli USA hanno chiesto l'estradizione, ma ovviamente, nisba. Negli USA, vai in galera anche se ti beccano a fumare un ceppo, però c'è anche da dire che le pene sono variabili, se tu hai piu o meno di 100 piante, cosi come c'è anche da dire che il consumo elettrico per ogni abitazione è considerato 1kw per stanza. Noi con le nostre 250/400/600w staremmo in una botte di ferro. tra parentesi, la cannabis ad uso medico non è ancora previsto in Italia.

"Un bel tacer non fu mai scritto'' è di Claudio Monteverdi, nato a Cremona il 15 maggio 1567 e morto a Venezia il 29 novembre 1643 ne “Il ritorno di Ulisse in patria” del 1640. Faccio finta che non sia stato indirizzato a me e ti rispondo: secondo me non è fattibile, non nell'immediato futuro, perchè anche se ''qualcuno'' aprisse finalmente gli occhi, ci sarà sempre quella cosa chiamata ''vaticano'' con cui fare i conti (vedi aborto, pacs, ecc).

E' bello che si stia parlando di questo, un forum è il posto adatto per farlo, però bisognerebbe essere piu informati. Saluti.
 

bodler

HiGH Member
Veteran
Dopo la depenalizzazione del consumo personale in seguito a diverse sentenze di tribunali spagnoli e belgi i cittadini di queste regioni ora possono dedicarsi alla coltivazione per uso personale su piccola scala: in Spagna 1 metro quadro procapite.
Detto questo si sono costituite associazioni di cittadini che dichiarando esplicitamente di essere consumatori si sono organizzati in collettivi di growers che hanno dato vita a coltivazioni in Catalogna, nella regione basca e nelle Fiandre.
Inizialmente ci furono arresti e condanne di primo grado che poi si sono tutte risolte con l'assoluzione in sentenza di terzo grado e la restituzione dei beni confiscati: ultima assoluzione febbraio 2010, Belgio.
Questi clubs sono tollerati in virtù del diritto all'autoproduzione per uso personale, garantito in questi paesi: pertanto nel loro statuto si prefiggono lo scopo di distribuire il prodotto a prezzo di costo per l'esclusiva autosufficienza degli associati.
In Olanda i collettivi sono vietati ma in Repubblica Ceca no e Germania e Francia si stanno mobilitando.
Negli USA nei 14 stati che hanno adottato politiche di sviluppo medico esistono le realtà più interessanti di sempre anche se la vendita di semi in USA è proibita.
In Argentina e Messico la depenalizzazione è in atto ma in quanto a clubs non conosco i dettagli.
La Nuova Zelanda è operativa con il suo primo collettivo.
In materia di growclub mi sfugge la situazione australiana, israeliana e canadese.
Probabilmente Slovenia e Portogallo sono in fermento.

La situazione Italiana non offre al momento dati a riguardo ma l'onda è di scala grossomodo globale in base ai fondamentali diritti dell'uomo, che sono il diritto alla libertà individuale, il diritto alla vita, il diritto all'autodeterminazione, il diritto ad un giusto processo, il diritto ad una esistenza dignitosa, il diritto della libertà religiosa, il diritto alla protezione dei propri dati personali.

Detto ciò, è possibile ipotizzare quanto un fenomeno di tale portata possa dare alla realtà odierna, italiana e globale?



quote gran belle parole. L'informazione prima di tutto:tiphat:

speriamo che le cose cambino e sia un cambiamento di massa....almeno sognare non c'è stato vietato...noi "sognamo" e gli altri fanno fatti concreti....mah nn ho parole
saluti a tutti!
 
R

Razer(x)

Credo che l'unica che possa far cambiare le cose sia l'Europa, quando il collettivo europeo si muoverà a favore della cannabis forse cambierà qualcosa anche in Italia.
 

leone_1

Member
Purtroppo in Italia abbiamo anche Città del Vaticano, finchè ci sono loro ci possiamo scordare
di poter coltivare legalmente la nostra erbetta!
Cmq sono d'accordo anche io che questo è il posto giusto per parlarne, ma bisognerebbe fare molto di più, attivarci tutti per la legalizzazione! La vedo dura, ma se si aspetta la pappa in bocca, buonanotte suonatori!
 

growoo7

Member
Cmq negli altri stati la legalizazzione è stata chiamata anche (sviluppo farmaceutico e/o medicinale) l'italia secondo me non ha un minimo interesse su questo, altrimenti la comunità medica (che nella società conta) si sarebbe mobilitata oppure avrebbe reso questo problema un bisogno di cui ogni malato non puo fare a meno.

in quanto al vaticano si fotta!
 
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